Novità: Kite Edizioni e due nuove storie di amore e amicizia

Kite-edizioniGiulia Siena
ROMA
 – Kite Edizioni, la casa editrice di Piazzola sul Brenta, porta in libreria due nuove storie per bambini. Niente di niente, la favola moderna scritta e illustrata dall’argentina Yael Frankel e pubblicata nella collana Albi Illustrati, è il racconto di quello che può succedere a una pietra. Inerme, silenziosa, inosservata e indifferente, la pietra non sente e non fa niente, niente di niente: tutto le succede attorno senza che lei possa prendere parte a niente, ma proprio niente di niente. Allo stesso tempo, non troppo lontano, troviamo un bambino a cui non succede niente, fino a quando – così, all’improvviso – inciampa in una pietra. Si incontreranno, dopo un inutile susseguirsi di niente di niente, per farci capire che tutto accade…nella vita si inciampa nelle cose, nelle situazioni e negli eventi, altrimenti tutto sarebbe “Niente di niente” (dai 5 anni).

L’altra spassosissima novità è Quando un elefante si innamora (collana Albi Illustrati), con le delicate e romantiche parole di Davide Calì e le ironiche e piacevolissime illustrazioni di Alice Lotti. Cosa succede quando un grosso e timido elefante viene colpito dalla freccia di Cupido? Nonostante la sua maestosa e possente figura, l’elefante arrossisce alla presenza dell’amata; lei, un passerotto leggiadro e veloce, non sembra proprio accorgersi del romantico animale. L’amore, il romanticismo, la tenerezza e la sorpresa si mescolano in questo divertente albo illustrato dedicato ai romantici dai 5 anni in su.

 

Buone Letture!

 

Arriva Bologna Children’s Book Fair 2014: 1200 editori da 74 Paesi per 4 giorni di grandi libri per piccoli lettori

fiera_del_libro-bolognaBOLOGNA – Il meglio dell’editoria mondiale torna a Bologna per l’imperdibile Bologna Children’s Book Fair. 1200 editori – di cui 1100 esteri, da 74 Paesi – che da ieri, lunedì 24, fino a giovedì 27 marzo animano i padiglioni di BolognaFiere per la nuova  edizione della Fiera del Libro per Ragazzi.

 

“Un’edizione speciale – ha dichiarato il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli – che segna l’inizio di un nuovo ed entusiasmante progetto, condiviso con AIE, Associazione editori italiani e Centro per il Libro e la Letteratura, Ministero Beni Culturali e Ambientali e che nasce dalla convinzione che l’impegno più importante per una società è quello rivolto alla cultura, all’educazione, alla formazione dei giovani. Il nostro contributo – ha continuato Campagnoli – non poteva che essere quello di fare uscire il patrimonio editoriale e culturale che, ogni anno, passa nei padiglioni della Fiera di Bologna, il meglio della produzione editoriale di tutto il mondo e metterlo a disposizione dei giovani lettori, degli educatori e delle famiglie”.

La Fiera del Libro si pone anche come grande luogo di sperimentazione e promozione culturale così BolognaFiere, in questo primo anno del nuovo cinquantennio apre le porte della Fiera ai giovani lettori, agli educatori e alle famiglie mettendo a loro disposizione il vasto patrimonio editoriale presente nei padiglioni (25‐26‐29‐30) riservati agli operatori dell’Editoria libraria e multimediale per l’infanzia e la gioventù. Un intero padiglione, il 33, che ha scelto di intitolarsi “Non ditelo ai Grandi”, aperto al pubblico fin da sabato 22, ospita una grande libreria internazionale unica al mondo che, nell’ambito della programmazione della nuova SETTIMANA DEL LIBRO E DELLA CULTURA PER I RAGAZZI, propone oltre 100 incontri con grandi autori e illustratori, presentazioni e laboratori e, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Bologna, un ricco programma di iniziative anche in città.

