AOSTA – Un altro poeta ci ha abbandonato. Roberto Roversi è morto. Aveva 89 anni. Era stato partigiano, libraio antiquario, fondatore di Officina, scrittore per il teatro, paroliere di Lucio Dalla e gli Stadio, scrittore e soprattutto poeta, mai piegato alle necessità di fatturato delle case editrici ma orgogliosamente e fiduciosamente convinto nell’indipendenza dell’arte, e nella sua utilità al di là dell’introito.
Lo ricordiamo con questo testo, 20 parole, una canzone incantevole, scritta per Mina e dalla Tigre di Cremona magistralmente interpretata nel 2005, per il suo Bula Bula:
20 parole
Io ti ascolto da solo, mio cuore
Tu che guardi dai vetri
Le rare foglie del cielo la terra toccare
L’ora del giorno è rubata dal sole
Montagne rosse, tre colpi di tosse lontani
E poi scende la sera
Sull’asfalto le voci dei cani
Sotto i lampi di una nuvola nera
Posso strapparti d’amore il vestito
Sono i diavoli padroni delle giornate
Io ti amo da altezze incredibili
Ragazzo vestito di bianco e di arancio
Per guanciale il tuo corpo mi dai
Solo i sogni non muoiono mai
Io ti amo da spazi infiniti
Ragazzo vestito di sale e di vento
E ti ascolto da solo, mio cuore
Questa sera di nuvole nere
Sul guanciale rimane l’amore
Con un sogno di 20 parole
Bellissimo testo! Complimenti per la scelta!
Grandissimo amico di Pasolini con cui ha collaborato anche nella prima rivista Eredi, assieme a Leonetti. Non solo un teorico, ma un poeta di grandissima eleganza.