ROMA – “Nonostante tutto, un pezzo mio di Cina ce l’ho. E non ce l’ho nei pensieri, nei ricordi, nel colore, nell’ostinazione di mia madre, nel saper parlare la lingua che mi appartiene e non mi appartiene, nel sentirmi straniero, nei racconti del Mare Giallo così diverso dal mare di Napoli.
Il mio pezzo di Cina ce l’ho nelle mani.
Nei numeri.
Nell’abaco.
Negli abachi.”
Nasce dalla penna di Patrizia Rinaldi e dai colori di Federico Appel “Mare giallo”, il nuovo libro di Sinnos Editrice. Hui vive a Napoli ma i suoi genitori vengono da lontano , dalla Cina. A Napoli tutti, tranne i suoi amici Caterina e Thomas, lo chiamano ‘O Cinese ma, invece di offendersi – come crede la maestra – Hui è quasi divertito da quel nome. Lui è napoletano, vive nella città all’ombra del Vesuvio da quando aveva due anni, tanto che ora parla il napoletano e capisce gli sguardi, i gesti e i comportamenti di tutti, anche di Gennaro e Insalata, veri napoletani doc. Hui della Cina non ricorda nulla o quasi. L’unica cosa che lo rimanda alla sua terra orientale è l’abaco; quell’oggetto, così misterioso agli occhi dei suoi coentanei partenopei, ha per Hui un fascino naturale che gli regala ordine e risposte alle tante domande quotidiane.