“Memorie dall’innocenza”, quando l’errore aveva un altro volto

Marianna Abbate
ROMA – La parola memoria non ha un significato statico, perfettivo, come quello della parola “ricordo”. Avere memoria comporta un impegno, un coinvolgimento della persona. Comporta sentimenti, sensazioni, emozioni. Il ricordo è un’immagine fissa, una fotografia del passato, una tela dipinta e ormai incorniciata. La memoria è un quadro in fieri: tieni ancora in mano il pennello e stai ancora scegliendo i colori che comporranno l’immagine. Hai ancora qualcosa da dire, qualcosa da cancellare, qualcosa di cui pentirti e qualcosa da focalizzare. La memoria cambia.

Ed è la memoria la vera protagonista di questo breve romanzo di Serena Frediani, edito da Avagliano. “Memorie dall’innocenza” utilizza l’antico escamotage dell’amnesia post-traumatica, per scavare nell’inconscio dei protagonisti. Vittime di un incidente ferroviario, due persone che non hanno apparentemente nulla in comune, si trovano a ripercorrere la loro vita in un viaggio metaforico, che li porterà a rivalutare scelte e decisioni compiute in passati ormai lontani. Riemerge in loro un dimenticato bisogno di perdono, per quelle colpe sopite, nascoste sotto strati di altri ricordi. E se anche le loro storie sono molto diverse, il dolore sembra essere lo stesso.

 

Bellissimo lo stile narrativo della Frediani. Frasi sospese, tensione intrinseca ed emozioni. Le parole seguono il flusso dei pensieri, ma senza perdersi nelle divagazioni naturali della mente. Sempre focalizzata sulla trama, l’autrice riesce a trasmettere le paure e le incertezze dei suoi protagonisti.

 

Daria e Jean, due figure che vi ricorderete.

 

Due ragazzi con una missione: “L’Angelo di Hitler”


Silvia Notarangelo
ROMADue ragazzi, lei quattordicenne, lui poco più grande. Lei una rifugiata austriaca residente a Londra, lui un tedesco di Monaco proveniente da una famiglia comunista. Che cosa li accomuna? Nulla, se non uno strano destino che sceglie di farli incontrare per affidare a entrambi una missione top secret. Si apre così il primo romanzo per ragazzi dello sceneggiatore inglese William Osborne. “L’Angelo di Hitler” (Edizioni Sonda) è una storia avvincente ed emozionante, un’avventura fantastica in cui due adolescenti dovranno vedersela con un segreto più grande di loro. Protagonisti inconsapevoli di una vera e propria “guerra nella guerra”, in cui non saranno risparmiati colpi bassi, astuzie e stratagemmi.

Tutto accade velocemente: è Churchill in persona a mettere a punto il piano. Il 2 giugno 1941 si reca dal ragazzo, il giorno dopo informa la ragazza. Non c’è tempo da perdere. L’addestramento è rapido, tutto deve svolgersi con riserbo e discrezione perché non si può fallire. I due non hanno neppure modo di confessarsi le reciproche identità. Da quel momento sono Leni e Otto Fischer, due fratelli di Salisburgo. La loro missione è tutt’altro che semplice: dovranno entrare in Germania e riportare in Inghilterra un “carico speciale”, un carico che ha un nome, Angelika. È lei il loro obiettivo. Perché? Non ha importanza, ciò che conta è portarla via dal convento in cui si trova rinchiusa.
Della sua identità, non una parola. Chi è la bambina? Che cosa ha fatto per diventare così preziosa al punto da mettere in atto un piano segreto per liberarla?
Il segreto non reggerà a lungo. Paracadutati in Germania, Otto e Leni si dimostreranno molto più furbi e scaltri di quanto non ci si aspetti dalla loro giovane età. Nonostante qualche piccola leggerezza, sapranno affrontare con coraggio qualunque tipo di situazione, persino un vero e proprio mastino come Heydrich, il vice di Hitler.
Tra fughe, assalti respinti e combattimenti all’ultimo respiro, si troveranno di fronte ad una scelta, azzardata ma condivisa da entrambi. Perché gli ordini sono ordini, ma la coscienza, a volte, va in un’altra direzione.

