Portici di Carta 2014, sabato 4 e domenica 5 ottobre Torino si veste di libri

portici_di cartaTORINO – Tenetevi liberi nel week-end di sabato 4 e domenica 5 ottobre. Torna, con la sua ottava edizione, Portici di Carta: a Torino la cultura è una passeggiata. Dopo il successo delle passate edizioni, Portici di Carta, la manifestazione, ideata dal Salone Internazionale del Libro e promossa dalla Città di Torino e dalla fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, promette tante novità e tanti buoni motivi per non mancare.
Grazie ai 120 librai di Torino e provincia e ai piccoli editori piemontesi i portici di via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice si trasformano in una lunghissima bancarella – di oltre due chilometri – dove lettori e appassionati potranno perdersi a osservare, ascoltare e leggere i propri libri preferiti. Per Portici di Carta 2014 l’editore ospite d’onore è Marcos y Marcos; lo spazio bambini si sposta in Galleria San Federico; inoltre, tra le novità c’è l’attesissimo ricordo letterario di Giorgio Faletti. Poi, incontri, spettacoli, animazioni e attività per i più piccoli.

 

Perché perdersi Portici di Carta 2014? L’appuntamento è a Torino.

 

Yahya Hassan: la poesia violenta di un’identità.

foto-20Giulio Gasperini
AOSTA – È stata la raccolta poetica più venduta in Danimarca. Accanto ai nomi di Karen Blixen, di Søren Kierkegaard, di Hans Christian Andersen, Yahya Hassan ha imposto anche il suo, che campeggia deciso, bianco su fondo nero, sulla copertina della sua silloge (Rizzoli, 2014); che non ha titolo, tranne, appunto, il suo nome. Yahya Hassan è un palestinese, classe 1995, apolide. Il suo passaporto, adesso, è danese. Ma la sua storia è quella di un ragazzo in cerca di un’identità. Una ricerca feroce e tremenda, che lo ha portato in tante comunità adolescenti (“E quanti tutti sono stati picchiati e mandati nelle stanze / si beve il caffè”), separato dai genitori e dai fratelli, in una ribellione continua a una cultura di origine che oramai era lontana e a una cultura di arrivo che lo rifiutava e non lo accettava: “A scuola non si può parlare in arabo / a casa non si può parlare danese”.
Violando qualsiasi regola della netiquette, le poesie di Yahya sono tutti scritte in maiuscolo, quasi fossero gridate dalle pagine bianche. E quello di Yahya Hassan è proprio un grido, feroce, furioso: è una protesta indocile, cruda. L’umanità viene scarnificata, ridotta all’essenziale; e l’essenziale è violenza, spesso gratuita ma in ogni caso pare imprescindibile, irrimediabile. Yahya non si fa problemi nel raccontare aspetti cruenti e mortificanti: tra le righe è però evidente il disagio, il rischio dell’annichilimento, l’ostilità verso un modo precostituito e completamente attrezzato nel difendersi contro un nemico inesistente. Il conflitto con il padre (“Cinque figli in fila e il padre con la mazza”), l’ostilità verso una nuova madre con nuovi fratelli e sorelle (“Ma sua moglie dice / che non devo toccare i suoi figli”), diventa ben presto exemplum di un’ostilità rivolta all’autorità, che comanda e bastone, che impone e obbliga, piuttosto che cercare di comprendere ed armonizzare: “Altri educatori / spaccano il vetro e mi danno una ripassata”.
La lucidità di questo diciannovenne è incredibile, sbalorditiva: “E tu dici che vorresti / non fossimo mai nati”. Meglio di qualsiasi trattato di sociologia o antropologia riesce a coinvolgere il lettore, a trascinarlo in una serie di teorizzazioni (sotto forma di poesia, ovviamente) che riguardano la nostra epoca, i nostri nuovi anni Dieci. L’integrazione fallita, il rifiuto di un modello di meticciato, l’inesistente disponibilità all’accoglienza: “È così che si muove il traffico / fatto in un autobus fermo al rosso al Digterparken / un gruppo di negri scende a Søren Frichs Vej / oltre il ponte – un altro ghetto”; e, di conseguenza, il riaffermarsi di modelli autocratici e razzisti, l’incapacità di gestire l’alterità (“Lo psichiatra controlla a tutti la testa e il culo / e le bocche vengono riempite di psicofarmaci”), l’individuazione di un capro espiatorio che sia “l’altro”, il “diverso”, la minoranza debole e scarsamente difendibile: “13 anni e ricercato salgo su un treno per la Danimarca”.
Spesso, però, come si evince da queste poesie, è la stessa minoranza che non può fare a meno di sentirsi tale: circondata dall’odio, dal disagio dell’incontro, dall’ostilità più o meno aperta rischia di diventare referente di (e a) sé stessa. E di nuovo si richiude in forme ancora più crudeli di esclusione e precarietà: “Sono sonno senza sogni / come una spia in isolamento volontario”.

