Festival delle Letterature dell’Adriatico: Pescara si veste di libri, dal 7 al 10 novembre

FLA2013_festival delle letterature dell'adriatico_chronicalibriPESCARA – E’ in pieno fermento la macchina organizzativa dell’XI edizione del Festival delle Letterature dell’Adriatico, in programma a Pescara dal 7 al 10 novembre 2013. Giornalismo, fumetti, narrativa, web, politica e poesia per oltre 100 appuntamenti che coinvolgeranno vari luoghi della città di D’Annunzio e daranno vita a confronti, presentazioni, reading e approfondimenti. Il Festival, che sui social network viaggerà al ritmo dell’hashtag #FLA2013, è organizzato dall’agenzia Mente Locale e, per la prima volta quest’anno, realizzato senza alcun contributo pubblico, bensì esclusivamente grazie alla sensibilità di sostenitori privati.

 

Silvia Avallone, Mario Desiati, Daria Bignardi, Giovanni Floris, Angela Nanetti, Luisa Mattia, Vittoria Facchini, Massimiliano Panarari, Giuseppe Cruciani, Luca Sofri, Alessandro Baricco, Paolo Di Paolo e Fabio Volo saranno solo alcuni dei protagonisti di questa edizione del Festival. A chiudere la manifestazione (domenica 10 ore 21.00 presso il cinema Massimo) Max Gazzé riceve il Premio Parole e Musica “Torre Camuzzi” 2013.

 

Spiccano nella sezione Abruzzo L.O.C. (Letteratura di Origine Controllata) autori abruzzesi pubblicati da case editrici nazionali come San Paolo (Giovanni D’Alessandro venerdì 8 novembre sarà al WP Store alle 19:15 con “La tana dell’odio”) o Piemme (al Circolo Aternino, alle 19:00 Enzo Verrengia venerdì 8 novembre presenterà “L’eredità di Hyde”, e Maristella Lippolis domenica 10 “Una furtiva lacrima”). Nella sezione sono inclusi incontri “a Km 0”, ossia presentazioni di libri di autori abruzzesi pubblicati da case editrici locali come Tracce, Ianieri, Noubs, Galaad.

 

Tutti i pomeriggi della manifestazione, presso il Circolo Aternino, a partire dalle 19:30 le Cantine abruzzesi Citra e Casal Thaulero offriranno i loro migliori vini in degustazione, in collaborazione con il ristorante “Da Silvano”, per l’Aperitivo letterario in cui anche il territorio potrà raccontare una storia, la sua. A corollario della manifestazione, i ristoranti convenzionati proporranno le consuete cene a tema letterario con menù speciali pensati appositamente per il FLA. Un bookshop gestito dalla libreria Primo Moroni sarà allestito nel Circolo Aternino.
Tra le numerose sezioni del #FLA2013 che ospiteranno scrittori, giornalisti, opinionisti e docenti universitari, opereranno collateralmente le due dedicate all’infanzia e ai fumetti.
La sezione “Tante storie per giocare”, rivolta a bambini e ragazzi dai 18 mesi agli 11 anni e organizzata dall’Associazione Movimentazioni e Libreria Primo Moroni, quest’anno è dedicata alla letteratura al femminile con il tema “Venere & Marte …. bisogna per forza scegliere qual è la tua parte?”.

 

L’altra sezione collaterale al #FLA2013 chesarà dedicata interamente ai fumetti, è ideata e organizzata dal fumettista Simone Angelini, con il supporto di Giovanni Di Iacovo, Enrico Cannoni e Virginia Capoluongo, ed è sponsorizzata da Scuola Internazionale di Comics di Pescara, Accademia del Fumetto di Pescara, Università Europea del Design di Pescara e Galleria d’Arte D’Adamo. La manifestazione Pics (Pescara Intergalactic Comic Show) sarà ospitata nei locali de LaDesigneria, in via d’Annunzio 33, dall’8 al 10 novembre, e prevede mostre tematiche e incontri con fumettisti e illustratori. Durante le tre giornate saranno visitabili l’esposizione multimediale del Canale delle mazzate e l’installazione dedicata ai 10 anni del Festival indipendente di arte disegnata e stampata “Crack Fumetti Dirompenti”; inolre si potrà seguire dal vivo la realizzazione di una storia a fumetti a più mani.

