Un “Dizionario Bilingue” per migliorare il dialogo Madre/Figlia

DizioMadre-FigliaGiulia Siena
ROMA
“Questo dizionario è un atto d’amore verso le madri e, insieme, un atto d’accusa contro le madri che comportano da mamme, e cioè da genitrici, madri biologiche. Esse per fortuna non rappresentano tutte le madri, diciamo che una “vasta minoranza” di loro infatti si dedica a offrire ai propri figli un avvenire migliore e un’educazione più adeguata possibile”. Partono da qui Joseph e Caroline Messinger nel loro “Dizionario Bilingue. Madre/Figlia – Figlia/Madre. 101 frasi che possono uccidere”.

 

Pubblicato dalle Edizioni Sonda, il libro è “uno studio semiologico, ma anche epidemiologico, sul discorso madre-figlia e sull’incidenza dei suoi messaggi che avvelenano l’evoluzione della figlia.” Nata come una “guida” ai comportamenti tra madre e figlia, il libro analizza le situazioni, il linguaggio e le abitudini che con il tempo possono uccidere le relazione parentale. Non solo, a venir meno potrebbe anche essere la felicità futura dei figli e della famiglia perché un rapporto conflittuale madre/figlia potrebbe influire su quest’ultima, tanto da farla diventare, a sua volta, una madre incompleta. Le analisi dei due autori (entrambi psicoterapeuti e psicologi esperti di decriptazione verbali) partono dall’osservazione dei comportamenti e delle reazioni di madre e figlia. Fin dalla nascita della bambina, infatti, la madre assume un ruolo che poi, con il tempo, si modificherà in base al periodo evolutivo della bambina: dapprima “chioccia” la madre diventerà esempio, rivale e “coscienza” della figlia. I ruoli vengono tutti descritti partendo da una affermazione della madre nei confronti della figlia e, anche attraverso le belle illustrazioni di Nives Manara, si cerca di capire il motivo scatenante dell’affermazione, si interpreta tale asserzione e si valutano i modi di reazione, quasi a voler proteggere chi parla e chi ascolta. Il volume, poi, si conclude con una sezione “Grandi temi trasversali: dialoghi e testimonianze” in cui si affronta l’identità della madre, l’identità della figlia, la scoperta del genere la sessualità.

Un libro importante per non commettere errori!

 

Furgul, il cane che corre nel vento


Silvia Notarangelo

ROMA – Furgul non è un cane come tutti gli altri. Il suo nome significa “coraggio” e in lui è certamente una qualità che non manca. “Doglands”, il nuovo romanzo di Tim Willocks (Edizioni Sonda), è la sua storia, la storia di un viaggio straordinario verso una meta sconosciuta eppure intimamente sentita e desiderata.
Lo scrittore inglese si cala nelle vesti del protagonista, raccontando gli aspetti positivi ma anche le tante, troppe crudeltà a cui i cani sono spesso sottoposti. Furgul guarda gli uomini dalla sua particolare prospettiva, osserva i loro comportamenti, si interroga sulle loro azioni: talvolta li reputa strani, talvolta affettuosi, altre ancora non sa spiegarsi il perché di tanto odio. “I grandi sfruttano tutti gli animali (…) prendono e usano tutto ciò che vogliono e, quando si consuma o si annoiano a usarlo, si limitano a buttarlo via”. Una lezione che suona come un pugno nello stomaco soprattutto detta da un cucciolo.
Furgul nasce tra le mura di Dedbone’s Hole, la prigione dove sono rinchiusi e allevati i greyhound da corsa. Il suo destino pare, dunque, inesorabilmente segnato. All’improvviso, però, un segreto sconvolge la sua vita. Tutto cambia, deve fuggire da Dedbone’s Hole. La separazione da Keeva, la madre campionessa soprannominata “Folata di Zaffiro” , è dolorosa ma inevitabile. Il mondo che lo attende fuori non sarà tutto rose e fiori. Le prove da affrontare saranno tante ma lui saprà sempre dimostrarsi all’altezza. Nel tempo, complici incontri ed esperienze non proprio positive, la sua personalità si plasma, fino a raggiungere una maturità ed una consapevolezza spesso difficili da comprendere anche per i suoi simili. Furgul non vuole “appartenere a nessuno”, è un cane selvatico e gli piace esserlo. È inquieto e scalpitante, desideroso della sua libertà, non capisce cosa significhi “essere addomesticati” e non ha nessuna intenzione di farlo. Soprattutto, non intende piegarsi ai desideri spesso subdoli degli uomini. Potrebbe scegliere la strada più facile e diventare un cane da compagnia, uno di quelli che ubbidiscono senza fare troppo domande, rinunciando di fatto alla propria natura. Invece no. Furgul va avanti e continua a scappare per inseguire il suo sogno: trovare le misteriose Doglands e liberare Keeva.
Al termine di una lunga ed entusiasmante avventura, si troverà di fronte al suo passato per giocare, finalmente, la partita più importante. Una partita in cui non basteranno la forza ed il coraggio, ma bisognerà giocare d’astuzia, ricordando sempre che “un cane libero non muore mai, ma continua a correre nel vento”.

