Guerrilla Plantation, il raccolto che ti cambia la vita. O forse no.

StampaGiulia Siena
PARMA “Che strano effetto gli facevano le parole della zia: “E’ proprio un bravo ragazzo!” mentre quelle della nonna gli parevano più appropriate: “Mah, speriamo lo sia diventato, perché da piccolo era proprio un gran lazzarone!”. Paolo è cresciuto; forse anche troppo per essere ancora uno studente universitario, ma Paolo è così: si culla nel suo tranquillo caos fatto di noia, studio (poco), letture (tante), amici (Brizzo), fumo, strambe idee imprenditoriali e una crescente voglia di fare soldi. Per questo Paolo – il protagonista di Guerrilla Plantation, il romanzo di Gianluca Mantelli pubblicato da David and Matthaus – decide che è arrivato il momento di cambiare le cose. Questa è la situazione adatta: il suo piccolo traffico di monete antiche vendute via internet viene di colpo bloccato e la dogana esige un ingente pagamento di tasse. Dove trova i soldi? Come fa a sbloccare la situazione, proprio ora che la sua testa dovrebbe essere impegnata a studiare per l’ennesimo esame di filologia o di linguistica? Arriva, così, una piccola “illuminazione”: perché non sfruttare la malsana passione per la marijuana e fare del suo rifugio di studio, immerso nel verde delle montagne dell’Appennino, la base per la sua casalinga coltivazione di erba? La piantagione cresce, gli affari crescono, l’impresa cresce, tanto che il giro d’affari di Paolo riuscirà a coinvolgere anche Brizzo. Ma gli esami sono lì, la vita continua, le letture trascorrono, l’amore arriva – come una Dea – e scappa, le sessioni passano e la tesi aspetta. Tutto nella quotidianità di Paolo ha un altro ritmo.

 

Guerrilla Plantation è la storia di Paolo, la storia di una passione e la storia di un tentativo. Il tentativo è quello di provare a fare soldi facendo una cosa illegale. Una cosa come tante, del resto. Ma Paolo ci crede, si lascia trascinare, trascina e riesce, in un certo senso, a raggiungere il suo scopo. Guerrilla Plantation, però, è di più. Guerrilla Plantation è la storia di un ragazzo come tanti: annoiato, rallentato e sfiduciato. Per Paolo con questa nuova scommessa arrivano altri stimoli e si aprono nuovi scenari; Paolo per la prima volta non è più lo studente fuoricorso ma è l’uomo che decide di tentare la propria strada – anche se provvisoria – ed è l’uomo che decide di riuscire, comunque e nonostante tutto, nei suoi studi.

Gianluca Mantelli, tra gli altri, ha questo merito; quello di far diventare – attraverso il racconto – uomo un dissennato studente fuoricorso.

 

Vedi QUI la videointervista di ChronicaLibri iTvRome a Gianluca Mantelli, autore di Guerrilla Plantation

“Come fossi solo”: Srebrenica a tre voci, vent’anni dopo

come-fossi-soloGiulia Siena
ROMA
“Quante volte hanno già vissuto questo momento nei loro incubi? Anni trascorsi sotto le granate, consapevoli che prima o poi sarebbe successo. Adesso che i loro peggiori presagi si sono realizzati, adesso che non possono più sperare in un colpo di scena, in una qualsivoglia via d’uscita, sembrano persi, svuotati dalla loro unica ragione d’essere”. Questa è la guerra in Bosnia. Srebrenica, 1995. Qui l’esercito serbo-bosniaco uccise 8372 persone, un massacro ritenuto genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia il 19 aprile 2004. Ma partiamo dall’inizio.

