Novità: arriva “L’altra sete”, dal 29 gennaio per Fandango

fandangoROMA – Arriverà in libreria il 29 gennaio L’altra sete, il libro di Alice Torriani pubblicato da Fandango. La protagonista si chiama Alice e ha 27 anni. L’hanno sistemata in una clinica che ha il nome rassicurante di una Casa, ma non sa dire da quanto sia lì. Ha una voglia disperata di Luca. Luca che odora di buono, che la tiene per i fianchi e le sorride. Sono gli occhi glaciali di sua madre gli unici che ha addosso. Insieme a quelli inquisitori del terapeuta, che non smette di fare domande. Perché il diabete, ripetono i medici, non è una malattia, è una Condizione. Bisogna imparare ad avvertire i tremori, i formicolii alla lingua e sulle gambe, ed essere pronti a bucare, caricare la piccola penna nera della glicemia come fosse una pistola e sparare. Alice non sa come sia possibile, alla sua età, abituarsi all’idea di non produrre abbastanza insulina, perché prima di ogni cosa deve fare i conti con l’assenza di Luca per capire come convivere con una mancanza che è, inevitabilmente, una dipendenza.

 

 

2015: 10 Libri per un pomeriggio di Gennaio

novita_libriGiulia Siena
ROMA
– Anno nuovo, lista nuova. Questo pomeriggio sentivo proprio il bisogno di parlarvi un po’ di libri e di stilare la prima lista dei 10 Libri 2015. Così, ho deciso di consigliarvi qualche buona lettura. Dal rientro dalle feste di Natale sarete già pieni di libri e letture che avrete trovato sotto l’albero o che amici e parenti vi avranno regalato. Ma, se non siete tra i fortunati che hanno ricevuto in dono qualche buona lettura, potete sfruttare questo giovedì pomeriggio per regalarvi qualche ora in compagnia di un romanzo, di un racconto o di qualche poesia.

Venite in libreria con me, vi presento i 10 Libri per un pomeriggio di Gennaio.

 

1. “L’ignoranza delle persone colte” di William Hazlitt, Fazi
Uscirà il 16 gennaio questo saggio in cui vengono raccolte le uscite di Table-Talk, la rubrica che lo scrittore e critico inglese William Hazlitt tenne nel 1820 sul London Magazine, su argomenti riguardanti la filosofia, la morale, la letteratura e l’esperienza quotidiana. Naturalmente si parla anche – in modo spassoso, diretto e paradossale – dell’ignoranza delle persone colte.

2. “E fu sera e fu mattina” di Daniela Rindi, Intermezzi – ePub
Sette capitoli raccontano la storia di Irene e di sua madre, Marta, in un palazzo di periferia. Uscito nelle ultime settimane del 2014, questo libro di Intermezzi fa parte della collana digitale di narrativa breve Ottantamila.

3. “L’uomo che schioccava le dita” di Fariba Hachtroudi, Edizioni e/o
Aspettando ancora qualche giorno (sarà in libreria dal 14 gennaio) potrete leggere la storia della prigioniera 455 che in Iran viene bendata e torturata, ogni giorno. A liberarla da questo incubo un uomo che semplicemente schiocca le dita…

4. “Bestiario di vite disgraziate” di Ambra Porcedda, Bèbert.
Storie disperate e divertenti, vere, reali, realistiche e quasi surreali, le storie di Ambra Porcedda viaggiano tra il personale e il sociale perché le bestie sono ovunque!

5. “Arcano 21” di Luca Ragagnin, Del Vecchio Editore
Un bellissimo e affascinante viaggio nel mondo delle liberie, questo è “Arcano 21”, la cronaca di un viaggio a posteriori fatto da un libraio tra i grotteschi personaggi che animano il mondo dei libri.

6. “Romanzi del cambiamento. Scrittrici dal 1950 al 1980” di Angela Scarparo, Avagliano
Torno a parlarvi di questo libro perché penso che sia un libro di cui si sentiva la mancanza: tutti che parlano dei grandi autori del Novecento (Calvino, Moravia, Montale) quasi dimenticando che la storia della Letteratura del Novecento è anche stata fatta da grandi scrittrici. Scopritele qui.

