Trenta Editore, una vocazione imprenditoriale al buono e al bello

Giulia Siena
MILANO
– La storia di Trenta Editore parte nel 2004 con la pubblicazione del libro “Gli Chef del Vino”; da allora la casa editrice milanese è diventata un punto di riferimento nel settore editoriale legato all’enogastronomia. Ma quali sono state le scelte, i cambiamenti e quali sono le novità per l’imminente anno nuovo lo chiediamo a Barbara Carbone, amministratore delegato della casa editrice.

 

Perché Trenta Editore, come nasce l’idea?

Per passione e per vocazione imprenditoriale. Da giornalista professionista a editore il passo è stato lungo e complesso, ma le sfide mi hanno sempre appassionato e in un campo come quello della cultura, e dell’editoria nello specifico, ancora di più. Avevo scritto molti libri per altre case editrici, alcuni di successo; nel 2004 avevo voglia di mettermi in gioco, avevo un’idea innovativa e la possibilità di dedicarmi al progetto: la cosa più difficile è stata sicuramente la ricerca di un partner per la distribuzione, senza il quale non avrei mai iniziato. Editoria per me ha sempre significato pubblico e libreria, capacità di confrontarsi sul campo, una condizione indispensabile per diventare imprenditori nel settore. E tutt’oggi è la sfida più difficile: editare libri che siano di interesse, comunicarli alla libreria prima che al pubblico e seguire da vicino
tutte le dinamiche che stanno dietro alla produzione e diffusione è il vero impegno. E’ un dato di fatto che ogni settimana arrivino sugli scaffali delle librerie migliaia di volumi, ma è qui che si misura la capacità di ogni singolo ‘attore’ del settore ovvero quella di valutare, promuovere e confrontarsi con gli utenti finali affinché non arrivi sempre lo stesso messaggio, lo stesso tipo di informazione, dagli stessi operatori, ma l’offerta di prodotti editoriali sia sempre la più ampia, interessante e di valore.

 

Trenta Editore nasce nel 2004 con lo scopo di occuparsi di temi all’epoca ancora poco inflazionati (leggo dal sito); ma alla luce del successo della cucina e dell’enogastronomia sui mezzi di comunicazione è cambiata la vostra proposta editoriale?

Dal 2004 a oggi abbiamo fatto molti progressi, ci siamo strutturati con collane tematiche, abbiamo migliorato la comunicazione, ma non abbiamo certamente cambiato mission: Trenta Editore continua a presidiare il comparto enogastronomico con sempre maggiore attenzione verso quei temi ‘insoliti’, talvolta più curiosi e meno alla portata dei grandi player di mercato. Lo facciamo con serietà e senza mai dimenticare il pubblico che, accanto ai grandi personaggi televisivi, cerca anche temi più sfiziosi, tecniche antiche rivisitate, ingredienti più sani, ma altrettanto golosi.
Non solo: abbiamo anche provato ad affrontare argomenti più diffusi, penso ad esempio ai libri sullo Champagne – sempre di gran moda – con un taglio innovativo e aperto; ci interessava tutto il pubblico della libreria, non solo gli esperti e gli appassionati e quindi abbiamo scelto di raccontare un tema di grande prestigio parlando di emozioni, di storie, di uomini che ogni giorno hanno a che fare con vigneti e grappoli d’uva, prima che con prestigiose etichette dai prezzi inavvicinabili; e questo è stato apprezzato dal pubblico che ha scoperto un volto sconosciuto della regione Champagne.

 

Quali sono le novità autunno/inverno 2012 targate Trenta Editore?

Tre in particolare: C’è tort@ per te 2, Vito Mollica e Manuale di conversazione sullo Champagne. Tre titoli molto diversi tra loro che incontrano esigenze diverse: il primo segue il grande successo di C’è tort@ per te (2011), una carrellata di soffici dolci ideati dalle food blogger. In questa nuova edizione i blogger sono diventati 33, dai
16 originari, e il ricettario si è arricchito di insoliti racconti legati al tema del viaggio e delle spezie; quasi in contemporanea è stato anche lanciato un divertente cofanetto a valigia (per non perdere il tema del viaggio) che raccoglie il libro e una tortiera Ballarini per mettere in pratica le ricette. Vito Mollica, lo chef premiato dalla Guida L’Espresso e dal Sole 24 Ore come miglior cuoco del 2012, inaugura la collana 30 Gourmet, dedicata ai grandi protagonisti del comparto; si tratta storie e racconti di piatti, in un’elegante veste, con testi in italiano e inglese, e rappresentano la punta di diamante delle nostre collane, per un pubblico colto e molto appassionato alla cucina di un certo livello. Manuale di conversazione di Champagne, come improvvisarsi esperti intenditori è invece un curioso libercolo in 10 capitoli per imparare a conoscere i fondamentali di questo importante prodotto, mentre si cerca di… conquistare la propria partner. Aneddoti, battute e pratici consigli raccontano a un vasto pubblico come anche la bollicina più famosa al mondo può essere oggetto della scelta di tutti durante una cena e può diventare spunto di conversazione e di romantici incontri!

 

I tre libri sui cui puntate in questo momento?

Oltre a quelli che ho già raccontato, I peccati di gola dei campioni, storie e ricette di grandi sportivi, scritto da un giornalista della Gazzetta dello Sport (Francesco Velluzzi) per la collana 30 Storie; L’oroscopo nel piatto perché leggere che esistono ingredienti e ricette adatte a ciascun segno (e alla coppia) è un tema davvero originale; e Mille e un… panettone, una chicca per scoprire che il dolce italiano più noto al mondo può avere dei risvolti in cucina davvero unici.

 

Barbara Carbone prima di essere editore è autore di libri, come si vive in questa doppia veste?

Ho abbandonato la doppia veste anni fa… Fare l’editore è un mestiere impegnativo che non lascia tregua: parlare con gli autori, con i librai, con tutti i canali della distribuzione; leggere e curiosare tra gli scaffali; osservare quanto avviene nel mondo in campo editoriale; adeguarsi alle nuove tecnologie e sviluppare progetti in linea
con il mercato; cercare di dare ai propri prodotti il giusto taglio per il pubblico del momento… Se le mie giornate avessero 36 ore sarei molto più felice!

 

Fare libri è…

Nella prefazione di uno dei nostri libri, La cena della Vigilia, che nel 2009 apriva la collana 30 Storie, ho scritto: “Quello che oggi non vorrei mai smettere di fare è incontrare persone, conoscere le loro storie, raccontare loro la mia, vivere con loro. Per cinque minuti, un’ora, per sempre. Chi può dirlo. Nessuno, questo è il bello. Non puoi sapere chi o cosa ti cambierà la vita, puoi solo fare delle scelte.” Come quella di fare libri…