“Enciclopedia della Moglie Modello”, donne zerbino si diventa!

enciclopedia-della-moglie-modelloGiulia Siena
PARMA
 – Annalisa Aglioti, la Moglie Modello di Zelig Off, veste nuovamente i panni della dolce mogliettina stile anni Sessanta, con una innata predisposizione per il buon umore, il rammendo, le pulizie e la totale dedizione per il suo uomo, l’Alfa, e stila una lunghissima lista (che può sempre e ulteriormente arricchirsi) di consigli per diventare una nuova e sempre necessaria Moglie Modello. Nasce così l’Enciclopedia della Moglie Modello, Guida pratica per diventare Mogli, Madri, Amanti, Nonne e Salme Modello, il libro pubblicato da Anteprima Edizioni in cui la spassosa vérve del personaggio televisivo si unisce ai temi dell’Enciclopedia della Donna del 1962 dando vita a un affresco sociale dissacrante, divertente, sarcastico e contemporaneo. Contemporaneo sì, perché la donna perfetta dell’Aglioti non solo è volontariamente sottomessa all’Uomo, il suo Alfa, come voleva il manuale degli anni Sessanta, ma oggi è alle prese con la frenesia del Duemila: la tecnologia, i social network, l’epilazione e il nude look. Dalle pulizie di primavera all’infedeltà passando per la durata – chimera sognata da tutte le mogli. Modello e non – al mocassino, fino ad arrivare all’inserto XXX, L’Enciclopedia della Moglie Modello è un vero e proprio prontuario irriverente per la donna che nel periodo di referendum e quote rosa molla tutto e si accontenta – beata! – di vivere nell’ombra di un uomo cattivissimo e cinico. Con un perenne sorriso sulle labbra si viene coinvolti nella quotidianità di una Moglie Modello che vuole aderire in tutti i modi, e a tutti i costi, alle esigenze del proprio uomo fino quasi a scomparire. Caustico fino quasi all’estremo, il libro di Annalisa Aglioti regala divertenti momenti di spasso, verità e amari sorrisi.

 

Quante ragazze come me c’erano, là fuori? Quante potenziali Mogli Modello erano costrette a lavorare, e andare agli aperitivi quando – magari – tutto quello che volevano era un marito cui servire il caffè, reggendogli la “Gazzetta dello Sport” stando comodamente ammanettate al letto in reggicalze, fingendo l’orgasmo e parlando bene di sua madre?”

La decima edizione di Poesia Festival, dal 25 al 28 settembre

PoesiaFestival2014MODENA Poesia Festival torna nelle Terre di Castelli e i comuni di Castelfranco Emilia e Maranello con i protagonisti della poesia nazionale e internazionale. L’inaugurazione di oggi, al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola con Nanni Balestrini e Lina Sastri, darà il via alla decima edizione in programma fino a domenica 28 settembre.