 

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Novità: “Venezia nel piatto”, cucina e ricette della città lagunare

venezia nel piatto_marsilio_chronicalibriVENEZIA“Venezia nel piatto… ma che piatto!”, il libro di Enrica Rocca con le fotografie di Jean Pierre Gabriel, sarà in tutte le librerie da mercoledì 6 novembre. Pubblicato da Marsilio, “Venezia nel piatto” è un viaggio nella cucina veneziana; una cucina semplice, perché semplici sono gli ingredienti di base, i metodi di preparazione e i tempi di cottura, ma allo stesso tempo è complessa perché è il risultato di un lungo processo di commistioni tra Oriente e Occidente, di incontri e scontri che hanno dato vita ad accostamenti decisi e inusuali. La tradizione gastronomica veneziana è anche il frutto di un territorio molto particolare, in cui acqua e terra si compenetrano strettamente. Ecco, quindi, il pesce ed i crostacei della laguna e del vicino Adriatico, le verdure e la frutta delle isole dell’ estuario, la carne e la cacciagione della terraferma, le spezie provenienti dal lontano Oriente. Quale miglior modo per presentare i piatti tradizionali veneziani, come i Risi e bisi o le Sarde in saor, dei magnifici vetri di Murano?

 

In un inedito e azzardato abbinamento fra gastronomia e arte, fra bellezza e sapore, il vetro veneziano, da sempre sinonimo di raffinatezza e buon gusto, mostra i suoi molteplici aspetti affascinanti e sempre attuali e rivive sulla tavola moderna grazie a questi originali accostamenti. Piatti, coppe, bicchieri delle più famose manifatture muranesi (Venini, Barovier & Toso, Seguso) e dei maggiori artisti contemporanei (Carlo Moretti, Massimo Michieluzzi) si reinventano in una nuova dimensione e riacquistano attualità.

Fiera del Libro Calabrese, libri come volti della speranza

Fiera del libro calabrese_2013_chronicalibriLAMEZIA TERME – E’ cominciata ieri, lunedì 28 ottobre e continuerà fino a venerdì 1 novembre la sesta edizione della Fiera del Libro Calabrese. L’evento, patrocinato dalla Regione Calabria e dall’Ufficio Scolastico Regionale, ha lo scopo di favorire lo sviluppo del territorio attraverso l’educazione culturale. Il tema e progetto di questa edizione, infatti, è  “La Calabria, i volti della speranza” che vuole scoprire “i semi” di speranza che sono realtà già presenti nella regione per farli diventare “segni” di un futuro qualitativamente diverso, socialmente e antropologicamente ben riuscito. La dimensione regionale è visibile anche dal coinvolgimento quinquennale della maggior parte degli editori delle cinque province; dal coinvolgimento biennale di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Calabria; dai due progetti già realizzati: “La Calabria oltre la mafia” e “La via della bellezza: il futuro della Calabria”; il coinvolgimento di esperti che operano nella regione nei vari settori; dai contributi di esperti di fama nazionale e internazionale.

 

Ecco i PERCHE’ della FIERA DEL LIBRO CALABRESE?

– Perché siamo convinti che la battaglia per un futuro di vero sviluppo della Calabria si vince o si perde sul piano culturale.
– Perché siamo convinti che, molto spesso, l’editoria minore è tale solo perché è tagliata fuori dai grandi circuiti della distribuzione e dal relativo strapotere della promozione pubblicitaria. Non riesce, perciò, a sviluppare un adeguato volume di vendite e guadagni, ma che, il più delle volte, non ha nulla da invidiare alla grande editoria per lo standard qualitativo.
– Siamo convinti che diversi autori di grande spessore culturale, per vari motivi, non pubblicano con la grande editoria.
– Ci chiediamo: possiamo rinunciare a parlare con la nostra voce solo perché altri hanno la voce più forte della nostra? Ma a che serve parlare/scrivere se non c’è chi ascolta/legge?

