Piccole Donne, un classico irrinunciabile ad Alta Leggibilità

piccoledonneGiulia Siena
ROMA 
– Meg, Jo, Beth e Amy, le quattro sorelle March nate dalla gloriosa penna di Louisa May Alcott nel 1868, tornano a rivivere nell’adattamento di Irene D’Intino per biancoenero edizioni. Le Piccole Donne: la speranzosa Meg, la determinata Jo, la generosa Beth e la piccola Amy, insieme alla madre e alla domestica Hannah, si trovano ad affrontare le difficoltà economiche e le preoccupazioni per il padre partito in guerra. Siamo nell’America scossa dalla guerra di Secessione e le Piccole Donne trascorrono le giornate aspettando notizie dal fronte, vivendo la loro quotidianità fatta di faccende domestiche, canti, letture, speranze e sogni, fino a quando alla finestra di fronte alla casa delle ragazze appare un misterioso ed affascinante giovane. Il giovane è Theodore Laurence, per tutti Laurie, il nipote del vecchio e ricco signor Laurence, vicino di casa della famiglia March. A lui, involontariamente e in modo del tutto innocente e spensierato, si avvicina dapprima la ribelle Joe; poi, tutte le ragazze saranno coinvolte da questa amicizia che le solleverà dai problemi quotidiani e dalle preoccupazioni che la povertà, la frustrazione e le debolezze recheranno loro.

 

Piccole Donne sono tornate e questa volta coinvolgono tutti, ma proprio tutti i lettori. Sì, perché con la collana Raccontami – I grandi classici più facili da leggere la biancoenero edizioni si pone l’obiettivo di avvicinare alla grande letteratura tutti i ragazzi, anche quelli che hanno difficoltà di lettura, grazie, anche, all’ausilio dell’audio book letto da Gabriella Bartolini.

Letteratura per ragazzi: il “Cantastorie” e “Genoveffa di Brabante” tra le novità Gallucci

gallucciROMA – Saranno in libreria tra qualche giorno e già si preannunciano come alcune tra le più interessanti novità della letteratura per ragazzi. Stiamo parlando di Cantastorie e Genoveffa di Brabante, i due libri targati Gallucci pronti per gli scaffali delle librerie e case d’Italia. Cantastorie, di Emanuele Luzzati racconta la vita avventurosa di Iranì regina delle fate: della sua rinunzia a ogni privilegio per sposare Re Solimano e della loro felicità per la nascita dei due gemelli. Canta di come le sorelle tradite cercarono di farle del male, dell’incantesimo che la trasformò in serpente e delle gesta eroiche del suo sposo per liberarla.

 

 

Genoveffa di Brabante, di Lord Cheminot e Ornella Volta con i disegni di Corallina De Maria è una favola adulta di amore e tradimenti, di intrighi e riscatto. Genoveffa di Brabante è la leggendaria eroina che ha ispirato drammi, opere musicali e film. Qui nella versione musicata da Erik Satie e interpretata magistralmente da Paolo Poli nel ruolo del narratore.

Anteprima: Leggi su ChronicaLibri il terzo capitolo de “Il Rintocco”, il nuovo libro di Irene Vella

Irene VellaROMA – Continuiamo la nostra esclusiva con il terzo capitolo del nuovissimo romanzo di Irene Vella, Il Rintocco. In questo capitolo la protagonista affronta coraggiosamente le sue paure, lasciandosi andare ai ricordi e alle emozioni ancora tutte da vivere.
Continua

Terre di Mezzo: Mari Accardi e “Il posto più strano dove mi sono innamorata”

