Sabato 16 giugno ore 18: ChrL esce allo scoperto e vi aspetta al N’Importe Quoi

ROMA ChronicaLibri esce allo scoperto e invita lettori, autori ed editori a un aperitivo dal retrogusto letterario. Dopo quasi due anni dalla sua nascita, ChronicaLibri sceglie una libreria caffè nel centro storico capitolino per chiacchierare e incontrare tutti i suoi interlocutori. Sabato 16 giugno alle ore 18 presso il N’Importe Quoi di Roma (via Beatrice Cenci, 10 – zona via Arenula) la redazione avrà il piacere di ascoltare la voce degli editori, dibattere con gli autori e conoscere i suoi lettori. Un momento conviviale che vuole essere il fulcro di un lavoro quotidiano verso il libro. Infatti, ChronicaLibri è il giornale nato dalla passione per la lettura e il libro e intorno a esso ruota l’impegno di sette professionisti della comunicazione, amanti ciechi delle trame letterarie e degli scaffali di tutte le librerie terrestri.
Noi, da giornalisti, ci chiediamo dove sta andando il libro e verso dove sta virando il mercato editoriale. Noi, da giornalisti, vogliamo capire se il nostro lavoro, il nostro impegno costante nei confronti della promozione del libro e del suo contenuto sia ancora un’avventura che vale la pena perseguire.

 

L’editoria italiana ospite d’onore in India

associazione italiana editoriMILANO – L’Italia sarà Paese ospite d’onore alla 36ma edizione della Fiera internazionale del Libro di Calcutta, la più importante manifestazione del settore editoriale nel Paese, in programma da mercoledì 25 gennaio  (inaugurazione domani, 24 gennaio) al 5 febbraio.
La presenza italiana, curata dalle istituzioni italiane locali – il Consolato Italiano a Calcutta e l’Ambasciata d’Italia a New Delhi -, prevede la realizzazione di uno spazio espositivo e un programma di incontri culturali: l’ampio padiglione di 500 mq, che rappresenterà un’elegante area urbana italiana, racchiuderà uno spazio con libri di autori italiani in italiano (500 volumi inviati delle case editrici italiane che hanno collaborato all’iniziativa), una libreria con libri di autori italiani in traduzione inglese e un’area incontri, che vedranno la presenza di autori come Dacia Maraini, Alessandro Baricco, Beppe Severgnini e Valerio Massimo Manfredi, ma anche come Angela Staude Terzani e Sandra Petrignani.
L’Associazione Italiana Editori (AIE) organizzerà, a completamento dell’iniziativa, una missione di alcune case editrici, grazie anche al contributo del Ministero Affari Esteri e alla collaborazione dell’ex-ICE Ufficio di New Delhi. Gli editori presenti – Casalini Libri, Edizioni Sonda, EGEA, GeMS Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, Guerra Edizioni, Metropoli d’Asia – rappresentano un mix in grado di presentare una panoramica della nostra editoria sia per settori di produzione (dalla narrativa alla saggistica, dalla letteratura per bambini alla produzione universitaria, ai testi per l’insegnamento dell’italiano), sia per dimensioni (dai piccoli editori specializzati ai grandi gruppi).
“L’obiettivo – ha spiegato il direttore di AIE Alfieri Lorenzon, che guiderà la delegazione editoriale – è capire quali sono i segmenti editoriali in cui l’editoria italiana potrebbe avere maggiori possibilità di successo, far conoscere agli editori indiani le peculiarità del nostro mercato e incontrare rappresentanti della filiera indiana per avviare rapporti di collaborazione. La Fiera di Calcutta sarà infatti l’occasione per presentare per la prima volta in modo istituzionale la nostra editoria attraverso momenti comuni con gli editori indiani e con la Publishers & Booksellers Guild”. Le case editrici italiane svolgeranno inoltre una serie di appuntamenti B2B con interlocutori indiani per la compravendita dei diritti.
E’ cresciuta a partire dalla seconda metà degli anni ’90 la presenza di autori indiani – soprattutto di narrativa – nei cataloghi delle case editrici italiane: complessivamente il lettore può scegliere tra un’offerta, proposta da 36 case editrici, di 169 titoli di 70 autori indiani.
L’editoria indiana rappresenta lo 0,2% delle traduzioni di un’editoriacome quella italiana in cui il 20% dei titoli pubblicati provengono da altre editorie. Cresce, anche se i numeri restano piccoli, la vendita dei diritti di libri italiani verso il mercato indiano. Raddoppiano nella seconda metà dell’ultimo decennio e lasciano soprattutto intravedere un trend di crescita costante in assenza di politiche coordinate di intervento.