 

Leggi QUI il programma completo della manifestazione.

“Requiem per D. Chisciotte”: Dennis McShade dalla parte del killer

Requiem per D. Chisciotte_Voland_recensione ChronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA“Requiem per D. Chisciotte” è un romanzo noir del 1967, di Dennis McShade, pseudonimo dell’autore portoghese Dinis Machado, edito per la prima volta in italiano da Voland, che ha come protagonista Peter Maynard, un assassino di professione.

 

Maynard utilizza una sua personale filosofia per portare a termine gli incarichi: non si accontenta di essere un mero sicario, segue scrupolosamente un personale “codice etico”, se così si può definire, rintracciando le ragioni che si celano dietro ogni richiesta di uccisione, quasi a renderla un atto giusto.

 

Maynard vuole conoscere sempre “chi” deve uccidere, per questo il compito che gli è stato affidato stavolta gli sembra inammissibile: eliminare il magnate della finanza Big Shelley senza permettersi obiezioni e col divieto di raccogliere qualsiasi tipo di informazione. Il Sindacato del crimine, che lo ha assoldato sotto ricatto, è stato chiaro in merito: nessuna domanda. Ma Maynard, conosciuto anche come il Califfo, non ci sta. Lui, che per raccogliere le idee nei momenti critici legge l’Ulisse di Joyce… come può uccidere un uomo di cui non conosce la storia, e che per giunta porta il nome di un grande poeta inglese? Sa che si metterà nei guai, non si possono contraddire gli ordini del Sindacato, tuttavia non vuole nemmeno sottostare ai diktat dei suoi mandanti. Il Califfo non vuole invischiarsi in alcuna organizzazione, il Califfo non vuole padroni, per questo i suoi nemici sono numerosi e spesso nascosti.

 

Per alleviare la tensione a cui è sottoposto ascolta musica classica: Cajkovskij, Sibelius, Borodin… trangugia litri di latte per calmare la sua ulcera che si accende come una spia a sottolineare i passaggi della sua esistenza in cui frequentemente si perde, inseguendo le ombre della sua intensa attività cerebrale. Si ritrova sovente a fare a pugni con la propria coscienza, che rimane pur sempre la coscienza di un killer, ma non si presenta mai in disordine all’appuntamento con la sua vittima: sceglie con cura l’abito, si sistema la fondina sotto l’ascella e cambia la cravatta se è il caso.

Un professionista stimato, dunque, ma che spaventa per la sua troppa autonomia. Caricato su un’auto viene picchiato a sangue come avvertimento: non può permettersi di tergiversare indagando sulla vita di Big Shelley, gli ordini sono chiari. Ma chi si nasconde dietro il suo pestaggio? È davvero un monito del Sindacato? Quel che risulta chiaro è che nulla è come appare, anzi, può persino capitare che un assassino incaricato di uccidere un malavitoso, trovandosi faccia a faccia con lui, cominci a discutere di letteratura:

 

– Penso che il Don Chisciotte sia la vittoria dello spirito sulla materia. È l’elogio della pazzia – disse.

– E già – risposi. – Ma l’aspetto lirico della pazzia.

– È bello.

– È una delle opere più importanti scritte fino a oggi. Dentro ci sono i nostri mulini a vento, il mio, il suo quelli di tutti.”

 

Peter Maynard è infatti un chiaro riferimento dell’autore a Pierre Ménard, il protagonista del racconto di Borges, che aveva come ambizione quella di riscrivere il Don Chisciotte nel ventesimo secolo. A Maynard è dedicata un’intera trilogia che comprende La mano destra del diavolo e Mulher e Arma, tutti firmati da Machado come Dennis McShade. Lo pseudonimo era d’obbligo, così come l’ambientazione americana, per sfuggire alla forte censura perpetrata all’epoca in Portogallo. Eppure negli scenari cupi, fatti di bische e gangster incravattati, nelle claustrofobiche strade buie e nei pensieri dello stesso Califfo, è possibile percepire quell’atmosfera… è anche possibile simpatizzare per l’assassino, se l’assassino si presenta come un narcisista sovversivo che difende la propria libertà onorando i “contratti” meticolosamente.

