“Orizzonte Giappone”: racconti di un viaggio ancora in corso

Orizzonte Giappone_Odoya_recensione CHronicalibriGiorgia Sbuelz
ROMA – Colori, odori, sapori e considerazioni riguardanti un Paese che, vuoi o non vuoi, finisce sempre per affascinare noi occidentali: questo è Orizzonte Giappone di Patrick Colgan , edizioni Goware, un diario personale e una guida inaspettata, per chi in questa terra c’è già stato e per chi ci deve ancora andare. Ma, il Giappone di Colgan è anche, e soprattutto, un’ istantanea policroma del Paese del Sol Levante, dove l’autore scandaglia con precisione e coinvolgimento alcuni luoghi e aspetti cari a molti viaggiatori, che potranno qui ritrovare la propria esperienza arricchendola di nuovi particolari, mentre di sicuro scatenerà la curiosità di chi è ancora a digiuno totale di cultura nipponica.

 

Colgan parte dal primo reale approccio con l’attuale realtà giapponese, dalla metropoli moderna per eccellenza, Tokyo: un primo contatto estraniante, evidenziato fin dal momento in cui ci si addentra nel dedalo della metropolitana della capitale: “Tokyo è un enorme essere vivente. E le gigantesche stazioni dei treni e della metropolitana sono le sue sinapsi”. Si passa poi al cibo, inseguendo la scia del profumo emanato da una ciotola di ramen, i tradizionali tagliolini in brodo, alla ricerca dell’equilibrio del gusto che combacia con la ricerca di un ideale assoluto, il “ramen perfetto”, come la dimensione interiore equanime a cui anela ogni instancabile ricercatore. Cibo e bellezza, bellezza ed equilibrio nel Paese dei grandi contrasti, che di sicuro non sfuggono all’autore, che li coglie con sensibilità e garbo, viaggiando così da nord a sud dell’Arcipelago, testimoniando anche i tragici postumi dello tsunami dell’11 marzo 2011.

 

Il racconto di un’esperienza lunga sei viaggi, una dichiarazione d’affetto nei confronti di un Paese che esercita il fascino del richiamo di una sirena, ti respinge nel gap di una cultura fiera delle proprie peculiarità, e poi ti accoglie immancabilmente. In questo, forse, consiste la magia del Giappone, il posto dove non smetteresti mai di perderti.