Parma: Van Gogh Multimedia & Friends, viaggio nelle immagini e nella personalità di Vincent

Giulia Siena
PARMA
Parma Capitale della Cultura 2020 si arricchisce di una nuova proposta: Vincent Van Gogh Multimedia & Friends, la mostra prodotta da Navigare s.r.l. visitabile nel centralissimo Palazzo Dalla Rosa Prati fino al 26 aprile. Il percorso espositivo regala ai visitatori – grandi e piccoli – la possibilità di viaggiare nell’universo creativo di Van Gogh attraverso riproduzioni multimediali dei dipinti e nuove ispirazioni tratte dalle sue grandi opere. I celebri personaggi, i suggestivi paesaggi, gli evocativi fiori e quei colori così limpidi e calorosi rivivono animati dall’aiuto delle nuove tecnologie affinché il visitatore possa immergersi in un contesto lontano e fortemente poetico.

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L’epos nello sguardo della Gioconda

Cosi parlò la Gioconda

Giulio Gasperini
AOSTA – Il sorriso di Monna Lisa, oramai, è diventato iconico; forse l’opera d’arte più conosciuta al mondo, e più utilizzata per ogni pretesto. Dalla rielaborazione artistica alla pubblicità, tutti se ne sono appropriati per arrivare direttamente alla mente (e al cuore) degli spettatori: perché nulla è forse più immediato ed evocativo di quel volto, piccolissimo, che ha ottenuto più merito e successo di quello che forse lo stesso Leonardo si aspettava. Carla Cucchiarelli, in Così parlò la Gioconda edito da Iacobelli Editore, prova ad assumere il punto di vista di Lisa Gherardini, raccontandoci storia e retroscena, emozioni e sentimenti, congetture, ipotesi e fatti storici: è “un’autobiografia non autorizzata di Lisa Gherardini, la donna più dipinta e rivista della Storia”.

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Usborne: “Racconti illustrati dai balletti”, il fascino della danza e la bellezza delle storie

Giulia Siena
PARMA
“La danza è un delicato equilibrio tra la perfezione e la bellezza”. La sinuosità del movimento, l’eleganza del gesto, l’armonia del suono: sono questi gli elementi che rendono la danza un’arte affascinante e sempre praticata. Sono tanti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che ogni giorno con passione e dedizione si dedicano a quest’arte che ha coinvolto nei millenni milioni di persone. Usborne Edzioni porta in libreria Racconti illustrati dai Balletti, un libro adattato da Susanna Davidson, Katie Daynes, Megan Cullis e Sarah Courtauld con le illustrazioni di Yvonne Gilbert Nanos.

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HOP: “Dicono di me”, dubbi e perplessità della celebre Gioconda

Giulia Siena
PARMA
– E’ mercoledì, giornata di LeggendoCrescendo, la nostra rubrica dedicata ai libri per ragazzi. Spesso, però, è difficile “ingabbiare” un volume in una rubrica, in un genere letterario, in una sezione. Soprattutto quando parliamo di libri per ragazzi. Io credo fortemente che ogni buon libro destinato al pubblico di giovani lettori sia, in realtà, un libro universale, un libro per tutti. E di letture – sotto forma di albi illustrati, graphic novel e piccoli romanzi – che meritano l’attenzione del vasto e assortito pubblico ce ne sono tanti; per me quasi tutti i mercoledì. E oggi si presenta proprio questo caso con Dicono di me, la storia della celebre Gioconda narrata dalle parole di Davide Calì (curatore anche della collana) e le immagini di Marianna Balducci. Il volume, pubblicato dalla casa editrice Hop! Edizioni racconta i dubbi e le perplessità del più celebre dipinto della storia, la Gioconda.

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“Tutto deve accadere dentro di me”, viaggio nell’inquietudine di Nicolas De Staël

