“Gli occhi di mia figlia”, il romanzo d’esordio di Vittoria Coppola

recensione ChronicaLibri Gli occhi di mia figliaGiulia Siena
ROMA “Lasciala guardare il mondo con i suoi occhi, anche nei colori più bui, solo così non scapperà quando non si sentirà all’altezza della vita…”. Dana deve guardare il mondo con i suoi occhi, deve amare e provarsi nonostante le costrizioni della sua rigida famiglia e l’organizzazione maniacale di sua madre. Infatti quest’ultima, Amanda, ha già deciso ogni minimo dettaglio dell’esistenza della sua bambina.

Il romanzo di Vittoria Coppola, “Gli occhi di mia figlia” pubblicato dalla Lupo Editore si apre con sfumature di poesia e una finestra dischiusa sul racconto dalla stessa autrice. Siamo in Toscana, a Siena nei primi anni Settanta e Dana ha quasi diciotto anni. “Dana è la protagonista di un amore che le occupa il cuore per anni, tutti i giorni e tutte le notti”. Vive la bellezza di un amore intenso e inaspettato, Dana scopre la passione per “il pittore di sguardi tristi” lontana dagli occhi bulimici della società borghese. Dana rincorre il suo sogno celandosi dietro lettere e piccole fughe, Dana è talmente giovane da commettere errori che la porteranno lontano da chi ama. Ma non è lei che lo ha deciso. La vita di questa delicata adolescente sarà segnata dalle decisioni di sua madre: Dana è solo un’attrice nella sceneggiatura già scritta da Amanda.
La protagonista si muove inconsapevole, ignara della piega che sta prendendo la sua vita tra Parigi e Siena. Ma il destino non segue dettami prestabiliti; il destino – così come l’amore – riuscirà a rendere Dana una donna consapevole del suo passato, a svegliarla dal torpore degli anni e farle riconoscere nelle tele lo sguardo che fin a quel momento non aveva occhi. Perché “l’amore è unico: a volte nasce dal niente, cresce con niente, si spezza per niente”.


Creatrice di tanto amore e di un destino beffardo ma giusto è Vittoria Coppola, scrittrice salentina al suo esordio letterario. L’autrice, con “Gli occhi di mia figlia” raggiunge il suo obiettivo: “Lo scopo che mi prefiggo nel momento in cui inizio a riempire pagine di parole e sentimenti, è quello di emozionare, regalando a chi mi privilegia leggendomi, attimi personalissimi di evasione dalla realtà […]”
La sua scrittura, già matura nell’intreccio narrativo, fa viaggiare i personaggi con le proprie gambe. Il romanzo prosegue a ritmo spedito, incalzante e concitato, ma qualche dettaglio andrebbe sottolineato – la vita in Italia negli anni Settanta e le strade di Parigi? – frutto solo di un po’ di inesperienza. A quest’ultima si può sempre rimediare… noi siamo pronti a leggere ancora questa promessa della narrativa pugliese.

“L’enigma della pietra”: l’intrigante romanzo di Maurizio Agostini

Alessia Sità
ROMA – “Aelia Laelia Crispis/né uomo ne donna, né androgino / né bambina, né giovane, né vecchia / né casta, né meretrice, né pudica /ma tutto questo insieme. / Uccisa né dalla fame, né dal ferro, né dal veleno, / ma da tutte queste cose insieme. / Né in cielo, né nell’acqua, né in terra, / ma ovunque giace, / Lucio Agatho Priscius / né marito, né amante, né parente, / né triste, né lieto, né piangente, / questa / né mole, né piramide, né sepoltura, / ma tutto questo insieme / sa e non sa a chi è dedicato”.
Un intrigante mistero legato a un’antica iscrizione latina, probabilmente del XVI secolo, fa da sfondo a “Aelia Laelia Crispis. L’enigma della pietra”, il nuovo romanzo di Maurizio Agostini pubblicato dalle Edizioni Pendragon.

La  tranquilla vita di Marcello viene scombinata dalla misteriosa morte dell’amico Piero.L’improvvisa tragedia spinge l’uomo a fare chiarezza sulla strana vicenda che, sorprendentemente, sembra essere collegata alla falsa iscrizione funeraria della Pietra di Bologna. Ad alimentare i sospetti sulla morte di Piero contribuiscono anche una serie di mail datate simbolicamente venerdì 13 ottobre 2007, e alcuni doni apparentemente casuali. Il desiderio di scoprire cosa si nasconda dietro tutta questa strana vicenda, spinge Marcello a coinvolgere anche l’affascinante e sagace Francesca. La loro determinazione e il loro desiderio di verità li porterà fino ad Edimburgo; ed è proprio nella bellissima città, sede di un importante esperimento genetico, che l’indagine giunge finalmente ad una svolta importante e decisiva.
Con grande capacità narrativa, Maurizio Agostini ci riporta indietro nel tempo, alla scoperta di uno dei misteri più noti della Bologna esoterica, facendoci rivivere i segreti dei Templari e, al contempo, scoprire i misteri dell’Ordine dei frati Gaudenti.
Con uno stile brillante e lineare, l’autore ci regala un romanzo-verità sull’intrigante mistero di Aelia Laelia Crispis, un ‘giallo’ che da secoli è al centro delle divergenti interpretazioni degli studiosi e che ancora oggi suscita la curiosità di molti studenti.