7. “Quasi quasi mi faccio L’Eroica. Ovvero, come fui rapito dall’insana passione del ciclovintage” di Lino Gallo, Ediciclo
Dicono che i pensionati si annoiano; ma il protagonista di questo libro sovverte la normalità e invece di deporre le idee copra una bicicletta. Da qui inizia una vera e propria passione per le bici d’epoca; qui inizia un lungo viaggio.

8. “Spregamore” di Paolo Del Colle, Gaffi
Un giallo filosofico è quello che Del Colle porta in libreria a più di dieci anni dall’uscita de “Le ragazze dell’Eur”, il suo primo libro. Spregamore è la storia di un uomo in fuga.

9. “Il vigneto Da Vinci” di Giovanni Negri, Piemme
Il tanto atteso e chiacchierato appuntamento con l’Expo 2015 ora entra anche in romanzo: qui Giovanni Negri, infatti, ambienta una storia ricca di colpi di scena.

10. “La chiamano strada” di Luca Pedretti, Epika Edizioni
Fresco di stampa, “La chiamano strada”, racconta con parole leggere tre anni di vita dell’autore, in bilico tra le difficoltà di crescere e la maturità, le sfide, gli scontri e i sentimenti.

“Il principe felice e altri racconti” per sospendere il tempo, almeno a Natale!

Ilprincipefelice_CHRonicalibriGiulia Siena
PARMA – Con l’arrivo del Natale arriva il momento delle fiabe. E ISBN Edizioni ha pensato bene di riunire in un unico volume i più significativi e celebri racconti di Oscar Wilde accompagnandoli dalle deliziose illustrazioni di Cristina Pieropan. E’ nato, così, Il principe felice e altri racconti, un libro illustrato che, per la prima volta, propone al pubblico di lettori di tutte le età due storiche raccolte di Wilde, Il principe felice (1888) e Una casa di melograni (1891). Quello che ne esce è un intenso e fantastico viaggio tra corti e palazzi, giardini, laghi e città, foreste di pini e mari sconfinati accompagnati da statue e giganti, principi ingenui e fuochi d’artificio un po’ egoisti, giovani re e piccoli mostri di corte, cacciatori, taglialegna e streghe. Personaggi divertenti, nostalgici, complessi e schietti per questi racconti (9 in tutto) che ci portano a spasso tra ambientazioni fuori dal tempo e regalano storie e trame di grande spessore. Il principe felice e altri racconti è una carrellata di figure differenti e ricercate, costruite dal celebre scrittore allo scopo di creare novelle che potessero intrattenere i suoi figli e farli riflettere, educarli alla vita sottolineando, attraverso i racconti, comportamenti e situazioni da evitare a favore di un comportamento giusto per una vita felice e di valore. Per questo motivo il genio di Wilde delinea protagonisti irriverenti o esemplari: il vanitoso e logorroico razzo che taccia di egoismo e villania tutti quelli che – fontane luminose o rane, girandole o anatre – parlano di sé quando gli altri vogliono fare altrettanto; l’Infanta di Spagna che per il suo compleanno ride a crepapelle dell’ingenua bruttezza del piccolo Nano ignorando la sensibilità di quest’ultimo; il piccolo Hans di sentimenti nobili e lo speranzoso Pescatore innamorato di una Sirena.

 

I racconti di Wilde sono un toccasana per l’anima: regalano una sospensione dal quotidiano che solo i grandi scritti – e i grandi scrittori – possono fare. Perché, allora, non farlo a Natale? Sospendiamo il tempo e rifuggiamoci nelle fiabe, almeno per qualche ora.

 

Per i lettori di tutte le età.

Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: “La guerra a casa”

la guerra a casaMILANO“Ho scelto di fare di un dolore privato un atto pubblico. Perché nessuna donna deve morire per mano del proprio amore…”.
Oggi, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne vi presentiamo La guerra a casa, il libro di Damiano Rizzi in cui racconta l’omicidio della sorella Tiziana (luglio 2013) e di come sia nata “Tiziana vive”, una rete d’aiuto contro la violenza sulle donne.

È il 9 luglio 2013 e una telefonata sveglia Damiano Rizzi, presidente dell’Ong Soleterre, nel cuore della notte. È a Roma, impegnato a “salvare il mondo”, ma a casa è successo qualcosa di terribile, è arrivata la guerra: la sorella di Damiano è stata uccisa dal marito.