Giulia Siena
PARMA “Ma un anno, due, dieci anni non sono niente, perché essere artista non è contare, ma vivere come l’albero senza fare fretta alla sua linfa, attendere l’estate, perché l’estate arriva, perché occorre pazienza e pazienza, e se così non fosse, non condividerete mai il mio pensiero e avreste ragione. Avreste due volte ragione perché, pur dicendomi ogni giorno che devo crescere, pazientare, sviluppare la mia vita interiore con naturalezza, i miei disegni sono frettolosi, impazienti, spesso disperati. Forse ho due volte torto […]”. La figura di Nicolas De Staël non è semplice da descrivere e comprendere: artista nato tra l’aristocrazia di San Pietroburgo, si trasferisce in Polonia dove rimane orfano di genitori; verrà adottato da una famiglia russa e si trasferirà in Belgio. Ma Bruxelles non rimarrà per tanto tempo la sua casa perché comincerà presto a viaggiare ed esplorare luoghi: Olanda, Italia, Francia, Algeria e Marocco. Proprio da quest’ultima terra, il Marocco, tra il 1936 e il 1937 scriverà alcune lettere i cui frammenti sono contenuti nel volume Tutto deve accadere dentro di me, curato da Lucetta Frisa per le edizioni Via del VentoContinua

Arkadia: “Le ragazze con le calze grigie”, Egon Schiele tra arte e passione

Giulia Siena
PARMA
“Torno nella nostra casa, in quella Vienna che abbiamo odiato, abbandonato. Ma da cui non hai mai saputo staccarti davvero. In mezzo ai tuoi quadri. E anche se è passato molto tempo, il mio cuore batte ancora nel tuo. Sono una viandante che scopre la strada. Ma per ritrovarti davvero, devo ricordare chi sono”. Dalmazia 1917. La voce è quella di Walburga Neuzil, Wally, la musa di Egon Schiele, colei che – attraverso il filo narrativo intessuto da Romina Casagrande – racconta il genio del pittore e incisore austriaco. Wally era arrivata a Vienna nel 1911, a diciassette anni, con il suo corredo di solitudine e inadeguatezza, ad attenderla Egon Schiele che la ritrasse in molte delle sue opere.

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HOP: “Marina”, vita, arte e coraggio di Marina Abramovic

Giulia Siena
PARMA“Un giorno, sdraiata sull’erba, vede alcuni aerei volare e lasciare la loro scia dopo il passaggio. Capisce allora di voler fare arte in modo diverso dalla pittura, usando qualsiasi cosa o non usando alcuna cosa, rendendo il processo artistico più importante del risultato. Passerà tempo prima che arrivi a concepire la performance come il proprio personale modo di essere artista, ma Marina adolescente ha già intuito quale sarà il suo percorso di libertà”. Pensiero e metodo hanno forgiato la Marina Abramović donna e artista, colei che – covando la necessità di espressione e la voglia di emancipazione nell’ex Jugoslavia – è riuscita a dare un senso alla propria arte, sempre in evoluzione.

Marina viene raccontata nell’omonimo libro illustrato da Giulia Rosa e curato da Lorenza Tonani per la collana Per aspera ad astra della Hop Edizioni. Il racconto che emerge – tra le pagine ricche di bellissime illustrazioni – è un denso mix di determinazione e coraggio, sensibilità e caparbia. Marina cresce in un contesto familiare difficile: il padre Vojin e la madre Danica sono guardie d’élite nella Belgrado di Tito; ma la situazione politica e la guerra domestica tra i genitori non permettono a Marina di crescere serenamente. La frustrazione, la disapprovazione, le negazioni da parte della madre, faranno di Marina un’adolescente sofferente e riluttante che troverà nell’arte la sua vera origine. L’Accademia di Belle Arti diventa un’ancora di salvezza nel marasma quotidiano; qui, durante il Sessantotto, troverà rifugio e ispirazione cominciando a collaborare con il Gruppo 70. Le prime opere di Marina sono legate ai suoni. La ricerca della libertà continua e la porterà a legarsi a Nesa, il suo primo marito. L’arte si fa necessità e le performance di questi anni affrontano il tema del superamento della sofferenza emotiva e fisica, una costante nella vita artistica della donna. Con il tempo le cose cambiano, i confini si allargano e l’Abramović solca nuove strade e nuove collaborazioni: è ad Amsterdam che incontra Ulay, l’amore che attendeva, colui che le stravolgerà la vita e l’arte. Insieme cominciano a girare l’Europa, insieme pensano e sperimentano nuove performances portando i loro corpi a scoprire i propri limiti. Sono anni intensi, di sperimentazione ed equilibrio, anni di passione e studio, esplorazione e cambiamento. Marina trova il suo posto nell’arte, costruisce il proprio ruolo, ma da lì a poco – al cospetto della più grande performace svolta insieme – Ulay l’abbandonerà. Sarà per Marina morte e rinascita, rinnovamento e conferma.
Le imprese e gli amori, le decisioni e le sofferenze, le innovazioni e le ricerche fanno di Marina Abramović una delle icone dell’arte contemporanea; “la nonna della performance”, come ama definirsi, è colei che ha modificato il concetto di arte, collegando le azioni del corpo alla possibilità della mente.