 

Poesia Festival 2014 presenterà una vera e propria antologia dal vivo della poesia italiana, con Valerio Magrelli (venerdì 26 settembre a Vignola); Cristina Alziati, Paolo Febbraro e Gabriele Frasca (sabato 27 settembre a Castelnuovo Rangone) e Franco Buffoni (domenica 28 settembre a Spilamberto).
A questi autori vanno aggiunti quelli impegnati nella novità dell’edizione 2014, il Giro d’Italia della Poesia, un’iniziativa che nasce per dare una lettura della situazione culturale del Paese attraverso la lente dei poeti che vivono e animano i diversi territori. La prima tappa del Giro è nelle Marche (venerdì 26 settembre a Vignola), con i poeti Massimo Gezzi, Franca Mancinelli, Francesco Scarabicchi e Luigi Socci che racconteranno una regione di importanza centrale nella poesia contemporanea, i propri personali percorsi e omaggeranno il poeta Franco Scataglini. Nella seconda tappa si sconfina in Canton Ticino (sabato 27 settembre a Levizzano Rangone) con Prisca Agustoni, Fabiano Alborghetti e Vanni Bianconi, impegnati nel racconto della poesia italiana oltreconfine con un omaggio a Giorgio Orelli; e infine il rientro, nella terza tappa, sarà a Trieste (domenica 28 settembre a Spilamberto), una città simbolo della cultura italiana raccontata dai poeti Luigi Nacci e Christian Sinicco e dal narratore Mauro Covacich, con un omaggio a Umberto Saba.

 

Il confronto con la poesia in altre lingue è uno dei momenti fondamentali e di maggior successo di Poesia Festival e l’edizione 2014 si concentrerà sulla vivace scena britannica degli ultimi decenni con i poeti Simon Armitage e Jamie McKendrick, autori di grande successo in patria e all’estero, continuatori e innovatori di una lunga e ricca tradizione letteraria. Il pubblico potrà incontrarli a Vignola nel pomeriggio di sabato 27 settembre.

 

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Diamond Editrice: nasce Imago, la collana per valorizzare il cinema sommerso

logodiamondeditriceLATINA – Novità in casa Diamond. La casa editrice di Simone Di Matteo mette a segno un nuovo colpo: nasce una nuova collana, Imago, per recuperare il cinema sommerso da logiche produttive e distributive che privilegiano solo prodotti in linea con il mercato dominante, commercialmente sicuri, e penalizzano la varietà artistico-espressiva. Questo è il nuovo ambizioso traguardo della Diamond Editrice che con la collana Imago, dedicata al linguaggio iconografico – nell’intento di porre l’opera al centro e le parole a cornice – ospiterà film, documentari, docufiction e cortometraggi firmati da registi emergenti ma non necessariamente sconosciuti.