il posto piu strano dove mi sono innamorata_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
– All’inizio erano Tanya e Big Jim contro Barbie e Ken; poi la goffaggine di Irma contro l’eleganza delle Billeci. Con il tempo arrivarono gli amori sbagliati, le fughe, gli studi e i tanti lavori impossibili. Tutto, nella vita di Irma – la protagonista de Il posto più strano dove mi sono innamorata, il primo libro di Mari Accardi pubblicato da Terre di Mezzo Editore – era un contrasto, un continuo fuggire altrove per avere di più o avere cose diverse. Forse perché Irma, sin dall’inizio, aveva ascoltato suo padre ripetere “Cu niesci arriniesci”: se dalla vita vuoi qualcosa, devi andare via dal posto in cui sei nato. Così Irma si lasciò convincere e dopo aver sancito la sua inadeguatezza per Palermo arrivò a Torino. Da studentessa fuori sede alle prese con la solitudine e la paure Irma – ormai donna – inciampa in amori sbagliati e lavori impossibili. La nostra eroina siciliana viene licenziata da ogni posto di lavoro perché “troppo lenta”; passa, così, da cucinare per una mensa a cancellare foto pornografiche in un sito di annunci. Ed è in questo periodo che conosce Paolo, il decoratore di interni che non ricorda di aver mai baciato, ma con il quale vive ed è fidanzata da mesi. Forse la loro non è una vera storia d’amore, forse perché il loro è stato un incontro troppo normale, mentre, “A quanto pare, secondo un sondaggio di non so quale agenzia, gli amori più importanti nascono in circostanze o in luoghi anomali. E sono quelli che in percentuale durano di più”. Allora Irma è pronta a cambiare di nuovo, per l’ennesima volta, lei cambia rotta: viene licenziata, sale su una mongolfiera e poi vola a Praga con la convinzione di poter prendere in giro il tempo, fermarlo per giocarci e poi rientrare nella sua normalità anonima e viverlo. Perché il tempo, anche se scorre, rimane lì, attaccato a quella linea del telefono che lega Irma ai suoi genitori, alla sua isola, alla sua Palermo… richiamo perenne (quasi un rimpianto) che si accompagna e scontra con la sua certezza di sempre: fuggire.

 

Il posto più strano dove mi sono innamorata è un romanzo breve, intenso e immediato che raccoglie l’essenza di questo periodo incerto. La sua Irma è la giovane donna che vedi allo specchio o che incontri per strada, sul bus o in fila dal medico: tanto forte e determinata quanto nostalgica e indecisa; una donna che rincorre i sogni lontani convinta di cercare un posto nel mondo, un posto che forse non ha pensato di avere già. Una donna, Irma, che attraversa le situazioni e risorge dalle sue sconfitte.

Anteprima: Leggi su ChronicaLibri il secondo capitolo de “Il Rintocco”, il nuovo libro di Irene Vella

Irene-VellaROMA – Non ci lasciamo fermare dai problemi tecnici e, come promesso, ecco il secondo e attesissimo capitolo de “Il Rintocco”. In questo capitolo Emma, la giovane protagonista del nuovo libro di Irene Vella, è alle prese con i bagagli; dopo l’annuncio del padre di tornare nella vecchia villa in Italia, quella casa che le ricorda Lucrezia, la sua mamma scomparsa ormai da anni, dovrà prepararsi ad affrontare la realtà e le paure del passato.

 

 

