“Appunti di meccanica celeste”, i voli pindarici delle anime di Dara

Giulia Siena
PARMA“Perché non è la morte a essere inspiegabile ma la vita, che a volte è incomprensibile come attraversiamo la nostra rete quotidiana di buchi senza caderci dentro, come riusciamo a poggiare i piedi sull’esile filo che separa i vuoti”.
E’ un tempo differente, cristallizzato, in cui il moto della vita è impercettibile. La scrittura si fa strumento e saggezza, costruisce un nido ovattato. Qui il lettore si sente a proprio agio. Appunti di meccanica celeste è il secondo romanzo di Domenico Dara e il suo punto forte è la narrazione. Come in Breve trattato sulle coincidenze, sempre pubblicato da Nutrimenti, Dara accoglie il lettore in una interessante rete narrativa; la storia viene cucita su una scrittura densa, chirurgica e malinconica. Continua

“Breve trattato sulle coincidenze”: il postino che fece la storia

DomenicoDara-Coincidenze_chronicalibriGiulia Siena
PARMA“In alcune giornate particolarmente malinconiche, quando ogni oggetto sfiorato, ogni pensiero perso, ogni azione cominciata era nostalgia, il postino si fermava a rimirare il suo archivio, come se vagheggiare la torna di esistenze evocate nelle lettere potesse consolarlo della sua vita inerte. Apriva i cassetti, sfogliava i fascicoli, ridestava per un momento vecchie parole dal lungo letargo”. Il postino di Girifalco aveva racchiuso gli accadimenti, le storie e le vite dei suoi compaesani in quell’archivio. Lo aveva fatto costruire ad arte, perfetto per tenere in ordine, secondo la tematica, il nome e una propria logica, tutto quello che era passato dai sacchi postali alla scrivania, dalla mente e la penna dei mittenti al suo sguardo indiscreto prima di arrivare nelle ansiose mani dei destinatari. Siamo sul finire degli anni Sessanta e questo è il romanzo di Domenico Dara, Breve trattato sulle coincidenze, libro pubblicato da Nutrimenti e finalista al Premio Calvino 2013.

 

Qui, a Girifalco, in Calabria, il tanto sospirato boom economico arriva quasi sussurrato dalle parole scritte degli emigranti e dallo scempio dei politici. Qui, a Girifalco, la vita è sempre uguale, o quasi. La vita qui viene spesso filtrata da un burattinaio buono e misterioso, da un postino che “appartiene al folle e inerme gruppo di uomini che si credono eterni fanciulli, che vedono di fronte a loro una vita infinita” e sicuramente solitaria. Il postino appartiene a quella categoria di uomini distratti dalla solita vita, indifferenti al tempo che cambia ma attenti alle piccole cose, alle coincidenze, tanto da appuntarle e lasciarsi guidare, come Pollicino e i suoi sassolini, e contarle tutte, ben 464 coincidenze. Il postino è sempre stato attento a queste cose, alle piccole cose, forse per questo aveva quel dono. Durante le scuole medie il postino scoprì che sapeva imitare la calligrafia dei compagni. Ma per molti anni questo suo talento rimase lì fermo, l’occasione si presentò molti anni dopo, quando per inerzia e per noia decise che il suo lavoro potesse essere quello di postino, annunciatore di novelle. Il suo ruolo, spesso sottovalutato, era di primaria importanza poiché poteva con i suoi messaggi cambiare il corso degli eventi e la vita della gente. Memore di questa sua capacità e curioso per quello che una lettera d’amore alquanto misteriosa poteva celare cominciò ad aprire la corrispondenza altrui. Solo lui – nel piccolo ufficio postale cittadino – aveva questa possibilità, perché non farlo? Si accorse, così, che i politici del luogo stavano svendendo il patrimonio di tutti, il monte Covello per farne una discarica; seppe di tradimenti e di passioni; conobbe le ansie delle mamme di figli lontani; di dolori, lutti e amori non corrisposti. Seppe i piccoli segreti e le aspirazioni di tutti, di tutti coloro che ricevevano o inviavano lettere. Il suo compito ora, quello del postino, era quello che gli prescrisse il fato, farlo messaggero di notizie, ma non solo; la sua capacità calligrafica gli permetteva di addolcire, modificare o assecondare il messaggio.

 

Domenico Dara dà vita un romanzo in cui intreccia varie storie e vari personaggi, tutti legati all’esistenza di un postino senza nome, un “postino custode”, che veglia sulle sventure e le gioie di altri uomini e di altre donne. In questo racconto costruito ad arte, mentre il dialetto calabrese si alterna all’italiano per sottolineare i legami e gli eventi, la figura del postino da sommessa e solitaria si fa quasi eroica perché il racconto continua e veicola, attraverso il protagonista, il racconto di tempi che cambiano e si susseguono, i sogni sperati e le quotidiane prove di vita.

