TEA: L’amore secondo Torben Guldberg

Silvia Notarangelo

Roma“Tutti i miei viaggi nascevano dallo stesso desiderio. Tutte le storie che andavo raccogliendo le scovavo nel tentativo di trovare una risposta alla stessa domanda”. Queste parole sono di un cantastorie, un cantastorie immortale ma ormai stanco, dalle rughe profonde, che decide di fermarsi, perché è arrivato il momento di smettere di raccontare per cominciare ad ascoltare. Inizia con questa confessione “Tesi sull’esistenza dell’amore”, il romanzo d’esordio di Torben Guldberg, pubblicato da TEA. L’interrogativo che tormenta da sempre il protagonista è uno solo: capire che cos’è l’amore, come si manifesta, quali sono, se ci sono, delle leggi in grado di svelarne gli impenetrabili meccanismi. Cinque secoli di storia sono ripercorsi mediante il racconto di altrettante vicende, intimamente legate, eppure profondamente diverse l’una dall’altra.

Nel Cinquecento l’amore si esprime nella melodia di Frans e Amelie, nel suono della straziante nostalgia evocata dai due innamorati lontani, poi, nel secolo successivo, prende vita nei quadri di Gregarius, uno stravagante avventuriero stregato da un “angelo”, la bellissima Mari, ma incapace di resistere al richiamo del mare. Il desiderio di conoscere è irrefrenabile anche nel giovane Hans, capace di intuire una metafora suggestiva quanto fatale per la sua vita. L’amore è, per lui, come la luce, “invisibile mentre si muove” ma capace di farsi “sentire quando colpisce”. Filosofia, momenti di felicità difficili da decifrare e impossibili da trattenere, uno squallido scambio economico: sono queste le forme assunte dall’amore nelle storie degli ultimi due secoli. Henrik, il protagonista del Novecento, persegue un suo, personalissimo obiettivo, dimostrare che l’amore, al pari di tutte le cose, si può comprare e che il suo prezzo non è una “questione sentimentale”, ma è determinato da semplici e oculati investimenti. Una storia amara, priva di illusioni e senza lieto fine, che sembra prospettare un futuro tutt’altro che roseo.
Al termine di questo incredibile viaggio, i dubbi del vecchio cantastorie non sono ancora sciolti: magari è la domanda ad essere sbagliata, se si chiede cos’è l’amore, si presuppone che esista. Ma forse, come gli suggerisce l’amico Baldur, la risposta è proprio nella domanda, perché è nel momento stesso in cui sorge l’interrogativo che l’idea di amore è già lì, presente in ognuno.

"Fare l’amore a Roma", tra guida e gossip storico

Marianna Abbate

Roma Perché, l’Amore frequenta forse altri posti? E’ anche possibile che sia così, ma nessuna storia profumerà d’eterno come quelle nate nell’Urbe. 
E questa tesi, semplicissima da dimostrare, aleggia su tutto il lavoro di Barbara Fabiani.
“Fare l’amore a Roma”, pubblicato da Infinito Edizioni, è a metà tra una guida e il gossip storico, che io amo tanto. Un modo divertente per conoscere i fatti e i luoghi della città che un tempo governava il Mondo intero. Si parte simbolicamente dal Ratto delle Sabine, fatto leggendariamente-storico, alle mondane vicende di papa-re e prostituzione.
Perché a Roma, anche il sesso più squallido sembra amore: ne ha il sapore, l’odore e l’aspetto.
Cominciamo così a seguire uno dei percorsi indicati dall’autrice e, accanto ai monumenti statici e silenziosi, scopriremo storie chiassose e sconvolgenti. Il tutto correlato da schede di approfondimento che permetteranno di capire, a chi non lo conosce già, lo spirito della Città.
Certo, se siete a Roma per la prima volta, fornitevi di una guida Planet e scarpe da ginnastica; ma se a Roma ci state tornando, portatevi il libro della Fabiani e indossate abiti eleganti. Due passi nelle serate estive di Roma e un tuffo nella storia dell’Amore.