“Arabesk”, avventure nel Medioevo

Giulia Siena
ROMA
– Arabesk non è solo un cavallo. Arabesk è un destriero coraggioso, elegante, nobile e simpatico. Arabesk è anche il migliore amico di Ella e con lei ha un rapporto speciale. Siamo nel Medioevo e Ella è una bambina di 9 anni intelligente e curiosa; purtroppo, però, Ella ha perso i genitori e vive con la balia Marta e il suo destriero Arabesk. La bambina e il suo cavallo sono i protagonisti di “Arabesk”della nuova saga nata dalla penna di Knister per Edizioni Sonda. Dopo il successo di “Maga Martina”, lo scrittore Ludger Jochmann noto con il curioso pseudonimo di Knister (in tedesco significa “spumeggiante”)  torna ad allietare i giovani lettori con una storia affascinante e singolare, un racconto appassionato e coinvolgente

Ella deve abbandonare Marta e andare a servizio come cameriera dal bislacco cavaliere Rochus di Bacon Wind. Tra pulizie e le tante sorprese della nuova vita, Ella si ritroverà a realizzare un sogno: quello di partecipare in un torneo con il suo fidato Arabesk. Il torneo, indetto dal perfido principe di Pinkerton, è pieno di insidie per la bambina travestita da scudiero, ma Ella, sarà aiutata da Arabesk e da Urs, un giovane monaco esperto di arti marziali con cui condivide un segreto.

Il racconto è completato con inserti extra per conoscere il mondo del Medioevo: un corso di latino medievale per bambini; una ricetta cavalleresca e la mappa del principato di Pinkerton.

"La mia prima storia dell’Arte"… e le grandi opere diventano semplici

ROMA – Un libro che spieghi tutta la storia dell’arte con termini semplici e renda le grandi opere comprensibili anche agli occhi dei più piccoli? Ora è possibile grazie a “La mia prima storia dell’Arte”, il libro di Béatrice Fontanel pubblicato dalle Edizioni Sonda. Un grande albo illustrato che già dalla prima pagina ti “trascina” nell’arte degli antichi Egizi, ti spiega le forme, i colori e le credenze legate a espressioni artistiche nate per celebrare il potere. Poi il percorso continua: arriva l’arte medievale cioè il periodo nel quale gli artisti erano quasi del tutto anonimi, si impara a conoscere il genio di Giotto, le botteghe degli artisti, gli affreschi, i quadri e, con il passare dei secoli, molti altri artisti e diversi modi di fare arte.
“La mia prima storia dell’Arte” è un libro completo, un valido aiuto nell’insegnamento di questa materia, un passatempo interessante per approfondire la conoscenza di artisti e opere, un modo divertente e vivido per riconoscere e distinguere tecniche e movimenti artistici dall’antichità fino ai giorni nostri. Inoltre, le tantissime tavole riescono a mostrare perfettamente la perfezione di opere disseminate nei maggiori musei del mondo.

Edizioni Sonda: "Lola diventa reporter di successo", la lettura coltiva i sogni

Giulia Siena
ROMA “Lola diventa reporter di successo” di Isabel Abedi pubblicato dalle Edizioni Sonda è la storia di come per i bambini sia importante coltivare i propri sogni. Il sogno di Lola è di diventare una giornalista di successo, così, a soli otto anni decide che la sua missione sarà quella di diventare una reporter di successo. I suoi scoop partono dal sonno notturno, durante il quale interviste e incontri con personaggi famosi, stimolano la sua curiosità sul mondo che la circonda. Insieme alla sua inseparabile amica Flo, Lola cerca per tutta la città lo scoop da prima pagina per il giornale scolastico e decidono che cominceranno assieme l’avventura giornalistica. Lola si dedicherà anima e corpo alla sua missione, confrontandosi con gli adulti, leggendo i loro giornali, facendo tantissime domande a tutti i suoi familiari fino a vedere realizzato il suo sogno: la sua firma sulla prima pagina de “Il Corriere della Capra”.
Divertente, ironico e riflessivo è il libro di Isabel Abedi, un modo costruttivo e leggero per insegnare ai bambini come perseguire i propri sogni.

Dagli 8 anni.