“C’era una mamma, c’era un papà”, la filastrocca moderna sull’adozione

C'era una mamma c'era un papà_recensione_chronicalibriGiulia Siena
ROMA
“C’era una mamma e c’era un papà. 
Una mamma e un papà che avevano tutto ciò che si potesse desiderare: le stelle alla finestra, le coccinelle sull’albero di mele, una bottiglia di latte nel frigorifero. 
Ma non avevano nessun bambino nel portaombrelli…”
Eppure questa mamma e questo papà avrebbero tanto amore da dare, ma forse sono brutti – si chiede la mamma – oppure noiosi – risponde il papà. Loro non sono né brutti né noiosi, solamente non hanno saputo pescare. Pescare non i pesci, ma i bambini. Attraverso dei fili di lana colorata legati ai polsi la mamma e papà pescheranno i loro bambini, raggiungendo con i fili tanti bambini del pianeta, saranno questi ultimi, poi, a scegliere se raggiungere l’altra parte ed essere accolti da una mamma e da un papà con stelle alla finestra, coccinelle sull’albero di mele e una bottiglia di latte nel frigorifero.
“C’era una mamma, c’era un papà” è il racconto dolce e profondo di Emanuela Nava – accompagnato dalle illustrazioni di Ursula Bucher – pubblicato da Piemme nella collana Il Battello a Vapore. Questa storia è una filastrocca moderna sull’adozione, raccontata come una “pesca miracolosa” che parte dalla necessità di dare e ricevere amore ed evolve poi plasmando una nuova e vera famiglia. Il racconto – adatto a bambini dai 3 anni – è leggero ma allo stesso tempo intenso; in appendice, poi, una presentazione del CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia.