Lo spirito olimpico in dieci libri.

AOSTA – Dalle parole che raccontano l’esperienza del fondatore delle Olimpiadi moderne ai risultati di tutte le XXX edizioni della più grande manifestazione sportiva. Le Olimpiadi non sono soltanto sport, ma specchio della società e della sua evoluzione storica e politica, confondendo i record del mondo e le straordinarie imprese sportive con i racconti di vite e storie di persone comuni che dedicandosi a uno sport si ritrovano, di colpo, protagonisti immortali dei ricordi. I racconti delle Olimpiadi, da Atene 1896 a Londra 2012, diventano, così, exempla di vita, insegnamenti che trascendono e travalicano i limiti dell’hic et nunc, che scontornano magari i volti e i nomi ma tatuano nella memoria e nella coscienza la grandezza dell’umano.

1. Stefano Jacomuzzi, Giorgio Viberti, Paolo Viberti, “Storia delle Olimpiadi. Gli ultimi immortali”, SEI Frontiere
2. Giampiero Spirito, “Cento anni di giochi. Tutto sulle Olimpiadi”, Ed. San Paolo
3. Pierre De Coubertin, “Memorie olimpiche”, Mondadori
4. Alfredo Pigna, “Il romanzo delle olimpiadi”, Edizioni Mursia
5. Andrea Schiavon, “Cinque cerchi e una stella: Shaul Ladany, da Bergen-Belsen a Monaco ’72”, Add Editore
6. David Wallechinsky e Jaime Loucky, “The complete book of the Olympics”, edizioni Aurum
7. David Goldblatt e Johnny Action, “Olimpiadi”, ISBN Edizioni
8. Mauro Valeri, “Stare ai Giochi. Olimpiadi tra discriminazioni e inclusioni”, Odradek
9. Bartolomeo Ruggiero, “Racconti olimpionici. Da Monaco 1972 a Pechino 2008”, Mauro Pagliai Editore
10. Antonio Caprarica, “Oro, argento e birra. Le Olimpiadi di Londra”, Sperling & Kupfer

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
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