Intervista: nasce Diari di bordo, Libri per viaggiare la libreria dove ritrovarsi per poi ripartire

Diari di bordo_parma_chronicalibriGiulia Siena
PARMA – “Il vero viaggio dello scoprire non consiste nel vedere paesaggi nuovi, ma nell’avere nuovi occhi”. Marcel Proust
Si presenta così Diari di bordo, Libri per viaggiare, la libreria nel cuore di Parma (borgo Santa Brigida, 9) che aprirà le porte lunedì 15 settembre per invogliare curiosi, appassionati e lettori e trascinarli nel mondo del viaggio. Alice Pisu e Antonello Saiz, i due coraggiosi librai, lo faranno attraverso guide, romanzi e poesie legate al viaggio. Diari di bordo, infatti, è una libreria specializzata, un posto magico in cui ogni libro, ogni pagina e ogni parola rimandano a un viaggio intrapreso, sognato o sperato. Poi qui, nel cuore del centro storico, tra le strade di ciottoli a due passi dal Duomo, ogni libro è scelto con quella cura, quella passione e quella voglia che deve avere ogni buon libraio. Diari di bordo è questo, è un posto di cui si sentiva la mancanza, un luogo dove ritrovarsi per essere poi pronti a ripartire.
Ma chiediamolo a loro, ad Alice e Antonello, cos’è Diari di bordo, Libri per viaggiare.

 

Alice e Antonello, due sognatori coraggiosi con un progetto comune che ha dato vita a Diari di bordo, una nuova, nuovissima libreria specializzata nel viaggio. Come è nata questa idea?

C’è un po’ di inconscio in un progetto del genere e c’è tanta, tanta passione, entusiasmo e voglia di poter condividere e suggerire. Aprire una libreria è sempre stato il nostro sogno, poi, per una serie di eventi, ci siamo trovati a mettere nero su bianco il nostro progetto e farlo diventare realtà. Abbiamo voluto, così, creare un luogo dove incontrarsi e confrontarsi, ma non un luogo qualsiasi; abbiamo creduto indispensabile specializzarci e abbiamo scelto il viaggio.

Che cos’è per voi il viaggio?
Il viaggio è qualcosa che inizia e che ti cambia, è un modo per perdersi e lasciarsi andare. E’ un’esperienza sensoriale e, allo stesso tempo, è ricchezza. Viaggiando ti arricchisci di nuovi saperi, di nuove lingue di nuove tradizioni e sei pervaso da quella linfa che ricevi nel toccare e nell’immaginare nuove terre e nuove situazioni.

Perché il lettore dovrebbe scegliere Diari di bordo, cosa può trovare qui?

Qui, da Diari di bordo – come suggerisce anche l’insegna, Libri per viaggiare – dal 15 settembre i lettori potranno trovare un’ampia selezione di guide, romanzi, racconti e poesie sul viaggio, avventure di altri viaggiatori affinché tutto sia stimolo continuo per scoprire nuovi posti, anche solo aprendo un libro. Così, chi vuole intraprendere un viaggio lo può fare lasciandosi guidare da una buona lettura. Un esempio? Se stai pensando di andare a Berlino perché non farti accompagnare da “Berlino. Un viaggio letterario”, il libro di Flavia Arzeni pubblicato da Sellerio?

 

alice pisu_antonello saiz_diari di bordo ChrlIl vostro voler suggerire e condividere titoli con i clienti è frutto di una vera e propria passione per i libri. Una passione che vi ha portato a selezionare tutti i volumi che saranno presenti tra gli scaffali di Diari di bordo. Come li avete scelti?

Il nostro intento è anche far sì che il lettore qui diventi curioso, si senta “coccolato” e abbia fiducia in quello che abbiamo scelto e che gli stiamo proponendo. Per questo abbiamo selezionato uno ad uno ogni volume, facendo scelte difficili e, a volte, sofferte. Abbiamo voluto dare spazio alla qualità e alle realtà editoriali meno pubblicizzate perché offrono cose interessanti. Questa selezione, poi, ci ha permesso di scoprire grandi libri e grandi personaggi: Anne “Londonderry” Kopchovsky, protagonista di “Il giro del mondo in bicicletta” di Peter Zeuthlin (Elliot), ai primi del Novecento sfidò i pregiudizi della società dell’epoca e intraprese il giro del mondo in bicicletta, diventando eroina e simbolo della libertà femminile.