Si tratta di prodotti cinematografici rimasti in gran parte sconosciuti a livello nazionale, benché alcuni abbiano preso parte a vari festival e concorsi e siano stati premiati per il contenuto culturale e la qualità del montaggio.
Il cofanetto dvd sarà arricchito da un libro con l’obiettivo di accompagnare lo spettatore nella visione dell’opera, un diario di bordo redatto dallo stesso regista in cui spiega la lavorazione del film e risponde agli interrogativi narrativi. Il formato sarà lo stesso con cui la Diamond Editrice ha vinto nel 2012, con “D’amore e di liberta” del poeta Antonio Veneziani, il primo premio “Del Cortegiano”, riconoscimento rivolto al “packaging” del libro – carta, caratteri, copertina, immagini e ogni altra idea volta alla confezione del prodotto-libro. Un formato ideato dallo stesso editore, Simone Di Matteo, e ritenuto dalla giuria di “Del Cortegiano” tra i migliori pubblicati negli ultimi tre anni.
A solo quattro anni dalla sua nascita la Diamond Editrice – fondata dallo scrittore e editore Simone Di Matteo – dopo avere collezionato successi letterari con il coinvolgimento di importanti firme del mondo letterario e culturale (Dacia Maraini, Anna Mazzamauro, Antonio Veneziani, Vincenzo Incenzo, Pino Strabioli, Giancarlo Governi, Leandro Castellani, Franca Rame), lancia una nuova sfida: “Il cinema non è morto, è solo paralizzato” dichiara l’editore Simone Di Matteo.“Per attuare il disgelo è necessario un intervento attivo e creativo che vede protagonisti autori, registi, produttori, imprenditori e distributori. Troppi sono i film prodotti grazie a finanziamenti privati e pubblici che subiscono, nonostante l’alta qualità artistica e culturale, una battuta d’arresto prima del traguardo distributivo”.
La collana sarà inaugurata da Sottosuolo, docufilm di Sebastian Maulucci, giovane filmaker di Latina, già assistente alla regia di Paolo Sorrentino ne “L’amico di famiglia”, in concorso al Festival di Cannes 2006, e regista de “La terra e il vento” (Arpa Film 2013).
Sottosuolo è un viaggio nell’arte della vita di provincia raccontata dai protagonisti, due giovani artisti che nell’incertezza del presente si interrogano sul futuro. A loro si unirà un coro di voci della vita culturale e artistica originari del capoluogo pontino, molti dei quali ormai affermati, che coprono diverse generazioni: Antonio Pennacchi (autore di “Canale Mussolini”, Premio Strega 2010); Luciano Melchionna (drammaturgo, sceneggiatore, attore e regista teatrale e cinematografico); Lina Bernardi (attrice di cinema, teatro e tv); Enzo Provenzano (attore e regista); Nino Bernardini (attore); Gianfranco Pannone (regista cinematografico e tv); Roberto Prosseda (pianista) e Chiazzetta (musicista).
Girato tra Latina e Roma il docufilm – la cui uscita è prevista per dicembre – a differenza della letteratura e del cinema che fino ad oggi ha raccontato di Latina solo la storia della sua fondazione, avvenuta nel Fascismo, intende dare una chiave di lettura nuova della città, spostando l’attenzione sulla vita artistica e culturale.
“Sottosuolo” è stato finalista al VAMFEST (Vercelli Art movie festival) di Vercelli, 2009; al DOCUMENTA FILM FEST 2009 (Sezze, LT); al PREMIO WIRRAL INTERNATIONAL FILM FEST 2009 – LIVERPOOL – Italian Competition.
Dopo “Sottosuolo” di Sebastian Maulucci è già in programmazione la pubblicazione del documentario “Nessuno è perfetto” di Massimo Fabio Lozzi e un film del regista foggiano Carlo Fenizi.
La Diamond si conferma con il progetto Imago la prima casa editrice a lanciare sul mercato editoriale la sfida del “cinema sommerso”.

Festival della Letteratura di Viaggio, a Roma dal 25 al 28 settembre

festival letteratura viaggio 2014ROMA – Nato a Roma nel 2008 e promosso dalla Società Geografica Italiana, il Festival della Letteratura di Viaggio giunge quest’anno alla sua settima edizione e torna per quattro giorni, dal 25 al 28 settembre, dedicati al racconto del mondo attraverso diverse forme di narrazione del viaggio, di luoghi e culture. Villa Celimontana (Palazzetto Mattei in Via della Navicella 12) sarà la suggestiva location di un evento che spazia dalla letteratura alla geografia, dalla fotografia al giornalismo, dal cinema al teatro e al disegno. La categoria centrale è il viaggio, inteso come accostamento e attraversamento di mondi, remoti o prossimi, come scoperta e incontro, occasione di conoscenza, disposizione all’ascolto, educazione all’alterità.

L’edizione 2014 del Festival si articola in oltre 40 eventi tra incontri con autori, mostre, premi, laboratori, proiezioni, spettacoli, visite guidate. Torna, inoltre, il consueto Laboratorio di scrittura e fotografia in viaggio, articolato in più incontri, con la
partecipazione di giornalisti e photoeditor di importanti testate italiane, e si aprono tre nuovi laboratori: un Laboratorio sul documentario in viaggio, un Laboratorio di scritture, disegni e letture dedicato ai bambini e ispirato alle Mille e una notte, e un Laboratorio di Storytelling diffuso per blogger e narratori che descrivono il territorio laziale.

 

I protagonisti del Festival della Letteratura di Viaggio 2014
Claudio Magris, Gianni Berengo Gardin, Dacia Maraini, Simonetta Agnello
Hornby, Michele Mari, Walter Siti, David Van Reybrouck, Ettore Mo, Bernardo Valli, Paolo Rumiz, Walter Veltroni, Sandra Petrignani, Paolo Di Paolo, Valerio Massimo Manfredi e molti altri ancora.

