Una Fiaba per ASROO: “La gatta Alice e l’artefatto magico” vince la prima edizione del Concorso Letterario Nazionale “IL DONO”

GIORGIA SBUELZ
La gatta Alice e l’artefatto magico
– Alice era una gattina buffa: era bianca e nera con i baffi lunghi arricciati sotto il naso rosa, aveva zampe muscolose e corte, mentre la pancia era tonda e sempre gonfia. Alice mangiava tutto ciò che riusciva a scovare, non era schizzinosa, anche mosche e cimici potevano andar bene se il suo stomaco prendeva a borbottare. Dagli umani non amava ricevere carezze, ma solo croccantini e avanzi di pasto.

Alice rincorreva farfalle e topi di campagna, spesso s’intrufolava nei giardini a ripulir le scodelle che gli umani lasciavano per il cane. Un giorno s’infilò sotto un recinto di siepi ed entrò nel cortile di una casa dal tetto arancione: seduto su una strana sedia c’era un ragazzino pallido che fissava le nuvole.

Alice non gradiva coccole o moine, preferiva qualche resto del pranzo che gli umani gettano via, e se il prezzo da pagare era strusciarsi sugli stinchi di quel ragazzino, l’avrebbe fatto, perché era già mezzogiorno e aveva saltato la colazione. Trotterellando si avvicinò alla sagoma del bambino, si stiracchiò e si contrasse come una fisarmonica, creando una gobbetta col dorso. Drizzò la coda e cominciò a strofinarsi sulle gambe di lui con il muso. Una volta, due volte… niente. Quello non sembrava essersi accorto di nulla. Fece ancora un paio di tentativi di aggancio, poi sbottò:
“Ehi, tu! Ma dove sei con la testa? Sono qui da un pezzo e non mi hai degnato di uno sguardo!” Continua

Leggendo Crescendo: i 10 Libri sull’ambiente, l’inquinamento e la scienza da regalare ai ragazzi

Giulia Siena
PARMA – C’è un mondo lì fuori che merita di essere conosciuto. C’è un mondo che merita di essere ascoltato, considerato e che necessita di cure. La terra brontola e sbraita; la terra reclama attenzione e noi dobbiamo metterci in ascolto perché sono ormai troppi i segnali che ci invia e che noi non consideriamo. Noi dovremmo imparare da piccoli a farci ascoltatori, osservatori e custodi; dovremmo riconoscere i richiami, aguzzare l’udito, la vista, il tatto e l’olfatto: dovremmo mettere i nostri sensi a servizio della terra poiché ci alleva, ci ospita e ci fa adulti. Continua

Storie ad Alta Leggibilità: “Avventura all’isola delle foche”, lì dove si realizzano i sogni

avvenutra-allisola-delle-foche_biancoenero_chronicalibriGiulia Siena
PARMA“Un’altra caratteristica dei Regoli è che sono sempre in viaggio. Navigano nella tempesta, sciano su piste nere, si arrampicano sull’Everest. 
Il mio sogno è sempre stato quello di fare una vacanza con loro”.

Teresa vive con sua madre, una donna premurosa, presente e un po’ asfissiante; Teresa non è bionda e comunque non sembra un maschio. Teresa è appena stata promossa in terza media, per questo sua madre le permetterà di realizzare un piccolo sogno: andare in vacanza con la stramba famiglia della sua amica Maddy. Continua

biancoenero edizioni: arriva la nuova collana Mini Zoom con due titoli firmati da Davide Calì

la casa di riposo dei supereroi_Biancoenero_chronicalibriGiulia Siena
PARMA – Novità per biancoenero edizioni, la casa editrice romana che da sempre si occupa di libri per ragazzi con testi ad alta leggibilità. E’ nata, in questi mesi, Mini Zoom, una nuova collana con testi brevi, colorati e divertenti per chi ha imparato da poco a leggere. I primi due libri – La rapina del secolo e La casa di riposo dei supereroi – firmati da Davide Calì, sono da qualche giorno sugli scaffali di tutta Italia. Continua