 

Lunedì – PRIMO GIORNO

A inaugurare la Fiera, anche il “BOP – Bologna Prize for the Best Children’s Publisher of the Year” – istituito nel 2013 dalla Fiera del Libro per Ragazzi in collaborazione con AIE che premia per ciascuna delle sei aree del mondo gli editori che si sono distinti maggiormente per il carattere creativo e la qualità delle scelte editoriali nell’ultimo anno. Tra le 28 nomination arrivate in fondo, è l’editore Maurizio Corraini a ricevere il prestigioso riconoscimento per l’area europea. Sono invece un brasiliano – Roger Mello per l’illustrazione – e un giapponese, Nahoko Uehashi – come autore – i due vincitori dell’Hans Christian Andersen Award, il Premio di IBBY, l’”Oscar” della letteratura per i bambini e gli adolescenti. I due protagonisti realizzeranno il prossimo anno la copertina dell’Annual 2015, il catalogo di Bologna Children’s Books Fair che raccoglierà tutte le opere della mostra degli Illustratori esposte fra dodici mesi.

 

“Come mangiare vermi fritti”: quando il disgustoso diventa irresistibilmente divertente!

come-mangiare-vermi-frittiGiulia Siena
ROMA
– “Quella volta gli era andata bene. Ora, però, non era riuscito a pensare a nulla di speciale da fare per prepararsi a mangiare un verme. E così, con la faccia rossa e imperlata di sudore, stava facendo un riscaldamento generale: flessioni, piegamenti, saltelli”. Si prepara così Billy a mangiare vermi. Lo so è una cosa un po’ assurda ma dovrà mangiarne quindici in quindici giorni. No, non è un pazzo; è solo un ragazzo che non riesce mai a resistere alla tentazione di accettare una scommessa e anche questa volta lo ha fatto: ha ceduto e ha accettato. Per vincere quei 50 dollari che gli serviranno per comprare la minimoto del fratello di George Cunningham, Billy ha sfidato Alan e Joe e, senza reticenze, si prepara a ingurgitare quindici vermi. Ma saranno commestibili questi vermi?
Parte da qui “Come mangiare vermi fritti”, la spassosissima avventura di quattro ragazzi e una scommessa. Il libro – un classico della letteratura americana per ragazzi – scritto da  Thomas Rockwell (traduzione di Nadia Brusin) con le illustrazioni di Umberto Mischi, è pubblicato nella collana MaxiZoom, i classici di domani di biancoenero Edizioni. Billy, Alan, Tom e Joe, sono amici da una vita, nonostante siano poco più che bambini, e da sempre amano sfidarsi: un giorno si imbarcano in una scommessa che li vede divisi in fazioni, Alan e Joe a sfidare Tom e Billy. Sarà proprio Billy a dover vincere la scommessa e mangiare i vermi. Tra alleanze, tranelli e qualche scaramuccia i ragazzi saranno determinati a portare avanti questo gioco e a onorare la parola data, nonostante i vermi non siano proprio un piatto succulento, anzi!

 

Vincitore del prestigioso Mark Twain Award, “Come mangiare vermi fritti” è uno dei 100 Libri più richiesti da sempre nelle biblioteche americane e finalmente arriva in Italia in una edizione che coinvolge tutti, una edizione ad Alta Leggibilità. Divertente, spassoso e spensierato il libro di Thomas Rockwell è un classico della letteratura internazionale che deve il suo successo – speriamo anche in Italia – alla semplicità e all’arguzia con la quale è scritto. Rockwell non si preoccupa di risultare esagerato o disgustoso, il bello di questo libro è proprio questo: non strizza l’occhio al lettore un po’ schizzinoso, no; va oltre, narra con disinvoltura e semplicità (le caratteristiche dei ragazzi) di un episodio della vita quotidiana di quattro fantastici birbanti. Vi siete abbastanza incuriositi per capire come cucinare i vermi per vincere una scommessa?

Orecchio Acerbo: “L’uovo Meraviglioso” arriva tra qualche giorno in libreria

L_uovo_meraviglioso_copROMA – Sarà in libreria da venerdì 14 febbraio “L’uovo Meraviglioso”, il nuovo libro per ragazzi firmato da Orecchio Acerbo Editore.  Le delicate tonalità delle immagini di Dahlov Ipcar – appositamente restaurate – rendono omaggio al fascino del mondo preistorico e alla maestosità dei dinosauri.

