Marianna Abbate
Roma – Chi non vorrebbe dormire in un faro? Da sempre i fari hanno esercitato un enorme fascino su naviganti, viaggiatori e gente comune. Grazie alla accuratissima guida illustrata “Dormire in un faro” edita da Magenes possiamo conoscere più da vicino questi monumenti alla luce. E non solo: possiamo scegliere uno di essi a nostra dimora per le vacanze e sentirci almeno per qualche giorno come i mitici guardiani di queste storiche vedette marine.
I fari esercitano da sempre il loro fascino sugli scrittori, persino Virginia Woolf ha dovuto cedergli. E seppure la signora Ramsey non ha mai avuto l’occasione di visitare il faro, il ricordo di questa gita mancata rimarrà sempre acceso nella sua famiglia.
“Dormire in un faro” è il secondo di due volumi dedicati ai fari del mondo. Il primo si occupa di quelli europei, mentre questo ci fa conoscere più da vicino quelli che si trovano in America, Australia e Africa. Sfogliando la guida diventa impossibile rimanere indifferenti di fronte alla bellezza di alcuni fari e all’incanto che esercitano sull’osservatore. Ad ogni faro è corredata una scheda con immagini molto suggestive della location. Devo ammettere che anche io mi sono trovata a fantasticare su quanto sarebbe bello visitare il Rose Island Lighthouse in Rhode Island, dove si può addirittura alloggiare nella camera del guardiano e lavorare con lui per una settimana (pagando la modica cifra di 1200 dollari).
Un modo alternativo per passare una vacanza, una lettura alternativa per un viaggio in treno.