Questo potrebbe essere già un ottimo suggerimento ma vi voglio mettere alla prova (in senso buono!) e voglio che mi consigliate tre libri per l’autunno; tre libri per uno quindi sei, sei suggerimenti di lettura.

Comincio io, Alice, suggerendovi “Passaggio a Teheran” di Vita Sackville-West (Il Saggiatore), un libro affascinante per i racconti e per i luoghi che descrive. A farlo è l’autrice, una donna che viaggia da sola negli anni Trenta. Proseguirei, poi, con “Viaggio al buio” il libro di Eleonora Goio ed Ennio Zingarelli (Besa) che racconta di un viaggio intrapreso da due persone incontratesi poco prima di partire e che da Udine ripercorre l’antica Via della Seta. Chiudo con “In bici dalla Siberia” di Rob Lilwall (Ediciclo), il viaggio personale di un insegnante di geografia che lascia tutto e arriva fino in Siberia solo con la sua bicicletta.

Per me, Antonello, un ottimo suggerimento è “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, il libro che mi ha fatto capire cosa è la narrativa di viaggio. Attraverso questo libro vivo Procida, i suoi profumi e le sue sensazioni, pur non essendoci mai stato. Penso sia questo il vero senso della letteratura di viaggio. Un altro ottimo libro che mi sento di consigliare è “Sensi di viaggio” di Marco Aime (Ponte alle Grazie) perché analizza il viaggio dal punto di vista sociologico raccontando paesaggi, atmosfere e persone. Infine, come non leggere “Il mio primo viaggio in Grecia” di Konstantinos Kavafis (Argo), diario di un viaggio attraverso la Grecia nei primi anni del Novecento.

 

Buone letture!

“Anche leggere un libro, in fondo, è come fare un bel viaggio, che al termine lascia la medesima sensazione di nostalgia, se si è abbastanza pazienti da arrivare in fondo”.

Novità Guide e Viaggi, tanti itinerari tutti da scoprire

newton_guidaROMA – Tempo di viaggi. Tempo di scegliere da quale terra vogliamo farci affascinare e quale guida accompagnerà la nostra avventura. Tra le diverse proposte in libreria partiamo dalla“Guida segreta ai paradisi naturali d’Italia”, di Gabriele Salari con la prefazione di Fulco Pratesi. Il volume, pubblicato da Newton Compton racconta l’italia come un paradiso naturale, ricco di sorprese: la montagna e il mare che si sfiorano e poi  passare dai tremila metri dell’Etna ai fondali di Ustica senza bisogno del passaporto.

 

 

touring_liguriaTouring Club porta in libreria “Cinque Terre e il Golfo dei Poeti”, la prima Guida social (sulla pagina Facebook, raggiungibile anche tramite QRCode dalla copertina, è possibile condividere foto), una guida e una web community per scoprire e vivere al meglio la vacanza. Grazie al formato maneggevole, alla grafica fresca e alle pagine apribili a finestra, questa guida è  simpatica e facile da usare: in apertura curiosità, tradizioni, storia del territorio, mappa d’insieme e info pratiche; nelle pagine seguenti decine e decine di segnalazioni per tema e località aggregate per macro Aree: Arte, Natura, Mare, Relax e Divertimento, Gustare, Escursioni/Trekking e puntualmente localizzate sulle mappe di dettaglio; in chiusura il meglio per dormire a seconda dei propri gusti e budget.