 

 

Si fa presto a dire dinosauro. Sì, ma quale? Ce n’è per tutti gusti, grandi e piccoli, erbivori e carnivori, bipedi e quadrupedi, aviari e acquatici e terrestri. Ben più di mille specie, ci dicono i paleontologi. Quattordici invece, tra i più maestosi, quelli disegnati da Dahlov Ipcar. Ritratti con grande realismo e con straordinaria maestria, per farne dono a Bobby, come dice la dedica, ma anche, ci piace pensare, per contraddire quel “terrificante lucertola” che l’etimologia di dinosauro suggerisce. Dal brontosauro al triceratopo, dal coritosauro allo pteranodonte, non di una semplice vetrina di ritratti si tratta, ma di una vera e propria storia. Meglio, di una storia vera, lunga milioni di anni. Quella dell’evoluzione. E quel meraviglioso uovo del titolo, pretesto e conclusione del racconto, si schiude per ricordarci che, per quanto strano e incredibile possa apparirci, molto probabilmente cardellini e aquile, avvoltoi e passerotti, dai dinosauri discendono.

 

“Lilus Kikus” e la magia di chi è diverso

lilus kikusGiulia Siena
ROMA
“Mentre passeggia Lilus sogna, cullata dal suo modo di camminare che ricorda il dondolio di una barca… sogna di avere un castello. La Castellana lontana”. Lilus Kikus è una bambina leggera; il suo andar ricorda quello di una farfalla giocosa, il suo andare non ha una destinazione precisa perché Lilus segue quello che i suoi occhi vedono e rincorre quello che la sua curiosità suggerisce. Lilus non è come gli altri bambini, lei è diversa: non gioca nella sua camera senza tende e piena di luce, gioca agli angoli delle strade, sul ciglio del marciapiede oppure in riva al mare; lei crede alle streghe, ha amiche libere, sbarazzine e ancora più strane, parla con i grandi e passa il suo tempo libero seduta sulle scale. Lilus può sembrare un po’ stramba, ma ha una magia che solo i protagonisti delle grandi favole hanno.

 

Scritto nel 1954, “Lilus Kikus” è il racconto della scrittrice e giornalista messicana Elena Poniatowska. Pubblicato in Italia nella collana Ta Wil de La Lepre Edizioni, il libro è una scatola magica nella quale si entra e si viene rapiti. Lilus è come cosparsa di polvere prodigiosa che la rende unica e accattivante, che rende il suo camminare altalenante una culla per il lettore che guarda al mondo attraverso lo sguardo mutante di questa bambina. Lilus è vita, quella vita che da grandi dimentichiamo di guardare; Lilus è innocenza, vivacità e moto perpetuo; Lilus è quella curiosità vorace che ancora oggi riesce a cambiare il mondo.

“Apriti circo”, arriva un rinoceronte e parte la festa!

APRITI CIRCO_chronicalibri_carthusiaGiulia Siena
ROMA“Apriti circo”, pubblicato da Carthusia (collana Il circolo delle storie), è un libro pieno di colori e figure creative e bizzarre. I protagonisti della penna di Cristina Làstrago e Francesco Testa sono animali di un circo e presto usciranno dalla carta stampata per approdare al video. Le loro forme sono intessute di filo, lavorazioni di rame, ricami di perle, le loro zampe sono bottoni, le loro criniere piume e il loro grande carrozzone è un mix di stoffe. In questo mondo magico e morbido di velluto comincia la storia.

Porcellina è incuriosita da tutto il trambusto che le sta attorno. Cosa sarà successo? Entra nella tenda e scopre che lì al circo è nato un cucciolo di rinoceronte! Per questo tutti gli animali sono in festa e per accogliere il piccolo nato ognuno di loro porta in scena un numero speciale. Nel grande circo si dimostra così la propria felicità e tutti, proprio tutti – anche il forzuto drago o il grande elefante – partecipano festosi alla messa in scena. Poi arriva la notte e bisogna dormire. Riusciranno a dormire e a farti dormire?
Età: dai 2 anni

 

“Il cielo non ha muri”, così come l’amicizia tra Helena e Adrian

Agustin-Fernandez-Paz-il-cielo-non-ha-muriGiulia Siena
ROMA
“Da quel momento tutto peggiorò. A Helena quel muro compariva davanti ovunque guardasse. E non era solo quello. La ragazzina aveva la sensazione che altri muri venissero innalzati intorno a lei, barriere invisibili che la ingabbiavano e la isolavano dentro un mondo che diventava ogni giorno più opprimente”. Un mondo che per Helena e Adrian, due amici in un paesino tranquillo dove c’era sempre il sole, cambiò velocemente.

