Vera e gli schiavi del terzo millennio: migrazioni e criminalità organizzata

Marietti1820 pubblica il primo romanzo di Carmen Lasorella

Giulia Siena – E’ stata la prima giornalista italiana a ricoprire il ruolo di inviata di guerra per la TV, poi presentatrice di successo, saggista, opinionista e l’anchor-woman che ha segnato gli anni Novanta. Ora Carmen Lasorella torna e lo fa in libreria: Vera e gli schiavi del terzo millennio, il suo primo romanzo, è un concentrato di avvenimenti, colpi di scena e personaggi narrati con un giusto mix di sentimento e forza descrittiva. Pubblicato da Marietti1820, il libro mette al centro le vicende di Vera, attivista di lungo corso che si batte per i diritti dei migranti, schiavi del terzo millennio, spesso presi tra le maglie della criminalità organizzata. In apertura del romanzo incontriamo Vera in una villa affacciata sul mare; Vera è stanca, provata da un matrimonio sbagliato, scalfita nella sua tenacia, logorata da scelte private con un’eco troppo forte da ascoltare.

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L’umanità per tutti nelle fiabe di tutti

Giulio Gasperini
AOSTA – Ismail e il grande coccodrillo del mare, scritto da Costanza Savini e edito da Euno Edizioni, è un’opera piccola, per dimensioni, ma smisurata per profondità e respiro. Erroneamente, si potrebbe classificare come un racconto lungo per ragazzi e ragazze, ma è molto di più, perché squaderna una potenza immaginifica (e salvifica) che non si contiene in termini di età.

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L’illegalità del razzismo e la trappola della propaganda.

Giulio Gasperini
AOSTA – Far propaganda è facile, perché consiste nella menzogna istituzionalizzata: citare dati scorretti, non costruire ragionamenti documentati, mistificare la realtà e annichilire sensati ragionamenti. Tutto questo è molto più agevole e genuino da fare ma decisamente più gretto e fallace se avviene sul piano istituzionale. La capacità di discernimento personale non dovrebbe abdicare di fronte alla semplicità della sottomissione acritica.; ecco perché questo agile ma dettagliatissime testo, Il razzismo è illegale. Strumenti per un’opposizione civile, edito da Edizioni Gruppo Abele e redatto, in collaborazione, da personalità dell’Arci, dell’ASGI, del Gruppo Abele e di Libertà e giustizia, può diventare un inevitabile strumento di contronarrazione.

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Un cantico per chi viene definito straniero

Giulio Gasperini
AOSTA – Una vicenda strettamente locale e localistica ha fatto desiderare a Teresa Charles, insegnate di francese in pensione e, per qualche anno, Assessore regionale all’istruzione in Valle d’Aosta, di scrivere una sorta di pamphlet, dedicato ai migranti. In particolare, una rivolta da parte dei cittadini di un piccolo centro in Valle d’Aosta, Donnas, che hanno cercato di opporsi in ogni modo all’apertura di un Centro di accoglienza straordinario di una ventina di persone in una casa nel borgo. Il razzismo, il terrore immotivato, il pregiudizio, la xenofobia che si sono manifestati in maniera persino drammatica in quella piccola società sono stati la causa prima della stesura de Il cantico dei migranti, edito da End Edizioni – Edizioni non deperibili.
Nel suo pamphlet, la Charles attraverso venticinque punti, porta avanti un ragionamento serio e coerente su cosa significhino le migrazioni, cosa sia l’accoglienza e quali siano le forme possibili di integrazione.

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Accoglienza dei migranti e destino dell’Italia

Nessun paese è un'isolaGiulio Gasperini
AOSTA – Evidentemente superata una stagione “emergenziale”, l’accoglienza dei migranti che da tante rotte e orizzonti arrivano sul territorio italiano sta diventando una situazione cardine nell’organizzazione della società italiana, mettendo in discussione l’intero sistema futuro. Stefano Catone, nella raccolta di saggi e articoli Nessun paese è un’isola, edita da Imprimatur, parafrasando la celebre poesia di John Donne, sottolinea come il sistema Paese sia fondante e fondamentale per affrontare la questione di migranti, accoglienza ed Europa.
I tanti contributi presenti in questo volume passano in rassegna i tanti aspetti e le sfaccettature di un modello italiano che presenta criticità evidenti e persistenti, potenzialità inespresse e procedure burocratiche assurde quanto inumani. Continua

Gli orizzonti e le parole che non servono.