Il filo del racconto si spezza. Così Damiano ne riprende il bandolo dal principio, dalla sua vita “prima” di quella telefonata: racconta – alla sua famiglia, a sua sorella e a tutti noi – le guerre “lontane” di cui è stato testimone in Bosnia, Kosovo, Costa d’Avorio, Sierra Leone, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Centro America, Ucraina. Le bambine soldato della Costa d’Avorio, gli amputati della Sierra Leone, le donne trucidate in Guatemala, l’Ucraina vissuta con il fotografo Andy Rocchelli: conflitti tutti differenti per i loro moventi aberranti – potere, diamanti, denaro – ma simili nei meccanismi e nelle conseguenze: la morte di persone innocenti.

Come cantava Fabrizio De André, “il dolore degli altri è dolore a metà”. Ma quando la guerra arriva a casa, è dentro di noi per sempre. Damiano torna al presente e scopre che vivere sulla sua pelle l’assassinio di Tiziana è un dolore intero: scopre l’indifferenza di alcuni “professionisti”, la noncuranza del sistema giudiziario, scopre soprattutto che in Italia il fatto che ogni tre giorni una donna sia uccisa da un uomo, spesso il marito, il compagno o l’amante, è considerato “normale”. Proprio come la guerra, o la diseguaglianza tra ricchi e poveri nei Paesi del Sud del mondo che conosce così bene.

Nel suo libro-diario, Damiano ha parole forti per questa normalità: la chiama “morte”. Ci chiede di ribellarci, adesso. Perché l’indifferenza uccide. È per questo che ha deciso di fondare “Tiziana vive”, una rete contro la violenza nei confronti di donne e bambini il cui obiettivo principale è quello di portare alla luce, dare voce e rispondere in modo concreto a una richiesta di aiuto psicologico che spesso rimane silente.

Un libro di drammatica bellezza e di speranza che si legge come un romanzo e lancia un forte messaggio. Scrive Damiano nel finale: “Ho capito ancora meglio – se ce n’era bisogno – che cosa vuol dire salvare una vita umana o perderla. È l’unico motivo di vita. Ho la forza delle vittime. Che o si arrendono o lottano. Non c’è modo di arrendersi, di rassegnarsi. Voglio andare avanti. Per salvare ancora una vita umana. Non tutto è ineluttabile. Voglio lasciare un pensiero che funzioni: sennò perché mandare avanti la specie? Vorrei fare qualcosa di utile per me e per gli altri”.

Con un contributo sul tema del femminicidio di Simona Lanzoni, vicepresidente della Fondazione Pangea Onlus, mentre Vauro Senesi racconta la genesi del logo dell’associazione “Tiziana Vive”, a cui sono devoluti i diritti del libro.

 

 

“Il femminicidio è frutto di “una concezione della donna come un oggetto di possesso a cui si può comandare: tanto che se una donna non risponde più agli ‘ordini’ o vuole una vita propria non ha più diritto di esistere. Si può uccidere” Serena Dandini nella prefazione del libro.

“Claude Glass” di Marco Saverio Loperfido: la Tuscia riflessa nello specchio del tempo

claude glasse_annulli_recensioneGiorgia Sbuelz
ROMA
“Il Claude Glass, molto in voga oggi, è uno specchietto portatile nel quale il viandante può scorgere scene di paesaggio condensate e soffuse dalla pastosa luminosità delle sue visioni, convesso e leggermente affumicato. Serve quindi a contenere in uno spazio ristretto i contorni dell’ampio panorama che ha alle spalle.” Così scriveva in una missiva Robert Grave nel 1792, cercando di esporre al suo destinatario le caratteristiche di un oggetto indispensabile a un pittore paesaggista del secolo dei lumi. Di rimando, Sebastiano Valli cerca di spiegare all’amico di penna cosa sia invece un obiettivo a specchio, cioè il corrispondente fotografico del Claude Glass nel 2012.

E così, circoscrivendo un paesaggio nel perimetro di uno specchio, si finisce pure per restringere la linea del tempo in un punto specifico, azzerando definitivamente le distanze di un’amicizia, altrimenti impossibile, tra due ragazzi separati da secoli di storia. Robert e Sebastiano calcano infatti le stesse magnifiche terre, quelle della Tuscia, con un approccio differente, non solo per epoca, ma anche per inclinazione personale, sebbene i punti di contatto fra i due siano sorprendenti.

