Una fetta di quartiere in piena estate.

Come un pandoro a FerragostoLuca Vaudagnotto
AOSTA – Varchiamo il cancello del parco e subito veniamo accolti dalla sua ombra rasserenante, l’unica che sa dare pace nelle infernali giornate estive di Torino. Non è un parco famoso, è uno di quei giardini serrati tra i condomini, resistiti per caso alla cementificazione. Facciamo pochi passi e sentiamo delle voci; allunghiamo lo sguardo e vediamo giubbini grigio-blu adagiati su panchine disposte in cerchio, cappelli che si muovono, alcuni bastoni appoggiati qua e là, maniche di camicie arrotolate che seguono il gesticolare. Ci avviciniamo e ascoltiamo una delle tante, curiose e uniche storie di quartiere. Leggere Come un pandoro a Ferragosto, scritto da Roberto Marzano per Rogas Edizioni, significa fare un’esperienza di questo tipo; ed è l’autore stesso a suggerirci questa interpretazione, con la sua presenza forte e appassionata, a volte fin troppo coinvolta, di narratore più che onnisciente, compartecipe. Continua