Anteprima ChronicaLibri: arriva “Ma già prima di giugno”, intrecci di memorie e verità nel racconto di una figlia

primagiugnoGiulia Isaia
ROMA – “Due rette parallele che si incontrano”. Questo sono Ena e Maria Antonia, protagoniste di Ma già prima di giugno, il nuovo romanzo di Patrizia Rinaldi pubblicato da Edizioni E/O e in libreria dal prossimo 13 maggio.
Una figlia, Ena, giunta alla fine della sua vita e impegnata a trovare ordine nei ricordi, reminiscenze di un passato che ricostruisce, a tratti con fatica, complici le sofferenze che non l’hanno lasciata immune. Una madre, Maria Antonia, raccontata da giovane fino al momento della nascita della sua terzogenita, Ena. 
Se il tema ricorda legami già trattati, Ma già prima di giugno sorprende con la proposta di un impianto impeccabile e di un contenuto che, una volta svelato, porta alla ricerca di ragioni a elementi volutamente lasciati sospesi.

Sì, perché la storia di Patrizia Rinaldi sembra dire tutto mentre palesa un’illusione. Lascia a una figlia il racconto della madre, ma al loro rapporto riserva solo sporadici, seppur intensi, momenti.

L’autrice sceglie la strada delle rette parallele per poi scardinare anche quella: una finisce dove l’altra inizia e muore, appena qualche pagina prima.

La voce narrante dei capitoli dedicati a Maria Antonia segue un ordine preciso, sullo sfondo degli ultimi atti del secondo conflitto mondiale la storia si stringe su una famiglia, su una donna… ed è subito saga. Il disordine appartiene a Ena, costretta a letto dal femore rotto; con la narrazione in prima persona, la donna si fa padrona della confusione del suo passato e del suo presente, ma anche della lucidità con cui le appaiono alcune “prime persone di ieri”.

Il romanzo gode di una scrittura dal passo veloce, arricchita da sprazzi di spiccata ironia e da dialettismi campani che evocano i natali dell’autrice.

Una riflessione accomuna i tempi, le storie e i sentimenti: che vivere vale la pena. Così è per Maria Antonia a cui la morte fa venire “la smania di vita”. Così è per Ena, cinica e divertita a suo modo, persino nell’ultimo sguardo al mondo che sta abbandonando.

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