“Prendila con filosofia!”

Stefano Billi
ROMA – Che cos’è la filosofia? Cosa vuol dire “amore per il sapere”?

Per la maggior parte delle persone la filosofia si manifesta come una materia di studi liceali, che per tre anni si è costretti ad imparare: nozioni, concetti, sforzi mentali – anche ardui – per una disciplina che i più fortunati (o sfortunati, a seconda della prospettiva del lettore!) dovranno approfondire solo per poco tempo della loro carriera scolastica. Dunque, uno sforzo limitato nel tempo, ecco il significato ultimo che taluni potrebbero dare alla filosofia, relegandola ad una sorta di “naya” del pensiero.

Fortunatamente, la filosofia non è affatto questo.

A testimoniarlo, tra gli innumerevoli testi che l’umanità ha conosciuto, c’è l’interessantissimo libello “Prendila con filosofia!”, edito da Il Melangolo, che racchiude al suo interno una serie di massime di pensiero di alcuni tra i più imponenti filosofi greci dell’antichità, tant’è che l’opera riporta – come autori – la dicitura “Socrate & C.”.

L’opera si suddivide in una settantina di tematiche di vita quotidiana – come l’amore, la morte, la virtù, l’odio, la libertà, il tempo – affrontate attraverso il contributo di quel manipolo di pensatori ellenici succitati, come se si chiedesse ad uno di essi la propria risposta in merito alle grandi questioni dell’esistenza.

Così, in poche righe, si conosceranno massime d’esperienza che aiutano a riflettere sul senso profondo delle cose e su come i problemi che ci affliggono spesso possano essere risolti facendo ricorso alla filosofia, che diviene dunque un modus vivendi da coltivare quotidianamente.

Tant’è che le origini della filosofia la tratteggiano, più che come una scienza o un lusso speculativo, piuttosto come una riflessione collegata fortemente alla realtà quotidiana, praticata per le strade, nelle piazze, a riprova della sua “utilità pratica”.

Il libro, perciò, lungi dal voler rappresentare un trattato filosofico o una dissertazione sui massimi sistemi, ha il pregio invece di manifestarsi come una serie di esercizi di pensiero sui temi importanti per la vita di ognuno. Praticando costantemente la filosofia e lasciandosi aiutare dall’imprescindibile contributo di quei filosofi che hanno determinato l’evoluzione culturale dell’umanità, il lettore può davvero plasmare la propria coscienza per arrivare così ad una vera salute dell’animo, indispensabile quanto la salute corporea.

Per dirla alla maniera dei curatori dell’opera, “prendila con filosofia significa dunque: sforzati di prenderti cura della tua vita attraverso gli esercizi filosofici“, col vigoroso incitamento proveniente dai quei maestri greci ad allenare la propria esistenza, per diventare concretamente libero!

Allora cosa aspetti?

“Prendila con filosofia!”

Scacco alla Torre


Silvia Notarangelo

ROMA – Era da tempo che Marco Malvaldi coltivava questo pensiero. Sfatare l’idea che a Pisa ci sia da ammirare soltanto la bellissima Torre e rendere giustizia di altri angoli della città che meriterebbero altrettanta considerazione. Nasce così “Scacco alla Torre” (Felici Editore), non una vera e propria guida, piuttosto una raccolta di descrizioni, impressioni e aneddoti, redatta da un pisano doc.
Si parte dai lungarni, in assoluto il “luogo più caotico della città”, dove è consigliabile non avventurarsi se si ha voglia di una tranquilla passeggiata in bicicletta. Complici il traffico e alcune inspiegabili scelte di viabilità, i lungarni sono infatti off limits per i ciclisti e rischiosi, probabilmente, anche per i pedoni. Meglio, allora, attendere giugno e posizionarsi sul più sicuro Ponte di Mezzo per assistere alla rievocazione di un gioco medievale o lasciarsi trasportare dall’adrenalina del Palio di San Ranieri.
Qualora il vostro obiettivo non sia esclusivamente la famigerata Torre, ecco che cosa potreste visitare senza correre il rischio di restare delusi: la Chiesa della Spina, uno degli esempi di architettura gotica più belli d’Europa, l’Orto Botanico voluto nel 1543 da Cosimo de’Medici, Piazza dei Cavalieri dove ha sede Palazzo della Carovana, “il palazzo più elaborato della città”. Dopo tanto girovagare vi è venuta fame? Nessun problema, Pisa è città universitaria e questo si traduce in un’altissima concentrazione di locali, bar e ristoranti adatti a tutte le tasche.
Se poi non sapete proprio resistere al fascino di Piazza dei Miracoli, tenete a mente almeno un paio di cose. Primo, dotarsi di una guida. Secondo, non disdegnare una visita notturna. Perché se è vero che di giorno sono i turisti ad imperversare, con il naso all’insù o catturati dalle immancabili bancarelle, di notte la piazza torna ad essere dei pisani. E nessuno meglio di loro vi saprà raccontare tutto quello che i comuni manuali non dicono. Solo un pisano vi potrà indicare dove sono le dita del diavolo, dove spunta tra gli altorilievi la testa brillante di una lucertola o dove si nasconde, nella cornice dei Santi, qualche incredibile intruso.