Una mattina come tante si accorsero che la gente per strada non era più felice come i giorni precedenti; si accorsero che dal forno non arrivava più quel buon odore di pane appena sfornato; videro che la maestra Violeta piangeva in silenzio. Tutto cambiò. La grande quercia del paese non riusciva più tenere i desideri di Helena e Adrian, per questo, in quel momento, i due bambini decisero che la loro amicizia non sarebbe mai cambiata, nonostante quello che sarebbe successo. Successe che furono divisi: le loro case divennero più lontane e ad allontanarli arrivò del filo spinato e poi un muro. Helena non doveva più frequentare quel bambino dagli occhi scuri e dalla pelle color del sole e lui, come altri, dovette cambiare scuola. Ma la loro amicizia era più forte delle differenze dettate dai grandi, la loro amicizia non aveva muri, proprio come il cielo. Perché il cielo è di tutti.
Comincia in modo sommesso e come tante questa storia narrata con delicatezza e forza da Agustìn Fernàndez Paz, ma “Il cielo non ha muri” (Il Battello a Vapore dai 7 anni – Piemme) non è un racconto come tanti. Lo scrittore galiziano, coadiuvato dai disegni di Desideria Guicciardini, fa conoscere una storia fatta di amicizia, cambiamenti, barriere e speranza attraverso delle parole belle e ricche di significato. Così come Vivian Lamarque scrive nella prefazione del libro, “la storia inizia dunque con i muri buoni del paese di Helena, costruiti pietra su pietra dagli abitanti per le loro famiglie”, poi i muri cambiano; il nuovo muro, grande al centro del paese, invece che proteggere allontana. Muri come questo sono ovunque, ma spesso non si vedono; solo la forza dell’amicizia può abbattere.

Speciale ragazzi: 10 Libri da regalare a Natale

regali-natale-2013-libri-per-bambini-e-ragazzi-da-regalareROMA – Lettori si nasce (e un po’ si diventa). Per contribuire alla crescita, al divertimento e alla fantasia dei bambini, non c’è modo migliore che leggere. Non, però, forzando i bambini a seguire una lettura quando non ne hanno voglia, oppure presentando il libro come alternativa ai giochi, alla tv e ad altri passatempi. Il libro è un regalo diverso, un mezzo per conoscere delle storie, per viaggiare con la fantasia ed esplorare nuove cose. A Natale regalate libri ai bambini in modo da regalare molto di più che un semplice oggetto. Ecco i nostri consigli, i nostri 10 Libri da regalare a Natale.

 

1. “Poesie di dicembre” di Vivian Lamarque e Alessandro Sanna, Emme Edizioni (Una raccolta di rime in cui la neve è protagonista – dai 4 anni)
2. “Raccontami l’inverno” di Federica Iacobelli, Vito Contento e Chiara Carrer, Rizzoli (Un libro per scoprire il ciclo delle stagioni – dai 5 anni)
3. “Nelle mie mani” di J. Lujan e M. Sadat, Bohem Press Italia (La fantasia e l’immaginazione portano lontano, anche quando si rimane nel salotto di casa – dai 4 anni)
4. “Glub” di Cristine Naumann-Villemin e Marianne Barciolon, Il Castoro (Un ottimo modo per ridere insieme sotto l’albero di Natale – dai 6 anni)
5. “Le lettere di Babbo Natale” di John R.R. Tolkien, Rusconi (E se invece di scrivere lettere a Babbo Natale fosse lui a inviare lettere? – dagli 11 anni)
6. “Orso ha una storia da raccontare” di Philip C. Stead ed Erin E. Stead, Babalibri (Un grande orso vuole raccontare la sua storia e lo scorrere del tempo – dai 4 anni)
7. “La principessa azzurra” di Irene Biemmi e Lucia Scuderi, Coccole Books (Piccoli artisti alle prese con una recita scolastica piena di sorprese – dai 3 anni)
8. “La leggenda di Lagonero” di Anno Lo Piano e Chiara Nocentini, Sinnos (Cosa fare quando il mistero si infittisce? Naturalmente aprire una indagine! – dagli 8 anni)
9. “Rosso Tiziano?”di Daria Tonzig, Artebambini (L’arte è fatta di particolari e di colori, tipo il rosso. Ma quale rosso? – dai 7 anni)
10. “Il dono dei magi” di O. Henry di Ofra Amit, Orecchio Acerbo (Della deve risparmiare e nonostante questo non riesce a comprare mai nulla per se, ma un giorno riceve un dono – dagli 8 anni)

