Sassi Junior, 100% di natura e innovazione

ROMA – “Innovative Children’s Books“, questa è la scritta che compare sul sito della casa editrice Sassi Junior. Ed effettivamente questi libri per ragazzi sono innovativi nei materiali, nelle forme e nelle tematiche. Realizzati con inchiostri ecologici e oltre il 9o% di materiali riciclati, i volumi Sassi Junior parlano ai bambini (fin dai primi mesi di vita) e ai ragazzi di ecologia, riciclo e vita naturale. Allora, per scoprire come nascono questi libri dal cuore verde e come si sviluppa il progetto editoriale, abbiamo intervistato l’editore, Luca Sassi.

 

Come nasce l’idea di una collana per bambini interamente dedicata all’ecologia?

L’ecologia è IL tema del XXI secolo, da tutti i punti di vista, economico, sociale, politico, culturale. Mi sembrava dunque una necessità direi quasi storica iniziare i bambini, fin dall’età prescolare, ai temi della sostenibilità ambientale.

 

Carta riciclata e inchiostri ecologici per la forma, animali e alimentazione biologica per il contenuto, ma come nascono i Vostri libri?

Tutto deve essere coerente se vogliamo comunicare un messaggio chiaro ai nostri lettori. La forma e il contenuto devono andare nella direzione “ecologica” che ci siamo dati come mission aziendale. Quindi innanzitutto un packaging che rispetti la natura, ma anche dei temi che sensibilizzino i bambini a queste problematiche, con un linguaggio semplice e chiaro, vicino alle loro esigenze di gioco e spensieratezza.

 

Quali sono le novità invernali? e qualche anticipazione per la prossima primavera in casa Sassi Junior?

In autunno abbiamo pubblicato una nuova “torretta” con dieci libretti da impilare sui concetti base dell’apprendimento, la famiglia, i contrari, i cuccioli degli animali, le forme. Il titolo è “Gioca e Impara!”, un invito ad apprendere in modo ludico, l’unica formula davvero valida per i bambini, specialmente quelli in fascia pre-scolare, cui noi ci rivolgiamo. Credo molto nella possibilità di insegnare giocando, senza precetti noiosi e difficilmente applicabili. Abbiamo poi pubblicato due “valigione” con libretto e puzzle gigante per insegnare ai bambini a contare, “Caccia ai numeri”, e per far loro vivere il modo degli animali ne'”La Fattoria”. Per la primavera, per il momento…top secret…

 

E quali sono in 3 libri che ci consiglia di regalare ai bambini per un’occasione speciale?

Direi le tre novità di cui ho parlato, ma anche la nostra collana su Nina e Nello, molto educativa perché particolarmente incentrata sui temi ambientali, il riciclo dei rifiuti, il riciclo della carta, il latte biologico, l’orto biologico e così via. I due protagonisti sono due bambini curiosi che attraverso varie avventure affrontano i temi dell’ambiente e della natura.

 

Il futuro dell’editoria è la tecnologia a discapito della carta stampata?

Credo di sì, ma questo non significa che i libri di carta spariranno. A breve le avventure di Nina e Nello saranno disponibili anche su IPAD e IPHONE, abbiamo in redazione le demo e sono molto belle. Interattive come nessun libro riesce ad essere, colpiscono l’immaginario dei bambini con figure in movimento, suoni, rumori, etc…insomma, un’esperienza sensoriale totale (a parte l’odorato), come prefiguravo le avanguardie storiche all’inizio del Novecento.

 

Sassi Junior è disponibile anche per IPAd; qual è il connubio tra tecnologia, ragazzi e ambiente?

Come anticipato sopra sei degli otto titoli su Nina e Nello saranno a breve disponibili sull’Appstore. Credo che non si debba demonizzare la tecnologia come spesso succede agli ambienti più tradizionalisti del mondo intellettuale, cui l’editoria a volte appartiene. La tecnologia aiuta enormemente i bambini ad imparare, con un approccio multisensoriale e interattivo che i supporti tradizionali non offrono. Inoltre non dobbiamo dimenticare che la carta viene dagli alberi, gli alberi devono essere re-impiantati se non si vuole un effetto di disboscamento progressivo (ed è per questo che i nostri libri SASSI Junior sono fatti o in carta riciclata o certificata FSC). Le APPS invece sono immateriali, sono un puro flusso di conoscenza e di informazioni, quindi nessuno spreco di materia per realizzarle.

 

Parlando di ragazzi ed ecologia, un tema importante. Come va affrontato?

