“La donna più bella del mondo”: la storia di una donna tormentata diventata una Diva destinata all’eternità

Alessia Sità
ROMA – “Il caso di Marilyn Monroe aprì la stagione dei complotti all’americana”.

Così scrive Andrea Carlo Cappi in “La donna più bella del mondo. Vita morte e segreti di Marilyn Monroe”, Aliberti Editore. Bellissima, sensuale, affascinante, quasi divina. E’ questa l’immagine più ricorrente legata al ricordo della grande diva cinematografica. La realtà però non rispecchia assolutamente la figura della bionda svampita di celluloide. Norma Jeane Baker era una donna dalla personalità complessa e tormentata. Un’infanzia difficile, trascorsa principalmente in case-famiglie, un matrimonio di convenienza organizzato da Grace McKee – la migliore amica della madre Gladys – e un disperato bisogno d’amore contribuirono a segnare indelebilmente il destino della grande star di Hollywood. Iniziata per caso la carriera come modella, ben presto Norma approda anche sul grande schermo. Film come “Giungla d’asfalto”, “Eva contro Eva”, “Niagara”, “Gli uomini preferiscono le bionde” e “Come sposare un milionario” consacreranno per sempre il mito della grande Marilyn. La sua parabola vitale però non fu segnata soltanto dai grandi successi cinematografici, ma soprattutto da diverse vicende amorose, quasi sempre molto tormentate. Nel 1954, l’attrice sposa il campione di baseball Joe Di Maggio, ma il matrimonio dura solo un anno. A decretare la fine della loro unione fu una delle sequenze più belle della storia del cinema: la celebre scena della metro in “Quando la moglie è in vacanza”. Dopo la fine della relazione con il campione, Marilyn diventa l’amante di Frank Sinatra e in seguito si sposa nuovamente con lo scrittore Arthur Miller. Per la diva, però, ha inizio un lungo calvario causato da problemi di alcolismo e dipendenza da psicofarmaci. Nonostante il dramma di due aborti in pochissimo tempo, Marilyn continua a girare film di successo come “Il principe e la ballerina”, “A qualcuno piace caldo” e “Facciamo l’amore”. Le sue condizioni psico-fisiche però diventano sempre più ingestibili e la Fox decide di licenziarla. Ed è proprio in questo periodo che diventa l’amante prima del Presidente John Fitzgerald Kennedy e poi del fratello Bob. Due relazioni disperate che segneranno per sempre la storia dell’America e non solo. Con estrema accuratezza Carlo Andrea Cappi ripercorre le tappe salienti della vita della grande attrice e ricostruisce scrupolosamente i dettagli della sua tragica fine, avvenuta il 4 agosto del 1962, nella sua casa nel quartiere residenziale di Brentwood (Los Angeles). Una ragnatela di intrighi e complotti sembra avvolgere la morte di Marilyn Monroe.

A distanza di 50 anni, emergono ancora nuovi sconvolgenti dettagli sulla fatidica notte che lascio il mondo intero orfano di una grande star. La tragica e misteriosa scomparsa della grande Diva di Hollywood ha contribuito a destinare il suo mito e la sua bellezza all’eternità.

“Grace Kelly”: il ritratto dell’indimenticabile principessa, icona di stile e seduzione

 

Alessia Sità
ROMA – La storia di un mito senza tempo si anima fra le pagine del romanzo biografico di Andrea Carlo Cappi, intitolato “Grace Kelly. La principessa di ghiaccio”, pubblicato da Aliberti editore. La vita della giovane americana, che da grande star di Hollywood diventa principessa di Monaco, nasconde in realtà ribellioni, scandali, solitudine, vittorie e infinita determinazione. Con accurata attenzione, Andrea Carlo Cappi ripercorre la biografia della donna, della diva, della sovrana e della madre, svelando retroscena poco noti al grande pubblico.
Proveniente da una famiglia benestante, fin da subito Grace manifesta la sua insofferenza nei confronti delle scelte paterne; e dopo aver rinunciato a un matrimonio conveniente, decide di trasferirsi a New York per trovare lavoro in televisione. Il suo fascino e la sua eleganza non passano di certo in secondo piano, e con il suo innato charme, ben presto, conquista i grandi divi hollywoodiani, Aga Khan, il Presidente John Fitzgerard Kennedy, lo scià di Persia e Alfred Joseph Hitchcock. Per la regia del grande ‘maestro del brivido’, che contribuì a consacrarla sul grande schermo, Grace interpretò ben tre capolavori cinematografici: “Il delitto perfetto” (1954), “La finestra sul cortile” (1954) e “Caccia al ladro” (1955). Fu sul set di quest’ultimo film, girato nel Principato di Monaco, che conobbe il futuro marito. E il 19 aprile del 1956, l’attrice che è stata principessa sullo schermo – ne “Il cigno”(1956) – lo diventa anche nella vita reale, sposando il principe Ranieri III. Dopo le nozze, Grace abbandona il cinema per dedicarsi agli impegni e alle sorti del Principato. Nonostante tutto, però, l’idea di ritornare sulle scene non l’abbandonò mai, fino alla tragica morte avvenuta il 13 settembre 1982. La dinamica del fatale incidente resta ancora oggi avvolta nel mistero. Sono molte le ipotesi avanzate e smentite nel corso degli anni. Negli anni ’90 si diffusero addirittura delle voci di una presunta affiliazione della principessa all’Ordine del Tempio Solare e qualcuno volle vedere l’ombra del complotto dietro la terribile tragedia. Il mondo però continuerà a ricordare la principessa non solo per la sua bellezza senza tempo, ma anche per il suo temperamento esuberante e allo stesso tempo glaciale, che contribuì a influenzare l’immaginario collettivo anche in ambito culturale. Infatti, come sostiene anche l’autore, Grace ispirò la sensuale Eva Kant, apparsa per la prima volta nel 1963, nel celebre fumetto ‘Diabolik’.

A quasi più di trent’anni dalla sua morte, il ricordo della ‘principessa di ghiaccio’ continua a essere molto forte e il suo stile e la sua eleganza fanno ancora oggi sognare tante giovani donne.