Alfabeto di Quarantena

Le parole: alfabeto di quarantena, G – gioia

Giulia Siena
PARMA
– Sembra che la normalità stia facendo capolino nelle nostre vite. Timidamente abbiamo ricominciato (per chi aveva dovuto smettere) a mettere il naso fuori da casa – ma dentro la mascherina- , riprogettare la quotidianità e le occasioni sociali. Abbiamo dovuto archiviare le titubanze e rimodulare le nostre abitudini in base alle esigenze dell’oggi. Quell’oggi che abbiamo atteso tra paure e consapevolezze ora è qui; ora possiamo tornare a guardarci, a sorridere insieme, a raccontarci i tanti progetti che abbiamo accantonato, le piccole conquiste, le ricette riuscite, le paure e tutti i film che siamo (o non siamo) riusciti a vedere.

Il mio è un Alfabeto di quarantena
G – Gioia

“L’incontro”, dapprima qualcosa di anelato e lontano, è diventato, nel corso dei giorni, delle settimane e dei mesi, qualcosa su cui fantasticare e discutere. Rivedersi un vero argomento di chiacchiere “a distanza”. La distanza forzata ha avuto il pregio di farci scoprire nuovamente l’importanza del contatto con l’altro. Quello che ci ha sorpreso fino a lasciarci interdetti è stata proprio la “carenza” dell’altro: in una società così disequilibrata e votata al solipsismo, questa lacuna ci è sembrata inaccettabile. E lì ci siamo accorti che da soli si sta bene, ma insieme è meglio poiché l’altro è stimolo e riflessione, confronto e conforto, spalla e sostegno, diverbio e scontro; tutte esigenze che abbiamo cercato di colmare con vari mezzi di comunicazione: video-chiamate (che forse non avevamo mai fatto), telefonate, post e messaggi sui social. Tanti canali per dirsi che sarebbe stato più normale e gioioso condividere quelle tavole abbandonate come in una fuga, tornare in quei locali desolati e irriconoscibili. Ma il tempo è passato e ci ha regalato la gioia di ritrovarsi. Gioia per la consapevolezza di esserci, di esserci stati. Gioia perché – anche solo idealmente – “ci si abbraccia per ritrovarsi interi” (Alda Merini).

Lettura
“La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro”.
Antonio Tabucchi, “Sostiene Pereira”

Canzone
Non ti preoccupare,
di tempo per cambiare ce n’è.
Così ripensami tra vent’anni, ripensami.
Lucio Dalla

Vignetta di Michela Candi – riproduzione riservata

Informazioni su Giulia Siena

Direttore. Per gli amici: il direttore di ChrL. Pugliese del nord, si trasferisce a Roma per seguire i libri e qui rimane occupandosi di organizzazione di eventi e giornalismo declinato in modo culturale e in salsa enogastronomica. Fugge, poi, nella Food Valley dove continua a rincorrere le sue passioni. Per ChrL legge tutto ma, come qualcuno disse: "alle volte soffre un po' di razzismo culturale" perché ama in modo spasmodico il Neorealismo italiano e i libri per ragazzi. Nel 2005 fonda la rubrica di Letteratura di Chronica.it , una "vetrina critica" per la piccola e media editoria. Dopo questa esperienza e il buon successo ottenuto, il 10 novembre 2010 nasce ChronicaLibri, un giornale vero e proprio tutto dedicato ai libri e alle letterature, con occhio particolare all'editoria indipendente. Uno spazio libero da vincoli modaioli, politici e pubblicitari. www.giuliasiena.com
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