Uno spietato filosofo il nostro Maynard, che abbellisce il cinismo della propria vita con la pura poesia. Machado offre in questo modo delle personali visioni, che diventano la sua suggestione narrativa, brillantemente rappresentata nei dialoghi tra i protagonisti:

 

“ – Raccontami, Maynard. A che cosa pensi?

Sorrisi con gli occhi chiusi.

– A Ravel.

Lei scosse la testa.

– Sei pazzo, Maynard. Dimmi.

– A Ravel, signorina. Sto riducendo tutto ciò che penso all’espressione più semplice. Ravel ha ragione. Ha fatto il Bolero con un’incessante ripetizione di note, cambia solo il movimento.

– E quindi?

– E quindi è come la vita. – Dissi e aprii gli occhi. – Le note sono sempre le stesse. Solo i movimenti cambiano. Il resto è un problema di orchestrazione.”

 

 

 

 

“La strana collezione di Mr. Karp”, un’amicizia da collezione; ad Alta Leggibilità!

Mr Karp_biancoenero_recensione_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
“Ti senti scoraggiato, è naturale. Temo capiti spesso ai collezionisti. Non restiamo mai a lungo soddisfatti di quello che abbiamo. Un nuovo acquisto ci entusiasma, ma solo per poco, e subito ne desideriamo uno nuovo. E’ come avere dentro un tarlo che non ti lascia mai in pace”. Randolph è un collezionista, ma questa considerazione di Mr. Karp non è molto chiara per lui, un undicenne con il tarlo per il collezionismo. Ma partiamo dall’inizio: questa è “La strana collezione di Mr. Karp”, la storia – scritta da Cary Fagan, tradotta da Flavio Sorrentino, illustrata da Mauro Ferrero e pubblicata da Biancoenero Edizioni – di una strana e curiosa amicizia tra Randolph e il Mr. Karp.

Randolph vive in una grande casa con genitori e sorelle “festidiose”, gioca a hockey e ha il pallino del collezionismo: ha cominciato la sua “carriera” a soli quattro anni collezionando sassi, poi sfere innevate e calzascarpe. Ora ha una certa esperienza e collezioni un po’ più elaborate; infatti, raccoglie tappi di bottiglie di birra, penne e parole. Le parole sono alquanto astratte, ma si possono collezionare facilmente – assicura Randolph – cercando sul dizionario e segnando quelle che non si conoscono facendole entrare di diritto nella propria collezione. A undici anni, comunque, Randolph è un po’ stufo di queste raccolte, vorrebbe cominciare una nuova collezione, avvincente e non banale. Per questo si rivolge a Mr. Karp. Mr. Karp è un uomo tranquillo e distinto, lavora all’Ufficio Reclami di un grande magazzino ed è il nuovo inquilino del terzo piano, la mansarda che la famiglia di Randolph ha dovuto affittare per riuscire a pagare spese e bollette in un periodo difficile. Randolph è attratto dalla figura misteriosa di Mr. Karp da quando ha saputo che l’uomo è un collezionista. Ma di cosa? Durante il trasloco la sua collezione è chiusa in scatoloni con la scritta “fragile”, “deperibile”… quali oggetti, se non i cibi sono deperibili? Allora comincia, quasi timidamente, il dialogo tra l’uomo e il ragazzo, un dialogo che porterà Randolph a scoprire una collezione preziosa e spossante che farà arrivare Mr. Karp fino in Giappone.

 

“La strana collezione di Mr. Karp” è una storia semplice, intensa e piena di colpi di scena.

Il libro, pubblicato nella collana Maxi Zoom, è stato impaginato seguendo i criteri di Alta Leggibilità per rendere più agevole la lettura di tutti.