Sinnos: “Eugenia l’ingegnosa”, sogni e progetti di una piccola ingegnera

EUGENIALINGEGNOSA_chronicalibriGiulia Siena
PARMA – Chi lo ha detto che gli ingegneri sono tutti maschi? Eugenia è una bambina e sa già che vorrà diventare un’ingegnera; è determinata, capace, creativa e ha una missione da compiere, arrivare all’isola di Nonsodove. Eugenia è un portento di idee e concentrazione, creatività e allegria, forse proprio per questo l’Isola dei Nascondoni le sta un po’ stretta. Eugenia vuole esplorare il mondo, vedere cosa c’è dopo tutto quel mare e capire se quella terra che si nasconde oltre la nebbia, l’Isola di Nonsodove, sia abitata. Eugenia deve scoprirlo e per farlo coinvolge suo fratello Nicola. Continua

Biancoenero: “Sibilla nel cappello”, l’avventura di un pesce-gatto

sibilla nel cappello_chronicalibriGiulia Siena
PARMA – “Un gatto d’acqua che si chiama Sibilla…?! Sì, è un paese di matti”. Sì, ora la giovane protagonista di Sibilla nel cappello, il nuovo libro di Luisa Mattia – illustrato da Andrea Mongia e pubblicato da biancoeneroedizioni – ne è certa; quello della nonna è un vero paese di matti e lei è imprigionata in quelle noiosissime stranezze. Lei, la ragazzina appena dodicenne è stata spedita dalla nonna, ex insegnante, per troscorrere le vacanze. Ma quali vacanze se non c’è mare, la tv, i ragazzi, il succo di fragola, internet, i social e tutte quelle cose che farebbero di questo soggiorno obbligato una vera vacanza? Continua

Topipittori: “Depero e la casa del mago”, l’arte futurista è uno spettacolo per tutti

Depero_Topipittori_CHRLGiulia Siena
PARMADepero e la casa del mago, il libro scritto da Marta Sironi e disegnato da Lucia Pescadorè un vero e proprio spettacolo futurista in cui il giovane lettore viene trascinato per diventare spettatore, musicista, attore, sceneggiatore o suggeritore. Il volume, pubblicato dalla casa editrice Topipittori nella collana PIPPO (Piccola Pinacoteca Portatile) è stato realizzato in collaborazione con il MART e la Casa d’Arte Futurista di Fortunato Depero di Rovereto.

I futuristi furono dei veri e propri maghi; loro, in tempi non sospetti, cominciarono a usare colori e forme per le loro pozioni magiche: qualche triangolo, bulloni d’acciaio, teste fluorescenti e parole inventate… da questi oggetti prendono vita personaggi strambi. Nasce, così, il teatro futurista, il grande spettacolo senza regole né vincoli. Arrivano, poi, le locandine pubblicitarie e le riviste, i quadri, gli spartiti e le mostre . Tutto, in questo momento è arte, arte futurista. Lo sa bene Fortunato Depero che, fin da piccolo, in un piccolo paesino di montagna, disegna e vuole conoscere altri artisti. Comincia a viaggiare e arriva a Roma, conosce i Futuristi ed è subito amore. Pensa, però, che dovrebbe tornare sui suoi monti e continuare lì l’arte futurista: è il 1920 e questo ragazzo cresciuto disegnando fonda la Casa d’Arte Futurista Depero che realizza arazzi e tappeti, giocattoli e vestiti, mobili e scenografie, pitture, pubblicità, libri e riviste. Ma non basta, Fortunato continua a viaggiare: gli oggetti, i colori, i rumori, i luoghi e le forme gli lasciano sempre qualcosa, qualcosa che deve trasporre in arte. Depero continua così a giocare: si fa scenografo e scultore, scrittore, comunicatore, pittore e poeta. Intanto, però, viaggia, accumula sogni, materiali e parole per trasformarli in oggetti reali che donano gioia.

 

Depero e la casa del mago è l’omaggio della casa editrice Topipittori a un genio dell’arte italiana. La sua vita – tesa alla continua ricerca di stimoli – è stata essa stessa arte senza regole né bugie ma votata alla gioia della creazione e della libertà di espressione. Questa allegria artistica rivive nelle pagine di questo libro, diventando nuova linfa per i giovani lettori. L’arte non ha età.