Secondo Capitolo
Profumi

Emma aveva appena finito di preparare le valigie, si era guardata in giro, aveva annusato il profumo di paella che arrivava dall’osteria di fronte, e aveva cominciato a smanettare sul suo iphone, cercando di ricordarsi se aveva salutato tutti.
Faceva il ripasso degli amici, proprio come quando si fa la lista della spesa e poi si depennano gli oggetti acquistati, e così lei scorreva la lista dei contatti facendo mente locale per essere sicura se non di averli salutati di persona, quanto meno per sms, what’up, o chat.
Fu proprio mentre con il cellulare camminava avanti e indietro nella stanza che le cadde l’occhio sui biglietti aerei che facevano capolino dall’agenda di Andrea, così senza nemmeno pensarci un attimo li tirò fuori per controllare quale fosse la compagnia con cui avrebbero viaggiato.
Ma di certo quello che la colpì non fu vedere la scritta Iberia Airlines, ma la destinazione: Madrid/Venezia.
Suo padre in quei tre giorni di preparativi non aveva mai trovato il tempo (o forse il coraggio?) di parlarle, ma come recita il detto “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”, e così Emma aveva scoperto da sola che sarebbero tornati a casa.
Di questo ne era certa, non era uno scalo intermedio, non c’erano altri biglietti aerei, perché li aveva cercati ovunque come una pazza furiosa, come aveva potuto nasconderle la verità?
Proprio mentre pensava ai vari modi per rimbalzare suo padre, Andrea entrò stranamente felice dall’ingresso principale, ma gli bastò un’occhiata per capire che sua figlia aveva scoperto tutto.
Iniziò la frase con un infelice: “non è come sembra (come nei peggiori film in cui la moglie scopre il tradimento del marito, e lui prova a negare anche l’evidenza), te lo avrei detto stamani…”
E. “ Ma dai davvero? E di preciso quando, dimmi? Mentre salivamo le scalette dell’aereo? Oppure una volta allacciate le cinture di sicurezza? Pensi di essere normale?”
A. “ E’ che non sapevo come affrontare l’argomento, avevo paura di quello che avresti potuto dire, provare….”
E. “ Sì..dire, fare, baciare, lettera e testamento. Babbo (le sue radici toscane uscivano sempre mentre discuteva e le guance si tingevano di rosso ) hai sbagliato, fai prima ad ammetterlo così almeno ne parliamo da persone adulte, dato che il problema penso sia proprio questo. Ho sedici anni, lo vuoi capire che non sono più una bambina?”
Andrea la guardava muoversi, agitarsi, quando si arrabbiava sembrava proprio sua madre, non riusciva a smettere di gesticolare, e contemporaneamente non riusciva a smettere di spalancare quegli occhioni verdi, che sembravano disegnati.
E. “ Babbo mi stai ascoltando?”
A. “ Sì scusami Emma, hai ragione ho sbagliato, ho preso tempo, ma forse ne ho preso troppo, se ti fermi un attimo ti spiego tutto.”
Non se lo fece ripetere due volte, non capitava spesso che suo padre la trattasse da adulta, era bene approfittarne, prima che ci ripensasse, così si mise seduta proprio per dimostrargli quanto fosse pronta ed impaziente di conoscere la realtà.
“ Mi ha chiamato l’agenzia immobiliare qualche giorno fa, dicendomi che ci sono dei probabili acquirenti per la nostra casa, ma che sono necessarie delle ristrutturazioni, e visto quanto è rimasto fermo il mercato degli immobili, è meglio approfittarne.
Solo che devo essere per forza presente visto che la villa è sottoposta alla tutela dei beni culturali, quindi per fare qualunque tipo di variazione, o anche semplicemente dare una rinfrescata, c’è bisogno della mia firma per le richieste, e della loro approvazione per procedere.
Così ho pensato di tornare a casa, per passarci la nostra ultima estate, prima di venderla.
Lo so te ne avrei dovuto parlare, ma avevo paura di un tuo rifiuto, e senza di te non sarei riuscito a rimettere piede nelle nostre stanze”
E. “ Ecco ora dimmi, ci voleva tanto? Sono adulta queste cose le capisco, solo una
cosa non riesco a capire: perché vuoi disfarti di Villa Maria? Non ci sono solo i brutti ricordi là dentro, io conservo i sei anni passati con la mamma a raccogliere le nocciole nel giardino, a buttare le monetine nel pozzo per esprimere i desideri.
Là dentro c’è tanta della nostra felicità, sei pronto a rinunciarci?”
A. “ questo è un discorso che non vorrei affrontare adesso, ho bisogno di rimettere piede là dove tutto è accaduto, là dove in un attimo tutto ha smesso di avere un senso, là dove i miei sogni che portavano il nome di tua madre sono morti.
Sento che è arrivato il momento di fermarmi, me lo devo, e soprattutto forse lo devo a te”.
E d’improvviso quel sorriso che Emma aveva visto accendersi sulla porta d’ingresso si spense per fare spazio a quell’alone di malinconia che da dieci anni a questa parte lo aveva reso l’allenatore più ricercato e ambito dalle donne di mezza Europa.
Era lo special one dei maestri di tennis, ma quello che gli altri chiamavano fascino, per lui aveva un unico nome: dolore.
A volte il suo alone di mistero lo precedeva, i maligni lo additavano come “borioso”, le fan come “bello e impossibile”.
Quante quelle che avevano negli anni cercato di prendere il posto Lucrezia, di prendere il “suo” armadio, che avevano respirato il “suo” odore pensando che fosse quello di Andrea, ma erano durate il tempo di un set, per usare termini “tennistici”, il tempo di una foto insieme, e poi il nulla.
L’unica donna della sua vita, dopo Lucrezia, era stata Emma.
Il taxi era sotto che li stava aspettando, erano in ritardo, come sempre, l’aereo decollava tra un’ora, un’ultima spazzolata ai capelli ribelli, un po’ di lucido sulle labbra ed ecco la figlia/bambina trasformarsi in teenager dannatamente e inconsapevolmente femmina.
A. “ Ma cosa ti sei messa in testa?”
E. “ è una fascia, come lo chiami tu?foulard va meglio?”
A. “Mi sembra che non c’entri nulla con tutto il resto…”