“Grace Kelly”: il ritratto dell’indimenticabile principessa, icona di stile e seduzione

 

Alessia Sità
ROMA – La storia di un mito senza tempo si anima fra le pagine del romanzo biografico di Andrea Carlo Cappi, intitolato “Grace Kelly. La principessa di ghiaccio”, pubblicato da Aliberti editore. La vita della giovane americana, che da grande star di Hollywood diventa principessa di Monaco, nasconde in realtà ribellioni, scandali, solitudine, vittorie e infinita determinazione. Con accurata attenzione, Andrea Carlo Cappi ripercorre la biografia della donna, della diva, della sovrana e della madre, svelando retroscena poco noti al grande pubblico.
Proveniente da una famiglia benestante, fin da subito Grace manifesta la sua insofferenza nei confronti delle scelte paterne; e dopo aver rinunciato a un matrimonio conveniente, decide di trasferirsi a New York per trovare lavoro in televisione. Il suo fascino e la sua eleganza non passano di certo in secondo piano, e con il suo innato charme, ben presto, conquista i grandi divi hollywoodiani, Aga Khan, il Presidente John Fitzgerard Kennedy, lo scià di Persia e Alfred Joseph Hitchcock. Per la regia del grande ‘maestro del brivido’, che contribuì a consacrarla sul grande schermo, Grace interpretò ben tre capolavori cinematografici: “Il delitto perfetto” (1954), “La finestra sul cortile” (1954) e “Caccia al ladro” (1955). Fu sul set di quest’ultimo film, girato nel Principato di Monaco, che conobbe il futuro marito. E il 19 aprile del 1956, l’attrice che è stata principessa sullo schermo – ne “Il cigno”(1956) – lo diventa anche nella vita reale, sposando il principe Ranieri III. Dopo le nozze, Grace abbandona il cinema per dedicarsi agli impegni e alle sorti del Principato. Nonostante tutto, però, l’idea di ritornare sulle scene non l’abbandonò mai, fino alla tragica morte avvenuta il 13 settembre 1982. La dinamica del fatale incidente resta ancora oggi avvolta nel mistero. Sono molte le ipotesi avanzate e smentite nel corso degli anni. Negli anni ’90 si diffusero addirittura delle voci di una presunta affiliazione della principessa all’Ordine del Tempio Solare e qualcuno volle vedere l’ombra del complotto dietro la terribile tragedia. Il mondo però continuerà a ricordare la principessa non solo per la sua bellezza senza tempo, ma anche per il suo temperamento esuberante e allo stesso tempo glaciale, che contribuì a influenzare l’immaginario collettivo anche in ambito culturale. Infatti, come sostiene anche l’autore, Grace ispirò la sensuale Eva Kant, apparsa per la prima volta nel 1963, nel celebre fumetto ‘Diabolik’.

A quasi più di trent’anni dalla sua morte, il ricordo della ‘principessa di ghiaccio’ continua a essere molto forte e il suo stile e la sua eleganza fanno ancora oggi sognare tante giovani donne.


66THAND2ND: John Graham Davies ha battuto Berlusconi

Giulia Siena
ROMA
– Lo abbiamo incontrato a Roma in occasione di Più Libri Più Liberi e quando lo senti parlare capisci che potresti rimanere impigliato nella fitta rete che crea la sua voce. Sì, perché con la voce John Graham Davies si è guadagnato il successo negli anni Settanta come attore teatrale. Oggi, dopo un passato sulle tavole del palcoscenico e come drammaturgo, l’attore britannico veste i panni di scrittore e arriva in Italia con “Ho battuto Berlusconi! Racconto in due tempi (più supplementari e rigori)”. Il libro, pubblicato dalla casa editrice romana 66THAND2ND, è una felice commistione di ironia e quotidianità, politica, passione e sarcasmo. Il protagonista del racconto, Kenny Noonan è un tifoso sfegatato del Liverpool e segue la sua squadra fino a Istanbul per la finale di Champions League contro il Milan. Allo stadio Olimpico Atatürk, Kenny si trova rocambolescamente seduto accanto a Silvio Berlusconi. Da qui parte un racconto che usa le parole del calcio per arrivare alla storia, alla politica e alle lotte che ha dovuto affrontare Liverpool e un uomo come Kenny.

 

ChronicaLibri intervista l’autore di “Ho battuto Berlusconi!”,  John Graham Davies.

 

Una delle peggiori figure della politica italiana entra in un libro di un attore-autore inglese: Berlusconi è un buon personaggio per un libro come il Suo?
Come tantissime persone grandi e potenti anche Berlusconi può ribaltarsi – e alle volte si ribalta – in una caricatura di se stesso; io sono britannico e penso a Margaret Thatcher che per alcuni versi assomigliava al politico italiano, la Thatcher, infatti, negli anni Ottanta è diventata la caricatura di se stessa. Sono personaggi talmente trabocchevoli che perdono la loro credibilità e diventano personaggi perfetti per un libro.