A mio avviso è importante adeguarsi di volta in volta all’età dei bambini, alle loro capacità di apprendimento. E’ importante cominciare a parlare di questi temi fin dall’età pre-scolare, in modo tale che quasi inconsapevolmente i bambini, gli adulti di domani, si trovino un bagaglio di conoscenze e regole sociali che la nostra generazione ha ignorato e che deve faticosamente apprendere in età adulta.
Quello che si impara da bambini non si dimentica più, fa parte dell’imprinting, delle radici….dobbiamo insegnare ai bambini che l’ambiente è fondamentale per il nostro futuro. Per loro un domani sarà automatico, senza sforzo, applicare certe regole, seguire determinate abitudini, cosa che purtroppo per gli adulti di oggi non è.

Trenta Editore, una vocazione imprenditoriale al buono e al bello

Giulia Siena
MILANO
– La storia di Trenta Editore parte nel 2004 con la pubblicazione del libro “Gli Chef del Vino”; da allora la casa editrice milanese è diventata un punto di riferimento nel settore editoriale legato all’enogastronomia. Ma quali sono state le scelte, i cambiamenti e quali sono le novità per l’imminente anno nuovo lo chiediamo a Barbara Carbone, amministratore delegato della casa editrice.

 

Perché Trenta Editore, come nasce l’idea?

Per passione e per vocazione imprenditoriale. Da giornalista professionista a editore il passo è stato lungo e complesso, ma le sfide mi hanno sempre appassionato e in un campo come quello della cultura, e dell’editoria nello specifico, ancora di più. Avevo scritto molti libri per altre case editrici, alcuni di successo; nel 2004 avevo voglia di mettermi in gioco, avevo un’idea innovativa e la possibilità di dedicarmi al progetto: la cosa più difficile è stata sicuramente la ricerca di un partner per la distribuzione, senza il quale non avrei mai iniziato. Editoria per me ha sempre significato pubblico e libreria, capacità di confrontarsi sul campo, una condizione indispensabile per diventare imprenditori nel settore. E tutt’oggi è la sfida più difficile: editare libri che siano di interesse, comunicarli alla libreria prima che al pubblico e seguire da vicino
tutte le dinamiche che stanno dietro alla produzione e diffusione è il vero impegno. E’ un dato di fatto che ogni settimana arrivino sugli scaffali delle librerie migliaia di volumi, ma è qui che si misura la capacità di ogni singolo ‘attore’ del settore ovvero quella di valutare, promuovere e confrontarsi con gli utenti finali affinché non arrivi sempre lo stesso messaggio, lo stesso tipo di informazione, dagli stessi operatori, ma l’offerta di prodotti editoriali sia sempre la più ampia, interessante e di valore.

 

Trenta Editore nasce nel 2004 con lo scopo di occuparsi di temi all’epoca ancora poco inflazionati (leggo dal sito); ma alla luce del successo della cucina e dell’enogastronomia sui mezzi di comunicazione è cambiata la vostra proposta editoriale?

Dal 2004 a oggi abbiamo fatto molti progressi, ci siamo strutturati con collane tematiche, abbiamo migliorato la comunicazione, ma non abbiamo certamente cambiato mission: Trenta Editore continua a presidiare il comparto enogastronomico con sempre maggiore attenzione verso quei temi ‘insoliti’, talvolta più curiosi e meno alla portata dei grandi player di mercato. Lo facciamo con serietà e senza mai dimenticare il pubblico che, accanto ai grandi personaggi televisivi, cerca anche temi più sfiziosi, tecniche antiche rivisitate, ingredienti più sani, ma altrettanto golosi.
Non solo: abbiamo anche provato ad affrontare argomenti più diffusi, penso ad esempio ai libri sullo Champagne – sempre di gran moda – con un taglio innovativo e aperto; ci interessava tutto il pubblico della libreria, non solo gli esperti e gli appassionati e quindi abbiamo scelto di raccontare un tema di grande prestigio parlando di emozioni, di storie, di uomini che ogni giorno hanno a che fare con vigneti e grappoli d’uva, prima che con prestigiose etichette dai prezzi inavvicinabili; e questo è stato apprezzato dal pubblico che ha scoperto un volto sconosciuto della regione Champagne.

 

Quali sono le novità autunno/inverno 2012 targate Trenta Editore?