 

 

LABirinti Festival – Narrazioni tra arte e vita: Torino dal 25 al 27 ottobre

LABirinti Festival_torino_2013_chronicalibriTORINO – LABirinti Festival – Narrazioni, tra arte e vita è in programma a Torino (presso l’OPEN 011 di corso Venezia, 11) da venerdì 25 a domenica 27 ottobre. Un’originale programmazione di incontri, in un’inconsueta e innovativa commistione fra letteratura, multimedialità e cinema, sarà l’aspetto caratterizzante dell’evento.
Gli editori presenti: Aguaplano, Avagliano, Ediciclo, La vita felice, Edizioni e/o, Voland, Quodilibet, Scritturapura Casa Editrice, Marsilio, Transeuropa Edizioni, Instar, Gaffi Editore, Kowalski, Edizioni La Linea, Whitefly, ‘Round midnight edizioni, Las Vegas Edizioni, Miraggi Editore, Mucchi Editore, Eris, Portaparole, Fernandel, Salvatore Sciascia Editore, Indiana.

 

Gli autori: Claudio Morandini, Matteo Marchesini, Vito Santoro, Vito Ferro, Anna Toscano, Daniela Marcheschi, Marco Lazzarotto, Fabrizio Elefante, Daniela D’Angelo, Andrea Pomella, Fernando Coratelli, Giuseppe Giglio, Grazia Valente, Tiziano Fratus, Franz Krauspenhaar, Francesco Signor, Andrea Caterini, Davide Rondoni, Anna Maria Carpi, Massimiliano Borelli, Giuseppe Lupo, Massimo Maugeri, Cristina De Laurentis, Vanni Santoni.

 

Leggi QUI il programma completo di LABirinti Festival 2013.

Novità Topipittori: “Scompiripiglio”, la storia di Talfino la decidi tu!

ScompiripiglioGiulia Siena
ROMA
– “Quante avventure lungo la strada! Ma alla fine Talfino è arrivato sano e salvo. E a voi Talfini che cosa è successo?” Talfino, il protagonista di “Scompiripiglio” – un nuovo nuovissimo libro di Topipittori – è un animaletto curioso, un ibrido tra una talpa e un delfino. Questo simpatico personaggio, nato dalla fantasia nipponica dello Studio Euphrates, è il protagonista del primo di una serie di tre libri che ha già spopolato in Giappone. Così come Talfino, i suoi amici protagonisti di queste avventure, sono degli Scompiripigli, animaletti simpatici, divertenti mix molto diversi tra loro: c’è Formiglio, un formichiere + coniglio, il cuoco della Scompiripappa; Polnacchia, polipo + cornacchia, brava a cucinare le torte e il Girachiere, giraffa + formichiere addetta alla vendita delle ciambelle.

 

Il libro, diviso in tre mini avventure, ci fa entrare nel quotidiano di Talfino: per prima cosa il nostro simpatico amico deve decidere cosa mangiare, meglio le uova o le polpette? Dovrà scegliere tra l’hamburger, il gelato, le ciambelle e molte altre delizie. Ma la scelta continua; nella seconda storia Talfino deve portare un bel regalo alla sua amica Polnacchia, cosa regalarle e come arrivare a casa senza smarrirsi? Nell’ultima storia, poi, il protagonista decide di fare una passeggiata… ma il sentiero non è poi così semplice! Talfino è sempre molto indeciso, forse per questo la sua storia può seguire strade differenti e può farsi guidare dal lettore. Nel libro, infatti, ognuna delle tre mini storie ha percorsi alternativi che portano, sempre e comunque, al lieto fine.

Salone dell’editoria sociale 2013, a Roma dal 31 ottobre al 3 novembre

saloneditoriasociale_chronicalibriROMA – È dedicata a “La grande mutazione”, la quinta edizione del Salone dell’editoria sociale, l’iniziativa promossa dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista “Lo Straniero”, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco. Il Salone dell’editoria sociale (31 ottobre 3 novembre presso Porta Futuro, via Galvani 108 Roma – Testaccio) sarà uno strumento per orientarsi nelle trasformazioni che hanno investito il rapporto tra politica ed economia, cultura e società, etica e democrazia, dentro una cornice internazionale. Saranno, infatti, oltre 40 gli appuntamenti che spazieranno dalla politica all’integrazione, dai diritti alla ripresa economica, per passare, poi, alla grande protagonista della manifestazione: la letteratura.