E. “Mamma mia, ora mi sei diventato pure esperto di moda, oltre che di tennis. Vogliamo parlare della tua polo? Ma tipo una t-schirt normale mai?”
A. “ Va bene via io mi tengo la polo, tu ti tieni questa fascia e siamo tutti felici.”
Scesero correndo dal taxi, Emma con i suoi trolley rosa, Andrea con le sue valigie blu e le sue insostituibili racchette Fisher.
Entrambi provavano un insieme di sensazioni, felicità, paura, curiosità, ma ormai il momento della verità era arrivato.
Padre e figlia tornavano a casa.

 

Leggi QUI il primo capitolo

 

Il terzo capitolo sarà pubblicato lunedì prossimo. Il resto de Il Rintocco sarà presto in tutte le librerie.

“Come poteva essere una storia d’amore” due voci di Giuliano Bugani per Bébert

come poteva essere una storia d'amore_recensione_buganiGiulia Siena
BOLOGNA
– “Sai in fondo dovevo aspettarmelo: la nostra vita, le nostre vite, sono sempre state legate, anche se parte dei nostri anni siamo stati lontani. Ma io me l’aspettavo, come poteva la nostra storia essere una storia d’amore”. Forse lo è stata, forse no; forse sono solo ricordi, rancori e rimorsi. Forse i due protagonisti della penna di Giuliano Bugani sono solamente due esseri in cerca di ascolto dopo un lungo silenzio. Comincia così Come poteva essere una storia d’amore, il primo dei due racconti contenuto nell’omonimo libro targato Bébert Edizioni che, con Imeacht brònach. Una miserevole uscita, inaugura la collana Gli Irrisolti della casa editrice bolognese.

“Dopo tanti anni, cosa resta di una storia cominciata su idee che per sempre credevamo incancellabili?”. Si chiede lui. Lui, il cinquantenne divorziato è scettico, timoroso e disilluso quando riceve la lettera di Lei. “Siamo nati per parlare e adesso invece mi sembra la cosa più difficile da fare” dice Lei, tentanto una strada interrotta anni prima, quella del dialogo. Loro hanno un figlio ormai grande e ora, dopo anni di silenzio, tornano a parlare attraverso una fitta corrispondenza. Le cose sono cambiate e stanno cambiando e questo non potrebbe essere che un segno del destino per farli incontrare ancora. Perché ora hanno messo da parte le ostilità e la rabbia, sono alle prese con una nuova età, con la fragilità e la paura. Ora sono pronti a farsi avanti, a guardarsi con occhi nuovi e, forse, a dirsi addio.

 

Donnarkica, il secondo dei due racconti contenuto in Come poteva essere una storia d’amore è la storia dei Desaparecidos dell’America Latina. “Uccidere un pensiero ha necessità di uccidere una persona. Se si uccidono tante persone, si uccide un ideale” è questo quello che è stato fatto in Cile. Per questo Maria Esteban, Rosaura Guanda, Margarita Huanderamo e le altre madri continuano a urlare il loro dolore per quei giovani figli persi. Lo fanno per coltivare la memoria, affinché i sogni spezzati, gli ideali uccisi e le lotte zittite di quei figli reclusi e fatti sparire non siano vani e dimenticati. David, Anita e Francisco, infatti, avevano commesso il grave errore di credere di poter cambiare il mondo con le proprie armi: lo studio, la conoscenza e la cultura. A loro non fu permesso perché vennero catturati, torturati e fatti sparire. Per decenni si fece finta di nulla; ora sono le madri che tengono vivo il ricordo.