Tre in particolare: C’è tort@ per te 2, Vito Mollica e Manuale di conversazione sullo Champagne. Tre titoli molto diversi tra loro che incontrano esigenze diverse: il primo segue il grande successo di C’è tort@ per te (2011), una carrellata di soffici dolci ideati dalle food blogger. In questa nuova edizione i blogger sono diventati 33, dai
16 originari, e il ricettario si è arricchito di insoliti racconti legati al tema del viaggio e delle spezie; quasi in contemporanea è stato anche lanciato un divertente cofanetto a valigia (per non perdere il tema del viaggio) che raccoglie il libro e una tortiera Ballarini per mettere in pratica le ricette. Vito Mollica, lo chef premiato dalla Guida L’Espresso e dal Sole 24 Ore come miglior cuoco del 2012, inaugura la collana 30 Gourmet, dedicata ai grandi protagonisti del comparto; si tratta storie e racconti di piatti, in un’elegante veste, con testi in italiano e inglese, e rappresentano la punta di diamante delle nostre collane, per un pubblico colto e molto appassionato alla cucina di un certo livello. Manuale di conversazione di Champagne, come improvvisarsi esperti intenditori è invece un curioso libercolo in 10 capitoli per imparare a conoscere i fondamentali di questo importante prodotto, mentre si cerca di… conquistare la propria partner. Aneddoti, battute e pratici consigli raccontano a un vasto pubblico come anche la bollicina più famosa al mondo può essere oggetto della scelta di tutti durante una cena e può diventare spunto di conversazione e di romantici incontri!

 

I tre libri sui cui puntate in questo momento?

Oltre a quelli che ho già raccontato, I peccati di gola dei campioni, storie e ricette di grandi sportivi, scritto da un giornalista della Gazzetta dello Sport (Francesco Velluzzi) per la collana 30 Storie; L’oroscopo nel piatto perché leggere che esistono ingredienti e ricette adatte a ciascun segno (e alla coppia) è un tema davvero originale; e Mille e un… panettone, una chicca per scoprire che il dolce italiano più noto al mondo può avere dei risvolti in cucina davvero unici.

 

Barbara Carbone prima di essere editore è autore di libri, come si vive in questa doppia veste?

Ho abbandonato la doppia veste anni fa… Fare l’editore è un mestiere impegnativo che non lascia tregua: parlare con gli autori, con i librai, con tutti i canali della distribuzione; leggere e curiosare tra gli scaffali; osservare quanto avviene nel mondo in campo editoriale; adeguarsi alle nuove tecnologie e sviluppare progetti in linea
con il mercato; cercare di dare ai propri prodotti il giusto taglio per il pubblico del momento… Se le mie giornate avessero 36 ore sarei molto più felice!

 

Fare libri è…

Nella prefazione di uno dei nostri libri, La cena della Vigilia, che nel 2009 apriva la collana 30 Storie, ho scritto: “Quello che oggi non vorrei mai smettere di fare è incontrare persone, conoscere le loro storie, raccontare loro la mia, vivere con loro. Per cinque minuti, un’ora, per sempre. Chi può dirlo. Nessuno, questo è il bello. Non puoi sapere chi o cosa ti cambierà la vita, puoi solo fare delle scelte.” Come quella di fare libri…

Intervista: Valentina Edizioni, una casa piena di libri

Giulia Siena
MILANO – C’è una casa editrice a Milano che è un po’ una casa, la casa dei libri. Qui i libri vivono: vengono aperti, sfogliati, annusati e raccontati. E’ una casa piena di idee e storie, una casa che oggi ci apre le porte e si racconta. Siamo a casa di Valentina Edizioni e a scoprirne le novità ci accompagna l’editore, Valentina Brioschi.

 

“Mi piace che il luogo dove si pensano e si fanno i libri si chiami Casa. Una Casa abitata da personaggi, storie, avventure..” In questo modo Valentina Edizioni si presenta al lettore; ma come nasce la casa editrice?
La casa editrice è nata un po’ per caso, come nascono tante cose nella mia vita. Mi innamoro di qualcosa o di un’idea e credo sempre sia vincente e geniale. Mille volte ho sbagliato e qualche volta no; sicuramente la scelta di aprire una casa editrice è stata una di quelle volte in cui non ho sbagliato. Credo i nostri libri siano importanti compagni di viaggio nella crescita di un bambino, sicuramente lo sono per me, sono cresciuta; in tutti i sensi.

 

A dieci anni dalla nascita qual è il bilancio di Valentina Edizioni?
Vorrei dare alla parola “bilancio” un’interpretazione personale. Il bilancio del successo raggiunto nel mondo meraviglioso e un po’ magico dei bambini è positivissimo! No mi faccia parlare di numeri – in matematica sono sempre stata una frana – ma la passione e l’amore per il mio lavoro hanno sempre fatto sì che ogni giorno fosse un nuovo bellissimo giorno.