“La figlia del reverendo”. Una profonda esplorazione dell’animo umano edito da Neri Pozza

Alessia Sità
Roma – “Ci sgretoliamo anno dopo anno e tutto rimane uguale a se stesso”.
Lo scorrere del tempo e la stasi di un insignificante villaggio, sito nelle contee orientali dell’Inghilterra, fanno da sfondo a “La figlia del reverendo” di Flora Macdonald Mayor, pubblicato da Neri Pozza Editore, nella collana I narratori delle Tavole. Il romanzo, oggi considerato un capolavoro del XX secolo, fu pubblicato per la prima volta nel 1924 da Leonard e Virginia Woolf .
La vita vuota e banale della non più giovane Mary è completamente sconvolta dall’arrivo di Robert Herbert, un vecchio amico dell’accidioso reverendo Jocelyn. Improvvisamente, per la protagonista rifioriscono tutte le emozioni soffocate durante gli anni trascorsi nella canonica di Dedmayne. L’esistenza silenziosa e prevedibile di una donna, abituata a vivere in un microcosmo chiuso, viene improvvisamente sorpresa dalla passione. Fondamentale diventa anche l’amicizia con la spigliata Kathy, che aprirà a Mary una finestra sul mondo, quello vero, lontano dalla condizione di governante – padrone della propria casa. Il legame con il padre, comunque, resterà costantemente presente in ogni nuova esperienza. Pagina dopo pagina, il lettore viene sempre più coinvolto in questo rapporto, in cui gradualmente emerge l’insensibilità di Jocelyn e la perenne soggezione della figlia.
Con una prosa elegante, Flora Mayor riesce ad indagare nel groviglio dell’animo di ogni singolo personaggio, soffermandosi particolarmente sull’impotenza di esso di fronte alle rigide regole sociali. “La figlia del reverendo” è un romanzo introspettivo, capace di esprimere in ogni sfumatura il difficile rapporto fra un padre egoista e il silenzio di una figlia che non trova il coraggio per porre fine alla propria condizione di sottomissione.

"Dell’amore e di altri demoni", il romanzo del 1994 di Gabriel Garcia Marquez

Alessia Sità
ROMA – Se amate Gabriel Garcìa Màrquez e avete letto “Cent’anni di solitudine” e “L’amore ai tempi del colera” , di sicuro apprezzerete anche “Dell’amore e di altri demoni” pubblicato da Mondadori (prima edizione nel 1994), nella Collana letteratura Internazionale.
Dalla prefazione, apprendiamo che il libro prende spunto dal ritrovamento di un’antica tomba, rinvenuta presso lo storico convento delle clarisse. La singolare scoperta riportò alla mente di Màrquez un’antica leggenda, incentrata su una marchesina di dodici anni particolarmente venerata nei paesi dei Caraibi per i suoi miracoli. L’opera venne composta nel 1994 e nonostante l’intervallo di tempo che la separa dai lavori precedenti, lo scrittore sudamericano riesce, ancora una volta, a ricreare le atmosfere surreali e magiche dei due capolavori sopracitati.
Nella suggestiva Cartagena de Indias, fra l’ingiustizia dell’Inquisizione della Chiesa e antiche credenze popolari, si svolge la vicenda di Sierva Marìa de Todos Los Angeles, sospettata di aver contratto la rabbia in seguito al morso di un cane, e di Cayetano Delaura, il giovane prete chiamato ad esorcizzarla, che però resta vittima del mal d’amore.
Attraverso una scrittura essenziale e limpida, Gabriel Garcìa Màrquez ci regala una struggente fiaba dalle sfumature inquietanti e magiche allo stesso tempo.
Il lettore non può che restare affascinato dal continuo mescolarsi del sacro con il profano, dall’inesauribile passione che i personaggi riescono a scaturire, dall’amore che lascia lentamente il posto al demone latente che si cela in ognuno di loro.
Travolgendo i nostri sensi, “Dell’amore e di altri demoni” ci trascina in una tormentata storia d’amore che travalica la realtà, ma che comunque riesce ad emozionare fino al punto da lasciarci col fiato sospeso.

"D’amore e ombra", un classico di Isabel Allende

Alessia Sità
ROMA – Pensando alla Lettura vintage di questa settimana, ho riscoperto la bellezza di uno dei romanzi di Isabel Allende: “D’amore e ombra”, edito da Feltrinelli, nella collana Universale economica. La scrittrice cilena compose l’opera nel 1984, durante il suo esilio in Venezuela. Fra finzione e realtà, l’Allende ci racconta un’epoca che lei stessa definisce ‘di somma ingiustizia’.
Sullo sfondo di un Cile devastato dalla dittatura, portata nel 1973 da un Golpe militare guidato dal generale Pinochet, si snoda la vicenda dei tre protagonisti. Tre storie diverse accomunate da uno stesso destino.