Voland: "Il denaro e le parole", l’editoria nell’era del business

Silvia Notarangelo
ROMA –
Il mondo dell’editoria è veramente in crisi? È ancora possibile salvaguardare la sua indipendenza dalle pressioni del potere politico ed economico? Sono questi gli interrogativi a cui André Schiffrin tenta di dare una risposta nel suo ultimo libro “Il denaro e le parole”, appena pubblicato da Voland. L’autore francese presenta un panorama editoriale in difficoltà: il numero dei lettori di quotidiani è letteralmente crollato negli ultimi anni, le piccole librerie faticano a sopravvivere dovendo, spesso, contrastare la concorrenza di supermercati sempre più forniti e con prezzi altamente competitivi.

Del vecchio mestiere di editore resta ben poco. A dettare legge sono il mercato e i profitti che possono derivarne. Per questo si sceglie di produrre meno libri, concentrandosi su quanti, potenzialmente, sono in grado di garantire cospicui introiti.
Tende ad allargarsi, così, la forbice tra i maggiori gruppi editoriali, forti dell’appoggio della grande distribuzione, e le case editrici indipendenti, la cui produzione, spesso di notevole valore intellettuale, non riesce ad assicurarsi un’adeguata promozione né a trovare il giusto spazio sul mercato.
Quali strategie potrebbero, allora, sostenere il settore dell’editoria?
Schiffrin suggerisce di puntare su aiuti economici regionali e locali, sulla creazione di “alleanze”, purtroppo ancora isolate, tra case editrici e istituzioni culturali, prime fra tutte le università. Ricorda, inoltre, la positiva esperienza di cooperative gestite direttamente dai lavoratori del mondo editoriale e guarda, con favore, alla possibilità di trasformare piccole case editrici in organizzazioni senza scopo di lucro, così da assicurare loro almeno alcune agevolazioni fiscali. Ampio spazio viene, inoltre, dedicato ad una riflessione sulla politica culturale della Norvegia, che ha saputo rendere il pluralismo dell’informazione un presupposto indispensabile della sua democrazia, diventando un modello a cui ispirarsi. I giornali, ad esempio, sono esenti da imposte, le testate minori sono destinatarie di appositi fondi, gli editori possono contare, ogni anno, sull’acquisto da parte del governo di un determinato numero di volumi distribuiti, poi, alle biblioteche comunali. Simili iniziative, secondo lo scrittore, possono contribuire ad alimentare la speranza di una ripresa dell’editoria, a patto che siano integrate da ponderate scelte personali perché “ognuno può scegliere di sostenere un giornale o una libreria” al fine di poter fruire di media indipendenti, “essenziali per qualunque autentico dibattito”.

, le case editrici indipendenti, trascurate da una grande distribuzione attenta solo a quei best seller capaci di incrementare il proprio volume d’affari, non se la passano certamente meglio. Una situazione complessa, ulteriormente aggravata dalla diffusione di Internet, dalla recente comparsa di libri elettronici, da agenzie pubblicitarie che sembrano, ormai, snobbare la carta stampata a vantaggio di altri media.