 

John Graham Davies prima di “Ho battuto Berlusconi” è un attore e la Sua professionalità in questo settore è entrata nel libro. Infatti Kenny, il protagonista del racconto, ha la forza narrativa di un attore e si esprime in un monologo che percorre tutta la storia. Come è avvenuto il passaggio dal palcoscenico alla scrittura?
Quando ero ancora attore ho scritto un monologo, quando poi ho cominciato a scrivere questo la prima cosa che mi è balzata in mente è stata l’importanza della voce, il modo di parlare, il ritmo e il ritmo mi piace moltissimo. Quando l’attore parla in maniera diretta è perché si crea una vera intimità; scrivendo questo libro che è appunto un monologo, più andavo avanti e più mi rendevo conto che la formula del monologo poteva funzionale.

 


Nel libro parla di Liverpool, di quei giovani che tenevano molto alla politica e ai propri diritti. Non pensa che la Liverpool di oggi sia cambiata? In che direzione sta andando la nuova Inghilterra?
Sono d’accordo in parte perché sì, certo, è vero: oggi i giovani di Liverpool non si sentono più parte di un movimento organizzato perché queste forme di aggregazione sono state superate e distrutte così da rendere difficile, per esempio, mettere inpiedi una resistenza contro il processo di privatizzazione che sta andando avanti. Dall’altra parte, però, ci sono prese di posizione: le manifestazioni di dicembre a Liverpool per protestare contro la privatizzazione della sanità era piena di giovani. Dal mio punto di vista c’è molto desiderio, anche da parte dei giovani, di resistere, l’unico problema è trovare modi nuovi e adatti al giorno d’oggi per attuare questa resistenza.

 

C’è una città italiana che le ricorda Liverpool?
Sicuramente non conosco così bene il vostro Paese per stabilire un paragone, forse potrebbe aiutarmi Lei, dovrebbe essere comunque una città portuale come Genova o Livorno perché le città portuali sono aperte sul mondo e sono abituate ad accogliere gente e quindi abituate alla mescolanza e alla tolleranza.

 

Io Le dico che leggendo “Ho battuto Berlusconi” vedevo un po’ degli scorci di Genova, ma se dovessimo guardare al futuro, a un nuovo libro cosa pubblicherebbe per il mercato italiano?
Credo che un libro a quattro mani con un amico funzionerebbe nel mercato editoriale italiano. Ora sto scrivendo nuovamente di un uomo di Liverpool dei primi dell’Ottocento, un uomo che ha combattuto la schiavitù e a forza di lavorare nelle navi e aiutare gli schiavi a scappare, contrae una malattia che lo rende cieco. Per il resto della vita, quindi, quest’uomo continua a combattere le varie forme di schiavitù. Chissà se questa trama potrebbe coinvolgere i lettori italiani…

 

Noi, allora, aspettiamo il nuovo libro!

 

I 10 Libri di un 2013 con Cavallo di Ferro

ROMA  – Un anno in compagnia dei libri. Ma in questo 2013 come orientarci nel trafficato e ricco mercato editoriale? Entrando in libreria troviamo i 10 Libri di Cavallo di Ferro editore. La casa editrice romana nasce con l’intento di divulgare la letteratura lusofona in Italia, privilegiando autori di fama internazionale già pubblicati all’estero e una selezione di autori italiani. Ecco, allora, alcuni dei loro titoli in catalogo… scegliete il libro che fa per voi!

 

1. L’astrologo di Fernando Pessoa, a cura di P.Cardoso e J.Pizarro
(pp.320, euro 16.00)

Un imperdibile inedito che svela l’insospettata passione di Pessoa per l’astrologia. Intellettuale e persona con interessi diversificati, Fernando Pessoa è stato poeta, saggista, narratore, drammaturgo, scrittore di gialli, filosofo. Ma la sua personalità eccentrica ha avuto anche un forte interesse per l’esoterismo e l’astrologia. In questo sorprendente libro si riuniscono e interpretano per la prima volta le più significative carte astrologiche che Fernando Pessoa ha fatto su se stesso, sui suoi eteronimi e sui grandi personaggi della storia della letteratura, della cultura, e della politica dell’epoca, come William Shakespeare, Victor Hugo, Oscar Wilde, e poi Napoleone, il Re d’Italia e Mussolini.