La Sua casa editrice si rivolge soprattutto ai giovani lettori, ai bambini, ma come è cambiato il mercato dell’editoria per ragazzi negli ultimi anni?
Il mercato dell’editoria ha sicuramente subito una forte scossa negli ultimi due anni; forse per la crisi forse per i giochi elettronici che stanno prendendo il sopravvento. Bisogna però tener duro, i nostri figli vanno cresciuti avendo la possibilità di toccare, annusare, respirare ciò che è un libro: uno scrigno dal quale escono musica e parole.

 

Tra scelte dei manoscritti, le illustrazioni, la realizzazione e la promozione dei libri, com’è la vita delle piccoli case editrici in Italia?
La vita in una piccola casa editrice è frenetica, ci si deve occupare un po’ di tutto: dallo scrivere un testo oppure correggere e accettare quello di un altro, tra scegliere le illustrazioni, correggerle, occuparsi della promozione che spesso è affidata ad esterni, il distributore da seguire con il loro calendario, i promotori… Bisogna saper fare un pochino di tutto per mantenere una struttura snella. Noi abbiamo una redazione tutta al femminile,poche teste ma geniali e multitasking.

 

Quali sono le novità autunno/inverno 2012 della Valentina Edizioni?
Le novità sono molteplici e sempre davvero carinissime. Verranno presentate molto in libreria e nelle scuole. La nuovissima e intrigante collana per ragazzi “SWITCH SIERO MUTANTE” (narrativa per ragazzi 7-12), sei episodi avvincenti con metamorfosi da brivido assicurato. LA CAPRA GOLOSA: ultimo capolavoro della serie che tratta di storie di animali distratti, altruisti e sbadati che rispecchiano l’animo dei piccoli lettori (3-7). PASSO DOPO PASSO: nella vita non bisogna mai arrendersi neanche davanti alle difficoltà più grandi. SBRIGATI MA LENTAMENTE : delizioso racconto di una tartaruga riflessiva e di una lepre esuberante. Impareranno ad accettarsi scoprendo il proprio valore. LE GALLINE NON RIESCONO VEDERE AL BUIO: basta determinazione nella vita per riuscire a vedere il mondo con occhi diversi.
TRIXIE TEN: impara l’inglese e impara ad accettare nove rumorosissimi fratelli.

 

I tre libri sui cui puntate in questo momento?
LO STRANO UOVO, un capolavoro; vorrei tanto che in questo momento il lettore ne avesse uno in mano per poterlo sfogliare e capirne il significato.
Poi, IL GRANDE LIBRO DELLE PAURE, forse ancora più bello perché nella vita bisogna imparare ad affrontare le proprie paure per sconfiggerle. Anche i più grandi hanno paura di qualcosa. PETAL PEOPLE, un meraviglioso mondo popolato da un’intera generazione di simpatici fiori. Lo sapevate che, i fiori come noi umani, hanno le medesime caratteristiche? Nell’ultima pagina il bambino troverà il semino del fiore del libro da far crescere con amore e attenzione. Conoscerà il suo personaggio.


Fare libri è..
Semplicemente meraviglioso e comunque l’unica cosa che so fare…

Intervista: un bilancio per la Intermezzi editore

ROMA – Creare una casa editrice. Un progetto un po’ utopico forse, quando nel 2008, Chiara, Manuele e  Attilio pensarono di unire le proprie professionalità e creare Intermezzi Editore. Nel cuore pulsante della Toscana Intermezzi è una commistione di arti, capacità e idee: libri interculturali e articoli multimediali per avere la possibilità di creare prodotti fruibili da media diversi. Ma come è cambiata in questi anni l’Intermezzi? Lo chiediamo a Chiara Fattori, direttore editoriale della casa editrice toscana.

 

Quali sono le novità autunno/inverno 2012 di Intermezzi editore?
A dicembre, in occasione di Più libri più liberi, uscirà “Nessuna Esperienza Richiesta” di Gianluca Comuniello, un romanzo composto da racconti, o come l’autore stesso lo definisce un “concept album”, con protagonista Descentio Cesellati, eurocrate figlio di latinisti. Altra novità a cui stiamo lavorando e che lanceremo nel nuovo anno è la collana “Sottogliottantamila”, testi brevi in ebook.