“Dove sta Zazà?”: latte, fratelli e altri guai

Dove sta ZazàGiulia Siena
PARMADove sta Zazà?, il libro di Daniela Valente illustrato da Sandro Natalini per Valentina Edizioni è una divertente incursione in una fattoria fatta di cuccioli e tenerezze.

Come ci si sente a essere il tredicesimo arrivato in una cucciolata di maialini? Per Zazà il tredici deve essere proprio un numero sfortunato: mamma scrofa ha solo dodici tette per dare da mangiare a quei chiassosi maialini rosa e Zazà deve cercare il cibo altrove perché i fratelli non gli lasciano un goccio di latte. Continua

Anteprima esclusiva: leggi con Chronicalibri le prime pagine di “Nati sotto il segno del cavolo”

natisottoilsegnodelcavolo_anteprima_chronicalibriROMANati sotto il segno del cavolo. Manuale di sopravvivenza per mamme che si sentono sbagliate (Novecento Editore) sarà in libreria da martedì 14 ottobre. In attesa di leggere le spassose avventure di Gnomo e Biscotto, i fantastici ed esilaranti “bimbi-merda” figli, rispettivamente, di Irene Vella e Roberta Giovinazzo, un po’ di quella energia, di quel divertimento e di quell’affetto che le autrici narrano lo potrete leggere nelle prime pagine del libro; oggi, qui, in esclusiva per i lettori di ChronicaLibri. 

 

 

Gnomo e Biscotto
The Terrible Two // Attenti a quei due
Intro

A volte il destino scrive la storia per te. E così capita che mentre pensi di avere sottomano quello che sarà il bestseller degli anni a venire, quello da cui sarà tratta una trilogia che manco Twilight e Harry Potter, facebook ti fa un regalo inaspettato.
Tramite amici ti viene segnalata (tipo soffiata alla polizia) una mamma “ganza” con bimbo cinico al seguito, soprannominato il Biscotto, che sembra lo Gnomo con solo un anno in meno, ma che è tutt’altro che discepolo o follower: certe caratteristiche sono innate. Bimbi merda si nasce e loro lo nacquero.
E così, dopo aver letto la sua bacheca, aver lurkato i suoi status e le uscite di suo figlio, mi sono convinta che sì, esisteva un altro gnomo, appartenente a mamma separata, e che aveva tutte le caratteristiche necessarie per entrare a far parte di questo libro.
La convinzione maxima mi è arrivata quando, dopo aver esposto l’idea a Roberta (la mia coautrice) e averle chiesto in poche parole di descrivere il suo rapporto con il figlio, mi ha mandato queste righe: “Lui mi ha insegnato che non devo mai abbassare la guardia, perché col suo delizioso cinismo infantile mi riporta sempre alla realtà. Come quando, tempo fa, partecipando a una manifestazione con la scuola, non vedeva l’ora di venir via per guardare una partita in tv.
Allora mamma, chiamami tra poco davanti a tutti dicendo che dobbiamo andare via in fretta, ok?
Sì amore, dico che c’è mio marito fuori ad aspettarci e dobbiamo far presto.
Silenzio.
Ehm… mamma… è meglio se dici che è morto qualcuno, perché in quell’altro modo pensano subito che è una balla.
Che carini i bambini, carini, carini, carini”.
Il mio, invece, guardando le mie tette una sera con invitati a cena ha detto: “Mamma ho scoperto che alle donne si ingrossano le tette quando devono avere dei bambini: forse non sei ingrassata, magari ne devi deporre qualcun’altro?”
E allora mi sono convinta che là fuori c’è un esercito di terrible child che aspetta solo di essere scoperto e, soprattutto, che la coppia (Gnomo e Biscotto, mi sembra non ci sia altro da aggiungere) rappresentava perfettamente la realtà.
Lo Gnomo, secondogenito infilato in una famiglia in cui la mamma ha ceduto in comodato d’uso un rene al babbo (solo per fare le vacanze in camper, sia chiaro), con sorella al seguito con cui si mena e si ama ogni tre per due. Biscotto, nato da una coppia (la cicogna non esiste bambini, sapevatelo tutti) che poi però è scoppiata; così Alessandro si è trovato a vivere un rapporto simbiotico con la mamma, ma ad alternare weekend e vacanze anche con il padre, e a stare talmente bene in questo ruolo da consigliare ai suoi compagni di scuola: “Datemi retta, fate separare anche i vostri genitori. È una figata: tutto doppio, non so se mi spiego”.
Insomma, per farla breve, Gabriele e Alessandro rappresentano le due facce della stessa medaglia (quella fatta come la pizza di fango del Camerum, citando la cara Cinzia Leone); così ogni bambino incompreso che leggerà il nostro libro, che di sicuro non verrà vietato ai minori, potrà identificarsi nello Gnomo o nel Biscotto, a seconda della famiglia di appartenenza. E scusate se è poco. Di questi tempi la par condicio in un libro ti assicura quanto meno un’ospitata sia nel salotto di Cristina Parodi (io la amo, guai a chi me la tocca), che in qualche plastico del dottor Vespa, magari rappresentante una delle scuole distrutte dai succitati. E così anche i media ce li siamo assicurati.
Poi a me e a Roberta ci manderanno gli assistenti sociali, ma questa è un’altra storia. Perché noi nel frattempo saremo emigrate a Bora Bora, dove finalmente potremo vivere una vita felice e ricca, dopo aver sputtanato i nostri figli (con il loro consenso però).
Ma questo sarà il seguito che scriveremo dopo: I Terrible Two. Gnomo e Biscotto, attenti a quei due, vanno a Bora Bora. E altro che Vacanze di Natale dei Vanzina; il botteghino straborderà. E il bottino sarà nostro. Dopotutto ogni bimbo merda ha la madre che si merita.