 

Dopo quasi vent’anni dalle atrocità avvenute, un giovane scrittore aretino, Marco Magini, decide di tornare ai fatti di Srebrenica e usarli, ricordarli, impastarli nella trama di un romanzo, per entrare, così, nel panorama letterario italiano con un libro di grande impatto. “Come fossi solo”, pubblicato da Giunti – finalista al Premio Calvino 2013 e con buone chance per lo Strega 2014 – è una storia che ripercorre la storia. Tre voci: quella di Drik, casco blu olandese, rappresentante del contingente Onu colpevole di non aver impedito la strage che cerca ogni giorno un motivo per riscattare la sua sensazione di impotenza; quella di Dražen, il soldato “mezzosangue” che non voleva essere un soldato, nato in questa stessa terra, nella parte a maggioranza serba della Bosnia Erzegovina da genitori croati. E, infine, quella di Romeo Gonzales, magistrato spagnolo di lungo corso che vede questa convocazione da parte del tribunale internazionale per giudicare Dražen come l’occasione per ampliare il suo prestigio personale. Tre voci coinvolte, diverse e distinte che portano avanti il proprio punto di vista per costruire la Storia.

Ognuno di loro è un piccolo tassello nella grande vicenda che prende forma, spettatori inconsapevoli di come le dinamiche della guerra siano ogni volta simili e ogni volta spietatamente sorprendenti. I protagonisti sono attori e marionette, colpevoli e vittime di crimini e ingiustizie, sono coloro che provocano dolore e che ricevono dolore. Sono al fronte. Sono in una guerra. Fino a quando la morte non metterà fine alla guerra.

 

 

Marco Magini era un ragazzo durante la guerra in Jugoslavia. Sapeva di quella guerra come ne sapevamo noi italiani in quel periodo – forse un po’ meno: notizie allarmanti, confuse. Dopo vent’anni Magini ha voluto approfondire quel periodo storico e ripercorrere con una scrittura lineare e asciutta – forse alle volte dando per scontato un po’ troppe cose – il genocidio di Srebrenica. Ma “Come fossi solo” non è un libro storico – devi già conoscere i fatti storici per leggere con consapevolezza il libro – è un romanzo in cui viene data voce ai personaggi e alle loro emozioni; alle difficoltà, le paure, le ansie e le oppressioni di chi sta dalla parte del più forte temendo, comunque, gli eventi.

 

 

“Habiba la Magica”, la fantasia non ha nessun colore di pelle

habiba la magicaGiulia Siena
ROMA
“Faccio la quarta elementare, ho dieci in italiano e nove in storia, e… Allungò la mano e afferrò la sua sciarpa, sullo schienale della poltrona. Accarezzò il giallorosso: …e sono romanista, ecco chi sono! Sono una Lupetta della Migica! […] Sono Magica anch’io, si disse. Ho una scopa magica, ieri notte ho volato. Come ho potuto dimenticarlo?” A parlare è Habiba, la protagonista di Habiba la Magica, il libro di Chiara Ingrao pubblicato da Coccole Books.

 

Habiba è una bambina come tante, nonostante zia Aminata continua a sostenere che Habiba, guardandosi allo specchio, non sa chi è. Che esagerata questa zia così legata a mamma-Africa da continuare a pensare che oggi Habiba non sappia nulla delle sue radici! Habiba, invece, lo sa benissimo: sa di essere arrivata in Italia nel grembo della madre dopo un burrascoso viaggio in nave, di aver perso in quella stessa notte l’uomo da cui aveva preso la bocca e il sorriso; sa, anche, che lei è uguale agli altri, a tutti i suoi amici di scuola, nonostante abbiano tutti lineamenti e nomi forse un po’ troppo bizzarri per chi la pensa come zia Aminata. Ma Habiba ora ha altro a cui pensare. Da quando ha ricevuto in dono dalla vecchia Filomena una scopa – piccola, praticamente minuscola – ogni notte è una nuova avventura e quasi una sfida per debellare le proprie paure. Che strana la magia! Per fortuna Habiba a queste cose ci crede, ci crede veramente. Inizia, così, una vita parallela che mentre di giorno la porta ad ascoltare le varie maestre a scuola, la notte, dopo i giochi in cortile e le cene con la mamma, affronta un volo incantato che la porta a sorvolare la magnifica Città Eterna, tra monumenti, palazzi e grandezze del passato. Ma l’avventura di Habiba è solo all’inizio.

 

Chiara Ingrao costruisce una storia fatta di più storie: in questo libro si intrecciano tra loro i fatti attualissimi delle seconde generazioni (Habiba vive nella periferia di Roma, in un condominio pieno di cinesi, indiani, egiziani, ma parla romano e non ha mai visto l’Africa); la passione per il calcio; i legami tra bambini e quelli tra adulti e bambini (l’amicizia tra Silvia e Habiba e il rapporto tra Habiba e Nagib); il tutto tenuto insieme dalla magia che alle volte prende il sopravvento per stupire e far sognare.

