10 Libri da NON regalare a Natale

libri da non regalare a natale_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
– Arriva il fatidico momento in cui si fa la lista dei regali di Natale. Spesso – se non lo avete ancora fatto, fatelo… ma prestate attenzione! – nella lista di cosa regalare per le feste ci sono i libri. Ora, mentre già tutti pensano a suggerirvi cosa comprare e quanto comprare, io vi dico cosa NON regalare. Parliamo di libri. Si spera, regalando libri, di fare cosa gradita ai lettori forti e di essere da sprone ai lettori svogliati. Tutte ottime motivazioni, ma diciamocelo, quando scegliete di regalare libri perché non sapete cosa regalare, siete pessimi! Poi, se volete fare un regalo buono e mirato cercate di scegliere il libro con cura. Volevo proprio arrivare a questo: la scelta più difficile non sta nello scegliere il libro da regalare, sta nel non incappare nei “pacchi”, ovvero in quei libri che non andrebbero mai regalati. Perché? Perché sono noiosi, brutti, banali, scricchiolanti o, semplicemente, sono inutili. Qualche esempio? Ecco, i 10 Libri da NON regalare a Natale. Il gusto è personale ma la bruttezza, di solito, è oggettiva!

 

 

1. “Italiani voltagabbana” di Bruno Vespa, Mondadori – RAI Eri da NON regalare perché… Se siete tra quelli che pensano che comprare un libro di Bruno Vespa sia comprare un libro è proprio inutile che io vi spieghi il resto.

2. “Buio” di Dacia Maraini, Rizzoli da NON regalare perché… è sopravvalutato. E’ veramente il più banale dei libri della Maraini. Se volete tediarvi con “l’ordinaria follia” di questi 12 racconti Premio Strega nel 1999 (un, che sorpresa!) fate pure, io, dopo averlo letto, non lo regalerei mai. C’è di meglio.

3. “Il cammino di Santiago” di Paulo Coelho, Bompiani da NON regalare perché… non è il miglior esercizio di scrittura di Coelho. Troppe pretese di spiritualità in questa sua prima opera. Andiamo oltre.

4.  “Comandare è fottere” di Pierluigi Celli, Mondadori da NON regalare perché… è troppo elegante regalare un libro che vanta questo titolo. Non credete?! Infatti il titolo può bastare, il resto è cinismo e faccia tosta. Non penso che serva leggere un libro per capire come vanno le cose in certi ambienti. Ho detto tutto.

5. “Castelli di rabbia” di Alessandro Baricco, Feltrinelli da NON regalare perché… è noioso, senza trama e senza verve. Baricco – ahimé – piace e può piacere, ma in questo libro è veramente tediante!

6. “Il Segreto” di Alexandra Balsa, Sperling&Kupfer  da NON regalare perché… Lo so, non doveva neanche esserci in questa classifica per come è assurdo. Non mi interessa se tua nonna, tua zia, tua madre e la tua postina sono così appassionate della telenovela che leggerebbero il libro con grande grande grande piacere. Non contribuire proprio tu a questo scempio! Perché? Vai al punto 1. Stessa motivazione.

7. “Una passione sinistra” di Chiara Gamberale, Bompiani da NON regalare perché… racconta – in maniera scontata – del più tipico cliché di questi anni: due mondi diversi che si incontrano e non resistono alla passione. Quando finisci di leggerlo esclami: vvvvaaaaaabbè! Ho reso l’idea?

8. “Il calice della vita” di Glenn Cooper, Editrice Nord  da NON regalare perché… questo libro non  è così avvincente come sembra. Lo so che lo scegliete perché volete regalare un’avventura senza rinunciare all’aspetto storico, ma questa volta Cooper è scivolato sui suoi stessi fogli. Troppe pretese per una storia approssimata.

9. “Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler” di Massimiliano Parente, Mondadori da NON regalare perché… è sconvolgente, e non in senso buono. Ok, forse cercate un regalo sensazionale e che si lasci ricordare: questo lo fa, più o meno, ma in modo sbagliato. Parente era già noto per il suo “Controcorrente” (in tutti i sensi) ma con questo libro ha proprio passato il limite.

10. “Il desiderio di essere come tutti” di Francesco Piccolo, Einaudi da NON regalare perché… Non lasciatevi sedurre dalla fascetta che dice che questo è il Premio Strega 2014, non lo fate. Il libro scritto da Piccolo è un’autobiografia intrisa di sentimentalismo, guai e gioie di un’epoca. No.