Giulia Siena
ROMA – La città è un filo rosso. In questa città senza parole tutto è in divenire e tutto può succedere. In una città come questa, fatta di immagini e ombre, può anche nascere una storia. La storia è come la vuoi tu, una storia che percorre le strade, gli alberi e gli spazi accarezzandoli, una storia che ha personaggi e i cui luoghi si lasciano descrivere e attraversare dal lettore, o meglio, dall’osservatore. La città, il nuovo libro di Sara Garosi pubblicato dalle edizioni Artebambini è un silent book. In esso non c’è parola perché il racconto è affidato alle sole immagini; immagini che riescono ad annullare qualsiasi barriera linguistica e culturale. La forza del silenzio sta nell’immaginazione, in questo filo rosso (che da anche il nome alla collana) che percorre tutta la storia, che lega le illustrazioni e che ogni volta racconta un’avventura diversa. Il filo rosso unisce e colora, cambia, modifica ed esplora, il filo rosso collega e divide, accompagna e spinge. Il filo rosso è la liana su cui si sposta un animale della foresta, è il mezzo attraverso cui viaggia la fantasia ed è il colore che spezza e arricchisce una storia che non è solo in bianco e nero.
La città, che insieme a Il gatto e la libellula (di Tsuneo Taniuchi) inaugura la nuovissima collana Filo Rosso, ha fatto il suo debutto nei giorni scorsi al Modena Buk Festival e si prepara per essere presentato al Bologna Children’s Book Fair 2014 (24 – 27 marzo).
“La città è un racconto senza parole. Leggere sono volate via la prima volta che il libro è stato aperto. Sono rimaste solo le ombre delle immagini legate da un filo rosso, per suggerire una storia di libertà ritrovata”.