La forza di raccontare

Giulia Siena
ROMA
– “Se non puoi aggiungere giorni alla vita prova ad aggiungere vita ai giorni.” Questo è quello che si ripete Anne-Dauphine da quando il primo marzo, nel giorno del secondo compleanno di Thais, scopre che sua figlia è malata. Thais, la sua bambina, presto sarà portata via da una malattia. Il tiranno tanto temuto si chiama Leucodistrofica metacromatica. Il nome le fa paura, ma forse, a farle più paura sono quei piccoli ed esitanti passi sulla sabbia bagnata lasciati da Thais sulle spiagge della Bretagana. Comincia così la storia di una madre che racconta con amore e minuzia la malattia genetica di sua figlia.
“Due piccoli passi sulla sabbia bagnata” è il primo libro di Anne-Dauphine Julliand, giornalista e scrittrice francese, che nel romanzo di Bompiani racconta due anni della propria vita: sfide, dolori e scommesse.

Il giorno del secondo compleanno di sua figlia, Anne-Dauphine scopre che la bambina, con il passare del tempo, non potrà più correre, sorridere e parlare. Con il tempo i movimenti di Thais diventeranno più lenti, sempre più lenti, fino a spegnersi. L’allegria e la curiosità della bambina saranno annientati da questo mostro oscuro, da questa lenta e inesorabile coltre che offuscherà le giornate della sua famiglia. E cosa ne sarà del bambino che ora porta in grembo Anne-Dauphine? La nuova gravidanza, quel piccolo germoglio che sta crescendo nel suo grembo, è minato dal mostro che ha catturato ora Thais? Domande, dubbi e perplessità accompagneranno i protagonisti di questa storia per due anni di vita, un periodo in cui la caparbia e l’amore hanno combattuto con forza il dolore.

“Due piccoli passi sulla sabbia bagnata” è il resoconto di come la vita possa essere riscritta al presente; vivendola ogni giorno, nonostante tutto.