"10 Libri dell’estate da Editore": Casini Editore

ROMA – L’appuntamento con i “10 Libri dell’estate da Editore” si rinnova. Oggi è la volta della casa editrice dei “libri che non hanno pagine”. Parliamo infatti di Casini Editore, che attraverso la penna del suo ufficio stampa, Sara Deodati, suggerisce 10 Libri intrisi di suspense ed emozioni. Perché leggere d’estate…
“Breathers”: per ridere e riflettere seguendo le tragicomiche avventure di uno zombie che cerca di ottenere il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità.
“Chiedi al dottor Chopra”: per scoprire se è vero che le noci e le spremute fanno bene… e sfoggiare sotto l’ombrellone le proprie competenze nel campo dell’alimentazione!

“London Boulevard”: perché è un noir scritto da Ken Bruen, maestro del genere, e non deluderà la vostra voglia di leggere una storia atipica e coinvolgente!


“Non si rassegnano mai a morire”: per passare notti insonni a chiedervi chi l’assassino… e notti egualmente insonni dopo averlo scoperto!


“Un solo cammino”: per farsi raccontare direttamente da Indiana Jones la biodiversità e la ricchezza culturale del mondo.


“Staten Island”: per ritrovare la memoria di Uli insieme a lui, scoprendo una New York post–apocalittica dalla politica surrealmente degradata.


“Jack Frog”: perché non è vacanza senza l’avvocato più sgangherato e in gamba della città!


“436”: perché la storia d’amore tra Sean e Redlie è tanto coinvolgente da lasciare senza fiato. Vi catturerà.


“Cinque anime indivisibili”perché le vicende dei cinque personaggi giunti a Londra per motivi diversi ma irrimediabilmente intrecciati vi faranno guardare con occhi diversi le persone che incontrerete sul vostro cammino.


“Amon Saga vol. II – La Fine del Sentiero”: per entrare in contatto con gli spiriti della natura nell’Antica Foresta e lasciarsi trasportare dalla colonna sonora con la funzione Music Player®.

"Infinito edizioni": la vocazione del sociale. ChrL intervista Maria Cecilia Castagna

Giulio Gasperini
CASTEL GANDOLFO (Rm) – La nostra è un’epoca di grandi accelerazioni e sommovimenti sociali. Innegabilmente, la globalizzazione ci ha condotti verso un’era di benessere (o presunto tale) ma ha, allo stesso tempo, creato delle spaccature profonde nel tessuto sociale. In più, la grande diffusione e il sempre più incontrollato sviluppo dei mezzi di comunicazione ci hanno resi sempre più consapevoli di questi aspetti, sottoponendoci all’urgenza di un confronto continuo. Sicché gli alibi non tengono più, e ogni volta siamo costretti a confrontarci, sempre più nudamente, con tutte codeste problematiche importanti e non trascurabili, avendo come oggetto di riguardo proprio l’essere umano, in ogni sua possibile declinazione. La Infinito Edizioni ha scovato nel sociale la sua vocazione più profonda, la sua missione per rendere l’editoria non soltanto una “fabbrica” di libri, ma un motore propulsore di cambiamento e di maturazione sociale. Abbiamo intervistato Maria Cecilia Castagna, amministratrice della casa editrice che ha sede a Castel Gandolfo.

1. Qual è la proposta editoriale di Infinito?
La Infinito edizioni nasce come una realtà editoriale molto attenta a tematiche sociali, legate soprattutto ai temi dei diritti umani, dei migranti, dell’infanzia e delle donne. Ci interessa approfondire quegli argomenti che occupano le prime pagine dei quotidiani qualche giorno e che poi scompaiono fino a nuove, ma sempre vecchie, emergenze.

2. Un catalogo ricco di romanzi, inchieste, saggi e molto altro. Ma qual è il pubblico che volete raggiungere?
Ci piace incontrare le persone che amano approfondire, che sono alla ricerca di informazioni che altri mezzi di comunicazione, per superficialità, non danno. E per questo spaziamo nei generi dal saggio alla letteratura, ma sempre con il tema dell’approfondimento come base e obiettivo.

