“Gli Stranieri”, in guerra per una terra

ROMA – “La guerra di chi lottava per non perdere la propria terra fu vinta da chi lottava per conquistarsi una patria”.
“Gli stranieri”, il libro scritto e illustrato da Armin Greder, è una delle ultime novità targate Orecchio Acerbo Editore. Dedicato ai ragazzi, il racconto di Greder è una lirica senza età e senza tempo poiché racchiude una poesia universale, che inneggia al rispetto della propria e altrui libertà.
“Era una terra di sabbia e pietre e poco altro. Ma era la patria di un popolo. Su questa terra la gente si occupava delle proprie capre e aspettava il maturare delle olive e la sera i vecchi raccontavano le loro storie ai giovani così che potessero ricordare chi erano.” Qui un giorno arrivarono gli Stranieri a rivendicare il possesso di quella terra dalla quale erano stati cacciati. Ma il popolo non capiva: i loro figli stavano crescendo lì, loro vivevano lì, i loro padri erano vissuti lì e in quella terra avevano dato sepoltura ai nonni dei loro padri.

Dopo anni in giro per il mondo a vivere come nomadi in terre che non li appartenevano, gli Stranieri ora reclamano la loro terra e sono pronti a tutto pur di riaverla. Ma come può un’unica terra accogliere due diversi popoli? Comincia così una guerra e la costruzione di un muro, la divisione fisica e l’odio profondo.

 

La tragica storia di popoli erranti diventa poesia in questo libro di Greder. Le sue parole, il suo modo di scrivere (e illustrare) richiama alla poesia italiana del Novecento. Leggendo “Gli Stranieri” ci si accorge di un legame (forse voluto o forse no) con “Alle fronde dei salici” (da Giorno dopo giorno del 1947) di Salvatore Quasimodo. Il poeta siciliano prese spunto dal Salmo 137 della Bibbia dove si narra che gli ebrei avevano appeso le loro cetre sui rami dei salici e avevano perso la gioia di cantare perché prigionieri in terra straniera. Oggi, come già nei secoli passati, l’esodo e l’emigrazione sono temi cari a una scrittura che per bellezza e sensibilità diventa pura poesia.

“Mare giallo”, per bambini che non conoscono la parola ‘straniero’

ROMA “Nonostante tutto, un pezzo mio di Cina ce l’ho. E non ce l’ho nei pensieri, nei ricordi, nel colore, nell’ostinazione di mia madre, nel saper parlare la lingua che mi appartiene e non mi appartiene, nel sentirmi straniero, nei racconti del Mare Giallo così diverso dal mare di Napoli.
Il mio pezzo di Cina ce l’ho nelle mani.
Nei numeri.
Nell’abaco.
Negli abachi.”

Nasce dalla penna di Patrizia Rinaldi e dai colori di Federico Appel “Mare giallo”, il nuovo libro di Sinnos Editrice. Hui vive a Napoli ma i suoi genitori vengono da lontano , dalla Cina. A Napoli tutti, tranne i suoi amici Caterina e Thomas, lo chiamano ‘O Cinese ma, invece di offendersi – come crede la maestra – Hui è quasi divertito da quel nome. Lui è napoletano, vive nella città all’ombra del Vesuvio da quando aveva due anni, tanto che ora parla il napoletano e capisce gli sguardi, i gesti e i comportamenti di tutti, anche di Gennaro e Insalata, veri napoletani doc. Hui della Cina non ricorda nulla o quasi. L’unica cosa che lo rimanda alla sua terra orientale è l’abaco; quell’oggetto, così misterioso agli occhi dei suoi coentanei partenopei, ha per Hui un fascino naturale che gli regala ordine e risposte alle tante domande quotidiane.

 

“Gigin Zucchina e i cavoli a merenda”

ROMA – Nel tranquillo paese di Cipollonia le verdure vivono rilassate al sole. Zucchine, carote, basilico e pomodori si divertono e crescono fragranti fino a quando, un giorno, sparisce la Zucca Zuccolina. Chiara Patarino crea i protagonisti di “Gigin Zucchina e i cavoli a merenda” e ambienta la sua storia in un orto fatato, dove le verdure si divertono e si presentano in modo simpatico ai bambini. Pubblicato nella collana Il gusto in tasca della Carthusia Edizioni, il libro, con le illustrazioni di Elena Prette, racconta la storia di Gigin Zucchina e dei suoi amici, Patatina Patatuk e Basil Teo.

 

Ma un giorno, la cugina di Gigin Zucchina sparisce; dove sarà finita la Zucca Zuccolina? Sarà stata rapita o si sarà smarrita nell’Orto delle Verdure Scolorite? Allora tutte le simpatiche verdure di Cipollonia attraversano gli Orti Verze&Company per arrivare al Castello delle Zucchine in Fiore, ma dovranno affrontare il temibile mago.