Libri per ragazzi: 10 Libri per la tua estate CHRL scelti da Luca Vaudagnotto

foto-36-300x225TORINO – La lunga estate di consigli letterari di ChronicaLibri si chiude con i 10 Libri per la tua estate CHRL scelti da Luca Vaudagnotto, insegnante della scuola primaria che chiude la nostra rassegna con suggerimenti di libri per ragazzi.  Termina, così, l’avvicendarsi su queste pagine dieci tra scrittori, comunicatori, librai, illustratori, bibliotecari, agenti letterari  e donne e uomini della scuola che hanno dato il loro contributo per invogliare alla lettura. I 10 Libri per la tua estate CHRL scelti da… sono 100 consigli letterari che rimarranno per tutto l’anno.

 

Non è facile orientarsi nella letteratura per l’infanzia, per la varietà di titoli esistenti e la quantità di pubblicazioni più diverse, che mettono in difficoltà anche gli addetti ai lavori. Si è voluto qui operare una scelta evitando le mode del momento, scegliendo i titoli per i temi proposti o gli stimoli che possono dare ai giovani lettori, con un occhio di riguardo alle piccole case editrici e al tema della diversità, qui presente in alcune delle sue molteplici forme. Buona lettura!

Libri per lettori in erba o ascoltatori navigati (4-7 anni):
1. “La grande fabbrica delle parole” di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, Terre di Mezzo editore
Perché è un’avventura che fa riflettere sulle parole che usiamo, su quanto sia importante sceglierle con cura. È un libro che ha il grande pregio di far incontrare ai bambini parole e modi di dire strani, ‘difficili’, in modo curioso, con ottimi spunti ortografici (questa è chiaramente una deformazione professionale!).
2. “Un tappeto davvero speciale” di Jeong-Ah Seo, Sironi Ragazzi edizioni
Perché è un’avventura ambientata in Iran ed è così importante far conoscere ai bambini altre culture e altri angoli di mondo: uno piccolo inizio per migliorare la qualità dell’integrazione in Italia. Punto di forza di questo libro sono le illustrazioni, a cura di Ali Boozari, che tuffano il lettore nelle atmosfere magiche dell’iconografia islamica.
3. “La storia del leone che non sapeva scrivere” di Martin Baltscheit e Marc Boutavant, Motta Junior edizioni
Perché questo leone non aveva mai avuto bisogno di scrivere. Poi, un giorno, qualcosa di inaspettato scombussola la sua vita, e ruggire non gli basta più. È una bella storia da leggere ai bambini che a settembre inizieranno la prima elementare, per dare, prima degli esercizi, un senso all’apprendimento della scrittura. E può essere significativa anche per i più grandi, che magari perdono di vista l’importanza dell’imparare a scrivere.
4. “Vieni a prendermi” di Javier Marias, edizioni Gallucci
Perché è un’avventura estiva che ruota attorno all’esplorazione di un bosco e al ritrovamento di una misteriosa scatola, che nasconde una fotografia e una lettera. Un libro per invogliare a scrivere o dettare una lettera, seppellirla e vedere cosa succede; un invito a vivere un’avventura, per capire che la vita vera e i libri hanno molto in comune.
Libri per lettori più esperti (7-10 anni):
5. “Pupa” di Loredana Lipperini, Rrose Sélavy editore