Robert è un giovane benestante inglese approdato in Italia per il consueto viaggio di formazione, si lascia infiammare dall’entusiasmo ad ogni scorcio di Bel Paese, non importa che sia un rudere o una cascata, in ogni testimonianza del passato o nel rigoglio di una natura brada quanto seduttrice, sente sgorgare un dirompente senso di bellezza e di vitalità che riversa in ogni lettera, depositata poi nell’incavo di una farnia. I messaggi sono prodigiosamente rinvenuti da Sebastiano ai giorni nostri, all’interno di un mobile anni sessanta che giace invenduto nel negozio di un robivecchi. A queste missive Sebastiano risponde, dando il via ad un rapporto epistolare, certamente non senza sospetto ed incredulità iniziale, ma poi si lancia con ardore alla scoperta di un’amicizia fuori dal comune.
Sebastiano ha trent’anni, vive a Soriano nel Cimino e di mestiere fa il fotografo, o meglio lo vorrebbe fare, poiché vittima della crisi che ha investito tutta la nazione, si arrangia come può con impieghi di riparo finendo per lesinare su ogni cosa, che sia un pasto come un tragitto in auto, lasciandosi spesso andare ad un’amara malinconia data dalla consapevolezza che il futuro in cui vive rispetto a Robert , non è stato in grado di mantenersi all’altezza del passato.
Un carteggio che sfugge ad ogni regola spazio-temporale, che segue unicamente la logica di una sincronicità onnicomprensiva fino ad una lenta sovrapposizione di anime fra i due, con un’adesione tale che al lettore non resta che domandarsi chi sia realmente Robert e chi sia Sebastiano, o perlomeno chi stiano diventando mano a mano che la loro amicizia s’ incrementa. Entrambi i ragazzi amano i paesaggi e le architetture della terra italiana, ma mentre Sebastiano patisce per ogni mancanza o arretratezza, paradossalmente più presenti nella sua epoca che in quella dell’amico, quest’ultimo, dall’altra parte del tempo, rilegge ogni imperfezione come un valore aggiunto al fascino dei luoghi e delle circostanze. Così sprona il ragazzo a non stigmatizzare la sua era e, sebbene il futuro gli sia stato descritto come cupo e asfittico, rilancia il suo appello a vivere una vita piena e consapevole attimo per attimo, nutrendosi della vita stessa nelle forme in cui si presenta di occasione in occasione. Un’euforia quella di Robert spesso cieca, talvolta ingenua, ma così ben argomentata da esser infusa nell’animo di Sebastiano, che rigenerato sarà in grado di cogliere ed accogliere una nuova visione di se stesso e della sua terra.
Claude Glass di Marco Saverio Loperfido, edito da Annulli, è un romanzo che offre diversi livelli di lettura. Un viaggio attraverso i luoghi, quelli tra Siena e Viterbo, e un viaggio attraverso il tempo. Una guida accurata quanto inaspettata per godere degli scenari italiani da una prospettiva del tutto moderna, colta però da un ragazzo antico. Un romanzo che attraverso l’espediente epistolare tratta con levità tematiche storiche, filosofiche e artistiche. Vengono citati personaggi illustri come Johann Gottfried Seume, il teologo scrittore che percorse a piedi l’Italia intera, ma anche Goethe, il paesaggista inglese John Warwick Smith e David Thoreau. E si parla d’amore, quello fra uomo e donna, di quello che dovrebbe essere e di quello che è, concetto esteso anche all’Italia intera, così come la viveva e l’amava un ragazzo inglese nel suo Grand Tour:
“L’Italia per noi stranieri è un sogno e io posso solo suggerirvi che se un giorno avrete voglia di risvegliarla, perché è pure giusto che un popolo viva la propria storia guardando anche al futuro, adeguandosi al passo del resto del mondo, fatelo, ma nel farlo non rinnegate quel sogno, portatelo più possibile con voi nel cuore, perché non è un fardello, ma un presagio per rimanere felici (…)”

 

