ROMA –“Dove vado? Vorrei scappare, proseguire per quella valle, là in fondo, dove l’erba diventa verde a mano a mano che ci si avvicina al Giordano. Vorrei entrare nel fiume e farmi portare dalla corrente, via, sotto un altro cielo, sotto alberi diversi dagli ulivi.” “Una stella nel buio”, il libro di Lucia Tumiati pubblicato da Topipittori si affaccia nel panorama della letteratura per ragazzi come una bellissima e sorprendente novità. Con i disegni di Joanna Concejo, “Una stella nel buio” è la storia di due bambini, pastori, entrambi troppo giovani per un lavoro così duro, che si incontrano e condividono le piccole esperienze di ogni giorno. Le loro non sono esperienze comuni: siamo in Galilea all’epoca di Erode e i due protagonisti senza nome si incontrano al pascolo, camminano scalzi, passano le loro giornate al freddo dietro al bestiame e si sacrificano spesso per la famiglia. Pur avendo tutte queste cose in comune i due ragazzi sono molto diversi tra loro e sarà questa differenza a far nascere tra loro una grande amicizia.
Per loro è bello farsi forza a vicenda, ascoltarsi e capirsi. Nonostante uno dei due sembri più debole e solitario, le sue parole sembrano quelle di un adulto e la sua consapevolezza quella di un uomo. Perché il figlio di Maria e del falegname cela nel suo sguardo quella preoccupazione? E’ lui il figlio in pericolo? Come mai tutta questa confusione, eppure lui ha sempre una risposta che conforta e fa andare avanti, per questo è bello stargli vicino e ascoltarlo, anche se a volte, le sue parole suonano un po’ strambe. Così, anche l’altro bambino guarda al mondo degli adulti con più attenzione, ascolta le loro paure e osserva le loro titubanze.
Lucia Tumiati utilizza una scrittura delicata e precisa per narrare un commovente spaccato di vita comune di un ragazzo uguale agli altri ma diverso dall’umanità.