La diagnosi sull’Italia è affidata agli studiosi Franco Cassano, Luigi Ferrajoli e Mariuccia Salvati, coordinati da Luca Rastello, nella discussione intorno alla domanda “Che fine ha fatto la democrazia?”. Sulla via d’uscita dalla crisi, Giulio Marcon e Mario Pianta, autori di Sbilanciamo l’economia, replicheranno alle domande dei giornalisti Alessandro Gilioli e Alessandro Leogrande.

Nei quattro giorni di manifestazione, la letteratura rivestirà grande importanza: l’omaggio allo scrittore cileno Roberto Bolaño, con Ilide Carmignani, Goffredo Fofi, Nicola Lagioia, Jaime Riera Rehrene le letture dell’attore Fabrizio Gifuni; l’intervento dello scrittore tajiko Andrej Volos, autore del romanzo epico Churramabad. Infine, nella serata conclusiva di domenica 3 novembre, il dialogo su “Letteratura e denaro” tra il critico Alfonso Berardinelli e lo scrittore Walter Siti, premio Strega 2013 con “Resistere non serve a niente”.

 

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“Hamburger Gourmet”, tutto il gusto in un solo boccone

hamburger-gourmet (1)MILANO – Arriva dall’Ippocampo Edizioni “Hamburger Gourmet”, un nuovo e gustoso libro che vede il panino più famoso del mondo protagonista assoluto di queste pagine. All’inizio degli anni 2000 l’hamburger vive un cambiamento sostanziale: gli chef finalmente se ne interessano. La personalità di spicco è Daniel Boulud, chef francese stabilitosi a New York, che inserisce nel menu del proprio ristorante un hamburger al foie gras al costo di 29 dollari. Questo nuovo approccio acquisisce rilevanza internazionale e i cuochi di tutto il mondo cominciano a considerare l’hamburger con grande attenzione. Gli chef si concentrano sulla ricerca del blend perfetto, che determina la qualità dell’hamburger “gourmet”. Un blend è una miscela, la fusione di diverse qualità, e consiste nel selezionare differenti pezzi di manzo in base alle loro proprietà e punti di forza, mescolandoli per ottenere un equilibrio ottimale di consistenza e di gusto. Una volta ottenuto questo risultato, sono possibili infinite varianti.

58 ricette di hamburger di carne, pesce e vegetariani.

I 10 Libri per combattere la noia

leggere_10 libri per combattere la noiaROMA – La tanto chiacchierata e temuta crisi economica ci ha logorato: più tasse, meno distrazioni, più preoccupazioni. Il pessimismo dilagante spesso ci contamina e l’arrivo dell’inverno non può far altro che aumentare la nostra insofferenza verso tutto e tutti. E’ a questo punto che la noia fa capolino nelle serate piovose, nei pomeriggi cupi e nei week end uggiosi. Allora bisogna trovare un modo per combattere, bisogna cercare uno spiraglio di sole da fare entrare nelle nostre giornate: questo può essere un libro. Un buon libro, ovvero 10 Libri per combattere la noia.

 

 

1. “Le piccole virtù” di Natalia Ginzburg, Einaudi

2. “I sette pazzi” di Roberto Arlt, Sur

3. “Retablo” di Vincenzo Consolo, Sellerio

4. “Amori ridicoli” di Milan Kundera, Adelphi

5. “L’inizio e la fine” di Irène Némirovsky, Via del Vento

6. “A cuore aperto” di Elie Wiesel, Bompiani

7. “La donna di scorta” di Diego De Silva, Einaudi

8. “Finché c’è prosecco c’è speranza” di Fulvio Ervas, Marcos Y Marcos

9. “Middlesex” di Jeffrey Eugenides, Feltrinelli

10. “Con gli occhi chiusi” di Federigo Tozzi, Bur