Portici di Carta 2014, sabato 4 e domenica 5 ottobre Torino si veste di libri

portici_di cartaTORINO – Tenetevi liberi nel week-end di sabato 4 e domenica 5 ottobre. Torna, con la sua ottava edizione, Portici di Carta: a Torino la cultura è una passeggiata. Dopo il successo delle passate edizioni, Portici di Carta, la manifestazione, ideata dal Salone Internazionale del Libro e promossa dalla Città di Torino e dalla fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, promette tante novità e tanti buoni motivi per non mancare.
Grazie ai 120 librai di Torino e provincia e ai piccoli editori piemontesi i portici di via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice si trasformano in una lunghissima bancarella – di oltre due chilometri – dove lettori e appassionati potranno perdersi a osservare, ascoltare e leggere i propri libri preferiti. Per Portici di Carta 2014 l’editore ospite d’onore è Marcos y Marcos; lo spazio bambini si sposta in Galleria San Federico; inoltre, tra le novità c’è l’attesissimo ricordo letterario di Giorgio Faletti. Poi, incontri, spettacoli, animazioni e attività per i più piccoli.

 

Perché perdersi Portici di Carta 2014? L’appuntamento è a Torino.

 

Parte il Premio Bancarella, ecco i 6 libri vincitori del Premio Selezione 2014

Bancarella_2014PONTREMOLI – Si è inaugurata presentando i 6 libri vincitori del Premio Selezione 2014 la sessantaduesima edizione del Premio Bancarella che si svolgerà a Pontremoli il 19 e 20 luglio sotto la direzione organizzativa di Giuseppe Benelli, Presidente della Fondazione Città del Libro.

I librai, interpreti del gusto dei lettori, tra il 4 marzo 2013 e il 28 febbraio 2014 hanno individuato, per il successo di pubblico conseguito, i volumi candidati che si disputeranno la finale del Premio Bancarella il prossimo luglio. Ecco la selezione:

 

VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO di Roland Balson,  (Garzanti)
ALL’OMBRA DELL’IMPERO di Alberto Custerlina (Baldini & Castoldi)
BRACCIALETTI ROSSI di Albert Espinosa (Salani)
PER DIECI MINUTI di Chiara Gamberale (Feltrinelli)
IL SUO PEGGIOR NEMICO di Veit Heinchen (Edizioni E/O)
L’AMORE È TUTTO di Michela Marzano (Utet)

 

Nei prossimi mesi il Bancarella sarà impegnato in una serie di eventi in cui presenterà romanzi ed autori. La prima tappa sarà a Ravenna giovedì 29 maggio dove gli autori incontreranno gli studenti delle scuole superiori della città. Venerdì 6 giugno si sposterà a Cesena dove, nel corso della serata, verranno consegnati agli Autori il “Premio Vincitore Selezione Bancarella 2014”. Lunedì 16 giugno, in serata, il Bancarella sarà protagonista a Sesto San Giovanni, per concludere il ciclo di presentazioni, a fine giugno a Carrara.

 

Terre di Mezzo Editore si racconta a ChronicaLibri

Giulia Siena

ROMA – Libri che non sono oggetti, ma spazi che contengono storie vive e autentiche: questa è l’editoria secondo Terre di Mezzo. La casa editrice milanese, nata “per strada” attraverso un giornale di poche pagine distribuito in quartieri “difficili”, oggi si racconta a ChronicaLibri con le parole del suo editor, Davide Musso.


Qual è la proposta editoriale di Terre di mezzo Editore?

Terre di mezzo Editore pubblica libri su consumo critico e stili di vita sostenibili, guide di turismo alternativo (dal cammino di Santiago a piedi ai consigli per sopravvivere alle vacanze con i figli), guide ai ristoranti etnici, ma anche narrativa di qualità, con un occhio particolare per gli esordienti italiani, e libri illustrati per bambini, con un’attenzione per quelle “storie nascoste” che troppo spesso non fanno notizia.

Romanzi, saggi e libri di viaggio: una casa editrice per tutti i gusti letterari?

Se non per tutti, di certo per molti: cerchiamo di offrire un ampio ventaglio di titoli in modo che tutti possano trovare il libro più adatto a loro.

Come mai la scelta di investire sugli autori emergenti?

Perché (anche se per fortuna sempre meno rispetto al passato) sono quelli che hanno maggiori difficoltà a entrare nel magico mondo dell’editoria. Terre di mezzo è un buon trampolino di lancio per i giovani autori. E poi investire sugli emergenti, qui come in altri campi, significa investire sul nostro futuro.

Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: Terre di mezzo Editore come vive questa continua “lotta”?

Cercando di pubblicare libri di qualità, cercando di interpretare le inquietudini e le esigenze del presente attraverso titoli che, spesso, si sono rivelati lungimiranti. Ciò non toglie che per farsi spazio in libreria bisogna sgomitare, e il più delle volte un piccolo editore non ha vita facile.