Perché affronta il tema del rapporto a volte difficile, a volte inesistente nel mondo contemporaneo, tra bambini e anziani: Pupa, questo il nome della nonna acquisita, aiuterà la giovane protagonista Adele a superare stereotipi e preconcetti che spesso investono la terza età.
6. “Lettere dello scoiattolo alla formica” di Toon Tellegen, Feltrinelli Kids edizioni
Perché è una storia di amicizia tra animali che si svolge a suon di missive, in cui i protagonisti si confidano, scherzano, ricordano, si raccontano. Un bel modo per avvicinare i ragazzi al genere letterario della lettera e uno stimolo invitante a creare un proprio epistolario con gli amici, che magari durante le vacanze sono lontani.
7. “Don Chisciotte raccontato ai bambini” a cura di Rosa Navarro Duràn, Mondadori edizioni
Perché è di fondamentale importanza far conoscere ai bambini i classici (seppur in forma adattata, come in questo caso) e soprattutto perché, in base alla mia esperienza a scuola, i bambini amano le storie ricche e intramontabili come questa e ne rimangono affascinati.

Per tutti:
8. “Il ladro di polli” di Béatrice Rodriguez, Terre di Mezzo editore
Perché è un libro illustrato da raccontare, senza parole, e ogni età può trovare la sua storia. Affronta con leggerezza e simpatia, attraverso gli animali protagonisti, il tema dell’amore ‘diverso’ e il finale lascia piacevolmente spaesati, grandi come piccini. Tra i migliori libri illustrati del 2010 secondo la rivista americana Publishers Weekly.
9. “Nella terra dei sogni” di Robert Louis Stevenson, edizioni Rizzoli
Perché è un altro autore classico, ma in una veste inconsueta: scopriamo lo Stevenson poeta, contornato dalle delicate illustrazioni oniriche di Simona Mulazzari. Il consiglio è di leggere o farsi leggere una poesia prima di dormire, per avvicinare piccoli e grandi a questo modo speciale di esprimersi e raccontare. E chissà che, una volta terminata la lettura, non si trasformi questo momento nel gioco d’inventar rime e poesie.
10. “Chi gioca non fa la guerra” di Elio Giacone, edizioni Elledici,
Perché un libro può essere anche uno strumento per fare delle esperienze. Vengono proposti duecento giochi da tutto il mondo, da fare in coppia, con gli amici o con tutti i bambini della spiaggia. Un libro dove i più grandi possono spiegare i giochi ai più piccoli, dove si legge assieme per capire le regole, dove si impara che dappertutto, nel mondo, i bambini sono bambini e giocano.

 

Luca VaudagnottoLuca Vaudagnotto, insegnante di scuola primaria, da dieci anni insegna nelle scuole della Valle d’Aosta, prima nella scuola dell’infanzia, poi primaria, ora come insegnante di sostegno. Laureato in Scienze della Formazione Primaria ad Aosta, specializzato in sostegno all’Università di Torino, ha partecipato come tesista ad un gruppo di lavoro misto tra Università della Valle d’Aosta e Università di Genova con uno studio, poi pubblicato, sul fenomeno delle pluriclassi nella sua regione. Appassionato di teatro, danza, arte, musica, opera e letteratura, oltre a riempirne il suo tempo libero, cerca di portare nel suo lavoro tutti i suoi interessi, convinto che la scuola possa essere davvero un’esperienza unica e insostituibile nella crescita dei bambini.