La vita di Irene, una giornalista di buona famiglia, cambia subito dopo l’incontro con Francisco, un giovane appassionato di fotografia. I due lavorano su un’inchiesta giornalistica incentrata su Evangelina, una ragazzina dotata di poteri soprannaturali, scomparsa misteriosamente dopo aver messo in ridicolo un ufficiale. L’indagine condotta coraggiosamente dai due giovani porterà ad un terribile scandalo, le cui conseguenze saranno particolarmente dolorose.
Ancora una volta Isabel Allende riesce a coinvolgere il lettore in una narrazione ricca di particolari, di avvenimenti e di personaggi.
La vicenda – probabilmente frutto di una reale esperienza vissuta da alcuni amici della scrittrice – commuove, indigna, ma allo stesso tempo fa anche sperare.
“D’amore e ombra” è una splendida storia d’amore che non risulta mai banale o leziosa, ma soprattutto è un racconto che tiene col fiato sospeso fino alla fine.

"San Valentino dei fessi", storie per ogni tipo di amore

Giulia Siena
ROMA “Milla detesta i cliché, le feste (tele)comandate e i sentimenti in fiera. Se mai esistesse un patrono dell’ipocrisia, non potrebbere essere che lui, il Valentino dei fessi.” Oggi, 14 febbraio, fessi o non fessi, in molti festeggiano il giorno dell’amore secondo la tradizione e il calendario. Per loro e per tutti 80144 Edizioni porta in libreria “San Valentino dei fessi. Perché ti amavo ieri e ti amerò domani”. Diciassette scrittori per altrettante storie che mettono l’amore al centro di gioie, disguidi, sofferenze, tradimenti, ricordi e qualche frainteso. Ma la casa editrice romana non ha pensato solo agli innamorati… infatti “San Valentino dei fessi” raccoglie racconti talmente divertenti e dissacranti che, anche coloro che sopravvivono a questo giorno di febbraio senza sdolcinatezze e festeggiamenti possono trovare con questo libro qualcosa di buono nella festività più chiacchierata dell’anno.
E chi è solo, sta bene da solo e non pensa neanche lontanamente a brindare per San Valentino o per il collega single San Faustino? La giusta dose di ironia, trasporto e veridicità contenuta nei racconti dei talentuosi narratori, saprà catturare anche loro!

Abbasso Cenerentola!

Alessia Sità
ROMA – Se avete amato follemente Rebecca Bloomwood, la bizzarra protagonista di “I love Shopping”, o la lunatica e goffa Bridget Jones, non potete fare a meno di provare la stessa simpatia anche per Giulia Caputi, la protagonista di “Abbasso Cenerentola”, il romanzo di Lucia Resta pubblicato da Boopen LED.
Pagina dopo pagina, le divertenti e tragicomiche avventure di questa giovane giornalista, precaria, distratta e pasticciona, riusciranno a conquistare tutti gli amanti del genere chick lit.
Dopo mille peripezie e incontri di ogni tipo, nel disperato tentativo di trovare il fantomatico Principe Azzurro, Giulia decide di dire basta, una volta per tutte alle favole e di pensare esclusivamente alla carriera. Il suo nuovo motto diventa: “Abbasso Cenerentola!” E certa di questa sua nuova convinzione, tenta di far guarire dalla “cenerentolite” anche le sue amiche. 

L’incontro con nuovi personaggi e in particolar modo con lo smadrappo Gino, daranno una svolta inaspettata alla vita della nostra simpatica eroina che, suo malgrado, continuerà a cacciarsi in una serie interminabile di guai.
Quello scritto da Lucia Resta è un romanzo dedicato alle cenerentole moderne, che fra un impegno e l’altro, continuano a sperare di trovare il Principe azzurro, ma senza rinunciare necessariamente alla propria indipendenza.
“Abbasso Cenerentola” è una piacevole lettura che, fra humour e sentimento, offre anche qualche spunto di riflessione sui giovani di oggi e sulla loro visione dell’amore.

"S.O.S Amore", perché cercare sempre l’impossibile?

Alessia Sità

ROMA – Se credete che Bridget Jones sia soltanto l’ultimo esempio di donna pasticciona, vi sbagliate completamente. Ancora più catastrofica, ma ugualmente simpatica e positiva è Chiara, la protagonista di “S.O.S Amore”, il romanzo di Federica Bosco edito da Newton Compton nella collana Anagramma.
Sul lettino del dottor Folli, ogni settimana, la segretaria trentacinquenne racconta tutte le proprie peripezie amorose dalle elementari in poi.
La sua vita è un totale disastro: una madre ansiosa, un padre superficiale che vive a Cuba, una sorella cinica, un’amica egocentrica e un capo per amante, che continua a illuderla con false promesse.
Con l’autostima pari a zero, Chiara è convinta di non meritare il vero amore.

Sin dall’adolescenza le sue storie si sono sempre rivelate una grande delusione, ma presto la nostra giovane eroina si renderà conto che non è necessario rincorrere l’impossibile, basta sapere guardare bene per capire che ciò che si desidera non è poi così distante da noi.