salento_itinerari_addaDalla Liguria alla Puglia, Adda Editore propone “Salento Itinerari ed escursioni” di Carlos Solito, una guida ai luoghi da non perdere:
 dopo il tour urbano alla città di Lecce, il primo “on the road” riguarda la costa adriatica partendo da San Cataldo fino a Santa Maria di Leuca. Segue la costa ionica risalendo dal capo di Finibus Terrae fino a nord di Porto Cesareo ai confini con la provincia di Taranto. Nell’entroterra, a nord di Lecce, si passa dalle campagne e paesi del Tavoliere Messapico fino all’isola linguistica e culturale della Grecìa Salentina, appena sotto il capoluogo. Ancora un itinerario copre quei luoghi che dalle campagne neretine seguono la dorsale delle Serre Salentine. L’ultimo parte da Maglie e arriva a lambire il Capo di Leuca muovendo nell’immediato entroterra della costa adriatica meridionale. Completano il viaggio 15 escursioni brevemente introdotte nelle loro caratteristiche salienti e dettagliatamente descritte nel percorso e nel tempo di percorrenza riferito a un escursionista medio.
isole tremitiSi snoda tra la Puglia e il Molise “Isole Tremiti e Termoli”, il libro di Donatella Langiano ed Edoardo Agresti pubblicato nella collana Guide d’Italia di Polaris. Natura, turismo e cultura uniscono queste due terre: Termoli con il suo antico borgo marinaro, i caratteristici vicoli stretti e l’affascinante sistema della pesca al trabucco è una piacevole sosta prima di partire verso le Isole Tremiti, dove storia e mito si fondono nel mare blu cobalto. Qui, l’isola di San Nicola è testimone della storia, iniziata con i Greci per continuare, in un susseguirsi di eventi, con l’insediamento dei tre diversi ordini monastici e la realizzazione dell’abbazia-fortezza, monumento tra i più enigmatici della Puglia medioevale. La più selvaggia isola di San Domino, invece, con i suoi sentieri ombreggiati dai pini d’Aleppo e le sue innumerevoli cale, anfratti e grotte offre al viaggiatore un totale contatto con la natura e momenti di pieno relax. Completano il testo cartine geografiche, disegni e mappe dei percorsi consigliati nonché informazioni utili per itinerari di visita a piedi, canoa e barca, per consentire così una perfetta organizzazione del proprio viaggio. Inoltre le fotografie di Edoardo Agresti ne fanno un volume piacevole anche per una rilettura successiva: esse colgono infatti l’essenza dei luoghi, permettendo al turista viaggiatore di sentirsi ancora parte del viaggio stesso.

 

meridiani_sudtirolRisaliamo la Penisola per scoprire “Alto Adige-Südtirol. Speciale”, la nuovissima pubblicazione di Editoriale Domus nella collana Meridiani. Il volume guarda al mondo con occhi curiosi, e più che descriverlo, lo interroga lasciando che siano i luoghi a raccontarsi attraverso la natura, i monumenti, i paesaggi urbani, i volti e le storie della gente, le espressioni artistiche e culturali, la moda e lo sport. Ogni numero è un viaggio non convenzionale in città e paesi che pagina dopo pagina, attraverso reportage giornalistici, servizi fotografici, racconti di famosi scrittori svelano la loro anima più profonda.

"Senza passare per Baghdad", quando è la strada a guidare il Caso.

Giulio Gasperini
ROMA –
Forse è vero che è tutto scritto nel destino; che tutti noi abbiamo, nei palmi delle nostre mani, la mappa della nostra vita. Ma è altrettanto vero (e forse più affascinante) pensare che le uniche mappe che ci potrebbero riguardare sono quelle dell’atlante, quelle del mappamondo che s’accende e brilla come lampada, quelle del planisfero appeso alla parete della nostra camera. Ed è altrettanto affascinante che per quelle strade del mondo sia il Caso a calarci, a guidarci divertendosi dei nostri imbarazzi, e delle nostre perplessità.
Luigi Farrauto di cartine se ne intende: ed è lodevole il suo tentativo di nobilitare la geografia come scienza della concreta vita, una specie di dimensione perfetta nella quale non possiamo non stare a nostro agio, addirittura sentirci più forti e vivi.
“Senza passare per Baghdad”, pubblicato nel 2011 dalla casa editrice romana Voland, è il romanzo di un’affermazione e di una crescita, di due deviazioni che portano a una tangenza in un luogo dove nessuno avrebbe mai pensato.