 

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Edizioni e/o: Patrizia Rinaldi torna con “Rosso caldo”, tutte le sfumature del giallo

rosso-caldoGiorgia Sbuelz
ROMARosso caldo non è solo un colore, ma un indizio da seguire nel nuovo romanzo di Patrizia Rinaldi (pubblicato dalle Edizioni e/o), in cui tutta la squadra del commissariato di Pozzuoli è chiamata in causa a risolvere un duplice omicidio che farà riemergere antichi fantasmi e nuovi rompicapi. Nell’indagine è coinvolta anche la sovrintendente Blanca Occhiuzzi, già protagonista dei due precedenti lavori dell’autrice, Blanca e Tre, numero imperfetto. Ipovedente dall’età di tredici anni, Blanca ha sviluppato un intuito eccezionale che la fa destreggiare abilmente anche nei casi più intricati, riuscendo ad identificare quel dettaglio sfuggente o quell’odore particolare, in grado di guidarla sicura verso il bandolo della matassa.

 

Lo scenario dei crimini è una Napoli grigia bagnata dalla pioggia primaverile. Dagli scantinati di Palazzo de Pignatta, l’anziana Alina ode da anni rumori di spiriti che agitano ferraglie e si lamentano, spiriti femmina, dice lei, che emettono mugolii come se una mano coprisse loro la bocca. Nemmeno la sua convivente, Mariarca, vuole darle credito, finché proprio nei sotterranei del Palazzo viene rinvenuto il corpo di Geronimo Sellitto, un impiegato delle poste con un’ossessione morbosa per l’arte. La scia che segue Blanca è fatta di odore di essenza di mandorlo di cui il cadavere è impregnato, scia che ricollega l’episodio ad un altro ritrovamento effettuato dall’ispettore Liguori alle Terme di Baia: un sacco ricavato da un velo da sposa contenete ossa umane e trattenuto da un fiocco rosso, rosso come il sangue. Il macabro cadeau emana un profumo cattivo di orzata e scarti di macelleria. Quando un secondo impiegato dello stesso ufficio postale, Oreste Bonomo, viene ucciso con tre colpi di pistola, appare chiaro che il caso nasconde molto più di quanto si possa ipotizzare.
Le indagini s’intrecciano alle vicende personali dei protagonisti; la relazione fra Blanca e Liguori entra in crisi mentre la vita di Ninì, figlia adottiva di Blanca, viene messa a repentaglio. Il padre della ragazzina infatti, un pregiudicato, vuole mettersi in contatto con lei per usarla e portare a termine un infido proposito.
Il commissario Martusciello comincia ad accusare vuoti di memoria, mentre la noia lo assale nei momenti meno opportuni; l’agente scelto Carità è trincerato come non mai dietro la barriera del suo mutismo. I personaggi sono così intrappolati nella rete delle proprie inquietudini, rompendone le maglie solo al raggiungimento del parossismo creato dal ferimento di Martusciello. Nello squarcio sul fianco del commissario, Liguori rivede “un geyser di rosso e di caldo”. Ancora rosso, un rosso che risveglia le menti dei protagonisti, restituendo loro la forza e lo scatto per risolvere un’inchiesta che ribalterà lo status della Napoli dei signorotti, dei segreti di famiglia, dei voyeurs e dei fanatici dell’Azionismo Viennese, col sangue che diventa pittura e traccia da inseguire per far emergere scomode verità.

 

Rosso caldo è un giallo dalle venature noir, la cui solidità fa perno su un’attenta costruzione dei protagonisti che, colti in quella nella fase in cui ogni dubbio interviene a dissestare l’ordine pregresso delle cose, riconquistano se stessi tuffandosi in un’indagine atta a far saltare ogni coperchio, presente e passato, proprio e altrui. Le distanze fra lettore e personaggio vengono accorciate dalla scelta di intervallare la narrazione con passaggi in prima persona: Blanca e gli altri sono personaggi veri a cui potersi affezionare e su cui fare affidamento per calarsi nella profondità di una Napoli tanto misteriosa quanto pericolosa, dove ogni pista ne apre un’altra.