 

Dai nove anni.

“Antonio e le cose dei grandi”: nuova avventura per l’eroe di Angelo Petrosino

Antonio-e-le-cose-dei-grandi_chronicalibriGiulia Siena
ROMA 
– Per la mamma è Antonio, per il papà è Tonio, per Erica, sua sorella, è Tonino, per i suoi amici è Tony. Per noi, per tutti, è il protagonista della penna di Angelo Petrosino che dopo Ciao, io mi chiamo Antonio, torna in libreria con una nuova avventura, Antonio e le cose dei grandi (Sonda).

Antonio ha dieci anni, è in quinta elementare e, questa volta, è alle prese con “le cose dei grandi”. Cosa saranno mai queste cose? Le cose dei grandi sono gli amori; Antonio, infatti, conoscerà meglio Margherita, la sua compagna di classe, e sarà piacevolmente sorpreso dalla sua sensibilità, da questo suo essere “femmina” senza essere uguale alle altre femmine e dalle sue attenzioni per i libri del padre. Ah, già, perché forse tra le cose dei grandi c’è anche la parte “come gestire il successo del proprio padre”. Sì, il padre di Antonio è famoso; scrive libri per ragazzi e pare che piaccia molto, tanto che un giorno Antonio lo accompagnerà a una presentazione dove centinaia di ragazzi curiosi e attenti saranno altrettanto incuriositi dalla presenza del figlio dello scrittore. Poi tra le cose dei grandi c’è anche una cameretta tutta per se – anche se è stata Erica a volerla – senza quella ficcanaso di Erica, appunto. C’è anche la responsabilità e l’affetto verso un nuovo amico, il cane Nessuno. C’è poi la vulcanica Ingrid, l’amica segreta conosciuta in vacanza in montagna e c’è Riccardo, l’inseparabile amico.

Forse sono queste le cose dei grandi, forse ce ne sono altre, quelle che la magistrale penna di Angelo Petrosino, ha inserito in un racconto ricco di episodi, aneddoti e divertenti avvenimenti. Per il nostro protagonista, infine, arriva il momento del grande passo, andrà alle medie. Forse questo potrebbe essere un problema, sospira la mamma: “alla scuola elementare ha vissuto quasi senza problemi la sua difficoltà a leggere e scrivere”, ma per Antonio, la dislessia non è un problema; non deve esserlo per nessuno! Infatti il libro è scritto con carattere EasyReader, perfetto per coloro che hanno problemi di lettura e ideale per tutti i lettori.

 

Antonio e le cose dei grandi contiene anche 32 pagine di fumetti con le illustrazioni di Laura Stroppi che completano la storia e riescono a darci l’idea di una storia in continua evoluzione. Aspettiamo la prossima avventura!

Notizie: ecco tutti i dati del Rapporto Nielsen sull’acquisto e la lettura dei libri

foto (8)Giulia Siena
ROMA 
– Leggiamo meno, acquistiamo ancora meno e a comprare sono sempre gli stessi. Si potrebbe riassumere così il rapporto Nielsen sull’acquisto e la lettura dei libri. Ma, si sa, la ricerca Nielsen – presentata ieri alla Biblioteca Angelica di Roma – è una cosa seria e proprio così non è il caso di riassumerla. I dati che emergono dal rapporto commissionato dal Centro per il Libro e la Lettura all’agenzia di rilevamento Nielsen, parlano chiaro: nel triennio 2011-2013 si è registrato un calo medio sia nella percentuale dei lettori (dal 49% al 43% della popolazione) che degli acquirenti (dal 44% al 37%), ma non è tutto.

 

“Oltre a offrire la fotografia più fedele del 2013 – spiega Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura – la ricerca consente di vedere le immagini in movimento del triennio 2011-2012-2013”. 