Orecchio Acerbo: “Piccolo Elefante Cresce” e affronta le sue paure

piccolo_elefante_cresceGiulia Siena
ROMA “Ah, povera me” sospirò Nonna Elefante. “Non riesco a credere che Piccolo Elefante sia grande abbastanza per andare per conto suo. Perché mi ricordo di quando era davvero un piccolissimo Piccolo Elefante. E per di più mi viene in mente di quando sua madre era davvero una piccolissima Piccola Elefante”. Quando i bimbi – e gli elefanti – crescono, infatti, le cose cambiano. Cambiano anche a casa del Piccolo Elefante. Nella sera in cui sta per cominciare la sua grande avventura, quella di andarsene per conto suo, il Piccolo Elefante si prepara con cura: cena, doppia cena e un gran bel dolce tutto per sé; poi indossa la calda pelliccia di Zio Elefante, il cilindro di Nonno Elefante e le grosse scarpe di Papà Elefante. Una lanterna, una spada, la merenda ed è pronto per andarsene per conto suo. Già, il Piccolo Elefante Cresce. Questo, il titolo del libro di Sesyle Joslin (traduzione di Carla Ghisalberti) e illustrato da Leonard Weisgard che fa la sua comparsa in Italia pubblicato da Orecchio Acerbo.

 

Quella del Piccolo Elefante è davvero un’avventura: dovrà, per la prima volta, affrontare le sue paure e cominciare a percorrere la lunga strada verso tante nuove sfide. Dopo aver salutato i nonni, il papà, la mamma e aver lavato i denti, è pronto ad aprire la porta della sua stanza e chiuderla alle sue spalle. Ora, con la spada, la lanterna e la sua pelliccia, non è più un piccolissimo, Piccolo Elefante. Ora è un Piccolo Elefante elegante diventato grande. Ora sì che potrà affrontare tutte le paure, l’oscurità e passare la notte nella sua stanza, tra quelle mura che da oggi in poi diventeranno la sua vera e sospirata tana.

 

Dai 4 anni per affrontare tutte le paure e cominciare tante nuove sfide.

Un’avventura chiamata Calabuig, il nuovo marchio della narrativa di qualità

LOGO CALABUIGGiulia Siena
MILANO 
Calabuig è un nuovo marchio nato dall’esperienza e dalla passione di un gruppo di professionisti che non ha mai smesso di credere nella qualità e nella dignità del mestiere di editore. Calabuig è una scommessa, una nuova avventura che punta a portare in Italia libri che accendano nel lettore più attento l’attenzione e il gusto della lettura. Calabuig – così come il nome suggerisce – è un’isola felice, un altrove in cui i libri sono svago e piacere. Ma questa nuova realtà editoriale prima di tutto nasce con una missione precisa, che è insieme una promessa ai lettori: rilanciare la narrativa all’insegna di garanzia e indipendenza. Per scoprire questo nuovo mondo fatto di dedizione e qualità delle pubblicazioni e delle storie, abbiamo intervistato Mariarosa Bricchi (nella foto in basso), direttore editoriale della neonata casa editrice.

 

Come nasce Calabuig?
Calabuig nasce dall’esperienza di Jaca Book, la casa editrice che in quasi cinquant’anni di attività ha pubblicato oltre 4.000 titoli che vanno dalla saggistica alla filosofia, dalle scienza sociali alla storia delle religioni. In questa lunga esperienza, però, la narrativa ha sempre trovato troppo poco spazio: da qui la necessità di intraprendere una nuova avventura, Calabuig, un marchio editoriale nuovo che vuole rilanciare la narrativa all’insegna di garanzia e indipendenza fatta da persone che stanno provando a scegliere per il mondo delle storie belle e di qualità.

