“La finestra viola”, quando gli artisti lasciano il segno

La_finestra_viola_Cop_chronicalibriGiulia Siena
PARMA – L’amicizia, a chilometri di distanza, può essere legata a un filo colorato, immaginario e fantasioso. L’amicizia tra Giulio, che vive in una città italiana affacciata sul mare e Adama, un bambino di un villaggio africano, nasce per caso e continua, nonostante la distanza, grazie ai colori. La finestra viola, la favola scritta da Fuad Aziz e pubblicata dalle Edizioni Artebambini, racconta di questa amicizia e narra, in modo semplice e poetico, dei colori.
Adama, infatti, scrive a Giulio e gli racconta di aver visto un quadro bellissimo, un dipinto coloratissimo di Paul Klee. Catturato dalla vivacità espressa dal quadro, dal calore immenso dato dai colori, Adama vuole condividere quell’emozione con il suo amico lontano. Dall’altra parte del mare, Giulio gli risponde e si ritrova in quella immagine descritta così bene dal bambino africano; Giulio, in Italia, vive sul mare, in una casa di pescatori, in una di quelle colorate con i colori del cielo, dKleeel sole e della terra. Adama, leggendo quelle parole, ha un’idea. E se anche il suo villaggio fosse così colorato? Così convince tutti a dare colore alle proprie case, ognuna con una tonalità diversa. E un giorno, mentre un pittore straniero passeggia per le vie del villaggio incontra il piccolo Adama, si lascia trascinare dal bambino ad ammirare i colori vividi e avvolgenti della sua casa. Ma al pittore non basta, oltre a guardare, si lascia ispirare e dipinge una finestra, una finestra viola.

 

Fuad Aziz, in questa favola di amicizia e diversità, inserisce la figura possente ed enigmatica di Paul Klee, il pittore tedesco che si lasciò coinvolgere dalla luce e dalla ricchezza cromatica della Tunisia. Questo, de La finestra viola, è un viaggio nell’arte, nella storia e nelle ambizioni.
“Il colore mi possiede; il colore ed io siamo una cosa sola”. P. Klee