I tre libri sui cui puntate in questo momento?
Non ci sono libri su cui puntiamo più di altri: la scelta di fare poche uscite l’anno ci consente di portare avanti tutto il catalogo senza lasciare nessuno indietro.


A 5 anni dalla sua nascita, qual è il bilancio di Intemezzi editore?
Fare un bilancio in termini di positivo o negativo di un progetto come il nostro, nato in questi tempi disastrati, non è possibile. Posso dire che Intermezzi è cresciuta insieme a noi, alla nostra passione e alle nostre competenze, e che sta trasformandosi e migliorandosi continuamente. Abbiamo fatto bei libri di cui siamo orgogliosi e con noi hanno esordito autori che si stanno ora facendo conoscere e apprezzare anche altrove (Ilaria Giannini uscirà a dicembre con un  romanzo per Gaffi e Stefano Sgambati il prossimo anno con minimum fax).  Al momento puntiamo molto sul digitale e cerchiamo di stare al passo con i cambiamenti, che non sono e non saranno trascurabili nei prossimi anni.


Tra scelte di manoscritti, realizzazione, promozione dei libri e festival letterari, com’è la vita delle piccole case editrici in Italia?
Le piccole case editrici italiane sono spesso, come nel nostro caso, portate avanti da persone che non fanno questo come unico lavoro, purtroppo. Quindi la vita non è facile, è frenetica e disordinata. Per noi le fiere e i festival sono i momenti più rilassanti e divertenti, in cui confrontarsi con colleghi, autori e lettori, in una immersione totale tra libri e emozioni. Per il resto si legge tanto, si lavora sui testi anche di notte, si rincorrono i librai, ci si ingegna per trovare sistemi orginali e alternativi di promozione e si tiene in ordine la contabilità.


Fare libri è…
Contribuire all’eterna autorappresentazione dell’uomo.

In viaggio con… Mirko Pallera

Bentrovati all’appuntamento di “In viaggio con…”: la nuova rubrica di audiointerviste, che anima il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervistano per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Questa settimana è ospite Mirko Pallera con il suo “Create! Progettare idee contagiose (e rendere il mondo migliore)”.

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Mirko Pallera su CHRONICAtube

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

Mirko Pallera – Create! Progettare idee contagiose (e rendere il mondo migliore)

Sebbene “farlo virale” sia oggi l’ambizione di tutti i pubblicitari e comunicatori in genere, nessuno finora era riuscito a spiegare il vero segreto della viralità. L’autore, da tempo alla ricerca del “santo Graal” della comunicazione, ha trovato la formula per progettare una campagna in grado di “contagiare” un gran numero di persone. Una formula chiara, utile e semplice per progettare il viral-dna di un’idea, alla base di successi come quelli di T-Mobile e Nike, marchi che riescono a ottenere il massimo dagli investimenti utilizzando appieno l’enorme potenziale dei social media. (Sperling&Kupfer, 2012, €18.00)

In viaggio con… Pino Bruno

 

Bentrovati all’appuntamento di “In viaggio con…”: la nuova rubrica di audiointerviste, che anima il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervistano per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Questa settimana è ospite Pino Bruno con il suo “Dolce Stil Web. Le parole al tempo di Internet”.

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Pino Bruno su CHRONICAtube

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

Pino Bruno – Dolce Stil Web. Le parole al tempo di Internet

Il web è il Nuovo Mondo di oggi, virtuale sì ma non più di tanto. Da oltre dieci anni le persone si incontrano in Rete e, come i primi mercanti che attraversavano mari e deserti, hanno cominciato a dialogare in una strana lingua. Uno slang che è un misto di inglese, spagnolo, informatica, neologismi, goliardia, strane faccine fatte di punteggiatura e icone animate. Con il tempo quell’idioma è diventato di uso comune ed è entrato a far parte del nostro vocabolario. Chattare, uploadare, downloadare, rippare, scaricare, blobbare, craccare. Siamo ormai abituati a frasi come: “Ti mando una mail con l’allegato. Lo zippo perché è ingombrante”. I giornali ci informano che il digital divide preoccupa i governi di tutto il mondo e che la polizia è sempre a caccia di cyberpedofili e responsabili di phishing. D’accordo, ma se volete che la gente si preoccupi, fate in modo che almeno capisca di cosa parlate! Questo libro è la bussola indispensabile a tutti i navigatori del web, a chi vuole capire e soprattutto non farsi ingannare da sedicenti guru, falsi profeti e imbonitori tecnologici. (Sperling&Kupfer, 2010, €16.00)

In viaggio con…Renato Nicolini

Bentrovati all’appuntamento di “In viaggio con…”: la nuova rubrica di audiointerviste, che anima il nostro Canale Youtube.