Marina è la biografia che si aggiunge a quelle della collana Per aspera ad astra, esistenze eccezionali di grandi donne, libri che coinvolgono e appassionano.

Marsilio: “Giovanni Segantini. Magia della luce”, il volume curato da Elisa Pajer e Elia Romanelli

Daniela Distefano
CATANIA“Quando dalla vetta di un alto monte osservo la strada giù nella valle, dove un omino affretta il passo ma sembra cento volte più lento di una formica, percepisco l’infinita piccolezza dell’uomo e tremo per l’umiliazione. Dallo stesso posto però, alzando lo sguardo verso l’orizzonte posso ammirare le giganti increspature della terra che tutt’intorno formano, imponenti e sileziose, una catena indistruttibile fino al cielo, al di sopra dell’uomo. Allora penso di essere al centro del Tutto, cielo e terra non mi incutono più paura”.
Giovanni Segantini – in origine “Segatini”, fu lui a cambiare il cognome quando frequentava Brera, spinto dal soprannome “Segante”, affibbiatogli dagli amici – ebbe una vita aspra e sempre in salita, ma pienamente goduta. Con la sua pittura, sull’onda di un’eccitazione panteistica, parve voler carpire i misteri del creato per raggiungerne l’essenza. Le figure umane – alle prese con la fatica del vivere: la nascita, il lavoro, la miseria, la stanchezza, il riposo, il dolore, la morte – le utilizzò soprattutto per porre l’accento sulle consonanze che le legano al mondo naturale. Il volume Giovanni Segantini. Magia della luce (Marsilio) a cura di Elisa Pajer e Elia Romanelli comprende anche un documentario di Christian Labhart. Cinema, scrittura, racconto per focalizzare l’attenzione su un genio che ebbe per faro pochi ma eccelsi maestri come Jean- Francois Millet – il suo principale punto di riferimento – e molto sperimentò guadagnando fama e nuove frontiere artistiche. Continua

Usborne e National Gallery di Londra insieme per “La storia dell’arte per immagini”

Giulia Siena
PARMA – Migliaia di anni fa gli uomini delle caverne, prima dell’invenzione della scrittura, dipingevano nelle grotte, sulla roccia, e assegnavano a quei dipinti poteri magici. Il potere ancestrale del disegno è stato perseguito anche nei secoli successivi, quando nelle piccole isole del Mar Egeo venivano riprodotti gli animali tipici della zona. E se nell’antichità le immagini rappresentavano fecondità, augurio e quotidianità, nel Medioevo l’arte divenne – soprattutto – mezzo per esaltare la fede: i manoscritti, le basiliche e le chiese venivano decorate con disegni, affreschi e sculture che esaltavano la spiritualità attraverso la bellezza della forma e del colore. Le immagini della vita quotidiana del Quattrocento, i richiami alla mitologia greca e poi il passaggio, con il Cinquecento, alla maestosità del tratto in progetti grandiosi. Continua

“Frida”, emancipazione e legame. La vita dell’eroina messicana raccontata da HOP!

Giulia Siena
PARMA “L’angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere”.
Diversa. Questa è stata la parola che ha segnato la vita di Frida sin da piccola e da questa parola nasce il racconto curato da Lorenza Tonani e illustrato da Sara Ciprandi nel volume Frida. Edito dalla geniale casa editrice HOP! nella collana Per Aspera Ad Astra, Frida è un viaggio emozionale intenso nella vita dell’eroina messicana, una donna dalla forza straordinaria e dalla sensibilità rumorosa. Nata nel villaggio di Coyocàn, alla periferia di Città del Messico, Frida sperimenta presto l’ambiente rivoluzionario e apprende il coraggio, la solidarietà e l’ascolto. Ma la sua diversità farà presto capolino; Frida ha poco meno di sei anni e non riesce a tenersi in piedi, la sua gamba destra non la sorregge: la diagnosi conferma la poliomielite. Riesce a guarire, reagisce, si lancia in nuove sfide e recupera coraggio e rispetto; Frida, però, spesso si sente sola e questo vuoto la porterà all’introspezione. Continua