“Arabesk”, avventure nel Medioevo

Giulia Siena
ROMA
– Arabesk non è solo un cavallo. Arabesk è un destriero coraggioso, elegante, nobile e simpatico. Arabesk è anche il migliore amico di Ella e con lei ha un rapporto speciale. Siamo nel Medioevo e Ella è una bambina di 9 anni intelligente e curiosa; purtroppo, però, Ella ha perso i genitori e vive con la balia Marta e il suo destriero Arabesk. La bambina e il suo cavallo sono i protagonisti di “Arabesk”della nuova saga nata dalla penna di Knister per Edizioni Sonda. Dopo il successo di “Maga Martina”, lo scrittore Ludger Jochmann noto con il curioso pseudonimo di Knister (in tedesco significa “spumeggiante”)  torna ad allietare i giovani lettori con una storia affascinante e singolare, un racconto appassionato e coinvolgente

Ella deve abbandonare Marta e andare a servizio come cameriera dal bislacco cavaliere Rochus di Bacon Wind. Tra pulizie e le tante sorprese della nuova vita, Ella si ritroverà a realizzare un sogno: quello di partecipare in un torneo con il suo fidato Arabesk. Il torneo, indetto dal perfido principe di Pinkerton, è pieno di insidie per la bambina travestita da scudiero, ma Ella, sarà aiutata da Arabesk e da Urs, un giovane monaco esperto di arti marziali con cui condivide un segreto.

Il racconto è completato con inserti extra per conoscere il mondo del Medioevo: un corso di latino medievale per bambini; una ricetta cavalleresca e la mappa del principato di Pinkerton.

“La pesciolina innamorata” e la stagione delle letture

ROMA – Con la fine della scuola comincia la stagione delle tante letture di svago. In estate la letteratura per ragazzi propone molte novità: dagli albi illustrati ai romanzi, passando per i racconti, le favole e i classici. Tra le tante novità di questa stagione c’è sicuramente “La pesciolina innamorata”, il libro di Vivian Lamarque pubblicato da Emme Edizioni.

La prima volta che la pesciolina lo vide, lui era in un sacchetto di plastica. E anche lei era in un sacchetto di plastica. Poi finirono nell’acqua fredda di due bocce di vetro, separati per sempre. Erano tristi, e non restava loro altro che sognare. Sognare di stare insieme in un’unica boccia di vetro.Una poetica storia d’amore raccontata da Vivian Lamarque e illustrata da Sophie Fatus.

“Nelle pieghe del tempo”, il nuovo libro di Madeleine L’Engle

ROMA Giunti propone “Nelle pieghe del tempo”, il nuovo libro di Madeleine L’Engle.
Meg Murry sta avendo un momento difficile. Suo padre, l’astrofisico Dr. Jack Murry, è misteriosamente scomparso. Il suo giovane fratello, Charles Wallace, un genio, è infastidito e sminuito ed è considerato uno stupido perché non rivolge la parola a nessuno al di fuori della sua famiglia. Meg non va d’accordo con i suoi coetanei, con gli insegnanti, con i suoi fratelli gemelli di 10 anni, e persino con se stessa. In questa situazione infelice giunge una sconosciuta, la misteriosa Signora Cosè, che veste in un modo molto strano, e le sue amiche la Signora Chi e la signora Quale. Esse portano Meg, Charles Wallace e il loro nuovo amico Calvin O’Keefe su strani, nuovi altri pianeti, preparando i ragazzi per una missione il cui obiettivo è salvare il Dr. Murry dal malevolo “IT” sul pianeta Camazotz. Il tutto è possibile proprio grazie al TESP-ACT, che permette loro, per l’appunto, di viaggiare tra le pieghe delle varie dimensioni spazio-temporali. Età di lettura: da 11 anni.

Giunti: arriva “Lo strano caso della cellula X”

ROMA – Arriva fresco di stampa in tutte le librerie “Lo strano caso della cellula X. Le avventure del prof. Strizzaocchi”. Pubblicato da Giunti Editoriale Scienza, il libro di Lorenzo Monaco e Matteo Pompili spiega in maniera divertente la vita della cellula e il suo funzionamento. Tante cellule (tra le quali la cellula X), uno scienziato dagli occhi piccolissimi (il Prof. Strizzaocchi) e un laboratorio pieno di microscopi, fiale e provette. All’improvviso la cellula X si sveglia e da un angolo buio del laboratorio comincia a parlare. Inizia così questo buffo racconto, un po’ surreale, la cui protagonista, la cellula X, imparerà moltissime cose su se stessa: nucleo, DNA, citoscheletro, mitocondri, microtuboli, apparato di Golgi, enzimi e proteine non avranno più segreti per lei e nemmeno per il lettore, che verrà anche coinvolto in un mistero da svelare: che cosa sta uccidendo la cellula X? Alla fine di ogni capitolo una piccola sezione scientifica di approfondimento per conoscere le scoperte degli scienziati e un laboratorio per costruire una cellula partendo da oggetti di uso quotidiano facilmente reperibili!