Topipittori: “Giotto, Quaderno di disegno”, un nuovo titolo della Piccola Pinacoteca Portatile

Giotto_Quaderno_di_Disegno-Giulia Siena
ROMA – “Fin da ragazzo, Giotto aveva ben chiaro che, attraverso le vite dei santi e di Gesù, avrebbe voluto raccontare la realtà che lo circondava: da una mosca fastidiosa fino al più splendido dei cieli stellati. Grazie al suo esempio, abbiamo imparato anche noi: ora possiamo guardarci attorno sapendo di poter sempre raccontare – con un disegno – quello che vediamo e sentiamo”. Era questo lo scopo del disegno di Giotto, raccontare ciò che vedeva. Oggi il genio, la tecnica e i motivi che spinsero il disegnatore di Vespignano a diventare uno dei più celebri artisti di tutti i tempi danno vita a Giotto, Quaderno di disegno, l’albo illustrato da Chiara Carrer e raccontato da Marta Sironi che si presenta come il nuovo titolo della collana Piccola Pinacoteca Portatile di Topipittori.
Giotto, il primo maestro moderno della pittura italiana, viene svelato ai piccoli lettori attraverso le sue opere (tra cui L’ascensione, Il battesimo di Gesù, La predica di San Francesco agli uccelli) , il suo tratto e la sua sensibilità. Carrer e Sironi, raccontano, così una storia artistica che percorre i secoli per formare un linguaggio grafico personale che dagli occhi narra con il disegno.

 

Giotto, Quaderno di disegno è un lavoro completo e affascinante nel mondo dell’arte e si presenterà giovedì 18 settembre in occasione di Artelibro, il Festival del Libro e della storia dell’Arte; le tavole del libro, inoltre, saranno esposte alla Libreria per ragazzi Giannino Stoppani di Bologna.

 

 

Artelibro, il Festival del Libro e della Storia dell’Arte: a Bologna dal 18 al 21 settembre

artelibroBOLOGNA – Da giovedì  18 a domenica 21 settembre torna a Bologna Artelibro, il Festival del Libro e della Storia dell’Arte. Giunto alla sua XI edizione, il Festival rinnova la sua formula e si amplia conservando quanto realizzato nei suoi primi dieci anni e in continuità con la sua vocazione originaria. Il nuovo Festival, infatti, affronterà, a partire proprio dai libri e dall’insegnamento della storia dell’arte, il grande tema del patrimonio artistico e culturale italiano. Il tema di quest’anno, Italia: terra di tesori, rimanda alla necessità di “riscoprire” le meraviglie artistiche e culturali del nostro Paese, conservando e valorizzando un patrimonio unico e incomparabile.

 

Anche quest’anno Artelibro oltrepasserà i confini di Palazzo di Re Enzo e del Podestà per ‘invadere’ Bologna, per farla vivere e conoscere nelle sue straordinarie bellezze ai propri cittadini e ai tanti visitatori. Centrale e decisiva sarà, a questo riguardo, la collaborazione con le istituzioni pubbliche e private della città, in particolare con Istituzione Biblioteche di Bologna, Istituzione Bologna Musei e Fondazione Cineteca di Bologna, che con le loro sedi e le loro iniziative contribuiranno ad arricchire il network di Artelibro denominato Biblioteca d’Arte Diffusa e sostenuto da Gruppo Unipol.
Questa edizione sarà anche l’occasione per celebrare anniversari di personalità cardine della storia dell’arte: Michelangelo, Donato Bramante, Giorgio Morandi e Francesco Arcangeli.
ARTE PER TUTTI