Edizioni "Via del Vento", Fabrizio Zollo ci racconta la sua interessante realtà editoriale

via_del_vento a Pistoia, sede della ROMA – Portano l’antico nome della leggendaria via in cui si trovano, nascono da una grande passione per la tradizione letteraria e sono attente alla vera qualità: queste sono le Edizioni “Via del Vento”. La casa editrice di Pistoia, nata nel 1991, voluta e diretta da Fabrizio Zollo, è una piccola realtà che pubblica testi inediti e rari del Novecento italiano, con grande attenzione per la poesia straniera.

Dopo aver pubblicato la recensione di “Sono pesi queste mie poesie” di Nika Turbina e l’intervista al curatore Federico Federici, Chronica ha contattato Fabrizio Zollo che, con sua figlia Amanda e numerosi collaboratori esterni porta avanti il lavoro delle Edizioni “Via del Vento”, per conoscere meglio questa interessante realtà editoriale. 

Perché le Edizioni “Via del Vento” hanno deciso di pubblicare il volumetto di Nika Turbina “Sono pesi queste mie poesie”?
Il nome di Nika Turbina mi fu proposto per la prima volta nel gennaio 2007 dal poeta Federico Federici di Imperia che si era già occupato della poesia di Nika Turbina in modo costante, sino a farne una sorta di sua missione. Per farmene un’idea, mi documentai sulla rete e mi procurai il volume di sue poesie “Quaderno di appunti” che le Edizioni del Leone avevano pubblicato nel dicembre 1984, quando Nika Turbina aveva dieci anni appena compiuti. Quel volumetto, per la traduzione di Evelina Pascucci, vantava un saggio introduttivo di Evgenij Evtusenko, che ne parlava come di una bambina prodigio. Ma non fu per questo che decisi di pubblicarne una scelta di poesie nella mia collana di poesie straniera «Acquamarina», quanto perché i suoi versi mi avevano colpito in assoluto e non perché fossero stati scritti, quelli migliori, da una bambina di sette anni. Il suo volto bello e malinconico e la sua tragica vicenda personale sono stati elementi aggiuntivi, ma non determinanti. Il suo nome non sfigura accanto a quelli che troverete nel catalogo della collana, i grandi poeti russi che ho pubblicato non si saranno voltati dall’altra parte e l’avranno accolta certamente come sorella.
Edizioni Via del VentoQual è la vostra proposta editoriale?
Le Edizioni “Via del Vento” pubblicano nelle collane quadrimestrali di prosa «I quaderni di Via del vento» e «Ocra gialla» testi inediti e rari di grandi letterati italiani e stranieri del Novecento, quasi esclusivamente già antologizzati nella storia della letteratura mondiale, mentre la collana di poesia «Acquamarina» è riservata a grandi poeti stranieri, intendendo per ‘grandi’ quelli la cui poesia sia di grande spessore lirico, indipendentemente se siano già conosciuti dal largo pubblico, e comunque una poesia che corrisponda alla mia personalissima, e quindi opinabile, idea della poesia. Non solo la scelta dell’autore, ma anche la selezione delle poesie da pubblicare non sento di poterla delegare. I volumetti delle Edizioni “Via del Vento” sono composti da trentasei paginette, stampati su carta pregiata con una tiratura di duemila copie numerate ed avviati alle librerie per un prezzo di copertina di quattro euro. Ho un certo numero di abbonati, pochi, ma che mi obbligano a rispettare l’impegno di offrire tre numeri ogni anno che siano al livello di quelli che li hanno preceduti. Ad ogni loro uscita i volumetti vengono recensiti con risalto dalla grande stampa nazionale in quanto trattano, come detto, testi inediti in Italia, solitamente di grandi letterati.

Quanto è importante puntare sulle piccole opere di grandi scrittori e sugli autori emergenti?
Mi è facile rispondere solo alla prima parte della domanda: per me è stato naturale assumere come linea editoriale quella di pubblicare testi inediti o rari di grandi letterati italiani e stranieri del Novecento, in quanto in una nazione come la nostra, dove la propensione per la lettura è così bassa, mi è parso fondamentale iniettare piccolissime dosi di grande letteratura nel circuito del lettore per fargli desiderare di approfondire la sua conoscenza per quel determinato autore sino a spingerlo ad acquistare in libreria le sue opere più corpose e famose. Penso che il mio, nel suo piccolo, sia un servizio reso a tutta l’editoria italiana e alla diffusione della lettura nel nostro paese.
Mi resta più difficile rispondere alla seconda parte della domanda perché, alla luce di quanto ho detto sopra, solo raramente ho pubblicato autori sconosciuti alla storia della letteratura, ma le poche volte che l’ho fatto ho avuto conferme alle mie scelte. Ma qui il discorso si dilaterebbe. Mi congedo ringraziando il giornale telematico «Chronica», il suo pubblico della rete e la sensibilità di Giulia Siena della redazione cultura che mi ha ospitato con questa intervista.