Gli anni che restano e il ricordo che forma

Giulio Gasperini
AOSTA – Una delle più grande avventure che gli uomini e le donne possono affrontare è quella del recupero del passato: che sia un’elaborazione del ricordo, un lungo e doloro processo di cancellazione, oppure una missione di riesumazione di luoghi, volti e parole, andare alla ricerca del proprio passato innesca sempre una ri-presa di consapevolezza del sé e dell’altrui che non può mai lasciare indenni né inalterati. Non è un caso che non ci si decida quasi mai di propria iniziativa a intraprendere quest’esperienza, ma si sia sempre costretti – la maggior parte delle volte – da un evento esterno, indipendente e che, spesso, è sentito come costrittivo; proprio quello che accade al protagonista della graphic novel Gli anni che restano, di Brian Freschi e le illustrazioni di Davide Aurilia, edito da Bao Publishing.
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“Pillole blu”, HIV e ogni nuovo altro giorno

Pillole bluGiulio Gasperini
AOSTA – Era il 2001 quando il fumettista svizzero Frederik Peeters decise di raccontare la sua storia d’amore con una donna sieropositiva (e il figlio piccolo di lei) in una graphic novel di spietato autobiografismo ma di una profonda leggerezza e delicatezza. Adesso, a distanza di tredici anni, la casa editrice Bao Publishing ci ripropone Pillole blu in un’edizione completamente rivista e arricchita da una “post fazione” in cui prendono la parola i protagonisti della storia facendo il punto della loro situazione attuale. Continua