Alex e Jari sono due amici, due opposti che proprio per questo si armonizzano alla perfezione, in un gioco a rincorrersi che si definisce anche dal continuo palleggiarsi i punti di vista: prima l’uno e dopo l’altro giocano a dare ognuno la propria versione dei fatti, confermando a noi (e a loro stessi) che chi si conosce realmente non ha bisogno di parole per comunicare. A loro, per esempio, son sufficienti le fotografie: entrambi, infatti, scattano foto da ogni angolo di mondo. Per esigenze diverse, è ovvio. Ma, a loro, le sillabe non appartengono, non servono più di tanto. Loro comunicano tramite le immagini; tramite i risultati dei loro scatti si descrivono le emozioni, si indagano a vicenda, si completano quei luoghi bui, inesplorati, che ognuno di noi ha, inevitabile, in un angolo del sé.
I chilometri li dividono, coinvolgendoli in esperienze diverse e fors’anche distanti. Però poi, complici incidenti e inevitabili sconfitte, il loro avvicinamento sarà determinante: l’autore non ci dice dove la strada condurrà queste due anime di ragazzi, ma ci fa intendere che Damasco è soltanto l’inizio. Che tutto il prima è stato soltanto un’anticipazione. E che non bisogna per forza passare per Baghdad per rendere il cammino più agevole.

"La nave dei miliardari": un’esasperata (quanto inutile) diserzione dal mondo.

Giulio Gasperini
ROMA – Fu uno dei pochi, pochissimi giornalisti nel riuscire a intervistare Marilyn Monroe (e per questo litigò aspramente con Oriana Fallaci, negli anni del grande giornalismo italiano). Poi Nantas Salvalaggio si dedicò esclusivamente alla narrativa, scrivendo romanzi di estremo successo: come Il campiello sommerso, pubblicato finanche in Russia. Nonostante questa deviazione di carriera, il giornalismo è sempre stata la prima e profonda sua vocazione, tanto che persino in questo romanzo dimenticato, “La nave dei miliardari” (Rizzoli), la cronaca sociale e politica entra prepotente, e condiziona la trama, l’assurdo allacciarsi degli eventi. L’anno era il 1978: un anno particolare e delicato, per l’Italia.

Rino Gaetano aveva partecipato a Sanremo con Gianna; a Roma le Brigate Rosse avevano ucciso Aldo Moro; fu approvata la legge 174 sull’interruzione di gravidanza; Giovanni Leone (a seguito anche del libro-biografia di Camilla Cederna, immediato best seller) si era dimesso da Presidente della Repubblica; dopo solo 33 giorni di pontificato era morto papa Giovanni Paolo I e era stato eletto un polacco, Karol Wojtyla. In questo clima storico e politico dove se ne vanno i ricchi, preoccupati che i terroristi li rapiscano e li derubino? Ma ovvio: se ne vanno in crociera, cercando in alto mare una fuga dal mondo e dai problemi reali dell’esistere. Una crociera molto particolare, in un viaggio attraverso il mondo che porterà, porto dopo porto, terra straniera dopo terra straniera, a dare la giusta prospettiva alla situazione mondiale.
I favolosi “cento” più ricchi della nave, in un viaggio che solo a una prima e superficiale lettura potrà sembrare inutile e stomachevolmente lussuoso, si troveranno a essere comparse (magari ignare) di tutto quel che nel monto ribolle, di tutto quello che la società affronta e attraversa: nella Cina “rossa” non saranno accolti bene, in nave faranno sfoggio e vanto dei loro soldi, i nuovi dèi della nascente era post-moderna. Ma nella coscienza dell’individuo son sempre le solite, antiche questioni che dominano, con atto furioso: e così la vicenda viene plasmata attraverso gli occhi di un moderno mozzo, che si trova in eredità un lavoro che non conosce, che non desidera, che non lo riguarda. Ma che gli servirà per crescere, e per liberarsi dai fantasmi di un passato, se non ingombrante, comunque sempre in subbuglio.

La nave rimane un microcosmo che esiste solo nella prospettiva dell’errore, una sorta di modellino in scala di quel che il mondo, in più estese coniugazioni, comporta e giustifica. E il mondo esterno incombe, su quest’apparente isola di pace e tranquillità. Incombe e, soprattutto, filtra attraverso mille crepe, mille pertugi che incrinano una campana di vetro dall’aspetto indistruttibile, invalicabile, inviolabile.
I soldi paiono uno scudo, una protezione dal male, dalle cattiverie del mondo; in realtà, i soldi esistono per sé stessi. Perché l’uomo non ne è protetto; né è nobilitato.