Quando la solitudine fa più paura. “Le nostre anime di notte”, l’ultimo romanzo di Kent Haruf

Giulia Siena
PARMA – “Sto parlando di attraversare la notte insieme. E di starsene al caldo nel letto, come
buoni amici. Starsene a letto insieme, e tu ti fermi a dormire. Le notti sono la cosa peggiore, non trovi?” Addie si fa coraggio, attraversa Cedar Street e giunge davanti quella casa che conosce da anni; Louis apre la porta e si trova davanti la sua vicina. E’ lei a pronunciare queste parole, è lei che dopo la morte di suo marito Carl e notti insonni, trova la forza per formulare questa domanda. La richiesta risulta bizzarra, quasi incomprensibile alle orecchie di Louis; perché proprio lui? Perché due persone che si conoscono da anni – e non troppo bene – dovrebbero cominciare a frequentarsi così?

Le domande sono lecite, ma Kent Haruf, autore della “Trilogia della pianura” anche con Le nostre anime di notte (traduzione di Fabio Cremonesi – pubblicato da NN Editore) sovverte le regole, non dà risposte, ma intreccia una storia fitta e malinconica, lacerante e leggera. Continua

La Benedizione di una vita ordinaria

BenedizioneGiulio Gasperini
AOSTA – Benedizione, primo volume della Trilogia della pianura di Kent Haruf, che uscirà il 19 marzo 2015 per NN Editore, nuovissima casa editrice nel panorama italiano, è un romanzo di intenso realismo contemporaneo. Un racconto, essenziale e scarno, che fa affacciare il lettore sulla psiche dei protagonisti con un’apparente semplicità ma con uno sguardo penetrante e chirurgico. Benedizione racconta di un uomo, Dad Lewis, e della sua ultima estate, in un’accelerazione inevitabile all’ultimo respiro. In questi ultimi suoi tre mesi Dad Lewis, prevedibilmente, si trova a fare i conti col suo passato, con le questioni irrisolte, con le mancanze e i tentativi di recupero di rapporti, in particolare quello del figlio, fuggito da casa quindicenne per vivere al meglio la propria vita da omosessuale. Più di una volta, Dad Lewis si trova al centro di una sorta di tribunale familiare, coi fantasmi del suo passato che si ritrovano attorno al capezzale, fornendo i capi di imputazione e non arrivando mai né a un’assoluzione né a una condanna.
La sua vita ordinaria è stata la sua benedizione personale, una sorta di suo privato American dream che lo ha risollevato dalla misera condizione familiare di origine, dalla quale ha sempre voluto fuggire. L’aspirazione era aprire un negozio, dove poter dare alle persone quello di cui avevano bisogno. Il commercio era la sua unica religione. Oltre alla famiglia: una famiglia come tante, non perfetta, non assoluta; una famiglia all’interno della quale si commettono errori e recuperarli diventa il compito più arduo e tremendo.
A muoversi tutt’intorno a lui varie figure che rappresentano un exemplum dell’americanità: la donna anziana che vive assieme alla figlia zitella, la nonna con la nipotina rimasta orfana, la figlia senza una relazione stabile e con il doloroso ricordo delle perdita della figlia amatissima, la moglie fedele che sopporta e supporta il marito, il pastore protestante che si scontra con il dominante pensiero di guerra e difesa militare e viene licenziato dalla Chiesa.
La narrazione procede decisa da un verbo a un altro, da un’azione a un’altra. Poco spazio per i pensieri, per le mappature intime e mentali; è l’azione che definisce le persone, che le caratterizza e dà loro valore, in una sorta di nuovo realismo contemporaneo, dove l’autore/narratore si ritira dietro le quinte della narrazione e non si palesa concretamente, se non per inanellare come in una specie di salmo i gesti e i comportamenti di un esercito variegato ma molto ben differenziato di attanti.