Carthusia: “C’era lassù al castello”, le leggende trovano nuova vita

ROMA “Ci sono leggende che arrivano da lontano e ancora più lontano vanno, come eco di parole che risuonano in una valle di montagna.” Le leggende hanno una natura selvaggia, fatta di fascino antico e tradizione orale. Le leggende sono andate avanti così, tramandandosi di voce in voce, di valle in valle, fino ad arrivare silenziose fino a noi. In “C’era lassù al castello”, pubblicato da Carthusia, Roberto Piumini dà nuova vita a sei storie e una ballata e le lascia dipingere dai colori di Gianni Di Conno.

 

Le leggende di “C’era lassù al castello” sono storie di terre di confine di queste terre, ne raccontano i passaggi, i cambiamenti, le speranze e i miti. Le montagne, le valli e i castelli prendono vita, si animano e diventano essi stessi personaggi delle varie storie.

Le sorti di frati, cavalieri e dame si intrecciano: la principessa Mariana in cerca di marito è una Madama Butterfly con vesti cortigiane che mette alla prova i cavalieri che chiedono la sua mano; la dama silenziosa punita con la reclusione dal marito poiché creduta infedele è eroina di coraggio e virtuosismo. Sono personaggi antichi e complessi, semplici nelle loro vite ed emblemi di forza e coraggio. Sono personaggi che solo le leggende regalano.

In libreria arriva “L’isola scogliosa”

ROMA – Nuove avventure e nuovi mari per Tomatito. Dopo “La via del pirata”, il protagonista della penna di Teo Benedetti torna in libreria con “L’isola scogliosa”. Pubblicato il 24 maggio da Fanucci, il secondo episodio della serie Il terribile Tomatito, vi stupirà con il suo mix di avventura, divertimento e simpatia.

È arrivato il momento per Tomatito di affrontare la seconda missione della Via del Pirata! Questa volta lo attende una prova più dura: con la supervisione dell’esperto timoniere Rollo Reel e l’aiuto dei marinai della Pan Bagnato, dovrà affrontare le infide onde del Mar Biancastro per imparare a condurre una nave. E se questo non bastasse, per testimoniare l’impresa, Tomatito dovrà tornare dalla traversata con un esemplare di Primula Gagliarda, bellissimo fiore che cresce unicamente sull’Isola Scogliosa. Spiegate le vele e siate pronti a legare le cime: si parte!

“La Trilogia del limite”; e se le illustrazioni invadessero nuove pagine?

chronicalibri recensione trilogia del limiteGiulia Siena
ROMA
“Esiste una regola non scritta nell’editoria, che afferma che l’autore di libri illustrati dovrebbe evitare di disegnare al centro della doppia pagina per non ostacolare la lettura. Cosa succede quando questa regola viene ignorata?” Parliamo spesso di libri illustrati, libri per tutte le età che fanno delle immagini il proprio virtuosismo. Parliamo spesso di come le illustrazioni accompagnino le parole e rendano unica ogni storia. Ma se qualcosa cambiasse? Se le immagini si spostassero e invadessero angoli diversi dello stesso foglio bianco? Corraini Edizioni ha pubblicato da qualche settimana “La Trilogia del limite” di Suzy Lee che, dopo “L’onda”, “Ombra” e “Mirror”raccoglie in questo volume delle tesi secondo le quali il libro stesso diventa parte dell’esperienza di lettura. Tutto nasce quando l’autrice riceve una mail nella quale il mittente dichiarava di essere confuso a proposito dell’illustrazione in “L’Onda”, dove una parte della bambina protagonista e del gabbiano che vola sopra di lei, sembrano mancare; sarà stato un errore di impaginazione? No, in questo caso l’artista ha deciso di valicare i limiti fisici che un libro può porre, volgendo così lo sguardo del lettore verso una nuova prospettiva.

Simmetrie, specularità, contaminazioni e creatività vengono cercate, spiegate e valorizzate in un libro che è guida e approfondimento del disegno. Con “La Trilogia del limite” Suzy Lee svela i segreti di composizione e creazione dei suoi tre libri ridefinendo i limiti del foglio bianco. Dopo “La Trilogia del limite” gli albi illustrati diventano ai nostri occhi dei libri dinamici, delle storie che si muovono seguendo la prospettiva di chi li crea e di chi li legge.

“Trovo interessante che la motivazione per creare un libro possa venire dalle esigenze tecniche della sua forma e non soltanto dai soggetti letterari frutto degli sforzi consapevoli dell’autore.” S. Lee