 

2. Il tempo degli amori perfetti di Tiago Rebelo
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp.496, euro 9 traduzione dal portoghese di Cinzia Buffa e Luca Quadrio)

Un’appassionante storia d’amore e una puntuale ricostruzione storica dell’Angola di fine Ottocento e dei suoi colonizzatori portoghesi. Carlos, giovane ufficiale portoghese, e Leonor, figlia del governatore di Luanda, si conoscono sulla nave che li porta in Angola e vengono subito travolti da una lacerante passione. La loro storia d’amore verrà però ostacolata non solo dalla famiglia di lei, ma anche dai continui conflitti tra colonizzatori portoghesi e indigeni. Tiago Rebelo riscrive brillantemente, in un misto di finzione e realtà storica, lo splendido ambiente del romanticismo di fine secolo nel quale fa rivivere personaggi unici, davvero indimenticabili.

 

3. Una giornata con Tabucchi di Di Paolo, Maraini, Petri, Riccarelli
( pp.128, euro 12.90)

Il grande scrittore italiano, recentemente scomparso, raccontato dai suoi amici. In omaggio allo scrittore che consideravano un maestro, Dacia Maraini, Paolo Di Paolo, Romana Petri e Ugo Riccarelli raccontano Antonio Tabucchi e il legame che con lui avevano attraverso racconti inediti, lettere, testi­monianze, conversazioni. Con affetto e un po’ di nostalgia, i suoi amici aprono per noi le porte su un Tabucchi intimo e sconosciuto. Una giornata con Tabucchi è un racconto a più voci nato per onorare il grande autore italiano, che, evocato dalle parole di amici e colleghi, ricompare come fosse la presenza fantasmatica di una delle sue storie.

 

4. Io venìa pien d’angoscia a rimirarti di Michele Mari
(pp.140, euro 12.90)

Un autentico gioiello d’autore, un libro che tutti dovrebbero leggere. Recanati, 1813. In un austero palazzo nobiliare, il giovane Orazio Carlo tiene un diario nel quale riporta le parole e le azioni del fratello maggiore, Tardegardo Giacomo. Ad attirare l’attenzione del ragazzo è il comportamento misterioso di Tardegardo, che non solo si diletta di poesia e ha tranquille abitudini da erudito, ma è anche roso da una sconvolgente irrequietezza. Si alternano così la rivisitazione della vita e delle opere di un giovane poeta e gli elementi di un romanzo nero, con delitti efferati, strane simbologie e antiche vicende di sangue.

 

5. Verrà il giorno di Gabriela Adamesteanu
(pp.384, euro 18.00)

L’educazione sentimentale di una popolazione alla vigilia della dittatura. Letitia abita con sua madre e lo zio in una cittadina della provincia romena. Vivono tutti e tre in una stanza in affitto perché suo padre è stato arrestato e lo zio, che aveva davanti a sé una brillante carriera da intellettuale, è stato trasferito in una piccola scuola di paese. La vita quotidiana è dura e monotona, così Letitia comincia a temere che non le succederà mai nulla di speciale. Dopo il diploma sarà finalmente il momento di trasferirsi a Bucarest per l’università, in mezzo ad altre ragazze come lei, lì dove ci sono biblioteche, caffè, ragazzi, sale da ballo. Tuttavia, per una giovane di provincia, con un dossier politico familiare come il suo, non è facile integrarsi, fare le scelte giuste, non perdere il passo con un mondo più moderno plasmato sull’ideale comunista che ha portato la Romania alla dittatura di Ceausescu.

 

6. Lettino di Martha Medeiros
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp.128, euro 9)

Il percorso della protagonista è il paradigma della vita di moltissime donne, che potranno riconoscersi in questa storia e trovare il coraggio di cambiare la propria vita. Bella, quarantenne, ricca, felicemente sposata, madre di due splendidi figli ormai grandi,
Mercedes non sa bene, alla prima seduta dallo psicanalista, la ragione di questa sua scelta. Ma man mano che il suo percorso prosegue (ogni capitolo corrisponde a una seduta), la sua vita, lentamente, le si sgretola davanti agli occhi. Lo splendido marito è in realtà un amore corroso dal tempo, la sua vita professionale un autentico fallimento, la morte di sua madre un dolore mai superato, l’infanzia una zona nera, la giovinezza un malinteso, la vita sessuale un cimento.
Il mondo le crolla addosso mentre acquista fiducia nel suo psicanalista, e a lui dice cose che non ha mai detto apertamente nemmeno a se stessa, davanti a lui ride e piange disperatamente, fino a riprendere possesso della propria vita e a trovare il coraggio di
cambiarla.

