“Un lavoro nuovo di zecca”
CRISTIANO BACCHIERI – Ripensando alla mia fugace carriera di bambino, mi tornano alla mente pochi episodi salienti, ma molte sensazioni. Ricordo chiaramente che il desiderio più grande e ricorrente era uno solo: essere “grande”. Perché gli adulti si divertivano molto di più: potevano andare dove volevano, dire ciò che volevano e mangiare gli spinaci solo se volevano. Che conquista!
Il modo migliore per sublimare quell’ardente desiderio, io e i miei due cuginetti lo trovavamo giocando “ai mestieri”. Mia cugina, che ha la mia stessa età, solitamente gestiva un bar o un ufficio postale (o, spesso, entrambi). Mio cugino, di un anno più piccolo, era generalmente percepito come presenza non gradita. Infatti non ricordo nemmeno che mestiere facesse. Qualcosa di manuale, comunque. Continua
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