Antonio Carnevale e Massimiliano Augieri, due navigati e affascinanti speaker radiofonici, intervistano per noi gli autori delle più importanti novità editoriali.

Questa settimana è ospite Renato Nicolini con il suo “Estate Romana 1976-1985: un effimero lungo nove anni”.

Per ascoltare l’intervista cliccate su questo link:

Intervista a Renato Nicolini su CHRONICAtube

Oppure accedete direttamente al Canale Youtube, dal video a destra. BUON ASCOLTO!

Renato Nicolini – Estate Romana 1976-1985: un effimero lungo nove anni

Indimenticato Assessore alla Cultura di Roma negli anni che vanno dal 1977 al 1985, nella prima giunta comunista guidata da Argan, architetto e uomo di teatro, Nicolini è un intellettuale noto per il suo impegno politico e soprattutto per aver dato vita a un nuovo modello culturale per la capitale durante i tormentati anni di piombo. Con la sua opera totalmente originale, Nicolini compie il miracolo: coinvolgere la massa in grandi eventi, far partecipare importanti nomi internazionali a spettacoli collettivi, inaugurare l’epoca dei reading, delle notti animate in cui l’elemento dello stupore e dell’emozione diventa preponderante: in una parola, abbattere le barriere tra cultura popolare e cultura d’élite. Anni memorabili raccontati anni dopo in questo libro, scritto di getto nel 1991, che torna oggi in libreria con una lunga introduzione dell’autore e con la prefazione di Jack Lang, già Ministro della Cultura francese. (Città del S0le Edizioni, 2011, €15.00)

 

Aìsara, la casa editrice che crede nella letteratura

Silvia Notarangelo
ROMA – Nata nel 2006 su iniziativa dell’imprenditore Ignazio Ghiani, la casa editrice Aìsara può contare oggi su una giovane redazione tutta al femminile impegnata nel valorizzare scrittori già noti ma anche nel promuovere autori esordienti.

Qual è la proposta editoriale di Aìsara?
La nostra attenzione è rivolta per lo più alla narrativa. Cerchiamo di proporre autori italiani e stranieri di qualità, alla ricerca del libro che fa la differenza. Nessuna preclusione geografica o di genere ma la ricerca costante del libro che offre il privilegio di una prospettiva diversa sulla realtà che ci circonda, che è capace di resistere al tempo della lettura, che si rilegge volentieri.

Che cosa la contraddistingue nel panorama editoriale italiano?
È molto difficile dire in che cosa ci distinguiamo, però possiamo dichiarare senza paura di essere smentiti la nostra attenzione verso la letteratura romena, che fino ad oggi ci ha regalato delle piacevoli sorprese. Un esempio fra tutti? Il romanzo intitolato “Sono una vecchia comunista”, di Dan Lungu, una divertente rilettura del regime di Ceauşescu (ma probabilmente di tutte le dittature) che ci ha colpito per la sua ironia e sincerità.

Perché la scelta, apparentemente più rischiosa, di puntare su scrittori emergenti?
Crediamo molto negli scrittori emergenti, perché crediamo nella letteratura e la letteratura cresce e si trasforma anche grazie alla novità portata dai nuovi scrittori.

Quali sono, se ci sono, le difficoltà che incontra, oggi, una piccola casa editrice? Il digitale, ad esempio, può essere una risorsa in più o un pericolo da cui difendersi?
La tecnologia è per noi un alleato, non un nemico. Già da un anno, tutti i titoli per i quali abbiamo i diritti elettronici sono pubblicati non solo nel classico formato cartaceo, ma anche in ebook. Il nostro amore per la carta è vivo più che mai e crediamo che il libro tradizionale non tramonterà mai ma fra i nostri obbiettivi c’è sicuramente cercare di capire meglio come utilizzare gli strumenti che il mondo digitale ci offre.