 

Con questo libro l’operaio, scrittore e regista Giuliano Bugani firma due racconti ricchi di pathos e poesia. In queste pagine la vita vissuta si intreccia al passato: l’amore e la quotidianità vengono raccontate con un coinvolgimento emotivo che riesce a trascinare il lettore nella fitta trama di parole e descrizioni. Il passato, il dolore e l’attualità diventano storia da non dimenticare grazie a una scrittura intensa e commovente (sembra quasi che il racconto dei Desaparecidos sia in presa diretta, lì nelle piazze cilene e nelle carceri dove avvengono i massacri). Due racconti diversi e simili. Entrambi hanno una straordinaria capacità di farsi leggere ed emozionare.

 

“Sono passati venticinque anni, e da quella notte, David Esteban, per il mondo intero non esiste più. Non esiste per questo Paese, non esiste per questa America Latina, non esiste per nessuno. Desaparecido”. 

 

 

LeggendoCrescendo, la letteratura per ragazzi e le sue novità

bottoni d'argento_ChronicalibriROMA – Sarà tra le novità della letteratura per ragazzi già dalla prossima settimana (l’uscita è prevista per l’8 maggio) il nuovo libro di Bob Graham pubblicato nella collana Giralangolo Picture Books di EDT. E’ Bottoni d’argento, la storia della piccola Giulia e del suo estroso disegno. Alle 9.59 di un giovedì mattina Giulia disegnò un’anatra. Sugli stivali dell’anatra mise dei bottoni d’argento: uno… due… fino a quando il pennarello di Giulia indugiò a mezz’aria prima di posarsi sul foglio per l’ultimo bottone. In quell’istante suo fratello Leo si alzò lentamente in piedi e fece il suo primo passo.

Dai 4 anni

 

ilcastoro_chronicalibriIn libreria già da qualche settimana, invece, è Le stelle brillano su Roma, il libro per ragazzi scritto da Elisa Castiglioni Giudici e pubblicato da Il Castoro. Ambientata nell’antica Roma dell’Imperatore Traiano, questa è l’avventura di Iris, 12 anni, una ragazzina del popolo, curiosa e determinata, figlia di un centurione e di una ex-schiava. Divide le sue giornate tra il forno di sua madre Tecla e la scuola. Ma la sua vita serena sta per crollare: i figli dell’antico padrone della mamma ricompaiono dal passato e pretendono di riavere la loro schiava, figlie incluse. Quando gli adulti si arrendono, Iris capisce che sta a lei trovare il modo di proteggere la sua famiglia. E con la complicità del suo amico Aureliano, escogita un piano: tra fughe notturne, astute trappole e coraggiose spedizioni per le campagne romane, comincia così un’avventura nella letteratura per ragazzi in difesa della libertà e della giustizia.

Dai 9 anni

Salone Internazionale del Libro di Torino 2014: il via giovedì 8 maggio

saloneinternazionaledellibrotorino_2014TORINO – Torna l’appuntamento più atteso con il libro: è il Salone Internazionale del Libro di Torino 2014. Da giovedì 8 a lunedì 12 maggio il Salone occuperà quattro padiglioni del Lingotto Fiere di Torino (via Nizza 280, 10126 – Torino) per presentare le novità, le notizie e le curiosità legate al mondo dell’editoria. Il Salone, giunto quest’anno alla ventisettisima edizione, è promosso e coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, presieduta da Rolando Picchioni, con la direzione editoriale di Ernesto Ferrero.

Tema conduttore del Salone Internazionale del Libro di Torino 2014 è il Bene; il Bene nelle sue implicazioni filosofiche, etiche, storiche, letterarie e neuroscientifiche. Il concetto di Bene comune. La suggestione di Primo Levi del «lavoro fatto bene» per riscoprire la cura artigianale anche nella creazione e produzione editoriale. Paese Ospite d’onore è la Santa Sede, presente nel Padiglione 3 con un grande spazio espositivo che riproduce il selciato di Piazza San Pietro e la cupola della Basilica nel progetto originario di Donato Bramante, di cui nel 2014 ricorrono i 500 anni dalla morte. Gli altri Paesi rappresentati al Salone:  Albania, Arabia Saudita, Brasile, Francia, Israele, Perù, Polonia, Romania.

