“Dimmi che c’entra l’uovo”, tragicomiche disavventure da precariato

Luigi Scarcelli
ROMA“Cerco di pensare a dove sto andando ma è come rispondere alla domanda sull’uovo e sul frigo…”

Finalista alla XXIII edizione del premio Calvino e segnalato dalla giuria per “la scrittura disinvolta e disinibita con cui affronta ironicamente e autoironicamente il tema della precarietà”, “Dimmi che c’entra l’uovo” edito da Del Vecchio Editore è l’opera del giovane scrittore Fabio Napoli. Classe 1986, l’autore incentra il suo romanzo sul tema della precarietà, tanto”caro” alla sua generazione.
L’uovo citato nel titolo è quello presente in una domanda di un test psico attitudinale che Roberto Milano, protagonista del romanzo, si trova a dover affrontare durante un colloquio di lavoro presso un fast-food. Roberto è un ragazzo appena reduce dalla perdita di tre dei quattro lavori precari con cui si sosteneva a Roma e anche il “colloquio dell’uovo” gli va male. Ormai disperato, Roberto forma assieme a Marianna e Riccardo, conosciuti poco dopo il colloquio al fast food, la Banda dei precari con l’intenzione di mettere a frutto delle rapine in bar della città e almeno avere i soldi  per andare avanti. Tra rapine, storie d’amore e di competizione, la banda si troverà davanti al colpo della vita: una rapina in un fast food che dovrebbe fruttare loro abbastanza soldi da stare tranquilli per un bel po’ di tempo.
Il libro ha una scrittura molto sciolta e piacevole e attraverso i personaggi principali del romanzo l’autore descrive bene le principali paure e situazioni che i giovani precari d’oggi si trovano ad affrontare: il pensare giorno per giorno e l’assenza di qualsiasi programma di vita, il rassegnarsi a lavori frustranti e malpagati, la ricerca di una soluzione facile e fuori dagli schemi. Molti ragazzi leggendo questo libro rivedranno qualcosa di loro in Roberto, Marianna o Riccardo, ma saranno anche alleggeriti dal modo “ironico e autoironico” con cui l’autore descrive simbolicamente le sfortune di una generazione e facendo buon viso a cattivo gioco forse non risolveranno i problemi ma l’animo, almeno quello, lo salveranno.

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Un commento

  1. Assolutamente da leggere questo libro!

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