Giulio Gasperini
AOSTA – Le vie dei campi sono le vie della salvezza. E Anna Kauber, in questo prezioso libro edito da Maestri di Giardino Editori in un elegante formato quadrato, le ha percorse tutte, portando il lettore alla scoperta di quelle esperienze di riscoperta dell’agricoltura, delle piante, delle ricchezze che nascono dalla terra che stanno sempre più caratterizzando in particolare l’Italia. Anna Kauber, che da anni si occupa di paesaggi ha percorso l’Italia avanti e indietro, dal nord al sud, raccontandoci storie di uomini e donne (ma particolarmente donne) coraggiosi e coraggiose che hanno scelto un ritorno all’origine che premia la loro intraprendenza imprenditoriale ma anche le loro più genuine tensioni umane e intime.Le esperienze raccolte dalla Kauber, raccontando di persone semplici ma non impreparate, alla mano ma non zotiche, riguardano campagne ma anche città, dove sempre più spesso matura una nuova sensibilità nei confronti di luoghi comuni e spazi agricoli, di coltivazioni condivise e di esperienze collettive che tanto contribuiscono anche alla coesione di una società sempre più nervosa e isterica.
Il mondo pastorale che racconta la Kauber, che ha assunto oramai una connotazione nuova, contemporanea, è un mondo che conserva ancora molto di poetico, uno sguardo dolce e pratico. Si parla di prodotti, di tecniche per coltivarli, di potenzialità nell’utilizzarli in nuove forme, più moderne e appetibili. Si discute, certamente, anche di problematiche, di un clima che cambia e di una società che in pochi anni ha compiuto dei cambiamenti radicali ed epocali. Ma i campi, proprio in quest’ottica, rappresentano una salvezza notevole, quasi l’unica via di scampo, non soltanto nell’ottica di una bellezza che salverà il mondo (quasi più un auguri che una certezza) quanto piuttosto nella prospettiva di un’occupazione, di una ricchezza “altra” che possa resistere meglio e più a lungo a un mondo folle, che nonostante si sia sfaldando e distruggendo non rinuncia alla sua corsa verso la distruzione.
Sono pagine calme, quelle della Kauber, pagine ricche di una prospettiva accogliente e pacifica: concedono al lettore non soltanto una consapevolezza e una conoscenza nuova, ma permettono ai suoi occhi di gettare un lungo sguardo, pieno di respiro e di ossigeno, su distese coltivate e campi verdi, su orizzonti pieni di potenza e di forza, su persone che in silenzio vivono una nuova vita ma che, in questo modo, riacquistano un volto e una dignità più saldi e concreti.
Anna Kabuer ha una profonda capacità di osservazione e di penetrazione della realtà, oltre che una solida competenza della materia: tutto coniugato con uno stile poetico che non è mai sentimentale né che si allontana dall’analisi economica e paesaggistica delle esperienze narrate; consapevolezze che riguardano tutti e che offrono, veramente, l’occasione per poter misurare di nuovo, con calma, la proporzione del tutto.
Le vie dei campi conducono alla salvezza.
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