30 le sale e gli spazi che ospitano presentazioni, incontri, dibattiti. Dai 35 posti della Sala Avorio fino ai 1.900 dell’Auditorium Giovanni Agnelli. Nuove la Sala Bianca nel Padiglione 3, dedicata agli incontri sui temi della religione e spiritualità, l’area workshop di Casa CookBook, l’arena esperienziale dell’area start up di Book to the future, la Sala Argento nel Padiglione 2 e l’Independent corner nel Padiglione 1. Inoltre, sono 53 i nuovi espositori che debuttano nel 2014 al Salone, anche grazie ai progetti speciali che ogni anno incentivano la partecipazione di sempre nuove realtà editoriali. In particolare sono 23 i nuovi nomi presenti all’Incubatore, 4 in Book to the future, oltre alle 10 start up digitali innovative selezionate dal bando internazionale, 2 nell’area Editori per ragazzi e 14 con stand nelle aree tradizionali.

 

Consulta QUI il PROGRAMMA DETTAGLIATO del Salone Internazionale del Libro di Torino 2014

Rimaniamo qui per raccontarlo.

Anteprima: Leggi su ChronicaLibri i primi capitoli de “Il Rintocco”, il nuovo libro di Irene Vella

Irene VellaROMAIrene Vella, scrittrice e giornalista vulcanica, sorprendente e coraggiosa dopo il grande successo di Credevo fosse un’amica e invece era una stronza torna con un nuovissimo libro, Il Rintocco. Tolling death.

Emma è un’adolescente di sedici anni che vive con il padre, maestro internazionale di tennis, attraversando l’Europa in lungo e in largo, porta sempre con sé uno dei suoi manga , sogna di diventare una disegnatrice di fumetti e di trasferirsi in Giappone. Ma, un giorno, tutto si ferma; arriva una lettera da Venezia di un’agenzia immobiliare che comunica di aver finalmente trovato il compratore per la villa dove lei ha passato l’infanzia prima della tragedia.
Aveva solo sei anni quando sua madre scomparve, nel nulla. La cercarono per ore, giorni, mesi, poi alla fine il padre non reggendo lo strazio, decise di scappare da quella casa che sembrava aver inghiottito la moglie e con lei tutta la sua felicità.
La lettera arriva come un uragano nella vita di Emma costringendola a fare i conti con il passato, con un dolore mai sopito, con domande che mai hanno avuto risposta.
Sarà proprio quando tornerà in quella villa che i pezzi del puzzle cominceranno ad incastrarsi.

 

In esclusiva per i lettori di ChronicaLibri i primi tre capitoli di questo attesissimo libro che riesce a coniugare la freschezza del genere young adult con il coinvolgimento emotivo di un grande romanzo e il fascino dei luoghi descritti (una villa veneta del 1637 – nella foto – è la stessa nella quale vive l’autrice), il tutto condito dall’astuta penna di Irene Vella.
Primo Capitolo