Progetti o iniziative particolari per il 2012?
A maggio la pubblicazione de “Il debutto” di Pablo d’Ors, scrittore spagnolo che amiamo molto, tanto da acquisire i diritti per pubblicare in Italia tutte le sue opere e ovviamente la partecipazione al Salone del Libro di Torino che avrà come paesi ospiti la Romania e la Spagna. Crediamo sarà un’ottima occasione per presentare a chi ancora non ha ancora avuto modo di conoscerli e apprezzarli i romanzi romeni presenti nel nostro catalogo. E nel mese di novembre la pubblicazione di una raccolta di racconti di 12 noiristi italiani liberamente ispirati ai 12 romanzi scritti da André Héléna (autore del secondo dopoguerra oggi considerato fra i più autentici rappresentanti del romanzo noir francese) e pubblicati dalla nostra casa editrice. Di questi 12 racconti, 5 saranno scritti da autori noti, 7 sono messi a concorso: cogliamo l’occasione per segnalare la possibilità per gli aspiranti scrittori di partecipare con un loro racconto.

“Intervista a Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni”

Alessia Sità

ChronicaLibri ha intervistato Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni, che ci parla dello spirito e dei progetti futuri della piccola casa editrice specializzata in narrativa.
Qual è la proposta editoriale di Autodafé?

Pubblichiamo opere di narrativa (romanzi o raccolte di racconti) capaci di stimolare la riflessione e la comprensione della realtà sociale dell’Italia contemporanea. Abbiamo quindi un’identità tematica, più che di genere o di stile, frutto da un lato di una nostra precisa scelta culturale e civile e dall’altro della considerazione che questo tipo di offerta è abbastanza rara nel panorama editoriale italiano.
I due significati attribuiti al nome Autodafé, ovvero ‘Fatto da solo’ e ‘Atto di Fede’, possono essere considerati la vera ‘formula vincente’ e il tratto distintivo della vostra casa editrice?

Direi che rappresentano bene lo spirito della nostra avventura editoriale: una piccola casa editrice per autori non ancora affermati, connotata da una cura artigianale del lavoro e animata da un indispensabile ottimismo. Non mi azzarderei a parlare di “formula vincente”, almeno per ora.
Autodafé come sceglie i propri autori?

Per un anno e mezzo abbiamo valutato tutte le proposte editoriali ricevute: per una decina di mesi con buoni risultati, poi il metodo si è rivelato poco efficace, di fronte a una gran quantità di proposte totalmente fuori tema. Abbiamo perciò ristretto il campo della selezione, avvalendoci di una prima cernita esterna alla redazione della casa editrice. I criteri di selezione restano invece gli stessi: opere di qualità letteraria che abbiano rigorosa attinenza con la nostra linea editoriale.
Il vostro obiettivo è quello di ‘pubblicare opere che aiutino a comprendere e a riflettere intorno alla realtà sociale dell’Italia contemporanea’. L’opera più significativa a tale proposito qual è stata?

Tutte quelle pubblicate, ovviamente. Non lo dico solo per obbligo e correttezza, ma anche e soprattutto perché, in effetti, se un’opera non ha le caratteristiche indicate non la pubblichiamo. E direi che proprio le differenze di genere e di stile, quindi la conoscenza di tutti i titoli e non di uno soltanto, aiuta a comprendere appieno come si possa raggiungere l’obiettivo indicato percorrendo strade letterarie apparentemente diverse.
Sempre meno libri venduti, sempre più case editrici: come vive Autodafé questa continua “lotta”?

Male. C’è un problema di proliferazione degli editori, ma soprattutto di sovrapproduzione: escono più titoli di quanti il mercato possa digerirne. Dall’altra parte, è anche vero che gli editori sono invece “pochi” rispetto alla quantità davvero enorme di proposte avanzate dagli autori, e non tutte improponibili o presuntuose. Deve però ristabilirsi un equilibrio tra buone opere scritte, editori che le pubblicano, lettori che le leggono.
Quali sono i progetti futuri di Autodafé?

Nell’immediato, siamo proprio concentrati sulla valorizzazione delle opere pubblicate, con l’obiettivo di avere un riscontro preciso delle nostre reali potenzialità. Siamo convinti della validità dei titoli pubblicati, ma ora devono essere i lettori a dirci se esiste davvero lo spazio per una proposta editoriale come la nostra.

Editoria e letteratura alle nuove frontiere: ChronicaLibri intervista il “Progetto Letterario Alga”

Giulio Gasperini
ROMA – Abbiamo già presentato il “Progetto Letterario Alga” dalle pagine di questa rivista, settimane fa. Adesso, però, per spiegare meglio e dare un valore aggiunto alle nostre misere parole, a prendere voce è direttamente uno dei protagonisti di quest’esperienza, Massimo Moscaritolo, uno degli artefici e degli indefessi organizzatori di un progetto che, come abbiamo scritto, appare tanto coraggioso e innovativo da meritare di parlarne, in ogni dove.