Allora, questa fotografia scattata da Nielsen per il 2013 mostra un paese in cui il 37% della popolazione (19,5 milioni di individui) ha acquistato almeno un libro durante l’anno, per un totale di 112 milioni di copie vendute. Gli acquirenti sono per la maggior parte diplomati/laureati, risiedono tra il Nord e il Centro Italia, hanno un profilo giovane (25-34 anni) e sono in maggioranza donne: il 41% della popolazione femminile ha acquistato un libro, contro il 33% di quella maschile.

Ulteriore discriminante è la fascia di reddito: più gli individui sono benestanti, maggiore è la loro predisposizione a investire in libri. Più della metà dei libri acquistati è compresa nella fascia di prezzo medio-bassa: il 28% riguarda i titoli sotto i 5€, il 31% quelli tra i 6€ e i 10€. Si conferma il ruolo preponderante dei lettori forti: il 4% della popolazione ha acquistato il 36% delle copie vendute nel 2013.

Mentre cala la quantità dei libri acquistati, aumenta quella dei volumi in prestito. Il risultato è che in Italia si legge più di quanto si acquista: il 43% della popolazione ha letto almeno un libro (22,4 milioni di lettori, per un totale di 153 milioni di copie lette). Le lettrici sono più numerose dei lettori (il 48% delle donne contro il 38% degli uomini) e la fascia di età più forte è quella dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni (dove i lettori si attestano al 60%). Il genere preferito è la narrativa (71% di gradimento), seguita da biografie/autobiografie e dai libri storici.

La comparazione dei dati relativa agli ultimi tre anni (novità fondamentale della ricerca Nielsen) mostra un trend negativo sia per quanto riguarda i lettori che gli acquirenti di libri in Italia. Negli ultimi anni il calo riguarda tutte le fasce d’età, con particolare rilevanza in quelle più giovani: dal 70% al 60% nella fascia 14-19 anni, dal 52% al 40% in quella 20-24. A crescere sono i lettori ultrasessantenni: dal 33% nel 2011 al 38% nel 2012 al 39% nel 2013.

Non ci resta che leggere.

 

La ricerca
Il campione è il Panel Consumer Nielsen (9.000 famiglie), che stima i principali indicatori relativi al comportamento degli acquirenti nei mercati di largo consumo e rappresenta 52,4 milioni di individui sopra il quattordicesimo anno d’età sull’intero territorio nazionale. Inviato a circa 24.000 individui, il questionario ha chiesto informazioni relative a ciascun acquisto(tipologia e genere di libro acquistato, canale d’acquisto, prezzo, utilizzo) e alla lettura (tipologia e genere di libro letto, canale di provenienza). Tra gli indicatori presenti all’interno dell’indagine, si evidenziano l’affluency (classe socioeconomica) e sette tipi di life stages (le diverse tipologie familiari).

Biancoenero Edizioni: arrivano i primi eBook ad Alta Leggibilità

Biancoenero_fontROMA – Il panorama dei supporti per la dislessia si arricchisce di un nuovo strumento: arrivano in Italia i primi eBook ad Alta Leggibilità, libri digitali con specifiche caratteristiche che aiutano la lettura di chi ha difficoltà. Gli eBook ad Alta Leggibilità sono i grandi classici della letteratura internazionale, gli stessi pubblicati nella collana Raccontami di Biancoenero, la casa editrice romana che dal 2005 si occupa del progetto Alta Leggibilità per avvicinare ai libri tutti i ragazzi, anche quelli che hanno difficoltà di lettura. In particolare ha elaborato dei criteri sintattici e tipografici che usa ormai da anni nelle sue collane (Raccontami e ZOOM, romanzi brevi italiani e stranieri per lettori più piccoli), infine li ha ripensati per l’ecosistema digitale.