3. Autori emergenti accanto ad autoriaffermati del panorama italiano e internazionale, come mai questa scelta?
Ci piace scovare nuovi talenti, che ci danno poi soddisfazione (penso al lavoro di Gabriele Del Grande sui migranti o di Luca Leone sulla Bosnia Erzegovina) e allo stesso tempo avere in catalogo autori affermati a livello nazionale e internazionale, come ad esempio Andrea Camilleri, ci dà un onore e una spinta a fare sempre meglio.

4. Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive la Infinito Edizioni questa continua “lotta”?
Cerchiamo di contrastare la crisi dell’editoria proponendo tematiche che si rivolgono a un pubblico interessato e, soprattutto, cercando di fare il maggior numero di incontri e presentazioni possibili dei nostri libri. Il contatto diretto tra autori e lettori, attraverso gli incontri, è quanto di meglio ci possa essere per una positiva crescita di tutti quanti. Abbiamo, infatti, tutti da imparare tanto.

La ZERO91 racconta la propria linea editoriale e le sfide di ogni giorno

ROMA – Nuove case editrici incontriamo ogni giorno lungo il nostro percorso. Oggi conosciamo la Zero91, una giovane case editrice con sede a Milano che nel nome rivendica le proprie origini palermitane. Chi i libri li fa cosa pensa del mercato, cosa propone nelle sue collane? Perché puntare su un autore emergente, come si sopravvive nel mare magnum dell’editoria? A queste domande ha risposto Costantino Margiotta, editor della Zero91.
Qual è la proprosta editoriale della Zero91?
Proponiamo delle storie prevalentemente contemporanee che abbiamo – in nuce tutte le potenzialità per una trasposizione teatrale, cinematografica o televisiva. E’ una scelta coerente con la nostra formazione editoriale che, in più di un’occasione, ci ha portato a scovare – in un film mai realizzato – una bella storia da raccontare attraverso le pagine di un libro. fortunato di “Camilla Portafortuna” di Stefano Ceccarelli. In più, essendo la

zero91 una casa editrice assolutamente indipendente, ci concediamo il lusso di scovare dei titoli anche oltreoceano diventando i primi editori di una scrittrice americana formidabile come Erika Moak che, con il suo primo romanzo “Eudeamon”, ha conquistato i critici più esigenti. Chiude la nostra proposta un’attenzione anche a temi importanti come la Mafia raccontata attraverso 25 anni di cronaca fotografica. Un lavoro di forte impatto emotivo che
probabilmente si trasformerà, in tempi brevi, in una mostra itinerante.

Come mai la scelta di investire sugli autori emergenti?
Crediamo che la scommessa sugli autori emergenti sia uno degli aspetti più appassionanti del nostro lavoro. Dovrebbe essere così per qualunque editore. Da parte nostra, ce la mettiamo tutta con un forte supporto editoriale e, soprattutto, promuovendo una campagna qualitativa contro l’editoria a pagamento. Un debuttante non dovrebbe mai pagare per pubblicare il proprio romanzo.

Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive la Zero91 questa continua “lotta”?
Ci sono tante case editrici, è vero, ma si avvicendano spesso sul mercato non riuscendo a tenere il passo con la crisi. Molte spariscono, altre scendono a compromessi e pretendono un vergognoso contributo dai propri autori. Poi c’è chi, come noi, preferisce investire in coerenza e qualità. Abbiamo visto che questa scelta, alla lunga, premia. Lo verifichiamo con il riscontro sui nostri titoli e soprattutto con il calore che ci viene tributato durante le presentazioni e le fiere. Approfitto anzi di questo spazio per ringraziare davvero tutti e anche voi che ci avete dedicato un po’ di attenzione.

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