Coerente con lo spirito innovativo del Festival è il coinvolgimento di nuovi divulgatori per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico. Dallo storico Paolo Mieli, che illustrerà l’opera I funerali di Togliatti di Renato Guttuso al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, al Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico Louis Godart che parlerà dell’immagine del nostro continente nell’incontro Europa. Genesi di una civiltà, allo storico dell’architettura Francesco di Teodoro che traccerà il percorso artistico di Donato Bramante nell’incontro Donato Bramante: da Urbino a Roma, passando da Milano. Seguiranno gli incontri con Pierluigi Masini ed Eugenio Riccomini che parleranno alla Biblioteca di San Giorgio in Poggiale della Bologna che anche i bolognesi non conoscono; l’appuntamento con Andrea Dall’Asta che illustrerà la storia dell’iconografia della crocifissione nella conferenza Il mistero della croce nell’arte antica e contemporanea; le conferenze Tracce d’antico nelle medaglie a cura di Paola Giovetti e Daniela Picchi al Museo Civico Archeologico e Il paesaggio agrario emiliano nella storia dell’arte raccontato da Vera Fortunati nell’omonimo incontro organizzato alla Biblioteca dell’Archiginnasio.

 

MOSTRA DEL LIBRO ANTICO E PAGINE D’ARTE

Al tradizionale appuntamento con l’editoria d’arte contribuiranno i librai antiquari di ALAI – Associazione Librai Antiquari d’Italia, affezionati partner di Artelibro, che anche quest’anno hanno confermato la loro presenza nella grande mostra-mercato di Palazzo Re Enzo e del Podestà. Non mancheranno i libri di pregio e una sezione con oltre cinquanta riviste specializzate italiane e straniere.

In collaborazione con Librerie.Coop e con l’attenta regia di Romano Montroni, nuovo presidente del Centro per il Libro e la Lettura, verrà allestita la consueta Libreria dell’Arte in Piazza Nettuno dove sarà possibile acquistare circa duemila titoli di trenta diverse case editrici.

Curata dal giornalista Stefano Salis, Artelibro organizzerà presso Biblioteca di San Giorgio in Poggiale la seconda edizione della mostra Buona la prima! Le migliori copertine del 2014 scelte e giudicate da chi se ne intende. Una giuria composta da esperti provenienti dal mondo della comunicazione visiva e dall’editoria, a cui si affiancherà, con il suo voto, il pubblico, sceglierà e premierà la migliore.

Esempio felice dell’incontro tra editoria ed arte, la mostra Camilleri a prima vista al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, a cura di Stefano Salis e costruita su centouno copertine di libri di Andrea Camilleri, comprese le oltre quaranta pubblicate dall’editore Sellerio (dove ad ogni copertina è associata graficamente l’immagine di un’opera d’arte, a partire da La strage dimenticata del 1984) e una buona selezione di quelle estere. La mostra sarà illustrata e accompagnata da un intervento di Salvatore Nigro che parlerà del suo recentissimo libro La Sirena e il suoi libri. Ritratto di Elvira Sellerio pubblicato dalle Edizioni Henry Beyle con lo stesso Salis e l’editore Vincenzo Campo. Promossa dalle Edizioni Henry Beyle è anche una mostra intitolata Dalla “A” allo “ZOO”: due Alfabeti alla Biblioteca Sala Borsa. Rielaborate da modelli tipografici o disegnate per l’occasione, le “A” sono incise da Edoardo Fontana utilizzando matrici in linoleum. Il volume che le riunisce – con un testo di Valerio Magrelli – inaugura la collana “Alfabeti”.

