“I sogni di Clara” e le speranze vane nel racconto di Giovanni Mistrulli per Volevamo solo ridere

“I sogni di Clara”
GIOVANNI MISTRULLI – Attendono che Clara esca da scuola, la sorprendono sempre in quella stradina stretta. La deridono, la spintonano, e prima di andarsene dicono quelle parole, che fanno più male degli spintoni e degli schiaffi. Tornatene al tuo paese, sporca negra.
Ma loro non sanno che Clara un paese non ce l’ha più, o forse non ce l’ha mai avuto. Lei e sua madre sono arrivate su uno di quei barconi che si vedono in televisione, uno di quelli carichi di quelle facce stravolte e di quegli occhi terrorizzati. Continua