 

Gli eBook ad Alta Leggibilità

– “Viaggio al centro della Terra” di Jules Verne, letto da Paolo Sassanelli

– “Canto di Natale” di Charles Dickens, letto da Giulio Scarpati

– “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain, letto da Pierfrancesco Poggi
– “Lo strano caso del Dott. Jeckyll e del Sig. Hyde” di Robert Louis Stevenson, letto da Giulio Scarpati
– “Capitani coraggiosi” di Rudyard Kipling, letto da Pierfrancesco Poggi

 

Caratteristiche tecniche eBook biancoenero

L’eBook biancoenero è in Epub3, l’ultima implementazione dello standard più diffuso per la creazione di ebook. Usa la tecnologia Read aloud, ovvero sincronizza voce e testo paragrafo per paragrafo. Contiene un Dizionario digitale che definisce le parole difficili, permettendo l’arricchimento lessicale. Una barra marcariga aiuta il passaggio da una riga all’altra.  Inoltre, grazie anche al Fixed layout che mantiene fisso l’impaginato, l’eBook biancoenero conserva le caratteristiche dell’Alta Leggibilità già usate nei suoi testi di narrativa: Il fondo pagina è color crema e non bianco, per stancare meno la vista; righe spezzate e non giustificate che aiutano il ritmo della lettura paragrafi e capitoli brevi una font specifica (la font biancoenero®), disegnata appositamente per chi ha difficoltà di lettura. La font biancoenero® è stata scelta da Anastasis, la sofware house più nota in Italia per lo sviluppo di software innovativi per la disabilità e lo svantaggio. Ma la font è anche messa a disposizione gratuitamente per chi ne fa un uso non commerciale: ad oggi, sono più di 1500 gli enti, le istituzioni, i privati e le scuole che ne anno fatto richiesta.

 

Dove leggere gli eBook biancoenero

Gli eBook biancoenero sono disponibili per IBooks per iPhone o iPad e per Readium per Chrome Browser (su dispositivi Desktop).
Entro pochi mesi molti altri produttori adegueranno i loro dispositivi allo standard ePub3.

 

LABirinti Festival – Narrazioni tra arte e vita: Torino dal 25 al 27 ottobre

LABirinti Festival_torino_2013_chronicalibriTORINO – LABirinti Festival – Narrazioni, tra arte e vita è in programma a Torino (presso l’OPEN 011 di corso Venezia, 11) da venerdì 25 a domenica 27 ottobre. Un’originale programmazione di incontri, in un’inconsueta e innovativa commistione fra letteratura, multimedialità e cinema, sarà l’aspetto caratterizzante dell’evento.
Gli editori presenti: Aguaplano, Avagliano, Ediciclo, La vita felice, Edizioni e/o, Voland, Quodilibet, Scritturapura Casa Editrice, Marsilio, Transeuropa Edizioni, Instar, Gaffi Editore, Kowalski, Edizioni La Linea, Whitefly, ‘Round midnight edizioni, Las Vegas Edizioni, Miraggi Editore, Mucchi Editore, Eris, Portaparole, Fernandel, Salvatore Sciascia Editore, Indiana.

 

Gli autori: Claudio Morandini, Matteo Marchesini, Vito Santoro, Vito Ferro, Anna Toscano, Daniela Marcheschi, Marco Lazzarotto, Fabrizio Elefante, Daniela D’Angelo, Andrea Pomella, Fernando Coratelli, Giuseppe Giglio, Grazia Valente, Tiziano Fratus, Franz Krauspenhaar, Francesco Signor, Andrea Caterini, Davide Rondoni, Anna Maria Carpi, Massimiliano Borelli, Giuseppe Lupo, Massimo Maugeri, Cristina De Laurentis, Vanni Santoni.

 

Leggi QUI il programma completo di LABirinti Festival 2013.

“Guida teorico-pratica per soli uomini all’uso del ferro da stiro”: 1992, quando gli uomini volevano ancora stirare

Todd Williams_guida teorico pratica per soli uomini_longanesi_chrLGiulia Siena
ROMA “Per prima cosa, restate calmi: il ferro da stiro è uno strumento. Appartiene alla stessa categoria di oggetti di cui fanno parte un trapano o una morsa. Magari lo considerate un lampante emblema di femminilità, la prova tangibile che siete un povero castrato, ma allora forse siete anche quel genere di uomo che giudica la caccia con l’arco un passatempo da femminucce”. Il ferro da stiro è solo un attrezzo, un oggetto di metallo creato per facilitare la vita di chi stira; tra questi ci sono anche gli uomini. A loro, soprattutto a loro, forse solamente a loro (ma utile anche per noi donne), è dedicata la “Guida teorico-pratica per soli uomini all’uso del ferro da stiro”. Pubblicato nel 1992 da Longanesi, questo piccolo e interessante opuscolo di E. Todd Williams è – come dice il titolo – una spassosissima guida all’utilizzo del ferro da stiro. Questo amico/nemico delle massaie viene visto dai maschi della specie umana come una fumante minaccia alla propria virilità: stirare non è da veri uomini, ma le camicie si indossano necessariamente senza pieghe!