 

“Egli poteva inserirsi nelle vicende della gente e talvolta cambiarle, e forse in questo cambiamento stava la ragione del suo esistere, nel tessere trame di vita usando frammenti di esistenze altrui. La certezza di aver trovato il bandolo della matassa d’una vita fino ad allora ingarbugliata lo aiutò a interpretare e disciplinare le ferite del passato, rendendolo meglio disposto verso gli uomini e il mondo”.

 

 

10 Libri per combattere il grande freddo

10LIBRI_freddoGiulia Siena
PARMA – Una nuova irruzione polare sta per sorprendere l’Italia e gli italiani: basta un normale inverno e siamo già in piena allerta meteo. Quello che una volta si chiamava inverno ora si chiama “big snow”, “eventi meteorologici estremi”, “storica mega nevicata”, “gelo polare” e così via. Sarà che ancora mi faccio sorprendere dei termini usati in un normale febbraio, ma questo allarmismo, questo accentuare a tutti i costi che si tratta di qualcosa di straordinario, comincia un po’ a stufarmi. Mi sembra normale, invece, che quando l’inverno è giusto, con la neve che arriva, il mare che infuria e il freddo che cresce ci sia maggiore tranquillità e si abbia più tempo. Così, per combattere il freddo e impiegare il tempo di una nevicata o di una forte pioggia nel migliore dei modi, viene in nostro soccorso la lettura. Ah, questa è anche la settimana di San Valentino, dimenticavo! Quindi, quali sono i 10 Libri per combattere il grande freddo? Semplicemente questi:

 

1. “La firma del puparo” di Roberto Riccardi, Edizioni e/o
Dopo “Undercover” e “Venga pure la fine” dall’11 febbraio torna il tenente Liguori, ma questa volta i riflettori si accendono su Nino Calabrò. Amico d’infanzia che Liguori ha arrestato per droga, Calabrò annuncia di voler collaborare con la giustizia: misteri, guerre di mafia e sicari tengono alta la tensione.

2. “Gli equivoci dell’amore” di Moreno Montanari, Mursia
Questa settimana non è solo fredda, è anche la settimana di San Valentino – ahimé – e l’amore non è cieco, ma veggente: scorge, riconosce e chiama a essere in tutta la sua pienezza la verità di ciò che è e di ciò che siamo.

3. “Quelli che però è lo stesso” di Silvia Dai Prà, Laterza
Una trentenne che mai avrebbe pensato di fare l’insegnante, un professionale della periferia romana, adolescenti sentimentali, giovani fascisti, adulti iracondi, professori sull’orlo dell’abisso: tre trimestri nello sfascio della scuola italiana, in un libro che diverte e commuove allo stesso tempo.

4. “Il rumore sottile della prosa” di Giorgio Manganelli, Adelphi
Tutto il libro può essere considerato come una protratta risposta all’interrogativo “perché scrivete?”. Da qui rampollano miriadi di altri interrogativi, fino ad alcuni di suprema e quasi irrespirabile difficoltà – come quel «che cosa dunque ‘non è’ un racconto?» che qui trova una magistrale risposta.

5. “Solo averti più vicino” di Erika Favaro, Piemme
Per le inguaribili romantiche, c’è una storia di passione finita ma di un amore profondo. “Può l’amore, quando è cresciuto forte, vero, appassire così?”

6. “La felicità è un viaggio filosofico” di Frédéric Lenoir, Bompiani
Il grande paradosso della felicità è che essa è allo stesso tempo indomabile e addomesticabile. Ha a che fare tanto col destino o la fortuna quanto con una componente razionale e volontaria. È questa una delle ragioni per cui non esiste una ‘ricetta’ della felicità valida per tutti.

7. “La notte… l’attesa” di Salvatore Adamo, Fazi 
Questo romanzo è uno uno snodarsi di vicende talvolta cupe talvolta esilaranti, dove incontriamo un’infinità di personaggi pittoreschi e il presente si intreccia ai ricordi dell’infanzia italiana, passando da un Belgio brumoso in cui la polvere di carbone sembra avere coperto ogni cosa a una Sicilia inondata di sole.

8. “Breve trattato sulle coincidenze” di Domenico Dara, Nutrimenti
Tuffatevi nella Calabria degli ultimi anni Sessanta, nella vita di un postino messaggero che allevia le sofferenze altrui attraverso la scrittura perché la vita è fatta di coincidenze, ma non del tutto naturali.

9. “Una fra tante” di Emma, Emilia Ferretti Viola, Ortica Editrice
La vita in un bordello l’ha resa una prostituta. Non aveva più nulla in comune con le altre, non era più donna come loro, ma era soltanto una femmina.

10. “La fine dell’amore. Graphic short stories” di Ilaria Bernardini, HOP!
Tredici disegnatori interpretano i racconti di Ilaria Bernardini, raccolti nel volume La fine dell’amore (ISBN, 2006). Nascono, così, tredici storie illustrate che fermano l’incanto dell’indecifrabilità e della complessità dell’amore nelle sue molteplici forme. Amore, ma anche follia, morte e dolore si alternano senza sosta in un libro davvero caleidoscopico.