Una nuova edizione per il libro-simbolo di Emiliano Reali

Giulia Siena
Bambi non è più una sconosciuta. La protagonista della penna di Emiliano Reali ne ha fatta di strada: Spagna, Messico, Argentina. La sua storia è stata tradotta in diverse lingue, è arrivata in diversi Paesi, ma in Italia – lì dove tante storie transgender si raccontano nella paura, nel rischio, nella ghettizzazione – fatica ancora a trovare il proprio posto. Le storie vere di transizione vengono ancora vissute dalla società e dalla politica con indifferenza, cecità, violenza e spesso ironia; non sono ancora protette e supportate . La politica può occuparsi di tutto, ma non è interessata a occuparsi di questo. Forse per tale motivo, anzi, direi sicuramente per questo, Bambi storia di una metamorfosi è un libro necessario.
Il volume, dedicato a La Karl du Pigné, drag queen e attivista LGBTQIA+, è stato recentemente pubblicato da Avagliano Editore che ha deciso di puntare sulla storia di Bambi, dandole nuova cura e nuova veste.
Giacomo aspetta con ansia di fasciare il proprio corpo con quel tubino rosso: lo fa ogni giovedì, quando Desideria “chiama”, ma un giorno a settimana non basta più. E’ allora che diventa Bambi, ritrova quella donna che sente ma che lo specchio non rimanda. Da anni, da quando viveva nella provincia Veneta, quando era oppresso dalla famiglia e amato da una donna. Ora sa che non può essere completamente sé stessa solo per qualche ora a settimana, è un tempo così breve! Momenti brevi eppure fortemente intensi, così tanto da spingerla a volere di più, pretendere di più, amarsi di più, donarsi e lasciarsi scoprire. Bambi raccoglie i suoi pezzi violentati, ingoia l’amarezza, cambia, si mette in gioco, gioisce per i suoi passi determinati verso il futuro. Il passato però, seppur alle spalle, si intromette ancora forsennato. Torna negli sguardi, nel giudizio, nella dipendenza, nella paura.
Il percorso MtF che vive Giacomo per approdare a Bambi viene descritto da Emiliano Reali molto bene: emerge la voglia di affermarsi, la voglia di amarsi, la necessità di ricalibrare gli equilibri, urlare “Io esisto, sono sempre stata qui. Guardami”. La voce che lo afferma è rotta dall’emozione, fiaccata dalla stanchezza, vera. Un inno alla libertà, un augurio di nascita e rinascita.
Segui le presentazioni di Bambi, clicca QUI.
Nessuno a cui raccontare, nessuna voce amica da cui essere consolata nei momenti di sconforto. I mesi trascorsi non sono stati semplici da affrontare, lì, da sola, lontana da casa. Eppure non aveva avuto alternative: l’impulso di Bambi alla fuga era stato irrefrenabile. Per non vivere la sua vita, si era buttata in quella degli altri.