Apprendere, insegnare, gestire: le sfide del “Manager didattico” e dell’uomo di ogni giorno

Luigi Scarcelli
PARMA – Il concetto di didattica viene oggi troppo spesso banalizzato e ricondotto dalla maggior parte di noi al sistema scolastico, ai suoi attuali e numerosi problemi di contenuti e sostenibilità economica, ai ricordi delle spesso (purtroppo) noiose ore passate da piccoli nelle aule a venir riempiti di nozioni.
In realtà essa abbraccia molti aspetti della nostra vita quotidiana. Didattica è teoria e pratica dell’in-segnare, cioè del tracciare un percorso, fatto di conoscenze e metodi, all’interno di chi apprendere. Si può capire quindi come questa attività abbia a che fare con molti aspetti della nostra vita: il lavoro, l’hobby della domenica, la vita famigliare, e più in generale i rapporti tra persone all’interno di sistemi sociali.
Manager Didattico, pubblicato da Editrice La Mandragora, è un libro che si rivolge non solo a chi opera nell’ambito didattico ma più in generale a chi, all’interno della propria attività, è impegnato nella gestione di risorse umane e strumentali.
Gli autori Guido Capraro e Fabio Portella lavorano da diversi anni nel settore della formazione e del management ed hanno sviluppato notevoli competenze,  “riversate” nel libro di cui parliamo.
Il Manager didattico opera nell’ambito della formazione, gestendo e modellando risorse umane e strumentali al fine di raggiungere gli obiettivi didattici prefissati.
Egli opera all’interno di quattro ambiti: CONOSCERE, COMPRENDERE, COLLABORARE, COMUNICARE. Il libro è incentrato su queste quattro tematiche, sviluppando i concetti su una struttura da manuale, schematica chiara e completa anche se non esaustiva data la complessità della materia trattata.
Il libro è interessante in quanto tratta argomenti che vanno oltre la pura didattica: conoscere, comprendere, collaborare e comunicare sono quattro punti alla base del buon svolgimento di qualsiasi attività, partendo da quelle professionali arrivando fino ai rapporti interpersonali di ogni giorno. Per questo motivo è consigliabile ad un pubblico non solo di settore ma che sia interessato più in generale al “saper fare”.