“It’s ok!!”: i fumetti contro l’omofobia.

IT'S OKGiulio Gasperini
AOSTA – L’omofobia si combatte in tanti modi: con l’educazione, principalmente. Ma anche con la lettura: e cosa ci può essere di più veicolante, di più immediato e fresco di un fumetto? Probabilmente nulla. La RenBooks da tempo edita manga (e graphic novel) a tematica lgbt, proponendo in un paese difficile come l’Italia due innovazioni: quello del fumetto e quella della letteratura a tematica, ancora difficilmente sdoganate. “It’s ok!!” è un’antologia di brevi storie, frammenti di vita che quotidianamente accadono, secondo diverse declinazioni e varianti, rivolta agli adolescenti gay ma anche ai loro genitori, che spesso si trovano impreparati e impotenti ad affrontare un momento estremamente delicato e critico nella vita dei loro figli.
Come tutti i manga, va letta al contrario, partendo dal fondo, e da destra verso sinistra: ma a parte questo iniziale scoglio, la lettura prosegue veloce e divertita attraverso le tante storie che con estrema dolcezza e attenzione vengono presentate al lettore. Nulla di eclatante, quasi una sorta di pudore reverenziale nei confronti di quel momento particolare in cui qualcheduno si scopre omosessuale; e di quel momento, ancora più sofferto e feroce, nel quale decidi di non voler più fingere e ti dichiari al mondo, ai familiari, agli amici, ai nemici, come se ci fosse qualcosa di cui dover chiedere scusa. Le indecisioni, i dubbi, le domande, la rabbia, la derisione: tutti i gradini, i passaggi di una presa di consapevolezza che spaventa perché sono gli altri a spaventare, con i loro giudizi, le prese di posizione, i gesti di bullismo più o meno evidenti, gli orgogli antichi di una cultura che tarda a maturare. Non c’è mai sensazionalismo, non c’è mai irrisione né irriverenza in queste trame; tutt’altro. C’è una partecipazione silenziosa ma evidente, un intento di “compartir” che è sempre la soluzione più giusta e più corretta quando ci si avvicina all’intimità di un’altra persona. Nel volume, creato grazie a Produzioni dal Basso, piattaforma italiana di crowdfunding, tra i fumetti di noti artisti giapponesi come Inuyoshi, Hiraku Taku e Kuro Nohara, sono state inserite note informative sulle associazioni che in Italia si occupano di questione lgbt: un utile strumento per chi, magari, avesse il bisogno di rivolgersi a qualcuno per informazioni o chiarimenti.
L’omofobia si combatte in tanti modi, evidentemente. Ma il primo, e il più importante, è sempre la cultura; una cultura sana, una cultura ricca, una cultura attenta alle evidenze, attenta all’individualità e alla sua sostanza, una cultura che sia attenta al mondo: a come si muove e a come si sviluppa.

Renbooks: quando il fumetto è letteratura

Giulio Gasperini
ROMA – In Italia il fumetto ha una tradizione nobile e mai esausta: da Tex Willer, di Gianluigi Bonelli, a Cocco Bill di Benito Jacovitti, da Diabolik delle Sorelle Giussani a Valentina di Guido Crepax passando per Sturmtruppen di Franco Bonvicini e le fortunatissime serie di Dylan Dog di Tiziano Sclavi e Corto Maltese di Hugo Pratt. La casa editrice bolognese Renbooks, di recente fondazione, ha deciso di puntare sul fumetto come concreta e non svilente forma letteraria, proponendo però un catalogo tutto speciale e unico: una serie di opere a tematica omosessuale. I primi esperimenti già offerti ai lettori italiani sono tutti esempi di come, soprattutto all’estero, il genere sia in pieno sviluppo e abbia già offerto interessanti esempi, sia come testualità che come espressione grafica.
Nel catalogo molti sono i manga giapponesi: si leggono al contrario e sorprendono per le tematiche lievi e dolci, così come sono i disegni, che spesso rappresentano situazioni casalinghe o comunque intime incursioni di vita. “Baciando il cielo”, di Kotaro Takemoto, è una raccolta di brevi storie, di vario tipo e con vari personaggi. Sono storie di teneri amori, di incontri furtivi, di tradimenti sofferti, di sguardi lanciati e non raccolti, di proposte timide, di ancor più timidi rifiuti, di ragazzi che tentano l’ultima carta per non veder fuggire il loro amore. Sono tutte situazioni che chiunque di noi, almeno una volta nella sua vita, si è (o si sarà, o si potrebbe) trovare costretto ad affrontare. E c’è della poesia, in queste storie: una quantità incessante di poesia, mai stucchevole ma sempre delicata e precisa, mai inutile. La poesia che c’è in ogni incontro, in ogni casualità, in ogni nuova decisione che si prende e in ogni nuova vita che, immancabilmente, ne deriva.
“Rica’tte Kanji?!” di Rica Takashima, invece, sorprende per l’ingenuità di questa “novellina a Tokyo”: abbandonata la campagna e armata soltanto del suo sorriso timido e ingenuo Rica Takashima si trasferisce a Tokyo per frequentare l’università e si troverà nel gorgo della vita di Ni-Chome, popolare quartiere gay di Tokyo, conquistandosi un futuro e piegando Miho, un’incallita mangiatrice-di-donne, a un tenero e casto amore. La sua dolcezza e la sua semplicità finiranno per ammaliare la ragazza più navigata, che si trova a fare i conti con un sentimento nuovo e mai provato prima, e con una gelosia che nasce dalla passione più vera e pura; e che, per questo, è anche più destabilizzante.
Diverso è “Shirtlifter”, del canadese Steve MacIsaac: le sue storie sono più oscure e complesse, pur trattandosi sempre di rapporti complicati e tradimenti seriali. I personaggi di MacIsaac si trovano spesso ad affrontare situazioni estreme, per le quali non sempre riescono a trovare soluzioni serene e pacifiche. Sono tutti racconti autobiografici, incentrati su sesso e politica, su diversità culturali e separazioni, su lontananze e strategie di accettazione. Si parla di malattie, di compromessi, di tradimenti per noia, di distanze caratteriali e comunicative: la vita è più dura, più difficile da masticare e più sofferto è anche lo scavo psicologico, intimo.
Tutte queste storie, però, hanno un punto in comune: si tratta di storie concrete, storie riproponibili nelle nostre quotidianità, nei nostri giorni personali e privati. E il fumetto non le sminuisce, per nulla; ma dona loro carne e fiato.