Più Libri Più Liberi 2021: i numeri e le impressioni di questa edizione

Si chiude con 90.000 presenze, qualche polemica e l’augurio di incontrarsi ancora

Giulia Siena
ROMA
– La ventesima edizione di Più Libri Più Libri, la prima dell’era pandemica, si è conclusa con grandi numeri: oltre 90.000 presenze e circa 1.200 ospiti italiani e internazionali per i cinque giorni di manifestazione. Un grande successo, quindi, ma andiamo dietro le quinte dei 3.500 metri quadrati della Nuvola di Fuksas nel quartiere Eur di Roma. La suggestiva struttura architettonica – dal 2017 scenario della Fiera della Piccola e Media editoria – ha saputo catturare anche i più nostalgici visitatori che avevano nel cuore il vecchio e caro Palazzo dei Congressi che per quindici anni ha visto snodarsi e crescere una manifestazione che è diventata punto di riferimento nel panorama editoriale italiano.

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Non si mette la vita nei libri. La si trova.

E se questo fosse il tempo di cominciare a leggere?

Da un incontro fortuito nasce un legame indissolubile. Potrebbe essere la storia tra due persone, l’inizio di un amore o di un’amicizia. Potrebbe essere – ed è – l’incontro tra una persona e un libro. La persona in questione, nella storia del genio teatrale di Alan Bennett, non è un semplice comune mortale, ma la regina d’Inghilterra e l’oggetto della liaison è un libro. Un incontro banalissimo, eppure cruciale: da questo momento la regina diventerà una lettrice vorace e curiosa. E con la lettura cambierà anche tutto il mondo attorno.

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Alfabeto di Quarantena

Le parole: alfabeto di quarantena, H – hobby

Giulia Siena
PARMA
– Avevamo tanto tempo in quei giorni in cui tutto ci sembrava infinito: tempo, noia, preoccupazioni, titubanze. In quel momento molti di noi, stanchi dei social, della connessione e delle onnipresenti video-chiamate, hanno scelto di tornare ad alcune “antiche passioni”. Gli hobby – che avevamo quasi dimenticato come vecchi jeans dismessi poiché troppo corti, troppo larghi, troppo stretti o troppo fuori moda – sono ricomparsi a gamba tesa per riprendersi i propri vecchi ruoli. All’improvviso piccole e soddisfacenti attività hanno ritrovato spazio nelle nostre vite non più affollate e caotiche.

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Alfabeto di Quarantena

Le parole: alfabeto di quarantena, G – gioia

Giulia Siena
PARMA
– Sembra che la normalità stia facendo capolino nelle nostre vite. Timidamente abbiamo ricominciato (per chi aveva dovuto smettere) a mettere il naso fuori da casa – ma dentro la mascherina- , riprogettare la quotidianità e le occasioni sociali. Abbiamo dovuto archiviare le titubanze e rimodulare le nostre abitudini in base alle esigenze dell’oggi. Quell’oggi che abbiamo atteso tra paure e consapevolezze ora è qui; ora possiamo tornare a guardarci, a sorridere insieme, a raccontarci i tanti progetti che abbiamo accantonato, le piccole conquiste, le ricette riuscite, le paure e tutti i film che siamo (o non siamo) riusciti a vedere.

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Alfabeto di Quarantena

Alfabeto di quarantena: F – fase

Giulia Siena
PARMA
– E’ passato quasi un mese dall’ultima lettera di questo Alfabeto di quarantena cominciato a fine marzo. Mi sono chiesta più volte se fosse un “progetto” concluso con la riapertura dei cancelli, con il “via libera” alle nostre vite. Essendo uno scrivere totalmente libero e scevro da progettazione e organizzazione, ho lasciato che l’interrogativo rimanesse sospeso senza trovare soluzione. L’occasione è arrivata da una chiacchierata con Michela, la mia vignettista incontrata per pura fortuna (questa fortuna si chiama Michela B. che ci ha messo in contatto). Così, quella che era ancora una sensazione di concludere l’alfabeto, è diventata una nuova lettera. Sapevo, infatti, che avevo ancora qualcosa da dire: perché questo spazio è stato un respiro in un momento di apnea, è stato un esercizio pubblico di introspezione privata. E non poteva finire così. Ho il vizio di portare a termine – quasi – tutto. Quindi proviamo a continuare.

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Alfabeto di quarantena: E – Essenziale

Giulia Siena
PARMA
– Fase 2. Continuano i giorni. Fase due e molti dubbi. Ci sono degli interrogativi nell’aria che si mescolano al polline. Fase 2 e il doppio binario: non uscire, ancora, o tornare fuori, tornare alla “normalità”, una normalità differente, una normalità fuori dalle mura che ci hanno trattenuto finora. Fase 2 e la doppia sensazione: timore e voglia di fuga. La “giusta misura” potrebbe essere al centro, uscire con cognizione, non per la sola nostra necessità, uscire rispettando gli altri, ricominciare e far vedere che qualcosa l’abbiamo imparata. Ma cosa dipende da noi? Arrivare fuori, dopo tante titubanze, dovrebbe portarci ad apprezzare le piccole cose, interessarci agli altri, non mettere davanti sempre i nostri bisogni e il nostro malcontento.

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Alfabeto di quarantena: D – destino

Giulia Siena
PARMA
– Destino. Diario, disincanto, distanza, divano, dolce, dolore. Sono tante le parole che in questi giorni di reclusione forzata, ormai diventati di una normalità preoccupante, mi ronzano intorno. Parole improvvise, parole scelte con cura oppure arrivate chiacchierando – virtualmente – con amici. Le parole giungono mentre faccio altro; si palesano con forza a definire una immagine, un evento, uno stato d’animo.

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Alfabeto di quarantena: C – consapevolezza

Giulia Siena
PARMA
– Procrastinare sembra la parole giusta per questi ultimi giorni. Domani, dopodomani, la prossima settimana o il prossimo mese: pare che l’obiettivo sia sempre lontano e noi sempre più stufi di arrancare e non avere risposte. Fortunati nella furia pandemica, ma impazienti di fronte a uno stallo sociale, economico e personale.

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Alfabeto di quarantena: B – Bambini

Giulia Siena
PARMA
– Sembra che il tempo stia rallentando la sua corsa. Siamo in affanno, siamo impotenti, siamo osservatori inermi. E la vita (e le vite degli altri) ci sta attraversando mentre siamo occupati tra dati statistici e bollettini delle ore 18.00, quelli prima della sera, quelli che raccontano la giornata che è stata. Le evoluzioni, le percezioni, chi c’è ancora, chi non è riuscito a farcela. Intanto ci intimano di rimanere a casa, a fare il nostro. E rimaniamo fermi in questa quarantena che ci modifica e ci plasma, ci ridimensiona e, a momenti alterni, ci toglie l’ottimismo.

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Alfabeto di quarantena: A – ascoltare

Giulia Siena
PARMA
– Siamo cambiati? Cambieremo? Guarderemo al mondo con occhi diversi? Non lo so. Le domande sono tante e allo stesso tempo c’è una grande silenzio che smuove la città in questa ultima domenica di marzo. Avevamo tanti progetti, le solite corse, una infinità di scadenze; eravamo stressati, annoiati e polemici: eravamo i soliti italiani in un qualsiasi febbraio del decennio, il primo di questi anni Venti che si erano prospettati subito come punto di rottura rispetto al passato.

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