 

Allora, cari uomini, smettete di piagnucolare e guardate in faccia la realtà: dovete stirare e nessuno vi aiuta, nessuno lo farò al posto vostro. Dovete – esorta l’autore – rimboccarvi le maniche e imparare ad andare su è giù sull’asse da stiro con un aggeggio ferroso e spesso ingrato a disinnescare e appianare solchi dovuti al lavaggio. Ma non tutto è perduto; il libro dispensa alcuni piccoli accorgimenti da tenere a mente per venirne a capo: 1. non trovate scuse, dovrete farlo voi; 2. scegliete le camicie giuste (tutti sanno che il lino è il peggior tessuto da stirare); 3. istruitevi sul vostro nemico ferro da stiro, spesso ha anche alcuni pregi; 4. capite come lavare e asciugare, vi faciliterà il lavoro; ora comincia il bello… imparare a stirare! Dalla teoria si passa alla pratica, dallo scetticismo alla determinazione per portare a casa (e tenere a casa!) il risultato.

 

Un libro divertente, pratico e geniale; un testo ironico e immediato che purtroppo è tra le pubblicazioni fuori catalogo, un vintage da accaparrarsi al volo.

 

 

Festival Letteratura 2013, al via la cinque giorni di cultura e attualità

festletMANTOVA “La metamorfosi è ormai attesa, ogni anno, si direbbe da sempre:  Mantova si risveglia e sprigiona un’energia che attrae, fonde, mescola e crea. Grandi scrittori, artisti, intellettuali sono un tutt’uno con i loro attenti e fedelissimi lettori; elementi architettonici si confondono con le sagome della gente, cittadini mantovani si mischiano con turisti, affezionati frequentatori con neofiti e curiosi, grandi  temi d’attualità con trame narrative di fantasia. E la città sembra uscire  dalle pagine di un romanzo, con un’atmosfera surreale. Reali sono invece le persone, le piazze, le vie, l’allegria e la pace, reale è la mescolanza di caos e serenità, di movimento e approfondimento, di amore e psiche, di precisa organizzazione e libero pensiero […]” Nicola Sodano, Sindaco di Mantova

Torna puntuale, ormai da diciassette anni, il Festival Letteratura di Mantova. Da oggi, fino a domenica 8 settembre, le piazze, le strade e i luoghi della città lombarda ospiteranno la nuova edizione della kermesse divenuta modello dei tanti – troppi – festival nazionali legati al mondo editoriale. Per cinque giorni, i 239 eventi in programma faranno di Mantova la capitale internazionale della cultura; l’internazionalità, inoltre, sarà il punto di forza dell’edizione 2013. La letteratura europea, latinoamericana e africana si incontreranno a Mantova attraverso libri, scrittori e critici: Emmanuel Carrère, Almudena Grandes e Mathias Énard; poi Margaret Drabble, critica letteraria, tra le più prolifiche e autorevoli narratrici inglesi; l’autore finlandese Tuomas Kyrö, l’ungherese László Krasznahorkai; Dan Lungu, voce tra le più brillanti e pungenti della letteratura romena post-comunista e Clara Usón, esponente della nuova narrativa catalana.

Festivaletteratura2013Oltre ai tanti e interessanti scrittori stranieri tornano al Festival anche molte e note penne italiane: Francesco Abate, Eraldo Affinati, Paolo Cognetti, Paolo Giordano, Carlo Lucarelli, Dacia Maraini, Paola Mastrocola, Melania Mazzucco, Roberto Saviano, Hans Tuzzi e Andrea Vitali.

 

Al Festival Letteratura 2013 la scrittura incontra nuovamente la cucina: dopo il successo delle passate edizioni saranno riproposti gli incontri tra cucina e letteratura (Casa Slow). Tra le proposte di quest’anno un laboratorio di pasticceria per grandi e piccini curato dal maestro siciliano Corrado Assenza, una conversazione sul vino naturale tra Giovanni Bietti e Corrado Dottori, una cena funebre ispirata ad “À rebours” di Huysmans e lo Shabat di tutti, una vera cena di Shabat curata da Miriam Camerini.

 

Festival Letteratura Mantova. Cinque giorni. 239 appuntamenti. Tanta curiosità. Ci auguriamo anche tanti libri.

 

 

“Le finestre del mistero”, con Zoom Gialli il divertimento del libro è per tutti

Le finestre del mistero_biancoeneroGiulia Siena
ROMA
– Marta è sola a casa e per le prossime settimane ci dovrà stare spesso, anzi sempre. Tutta colpa della sua gamba ingessata che la costringe alla solitudine, mentre la mamma è a lavoro, suo fratello Eugenio a comportarsi da secchione a scuola e il suo amico Francesco tra la scuola e il coro. Per fortuna la mamma è stata così buona da spostarle il letto vicino la finestra, in modo che ora non sia più così estraniata dal mondo. Dalla finestra può vedere la vita del quartiere che continua tranquilla. Ma qualcosa attrae, più di altre, la sua attenzione. E’ la finestra di fronte, quella dell’appartamento dei signori Rossi.

Comincia così, come ogni buon giallo che si rispetti, “Le finestre del mistero”, il libro di Alberta Nobile con le illustrazioni di Eleonora Marton, pubblicato nella collana Zoom Gialli della biancoenero edizioni.

 

Marta non ha dubbi, da quello che lei può vedere dalla sua finestra, i signori Rossi si comportano in maniera alquanto curiosa: non lavorano, ricoprono le finestre con pezzi di carta e sono alquanto schivi poiché non salutano nessuno e sono sempre sospettosi. Allora Marta decide di condividere i suoi dubbi con Eugenio e Francesco. I “2+1” – questo il nome del trio – passeranno all’azione: dapprima con un’osservazione hitchcockiana dalla finestra, poi passeranno a un metodo infallibile, la perlustrazione della spazzatura. Qui scopriranno che i coniugi Rossi non cucinano, mangiano cibi in scatola, latte e banane. Gli elementi per l’indagine aumentano e loro sono pronti a mettersi a lavoro: Marta continuerà la sua osservazione, Eugenio farà ricerche in biblioteca e Francesco si farà aiutare dalla zia a esaminare alcuni campioni di elementi sottratti dalla spazzatura. Tutto questo li porterà a una grande scoperta.

 

“Le finestre del mistero” è un racconto spassosissimo (consigliato per ragazzi di 10-11 anni) di un piccolo grande mistero che nasce dall’osservazione dell’altro. Di chiara ispirazione hitchcockiana, la storia di Alberta Nobile pone l’attenzione sul gioco di squadra dei tre protagonisti, sulla loro capacità di analisi e sulla stessa capacità di dialogo e discussione con gli adulti. All’interno del libro – in modo semplice e curioso – vengono abbattute le barriere tipografiche e la comprensibilità del testo è facilitata dall’inserimento di parole “difficili” spiegate e inserite nel contesto.
Dopo Zoom, la collana di “storie divertenti” ad Alta Leggibilità pensata per ragazzi dagli 8 agli 11 anni, la casa editrice biancoenero – una delle prime realtà ad affrontare il tema della dislessia con un progetto editoriale ad Alta Leggibilità – porta in libreria Zoom Gialli. Zoom Gialli è divertente come Zoom, è leggibile come Zoom (grazie alla nuova font biancoenero©, disegnata rispettando accorgimenti visivi che facilitano la lettura di tutti, in particolare dei lettori dislessici) e così come tutti i libri della collana Zoom anche questa collana è Letta e approvata dalla Redazione Ragazzi all’interno di un progetto che biancoenero edizioni porta avanti con le scuole e le biblioteche. Ma a differenza di Zoom questa nuova collana è dedicata ai gialli: tiene il lettore sulle spine e racconta storie strabilianti di piccoli detective e segreti da svelare.

Nella stessa collana anche “Detective al mare”, il libro di Mila Venturini con le illustrazioni di Sara Gavioli, perfetto per una facile e avvincente lettura anche sotto l’ombrellone.