Perché il nome Calabuig?
Calabuig è stata una parola evocativa e bizzarra. Calabuig è anche il titolo di un film degli anni Cinquanta diretto da Luis Garcia Berlanga con la sceneggiatura di Ennio Flaiano; la storia si svolge a Calabuig, un paesino della costa Catalana vissuto dal protagonista come un altrove, un paradiso e un’evasione dai problemi quotidiani; un po’ come i libri.
“Il romanzo luminoso” di Mario Levrero e “La signora Melograno” di Goli Taraghi sono appena approdati in libreria e sono i primi due titoli di questo nuovo marchio editoriale. Che libri dobbiamo aspettarci di leggere?
Goli Taraghi, con la quale saremo in giro per l’Italia a presentare “La signora Melograno”, è la “grande signora” della letteratura persiana. Nata a Tehran e residente a Parigi dove ha ricevuto l’onorificenza di “Chevalier des Arts et des Lettres”, Taraghi raccoglie in questo libro storie che nascono dall’avventura della lontananza. Le storie, invece, che racconta l’uruguayano Mario Levrero nel suo “Il romanzo luminoso” sono storie belle e strane perché mescolano amarezza e ironia con uno stile tutto particolare. Quello di Levrero, autore di rilievo e punto di riferimento della letteratura sudamericana, è un grande libro – non solo per le 600 pagine che lo compongono – perché è un intreccio di vissuti, un racconto biografico in equilibrio perfetto tra realtà e assurdo.
mariarosa-bricchi_CALABUIGQuesti libri danno il via alla storia Calabuig e sottolineano una linea editoriale volta alla letteratura straniera di qualità. Cosa c’è all’estero che manca alla letteratura italiana attuale?
All’estero non hanno di più, hanno qualcosa di diverso e la nostra voleva essere un’avventura di ricerca, improntata alla scoperta di nuove storie e nuove rotte. Di cose, andando in giro e cercando, se ne scoprono molte perché il mondo è una miniera, tutto sta, poi, nel coinvolgere il lettore e fargli scoprire questi nuovi mondi.

La scoperta, per il lettore, passa dalla traduzione. Una casa editrice che vuole portare in Italia una narrativa straniera all’insegna della qualità, pone sicuramente la traduzione al centro del lavoro editoriale. Che rapporto c’è tra Calabuig e la traduzione?
La traduzione per noi, infatti, è un momento delicatissimo e fondamentale: trovare professionisti, lettori e traduttori (il nome di questi ultimi compare in copertina) di cui mi fido, discutere con loro, confrontarmi durante il lavoro di editing e trovare il giusto compromesso a favore dell’attinenza con il testo originario è un lavoro di primaria importanza.
Qualche anticipazione sui prossimi libri targati Calabuig?
I prossimi libri saranno un vero e proprio giro per il mondo: pubblicheremo libri e scrittori che arrivano da molti paesi diversi e scrivono in lingue diverse. Dopo le prime due pubblicazioni già in libreria, sarà la volta di un autore francese mai tradotto in Italia; sono in programma, poi, due romanzi di uno scrittore turco, il libro di un’autrice argentina di grande spessore, un romanzo egiziano, un piccolo classico della letteratura ungherese, un romanzo di uno scrittore giapponese di ultima generazione e un romanzo australiano. C’è proprio tutto, ora attendiamo il responso dei lettori!

10 Libri contro i sintomi influenzali

10 libri contro l'inflenzaGiulia Siena
ROMA – Ci risiamo. Inizia il primo freddo e ci risiamo. All’inizio era solo qualche starnuto, uno fastidioso prurito in gola, un po’ di spossatezza e un atavico bisogno della coppia “divano+plaid”. Poi, oltre questi segnali e nonostante le dovute precauzioni (caramelle per la gola, latte e miele, sciarpa, piumino, piumone, analgesico e aspirina), è arrivata qualche linea di febbre! Ci risiamo, come ogni anno – o quasi – ecco arrivata la prima influenza. Se pensate, però, che la solita e stagionale influenza- e la noia che ne deriva – si combatte solamente con il riposo, qualche medicina e i rimedi della nonna, avete sbagliato, c’è ben altro. Cosa? I libri! Sono nati per voi i 10 Libri contro i sintomi influenzali; non vi resta che mettervi a letto, stare al caldo, aprire un libro e coccolarvi, qualche volta si può!

 