 

7. Lo strano furto di Savile Row di Vincenzo Monfrecola
(pp.272, euro 15.00)

Una comica caccia al ladro fra suffragette e giornalisti improvvisati nella Londra di inizio Novecento: una commedia paradossale, in cui lo humour inglese si fonde brillantemente con quello partenopeo.
Londra 1910. Quando dalla sartoria Goodge & Son di Savile Row sparisce la giacca portata a riparare dal Primo Ministro, toccherà al giornalista alle prime armi Peter Daleslow occuparsi di una notizia che a prima vista sembra destinata a finire in un trafiletto a fondo pagina. La faccenda però prende tutta un’altra piega quando Daleslow arriva sul posto e Eliodoro Rivabella, il commesso italiano della sartoria, gli svela alcuni particolari del furto che ne fanno un caso a metà tra il surreale e il dannatamente serio. Così, mentre il novellino mette a segno il suo primo, inconsapevole scoop, Eliodoro decide di diventare anche lui un giornalista e, nella sua comica improvvisazione, sceglie come fonti cinque donne, una più bizzarra dell’altra, che condividono la causa delle suffragette. Da qui prende il via una serie di equivoci a catena che trascinerà tutti, incluso il Primo Ministro, in un’enorme e spassosa caccia al ladro.

 

8. Lussuria di João Ubaldo Ribeiro
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp.144, euro 7)

Impudico, piccante e provocatore, Joao Ubaldo Ribeiro ha scritto un libro senza censure, provando che sotto l’Equatore il peccato non esiste… Questo romanzo, dedicato alla Lussuria, è il quarto volume della famosa serie sui Sette Peccati Capitali, promossa dalla casa editrice brasiliana Objetiva. E’ la storia intrigante e affascinante di una donna di 68 anni di Rio de Janeiro, che nella sua vita non si è mai tirata indietro quando si è trattato dei piaceri e delle infinite possibilità offerte dal sesso.

 

9. La sesta stagione di Carlo Pedini
(.704, euro 19.90)

Selezionato fra i 12 candidati al Premio Strega 2012, La sesta stagione è un’opera maestosa che nel segno dei Buddenbrook di Thomas Mann intreccia tanti destini sullo sfondo della storia d’Italia del XX secolo. È il 1934. A Civita Turrita, sull’Appennino toscano, si inaugura con solennità il nuovo santuario, e proprio nel momento di massimo fulgore di questo paese inizia la storia della sua decadenza.
Nelle vicende profondamente umane dei tre seminaristi Piero, Ottavio e Oreste, e dei loro superiori, amici, avversari, irrompono gli eventi principali del nostro Novecento, dalla Seconda guerra mondiale al Sessantotto, e oltre fino agli Anni di piombo. Nella vita della piccola comunità di Civita Turrita si rispecchiano dunque i mutamenti della nazione, in una parabola di cinquant’anni dove tutti – religiosi e laici – subiscono l’incedere della modernità. E fra i grandi giochi di potere si rivelano le debolezze di una Chiesa che fati­ca a tenere il passo con un’epoca sem­pre più veloce.

 

10. Einstein e la formula di Dio di José Rodrigues dos Santos
(pp.560, euro 19.50)

Basato sulle ultime e più avanzate scoperte scientifiche nei campi della fisica, della cosmologia e della matematica, Einstein e la formula di Dio non è soltanto un thriller mozzafiato ma anche un libro che unisce il pensiero scientifico e quello religioso, le teorie fisiche dell’occidente con le religioni orientali. Sulle scale del museo Egizio del Cairo, Tomás Noronha viene avvicinato da una sconosciuta. Il suo nome è Ariana Pakravan, è iraniana ed è in possesso della copia di un documento inedito, un antico manoscritto dal contenuto enigmatico. Questo incontro condurrà Tomas Noronha nei misteri della crisi nucleare iraniana e lo porterà, attraverso l’incontro con i più importanti scienziati e pensatori del tempo, ad investigare su uno dei più grandi misteri dell’umanità: la prova scientifica dell’esistenza di Dio.