Marcovalerio, la scommessa sulla produzione specialistica

Marco Valerio Giulio Gasperini
TORINO – Quindici anni di attività per la Marcovalerio Edizioni. Una casa editrice che ha puntato sulla saggistica altamente specializzata per la sua missione di cultura. Risponde alle domande di ChronicaLibri Marco Civra.

Come nasce l’avventura di Marcovalerio Edizioni?
La casa editrice fu fondata nel 2000. Proprio in questi giorni stiamo preparando il grande evento per celebrare i 15 anni di attività del marchio, che si svolgerà nella nuova sede, a Cercenasco, in provincia di Torino, il 1° agosto prossimo. Nata come società, dall’intuizione di tre giovani signore, fin dall’inizio Marcovalerio si caratterizzò per una produzione estremamente rigorosa, nel campo della saggistica universitaria e, nella collana Gnosi, dell’esoterismo di qualità, con opere rare ed edizioni integrali. All’epoca fu una scelta in controtendenza. Mentre tutti puntavano al prodotto “leggero”, la linea editoriale di Marcovalerio fu invece quanto mai “pesante”. Nel 2001, appena un anno dopo la fondazione, nacque l’impegno a favore dei lettori ipovedenti, con una collana a grandi caratteri dedicata espressamente a loro. Scelta anche in questo caso difficile, eppure di successo, che ancora oggi viene portata avanti con oltre 110 titoli.

Come si costruisce il vostro catalogo? Qual è la vostra linea editoriale?
Il catalogo di Marcovalerio è articolato su cinque collane principali. La saggistica resta ancora oggi il pilastro portante, con molti testi di taglio universitario, ma sempre con la ricerca di una capacità divulgativa che li renda appetibili per ogni genere di lettore. Una delle linee ispiratrici nel confronto con gli stessi docenti universitari è proprio la spasmodica ricerca di una sintesi fra rigore accademico e piacevole lettura. Quanto più uno scienziato o un umanista sono preparati e qualificati, tanto più sapranno farsi comprendere da chiunque.
La seconda collana storica di Marcovalerio, Gnosi, esplora i campi di conoscenza di nicchia e cerca di offrire percorsi di lettura graduali, dal livello di curiosità iniziale all’approfondimento specialistico. Questa ricerca, senza preclusioni ideologiche, ha portato la casa editrice ad occupare un posto di primo piano, per numero di titoli pubblicati, nel mondo dell’editoria massonica, teosofica, della spiritualità orientale, dello yoga, della mistica esoterica. Questo senza mai rinnegare l’ispirazione cristiana che rappresenta il dichiarato orientamento del marchio.
Ampio lavoro di riscoperta e valorizzazione è stato fatto nel campo della narrativa classica e contemporanea. Molti classici della letteratura dell’Ottocento e inizio Novecento, scomparsi dai cataloghi dei grandi editori o non ristampati da anni, sono presenti in libreria grazie all’impegno di Marcovalerio.
Citiamo con orgoglio l’edizione economica dei Cento Anni di Giuseppe Rovani, la quadrilogia di Antonio Fogazzaro, i racconti di Giuseppe Baffico, i romanzi di Luigi Capuana, la Confessione di Lev Tolstoi.
Accanto ai grandi classici, abbiamo dato spazio a pochi consolidati narratori contemporanei. Spesso si legge che Marcovalerio non pubblica esordienti. Non è vero. Lo abbiamo fatto con firme diventate magari non famose, ma importanti nel panorama letterario.

Come può una casa editrice affrontare questo periodo non proprio favorevole per il mercato editoriale? Ma poi, è veramente un periodo poco favorevole?
Fin dall’inizio è stata proprio la scelta di percorrere una strada apparentemente in salita, cioè pubblicare titoli considerati “difficili” e magari persino di nicchia, a permettere al marchio di crescere e consolidarsi. Mentre molti editori di maggiore respiro e notorietà cercavano di pubblicare libri “leggeri” per rincorrere i lettori deboli, Marcovalerio ha insistito nella produzione di libri “pesanti” per lettori forti. E i lettori forti hanno risposto positivamente, permettendo una crescita del venduto medio per titolo.
La crisi c’è stata, ma più che una crisi economica è stata una crisi di intenti della proprietà, che pochi anni or sono ha deciso di disimpegnarsi. È così che il marchio è stato rilevato da un Centro Studi, insieme ad altri, dando vita a un nuovo e ancora più impegnativo progetto culturale.
La produzione non solo è ripresa, ma è diventata ancora più specialistica. Oggi per Marcovalerio la parola crisi non esiste, anche se, proprio per la scelta culturale, la logica del guadagno è del tutto assente.

Quali sono le esigenze attuali del panorama editoriale italiano? Su cosa puntate per la diffusione e la promozione dei vostri libri in un momento come quello attuale?
La crisi delle librerie è, lo abbiamo detto più volte, un fenomeno a nostro parere irreversibile, che ha nelle librerie di catena soprattutto l’origine. Scelte suicide portate avanti per decenni, distruggendo la professionalità dei librai, hanno portato al tracollo dei canali tradizionali. Abbiamo persino detto, in chiave provocatoria e polemica, che oggi ogni qualvolta una libreria chiude la cultura ne ricava un guadagno.
I nostri libri vendono e persino crescono. Quando si pubblicano autori del calibro di Vittorio Mathieu, per citare un gigante assoluto, o giovani giornalisti di respiro internazionale come Ugo Borga, non è necessario promuovere i titoli. I libri parlano da soli ai lettori interessati e i lettori stessi si attivano per acquistarli.

Quali sono i tre libri Marcovalerio che volete consigliare ai lettori di ChronicaLibri?
I sei volumi di “Filosofia” di Vittorio Mathieu e Aldo Rizza, opera monumentale ma leggibilissima. Il magnifico e drammatico reportage di Ugo Borga, “Il sudario di latta” (che ChronicaLibri ha recensito, a questo link ndr), una testimonianza cruda, gelida e imparziale delle vicende che sconquassano l’Africa islamica e il Medio Oriente. Il recentissimo saggio di GianCarlo Pagliasso, “Il deficit estetico dell’arte contemporanea”, che ha fatto sobbalzare sulla poltrona alcuni direttori di musei nel mondo al solo annuncio della sua pubblicazione su Twitter.
Sono tre opere diversissime fra loro, ma che hanno in comune la caratteristica più significativa della linea editoriale di Marcovalerio: non sono opere conformiste, non hanno nulla in comunque con qualsiasi altro libro pubblicato sullo stesso argomento, e non vi lasceranno indifferenti. I nostri libri si amano o si odiano visceralmente. Potete tenerli cari sul vostro comodino per mesi o bruciarli con sdegno, ma sicuramente non rimpiangerete di averli acquistati.

Informazioni su Giulio Gasperini

Laureato in italianistica (e come potrebbe altrimenti), perdutamente amante dei libri, vive circondato da copertine e costole d’ogni forma, dimensione e colore (perché pensa, a ragione, che faccian anche arredamento!). Compratore compulsivo, raffinato segugio di remainders e bancarelle da ipersconti (per perenne carenza di fondi e per passione vintage), adora perdersi soprattutto nei romanzi e nei libri di viaggio: gli orizzonti e i limes gli son sempre andati stretti. Sorvola sui dati anagrafici, ma ci tiene a sottolinare come provenga dall’angolo di mondo più delizioso e straordiario: la Toscana, ovviamente. Per adesso vive tra i 2722 dello Zerbion, i 3486 del Ruitor e i vigneti più alti d’Europa.
Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *