Giulio Gasperini
AOSTA – Gli italiani sono più famosi di altri nell’utilizzare gesti, come strumento paralinguistico di comunicazione. Ne conoscono tanti, molti diventati famosissimi anche in film e video. Ma il ricorso al gesto è pratica comune in ogni lingua; e persino indispensabile, laddove la lingue non basta, dove i fonemi sono insufficienti e il lessico poco performante. Iacobelli Editore ha dato alle stampe Il dizionario dei gesti, compilato da Lilia Angela Cavallo, una sorta di inventario – compilato in tre lingue – che raccoglie ben 243 gestualità diverse, di diverse culture e provenienze, con un ricchissimo apparato fotografico (a ben spiegarle e descriverle) e un’esaustiva parte esplicativa, nella quale si indagano i significati, i contesti d’uso, le radici, le provenienze, le sfumature.
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