1. “Lezioni americane” di Italo Calvino, Mondadori
Scaccia l’influenza perché il genio è cercare il sapere ed essere consapevoli che non sarà mai una ricerca finita.
2. “Dieci donne” di Marcela Serrano, Feltrinelli
Scaccia l’influenza perché si percorrono le strade tortuose di vite di donne.
3. “Storie strane” di Villy Sørensen, Del Vecchio Editore
Scaccia l’influenza perché è un viaggio in storie quotidiane e bizzarre, antiche, attuali e contrapposte.
4. “Film parlato e altri racconti” di Irène Némirovsky, Adelphi
Scaccia l’influenza perché racconto e immagini si susseguono in una danza perfetta.
5. “Non c’è niente che non va, almeno credo” di Maddie Dawson, Giunti
Scaccia l’influenza perché ogni cosa potrebbe sempre cambiare, all’improvviso.
6. “Il dono della menzogna” di Ronaldo Correia De Brito, Gran Vìa
Scaccia l’influenza perché è un intimo e indimenticabile omaggio alla saudade.
7. “Il silenzio delle conchiglie” di Helen Keller, Edizioni e/o
Scaccia l’influenza perché racconta una nuova vita fatta di coraggio, scoperte e nuove emozioni.
8. “Io amo. Piccola filosofia dell’amore” di Vito Mancuso, Garzanti Libri
Scaccia l’influenza perché parla della più profonda, intensa e controversa delle avventure umane.
9. “Il gioco del mondo” di Julio Cortázar, Einaudi
Scaccia l’influenza perché ogni momento è buono per andare alla ricerca di se stessi.
10. “Appunti per un discorso sull’odio” di Andrea Alessandro Di Carlo, Bébert Edizioni
Scaccia l’influenza perché è una lunga e attenta riflessione sugli istanti, le paure, le attese.

Speciale Halloween: “Case stregate” e le vite degli spettri che le abitano

caseStragate_TopipittoriGiulia Siena
PARMA
– “Una domanda vaga per il mondo, da quando il primo uomo è comparso sulla terra, anzi da quando il primo uomo è andato sottoterra: esistono i fantasmi?” Da questo interrogativo parte Case stregate, il libro scritto da Massimo Scotti, illustrato da Antonio Marinoni e pubblicato da Topipittori che ci porta a spasso nella storia delle case infestate dai fantasmi. I fantasmi – questi sconosciuti! – di cui tutti parlano, qualcuno li ha pure visti, molti ne hanno timore, ma nessuno può provare che esistano veramente. Da Diaponzo, uno dei primi spettri della storia che tormentava i sogni del giovane Filolachete, allo spettro di Garibaldi o a quello di Victor Hugo, passando per i fantasmi che nei secoli abitarono stanze, palazzi e villaggi, case, magazzini e hotel di periferia. Di Case stregate, infatti, ce ne sono state ovunque e di diverso tipo, tutte hanno avuto – e hanno – i loro spiriti presenti che si divertono a spaventare la gente che le abita o le visita.

 

Case stregate, un capolavoro della narrativa illustrata, è un libro ricco di scene, avvenimenti e storie di paura perfette da raccontare nella sera di Halloween. Le parole e le immagini di questo libro sapranno creare un’atmosfera suggestiva e ricca di pathos che saprà catturare l’attenzione dei giovani lettori.

 

Età di lettura: dai 10 anni

 

 

“Musica di merda”, viaggio nella popolarità di Céline Dion

musica di merda_wilson_ISBNMILANO – Sarà in libreria da giovedì 30 ottobre e, già dal titolo, promette grandi chiacchiere. È Musica di merda, Parliamo d’amore e di Céline Dion, ovvero perché pensiamo di avere gusti migliori degli altri, il libro pubblicato da ISBN Edizioni e scritto da Carl Wilson (critico musicale di Slate e collaboratore del New York Times, Atlantic, Hazlitt, Globe & Mail). A partire dal colossale successo dell’album di Céline Dion Let ’s Talk About Love, quattordici scrittori si imbarcano in un intrigante viaggio ai confini del cattivo gusto.

 

Nel 2007, Carl Wilson decise di capire cosa si nascondeva dietro la popolarità (e, all’estremo opposto, il sarcasmo) di cui era oggetto una delle maggiori popstar del mondo, Céline Dion. La cantante canadese rappresentava la candidata ideale, seppur inconsapevole, per indagare un fenomeno che riguarda tutti noi, in quanto consumatori di prodotti culturali: come scegliamo di definire noi stessi, nel momento in cui stabiliamo cosa è «di qualità», e cosa non lo è. Il risultato è un testo che nel corso degli anni è diventato un classico della critica musicale: divertente e colto, trasversale e geniale. Un libro mai apparso prima in Italia, che in questa versione aggiornata è reso ancora più completo da tredici nuovi interventi di alcuni tra gli autori più giovani e interessanti della scena letteraria e giornalistica americana.

 

Carl Wilson con i contributi di James Franco, Mary Gaitskill, Sheila Heiti, Nick Hornby, Krist Novoselic, Ann Powers, Marco Roth.