“Nulla da ridire”: la riscrittura della letteratura

Nulla da ridirePALERMO – Gli incipit sono la parte più difficile della scrittura. L’aveva confidato anche Wisława Szymborska quando aveva ritirato il suo Premio Nobel, nel 1996: “La prima frase è sempre la più difficile”. Spero, però, sono proprio gli incipit che sono diventati talmente famosi da garantire chiara fama all’opera stessa, rendendole immediatamente riconoscibili. Chi non sa, ad esempio, come comincia “La mia Africa” di Karen Blixen? O “Kitchen” di Banana Yoshimoto? O chi non si trova folgorato d’ammirazione di fronte alla prima frase di “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen? A quel “È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie” che apre squarci di grandezza a perdifiato. Continua

Con l’editore tra gli editori: una visita indipendente al Salone del Libro

Viviana Rosi di End EdizioniLuca Vaudagnotto
TORINO – “Sono venticinque anni che vengo al Salone, ci sono sempre venuta; è un’esperienza imprescindibile, fonte di riflessioni, non sempre positive però”. L’auto si mette in moto e partiamo: iniziamo così il nostro viaggio alla volta del Salone del Libro di Torino 2015 chiacchierando con Viviana Rosi di End Edizioni, che ci dà un passaggio e uno sguardo attento sulla manifestazione. “È un evento particolare – continua l’editrice – Ti permette di percepire dove sta andando l’editoria ed è una bella vetrina per i nuovi editori; spesso però si incontra anche chi approccia il libro solo in quell’occasione, anche per tutto il contorno che c’è, o che frequenta solo gli stand delle grandi case editrici”. Ed è proprio questo che ci interessa e ci preme raccontare. Una volta dentro gli immensi spazi del Lingotto, andiamo a caccia di editori indipendenti e delle loro esperienze: insomma, vogliamo capire “il Salone dei piccoli”. Continua