Carthusia: “Io ricordo. Se le molecole potessero parlare racconterebbero questa storia”

Giulia Siena
ROMA –  “La chimica è la lingua in cui si esprime il mondo delle cose. Le sue lettere sono gli elementi che circolano sulla Terra: idrogeno, ossigeno, carbonio, e così via. Se unisci questi elementi, formi le molecole, che a loro volta formano le rocce e l’aria, i fiori e i loro profumi, e tutto quello che esiste, vivo e inanimato, e che ora sarebbe troppo lungo da elencare qui”. Tutto comincia con una scintilla proveniente da ogni parte del Cosmo; la luce forma una piccola spirale che si lascerà ricordare nei millenni. E’ “Io ricordo”, il libro con i testi di Sabina Colloredo e le illustrazioni di Annalisa Beghelli pubblicato da Carthusia.

Apriamo il magnifico albo illustrato ed entriamo nella scienza. Infatti, la chimica è nella vita di tutti giorni: è nell’aria che respiriamo, è nell’acqua che beviamo, è nei castelli di sabbia che costruiamo e nel gelato alla vaniglia che mangiamo.
La chimica è nel nostro mondo, è in noi. Per questo è facile per la bambina dai riccioluti capelli biondi spiegare al protagonista che la chimica si può amare, allo stesso modo in cui si amano le persone. I due bambini si incontrano su una spiaggia; lui è felice di aver compiuto 9 anni – l’età che lo conferma un giovanotto – e lei è alle prese con una gara di castelli di sabbia. Lei ha una spiccata parlantina e un amore incondizionato per la chimica. Sì, proprio quella materia che a scuola annoia gli alunni e sembra non abbia alcuna utilità al di fuori dei banchi scolastici. Ma la chimica è in tutto e, dal loro incontro, fino alle peripezia negli anni per ritrovarsi, i due protagonisti ne sono affascinati.