Emma

Lunghi capelli castani ad incorniciare un viso dai tratti latini, carnagione olivastra, occhi verdi, un filo di eye liner e un po’ di mascara, unico vezzo da “femmina”, due piccole trecce che le incorniciavamo i lineamenti, infagottata nei suoi jeans e nei suoi maglioni extralarge, Emma da lontano poteva sembrare una teenager come tante.
Ma bastava guardarla un po’ più a lungo per capire che ogni suo gesto, ogni suo sguardo, tradiva una profondità che non rispecchiava i suoi anni.
Era il dolore che parlava per lei, la sofferenza di una bambina cresciuta senza madre, ma di cui sembrava la copia esatta.
Dieci anni, erano passati dieci anni da quel terribile 21 giugno 2003, giorno in cui sua madre scomparve nel nulla, inghiottita dalla stessa casa dove abitavano, in paese dicevano fosse scappata volontariamente, ma solo Emma e suo padre sapevano che mai Lucrezia si sarebbe allontanata sua sponte.
Le era successo qualcosa, e quell’incertezza, quel non sapere, avevano fatto fuggire Andrea da quel posto che le aveva rubato la sua donna, il suo amore, la madre di sua figlia, condannato a vivere nel dubbio, aveva accettato il primo posto all’estero, che il suo procuratore e amico di vecchia data, Vincenzo gli aveva proposto.
Due anni in Francia come maestro internazionale di tennis, con possibilità di rinnovo, avrebbe affidato la prestigiosa scuola che dirigeva al suo socio e amico fraterno Francesco, così nulla in quel luogo lo avrebbe potuto trattenere.
In fondo era quello che voleva: scappare lontano dai ricordi e “sopravvivere” anche se ogni anno che passava, Emma si trasformava in una piccola Lucrezia, ed entrambi sapevano che nessun’altra avrebbe preso il posto nel suo cuore.
Poi era venuta l’Inghilterra, la Spagna, e dopo dieci anni l’occasione di rientrare in Italia, come allenatore personale di Igor Draga, promessa del tennis, e non sapeva come dirlo ad Emma, aveva paura di un suo rifiuto.
Era appena rientrata da scuola, sedici anni portati con garbo, nonostante la bellezza “sfacciata” ben distante dalle sue coetanee, sembrava appartenere ad un’altra epoca, suonava il flauto traverso come se non avesse mai fatto nient’altro nella vita, ma tirava di boxe come una professionista, in lei coesistevano due anime, e nessuna delle due poteva fare a meno dell’altra.
A. “Emma devo dirti una cosa, vieni qua.”
E. “ Aspetta un attimo, sono al telefono con Pilar” e via di spagnolo.
Gli spostamenti frequenti avevano portato anche dei benefici, la ragazzina parlava correntemente oltre l’italiano, l’inglese, il francese e lo spagnolo, il padre se l’era cavata con le frasi base e tecniche che servivano per insegnare tennis, ma di sicuro non aveva la padronanza linguistica della figlia.
E. “ Eccomi che succede?”
A. “ Mi ha telefonato Vincenzo, c’è un incarico di prestigio, mi ha proposto di allenare Igor Draga, di tornare in Italia.”
E. “ No dico stai scherzando vero babbo? Quel bamboccio “sonofigosonobello” che pensa di essere chissà chi, antipatico come la morte? ”
A. “ Frena la lingua bambolina, punto primo Igor ha la tua età, quindi ti sei data della bamboccia, punto secondo quando si tratta di lavoro non hai le competenze per giudicare, punto terzo lo conosci solo attraverso le parole dei giornali, e dei sentito dire. Sai anche tu come spesso nel mondo dello sport, e non solo, si cerchi di costruire un personaggio intorno ad una persona, in ogni caso questa volta potrai scoprirlo da sola, lunedì abbiamo l’aereo prenotato.”
E. “ Ecco come al solito il mio parere non conta nulla..”
A. “ Certo che conta, però quando si tratta di lavoro sai che non abbiamo scelta, e tu sei ancora troppo piccola per prendere decisioni che ti riguardino in autonomia. Quando sarai maggiorenne, potrai decidere cosa fare, per adesso ti tocca seguire il tuo vecchio babbo.”
E. “ Ecco tanto per cambiare, mi ero appena ambientata, mi ero fatta degli amici nuovi, ma tu hai idea di cosa significhi stravolgere la mia vita ogni due/tre anni (se va bene)?
A. “dai vedila in modo positivo: quando sarai più grande potrai viaggiare a scrocco facendoti ospitare da tutti gli amici sparsi per il mondo, come diresti tu: non è una figata?
E. “Non mi fai ridere per niente, e smettila di utilizzare un linguaggio che non ti appartiene, sei ridicolo.”
A. “Emma adesso sono serio, prepara la valigia che tra due giorni partiamo, quando saremo sul posto sceglieremo anche la scuola dove iscriverti.”
E. “ Ti devo anche ringraziare visto che parli al plurale quando dici di scegliere la scuola? Come sei umano. Bel modo di iniziare le vacanze estive. ”.
E concluse il discorso sbattendosi la porta della camera alle spalle, come faceva sempre quando sapeva che tanto non sarebbe servito a nulla parlare, la decisione era stata presa, il dado tratto: sarebbe tornata in Italia.
Si buttò sul letto si mise le cuffie e accese il suo ipod a tutto volume, cercando di stordirsi per non pensare, ma come sempre appena chiudeva gli occhi vedeva il viso di sua mamma sorriderle e venirle incontro a braccia aperte, con la sua risata cristallina e quella massa di capelli color rame ad incorniciarle l’ovale perfetto.
Iniziò a piangere in silenzio, quelle immagini sembravano così vere che a volte aveva persino sperato di addormentarsi per sempre solo per poterla riabbracciare, per sentire di nuovo il suo profumo, per ascoltare ancora una volta la sua voce.
La ferita rimaneva sempre aperta nonostante il passare degli anni, ma la cosa che le provocava più dolore era non poterne parlare proprio con suo padre, l’unico che avrebbe dovuto (e potuto) capirla.
Andrea pensava che non parlarne aiutasse Emma a dimenticare, non sapendo che sua figlia custodiva gelosamente i ricordi di sua madre, e che desiderava solo poterli condividere con lui.