“S.O.S Amore” è un romanzo dedicato a tutte quelle donne che credono nei buoni sentimenti e che sono costantemente alla ricerca del grande amore, ma che nonostante tutti i buoni propositi del caso, continuano e si ostinano a rincorrere l’uomo sbagliato.

In modo ironico e divertente, Federica Bosco ci fa conoscere ancora una volta le mille sfaccettature dell’amore e conduce il lettore, che inevitabilmente si sente coinvolto nelle disavventure della protagonista, in un percorso introspettivo che lo spinge comunque a perseverare nella ricerca della felicità.

"Bianca come il latte, rossa come il sangue", ultima lettura del 2010

Alessia Sità
ROMA – L’adolescenza come un tempo dove tutto può accadere, ma anche come passaggio fondamentale nella vita di un ragazzo, che inizia a guardare al mondo con occhi adulti. È questo il filo conduttore di “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, il romanzo di esordio di Alessandro D’Avenia, pubblicato da Mondadori nella collana Scrittori italiani e stranieri.
Leo è un ragazzo come tanti, ha sedici anni, ama giocare a calcetto e le chiacchiere con i suoi inseparabili amici: Niko e l’affidabile Silvia. È un ragazzo molto vivace e intelligente e talvolta anche molto cinico, soprattutto con i professori, che ritiene ‘sfigati’ e noiosi. Almeno fino a quando non arriva un nuovo supplente di filosofia, un ragazzo giovane, con una luce particolare negli occhi, che esorta gli studenti a realizzare il proprio sogno senza arrendersi di fronte alle difficoltà. Grazie alle parole del ‘Sognatore’ , soprannome dato all’insegnante, Leo si sente più forte e sicuro, ma nonostante tutto le cose nella sua vita continuano ad avere solo due colori: il bianco e il rosso. Il bianco è il colore dell’assenza, del vuoto, della paura, mentre il rosso è quello della passione, dell’amore. Rosso è il colore di Beatrice, la ragazza di cui si è innamorato. Improvvisamente, però, nella vita di Leo il rosso sparisce e tutto diventa terribilmente bianco, è il colore della malattia. Attraverso l’esperienza del dolore e della perdita il sedicenne troverà il coraggio di affacciarsi alla vita senza mai smettere di sognare.
“Bianca come il latte, rossa come il sangue”, non è semplicemente una dolce storia d’amore che ha il potere di riportaci agli anni indimenticabili del liceo, ma è anche una riflessione sul mondo degli adolescenti e su come talvolta l’esperienza della sofferenza porti alla scoperta della propria essenza.
Alessandro D’Avenia, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, Mondadori, € 19,00

"L’amore imperfetto", l’esordio di Dario Gigante

Alessia Sità
ROMA – Si può parlare d’amore senza scrivere un romanzo d’amore? Il libro di esordio di Dario Gigante, “L’amore imperfetto” pubblicato da Cicorivolta nella collana “I quaderni di Cico”, ne è una prova tangibile.
La narrazione di un dramma familiare, consumatosi all’interno di una famiglia alto borghese, ci conduce a una riflessione molto profonda su quali possano essere le sfaccettature di questo sentimento da cui tutto ha origine. La straziante tragedia che colpisce Biagio e Tommaso, trascina i due fratelli in un Caos totale, fatto di incontri e scontri, di legami forti e deboli, di istinti e rabbia.

Dalla morte misteriosa dei genitori, improvvisamente tutto crolla: la certezza del legame di Tommaso con Germana, la fiducia di Biagio nello studio della filosofia, la sicurezza di una famiglia solida. Un male inconfessabile abita il cuore dei personaggi. Tutto vacilla fino a sbriciolarsi lentamente. E quando la fine sembra ormai essere vicina, per qualcuno si apre una speranza: l’Amore ritorna e questa volta lo fa sotto nuove spoglie, offrendo finalmente una possibilità di riscatto. È un amore salvifico che nutre lo spirito e trasfigura il corpo, diverso da quello distruttivo che ha decretato il destino di uno dei due fratelli, condannandolo al tempo perenne della solitudine.
Sulla scia del Simposio di Platone, “L’amore imperfetto” ci guida alla scoperta di una nuova visione dell’eros, sempre più proiettato verso il bello assoluto e il sommo Bene. In un racconto sviluppatosi su diversi piani cronologici e attraverso la storia di ogni singolo personaggio, Dario Gigante ci presenta le innumerevoli mutazioni ed evoluzioni di questo sentimento totalizzante e inevitabile: l’Amore.
Dario Gigante, L’amore imperfetto, Cicorivolta, € 13,50