Non posso rinunciare a una prima domanda scontata e prevedibile: dalla tua “viva voce” vorrei sentir spiegato in cosa consiste questo “Progetto Alga” che avete avviato, tre anni fa, a Torino. So che tra sito e social network è tutto ampiamente spiegato e descritto, ma sempre meglio sentirlo da chi fu uno dei protagonisti e degli artefici dell’ardita impresa, no?!?
Il “Progetto Letterario Alga” nasce circa tre anni fa con l’intenzione di essere un premio letterario diverso da quelli già esistenti. Tra gli aspetti caratteristici del progetto rientra senza dubbio l’attenzione che viene riservata al feedback dei lettori. Ogni libro, infatti, consente attraverso un codice di esprimere due commenti e due voti sul sito internet, www.premioalga.it. Il lettore può, scegliendo di votare, diventare così parte della giuria popolare che decreterà il vincitore a fine anno! Sul sito è possibile trovare la locandina e la quarta di copertina di ogni libro e nella sezione “vota” leggere i commenti di chi prima di voi ha letto il libro. Inoltre abbiamo anche pensato che leggere un libro non debba essere un peso, riferendoci al lato economico: tutti i nostri libri, infatti, sono venduti al prezzo di 3 euro.

Mi puoi parlare un po’ del vostro gruppo? Da dove venite, chi siete, dove andate, direbbe Paul Gauguin…
Le Alghe sono cinque amici torinesi che tre anni fa hanno deciso di unire la loro passione per la lettura con la volontà di fornire un’alternativa a un sistema per nulla dinamico e giovane. Seppur impegnati tra studi (master, dottorati, università) e lavoro, le energie e la passione iniziali sono ancora forti, soprattutto grazie alle risposte degli autori e dei lettori: è grazie a loro che continuiamo a impegnarci per far cresce il progetto, ma anche noi stessi: sappiamo da dove siamo partiti e sicuramente il Premio Alga è il nostro traghetto per il futuro.

Il vostro traghetto contempla anche una casa editrice, sebbene un po’ sui generis. Sul sito ho visto che avete, nella distribuzione del “prodotto libro”, battuto due diverse strade: da una parte avete preferito, fisicamente, una distribuzione che premiasse i libri indipendenti o, addirittura, luoghi dove di solito i libri non si trovano; dall’altra, avete tutti i libri disponibili per esser scaricati e letti sull’e-book reader. Com’è stato, come casa editrice, scegliere di aderire, in maniera preponderante, alla nuova forma tecnologica della editoria che evolve?
Crediamo che l’e-book sia il futuro, negli USA le copie digitali hanno raggiunto quelle cartacee e crediamo che pian pianino anche nel nostro paese, nel giro di qualche anno, avremo un gran numero di lettori “digitali”. La tecnologia è il futuro e noi vogliamo essere pronti!

E cosa ne pensate della figura e del ruolo del libraio? Ve lo domando perché, in effetti, sono un po’ sensibile all’argomento, considerando la professione del librario una delle più affascinanti e “utili” che possano esistere, soprattutto al giorno d’oggi. L’e-book porterà, infatti, a una progressiva scomparsa di questa figura che, innegabilmente, svolge un importantissimo ruolo anche culturale…
Come tu stesso dici è sicuramente una delle professioni più affascinanti che esistano! La loro è una situazione difficile, causata dalla grande distribuzione che con i suoi grandi quantitativi può fare prezzi troppo concorrenziali per loro, però il piacere di parlare e farsi consigliare dal “saggio libraio” vale sicuramente la differenza di prezzo!

Tornando al concorso, che novità credi che il “Progetto letterario Alga” possa portare al mondo editoriale italiano? Dove pensi che si possa spingere? Quali sono i buoni propositi del gruppo “Alga”?
Ovviamente di buoni propositi ne abbiamo molti, vogliamo crescere portano con noi le caratteristiche che ci contraddistinguono, ci piace essere molto vicini agli scrittori e al pubblico e che la giuria popolare sia uno dei punti di forza insieme al voler vendere i nostri libri ad un prezzo basso. Piccoli dettagli che sommati creano una realtà differente.

E infatti son proprio codesti “piccoli dettagli” che stupiscono: abituati, probabilmente, alle grandi “filiere editoriali” e a un’editoria “mercificata” la semplicità e la schiettezza (sul prodotto) paion orpelli inutili; anzi, addirittura limitanti. Complimenti ancora ragazzi! Anche se, come nota personale, speriamo che il futuro dell’editoria non arrivi tanto presto!