 
I PROTAGONISTI DI ARTELIBRO 2014

Cristina Acidini, Olivo Barbieri, Marco Belpoliti, Alice Beniero, Irma Blank, Franco Bonilauri, Mario Botta, Florence Buttay, Paolo Capuzzo, Andrea Carandini, Marco Carminati, Maurizio Ceccato, Giuseppe Chili, Matteo Codignola, Pietro Corraini, Giorgio Cricco, Andrea Dall’Asta, Luca Richard de Bella, Valerio Dehò, Francesco Paolo Di Teodoro, Andrea Emiliani, Franco Farinelli, Gianluca Farinelli, Luigi Ficacci, Nello Forti Grazzini, Vera Fortunati, Antonella Gigli, Paola Giovetti, Louis Godart, Marino Golinelli, Miguel Gotor, Paolo Grasselli, Angelo Guglielmi, Enrico Gusella, Simona Iannuccelli, Francesco Jodice, Andrea Kerbaker, Maria Cristina Misiti, Antoinette Le Normand-Romain, Alberto Lecaldano, Fabrizio Lollini, Salvatore Nigro, Gianfranco Maraniello, Cesare Mari, Ginevra Mariani, Paola Marini, Vincenza Maugeri, Alberto Melloni, Paolo Mieli, Ernesto Milano, Romano Montroni, Alessandro Morandotti, Marta Morazzoni, Salvatore Silvano Nigro, Anna Ottani Cavina, Lucilla Nuccetelli, Antonio Patuelli, Lorenzo Perrone, Daniela Picchi, Paolo Picozza, Maria Paola Poponi, Gabriella Rava, Sergio Risaliti, Catherine Robinson, Giovanni Romano, Rossana Rummo, Stefano Salis, Luca Sassi, Guido Scarabottolo, Antonio Sellerio, Vittorio Sgarbi, Silvia Sotgiu, Claudio Spadoni, Claudio Strinati, Urs Stahel, Francesco Vossilla, Luca Zan, Carlo Zucchini, Stefano Zuffi.

“Rosso velabro”: la crisi che non è mai diversa.

Rosso velabroGiulio Gasperini
AOSTA – La parola “crisi” è forse quella che più di altre ha condizionato gli Anni Dieci del nuovo millennio. È uno spettro feroce, una parola che non fa quasi più paura (piuttosto, rassegnazione) ma che allunga ombre inquietanti. Perché le crisi ci sono sempre, sempre si materializzano e sempre ci troviamo ad affrontarle, in ogni ambito. Luigi De Pascalis ci presenta un historical-thriller che definire così è pero riduttivo: perché, in realtà, “Rosso Velabro”, edito da La Lepre Edizioni (2010), ci cala in una crisi che ha molti punti di contatto con quella attuale.
Una crisi, infatti, che riguarda identità, valori, sostanza. Una crisi che coinvolge ogni aspetto della vita pubblica e sociale ma anche di quella personale e privata: sospetti, intrighi, menzogne, tradimenti e disfatte. Gli ingredienti sono quelli di un appassionante romanzo da divorare come un bicchier d’acqua: un ritmo frizzante e sostenuto, una passione terminologica da attento studioso, una sapiente costruzione di intreccio e fabula, un appassionante gioco di spostamento di prospettiva e di punti di vista, che tempestano il flusso narrativo e lo frammentano, senza però mai perderlo né inficiarlo. Il tutto in una narrazione spesso pesante e difficoltosa, ma di fondo ben calibrata e finalizzata all’obiettivo, al fine ultimo.
È il 363 d. C. L’Impero romano sta implodendo. È cambiato, l’Impero. Ne è cambiata la società, ne sono cambiati i confini, ne sono cambiati gli abitanti. È cambiato anche il potere che dovrebbe continuare a governarlo e a reggerlo. Ma la teorizzazione è ben più lontana della realtà: le beghe imperiali, i contrasti tra “dirigenti”, le macchinazioni tra chi vuole più potere, l’affermarsi di nuove religioni e nuove società scuotono un’architettura oramai secca, arida, priva di vita che possa rigenerarla e farla tornare a fiorire. In questo ambiente di nuovi riti, di nuove facce, di nuove attese e pretese, la Storia agisce anche su un piano più privato e personale: durante una notte di spettacoli viene brutalmente uccisa Domizia, la moglie del Prefetto dell’Urbe. L’indagine viene affidata all’edile, Caio Celso, che comincerà a indagare con perizia in un fiume in piena, in un ribollire di insoddisfazioni e rabbie, di magie e di perplessità. Omertà, ostilità, magie e maledizioni in un quartiere che diventa palcoscenico dell’umanità interamente intesa: cambiano i fattori ma i responsi sono (quasi) sempre gli stessi: la Storia personale, privata, in contrasto con la Storia universale, come altre volte in letteratura, pare vogliano dirci che i cambiamenti spaventano sempre, ancora di più quando non si sanno affrontare né gestire.