OrizzontiGiulio Gasperini
AOSTA – Ci sono dei momenti in cui le parole non sono così necessarie, perfettamente evitabili. Ci sono delle storie che possono essere raccontante con altri, puri linguaggi, senza che perdano la loro forza evocatrice, la potenza di un exemplum che continuamente si potenzia di senso e di significato. È il caso del silent book Orizzonti, di Paola Formica, edito da Carthusia Edizioni: attraverso una serie di tavole dai colori accesi e performanti, si racconta la storia della fuga di un bambino dal suo paese. Nella sua storia, tanti dettagli, che diventano grandi e ricchi di significato, perché si presentano in primo piano, suggeriscono e suppongono, senza urlare né esser violenti. Continua

“Etenesh” e la sua odissea di migrante

Etenesh l'odissea di una migranteGiulio Gasperini
AOSTA – Etenesh è una ragazza etiope che, dopo due anni di viaggio attraverso il deserto e i mille pericoli dell’uomo, approda a Lampedusa, la Porta d’Europa. Questo fumetto di Paolo Castaldi, riedito da poche settimane da BeccoGiallo, ci cala nel punto di vista della ragazza, ci fa sperimentare direttamente gli orrori che quotidianamente centinaia di migliaia di persone conoscono sulla propria pelle. Etenesh è una ragazza reale, la sua storia è una storia vera; ma comunque simbolica. Un po’, nel generale, perché fin dai tempi di Odisseo le migrazioni sono parte costituente dell’umanità, in ogni sua declinazione; un po’, nello specifico, perché molto simile a tutte le storie di tutte le persone che si ammassano sui bordi dell’Africa sperando di poter arrivare in un luogo sicuro, meno feroce. Continua

Le nostre “Derive” e l’enorme mosaico del disumano

DeriveGiulio Gasperini
AOSTA – L’antologia giornalistica di Flore Murard-Yovanovitch, edita da Stampa Alternativa con il titolo di Derive, non è un “piccolo” mosaico del disumano, come recita il sottotitolo; è un enorme mosaico, di un disumano che assume i contorni di una crisi sociale e di valori di cui non se ne riesce a percepire la fine, in particolare perché dominata e governata dall’ignoranza più becera e cafona. Flore Murard, dalle pagine principalmente de “L’Unità” e “Agenzia Radicale”, offre tanti contributi preziosi quanto chiari ed essenziali su vari argomenti, lungo un arco temporale non esteso (a partire dal 2009) ma incredibilmente necessario e imprescindibile per capire come siano cambiati certi aspetti e certe modalità migratorie e come la società abbia reagito difronte a questi. Continua

Prove di paura per governare i cittadini

Prove di pauraGiulio Gasperini
AOSTA – Far appello alle paure più recondite e irrazionali, fare leva sul panico e previsioni di catastrofe, invocare un inconsistente senso di appartenenza fino ad allora sepolto se non inesistente, diffondere una cattiva informazione. Ecco la ricetta per il governo dei cittadini che Livio Pepino traccia nel suo saggio Prove di paura, edito da Edizioni Gruppo Abele nella collana I Ricci.
Barbari, migranti e ribelli sono i tre gruppi “altri”, quelli ai limiti della società civile, quelli che più di altre tipologie più codificate e regimentate spaventano e creano il panico nel resto della cittadinanza. Livio Pepino, in un saggio argomentato, documentato e aggiornato alla più stringente attualità, passa in rassegna i tre diversi gruppi, sottolineando la disinformazione e cercando di evidenziare, invece, la vera consistenza dei diversi fenomeni. Continua

“Kater I Rades”: il naufragio eterno della speranza

Kater I RadesGiulio Gasperini
AOSTA – È andato alle stampe qualche mese prima del 19 aprile, quando in due naufragi sono state inghiottite dal Mar Mediterraneo 900 persone. Come a dire, per pura casualità, che il tema non si derubrica mai dalla nostra attualità. Il testo della Becco Giallo, scritto da Francesco Niccolini e con le illustrazioni di Dario Bonaffino, stampato a fine 2014, racconta infatti il naufragio della motovedetta Kater I Rades, salpata da Valona, in Albania, il 28 maggio 1997. Era il giorno del Venerdì Santo, e dopo i primi anni ’90, nei quali l’Albania aveva vissuto la traumatica ma liberatoria esperienza del crollo di un regime dittatoriale, verso la fine degli anni ’90 la situazione era aggravata da una crisi sociale ed economica senza precedenti. Continua