Villa Maria_VellaMa la parte più difficile doveva ancora arrivare, insieme al nuovo incarico, era
arrivata una mail dell’agenzia immobiliare che comunicava di avere trovato degli acquirenti per Villa Maria.
La verità era che il lavoro era stata una diretta conseguenza della mail, e della successiva telefonata con Nicoletta, la mediatrice immobiliare, che aveva chiaramente fatto capire ad Andrea che la villa necessitava di ristrutturazioni, ergo la sua presenza diventava indispensabile ai fini della vendita.
Prima di decidere sul da farsi, si era dovuto consultare con Vincenzo, vagliare proposte lavorative in Italia, e quando nell’arco di ventiquattro ore era arrivata la possibilità di allenare Igor (Draga) lo aveva preso come un segnale del destino.
Andrea in fondo era sempre stato molto fatalista, non credeva nelle coincidenze, credeva nel destino, ed era profondamente convinto che le cose accadessero per un motivo ben preciso, e che quest’ultimo presto o tardi si sarebbe palesato.
Il ragazzo prodigio abitava a Mirano, a due passi da Dolo, proprio sulla Riviera del Brenta, dove si trovava villa Maria, troppe cose si stavano incastrando alla perfezione, sembrava che ci fosse un burattinaio che stesse organizzando il loro rientro.
Qualche anno prima si sarebbe opposto con tutte le sue forze, ma adesso forse era arrivato il momento di smettere di combattere ed assecondare questo strano fato che a distanza di un decennio lo riportava dove tutto era cominciato.
Tornava da Lucrezia.

 

 

I prossimi due capitoli saranno pubblicati nei prossimi due lunedì. Il resto de Il Rintocco sarà presto in tutte le librerie.

Novità: Kite Edizioni e due nuove storie di amore e amicizia

Kite-edizioniGiulia Siena
ROMA
 – Kite Edizioni, la casa editrice di Piazzola sul Brenta, porta in libreria due nuove storie per bambini. Niente di niente, la favola moderna scritta e illustrata dall’argentina Yael Frankel e pubblicata nella collana Albi Illustrati, è il racconto di quello che può succedere a una pietra. Inerme, silenziosa, inosservata e indifferente, la pietra non sente e non fa niente, niente di niente: tutto le succede attorno senza che lei possa prendere parte a niente, ma proprio niente di niente. Allo stesso tempo, non troppo lontano, troviamo un bambino a cui non succede niente, fino a quando – così, all’improvviso – inciampa in una pietra. Si incontreranno, dopo un inutile susseguirsi di niente di niente, per farci capire che tutto accade…nella vita si inciampa nelle cose, nelle situazioni e negli eventi, altrimenti tutto sarebbe “Niente di niente” (dai 5 anni).

L’altra spassosissima novità è Quando un elefante si innamora (collana Albi Illustrati), con le delicate e romantiche parole di Davide Calì e le ironiche e piacevolissime illustrazioni di Alice Lotti. Cosa succede quando un grosso e timido elefante viene colpito dalla freccia di Cupido? Nonostante la sua maestosa e possente figura, l’elefante arrossisce alla presenza dell’amata; lei, un passerotto leggiadro e veloce, non sembra proprio accorgersi del romantico animale. L’amore, il romanticismo, la tenerezza e la sorpresa si mescolano in questo divertente albo illustrato dedicato ai romantici dai 5 anni in su.

 

Buone Letture!