“Buon Natale, Gatto Killer!”, le divertenti avventure di un gatto irriverente

Buon-Natale-Gatto-Killer-chronicalibriGiulia Siena
ROMA“Questo Natale è stato terrificante. Spaventoso. Tremendo. Deprimente. Assolutamente ingiusto. Terribile, terribile, terribile. Ecco com’è stato. E ora ve lo racconto”.
Tuffy, il gatto più irriverente della letteratura per ragazzi, arriva in libreria con una nuova, nuovissima avventura: “Buon Natale, Gatto Killer!”. Questa volta, il protagonista della geniale penna di Anne Fine, combatte la sua personalissima battaglia contro il Natale. Sì, perché il Natale, come sostiene Tuffy, non è proprio una festa per gatti: non ci si può arrampicare sull’albero addobbato, non si può giocare con le decorazioni e con le mille lucine che sono appese troppo in alto e non si può neppure giocare in giardino, c’è la neve! Questo per Tuffy – pigro, brontolone e dissacrante – è un gran problema, deve stare tutto il giorno ad ascoltare la voce da cornacchia della sua padroncina Ellie e assecondarla negli stupidi giochi con i cuginetti Lucilla e Lance. Un vero e proprio incubo… ma conosciamo Tuffy e sappiamo che ne combinerà una delle sue. Nonostante le minacce del signor Diamo-La-Colpa-Al-Gatto-Per-Qualsiasi-Cosa (il padre di Ellie) Tuffy riesce sempre a combinare qualche danno, che si tratti della sua coda che spazza via i biglietti dai regali o dal ragnetto che fa volare inavvertitamente in bocca a Lance, con Tuffy tutto può succedere, fino a quando finirà in garage.
Accattivante, divertente, ironico, “Buon Natale, Gatto Killer!” è un libro imperdibile. La storia, raccontata in modo incalzante e impeccabile da Anne Fine, è magistralmente illustrata da Andrea Musso. Le immagini, infatti, sottolineano il carattere irriverente e simpatico di Tuffy, rimarcando i tratti salienti di un libro che merita di esser letto. Non solo dai più piccoli.

 

“C’era una mamma, c’era un papà”, la filastrocca moderna sull’adozione

C'era una mamma c'era un papà_recensione_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
“C’era una mamma e c’era un papà. 
Una mamma e un papà che avevano tutto ciò che si potesse desiderare: le stelle alla finestra, le coccinelle sull’albero di mele, una bottiglia di latte nel frigorifero. 
Ma non avevano nessun bambino nel portaombrelli…”
Eppure questa mamma e questo papà avrebbero tanto amore da dare, ma forse sono brutti – si chiede la mamma – oppure noiosi – risponde il papà. Loro non sono né brutti né noiosi, solamente non hanno saputo pescare. Pescare non i pesci, ma i bambini. Attraverso dei fili di lana colorata legati ai polsi la mamma e papà pescheranno i loro bambini, raggiungendo con i fili tanti bambini del pianeta, saranno questi ultimi, poi, a scegliere se raggiungere l’altra parte ed essere accolti da una mamma e da un papà con stelle alla finestra, coccinelle sull’albero di mele e una bottiglia di latte nel frigorifero.
“C’era una mamma, c’era un papà” è il racconto dolce e profondo di Emanuela Nava – accompagnato dalle illustrazioni di Ursula Bucher – pubblicato da Piemme nella collana Il Battello a Vapore. Questa storia è una filastrocca moderna sull’adozione, raccontata come una “pesca miracolosa” che parte dalla necessità di dare e ricevere amore ed evolve poi plasmando una nuova e vera famiglia. Il racconto – adatto a bambini dai 3 anni – è leggero ma allo stesso tempo intenso; in appendice, poi, una presentazione del CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia.